– di Don Curzio Nitoglia
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Rapporti tra Giudaismo e Massoneria / 2 –
Cabala e teologia massonica
La concezione massonica di dio: emanazione del nulla.
Deificazione dell'uomo, panteismo ed ateismo:
realizzazione dell'antica tentazione demoniaca
La moneta-debito escogitata dai nemici di Cristo
è l'essenza di ogni male, di ogni rivoluzione, di ogni congiura
( Sergio Basile )
di Don Curzio Nitoglia (1)
(1) Articolo estratto dalla rivista Sodalitium (Anno IX, nº 34, Giugno-Luglio 1993, pagg. 18-34).
Direzione ebraica della Massoneria?
Roma – di Don Curzio Nitoglia – (Continua da qui Rapporti tra Giudaismo e Massoneria / 1) Oggi più che mai, la Massoneria è la padrona del mondo, in quanto è la «mobilitazione delle forze del male che attaccano la società e la religione» (34). L'ideale massonico è quindi «la supremazia della ragione sulla fede, la proclamazione dei Diritti dell'Uomo […]. È il libero esame, la morale libera e indipendente, la libertà di coscienza […] che sfocia nella laicizzazione della società, in breve è il ritorno al paganesimo» (35). «L'ideale massonico – ideale rivoluzionario e pagano – è opposto a quello cattolico,di qui il vero fine internazionale della Massoneria: la distruzione del cattolicesimo […]. La parola d’ordine della Massoneria è stata ben riassunta da Piccolo Tigre: “Noi cospiriamo solo contro Roma” […]. In Francia, la rivista (massonica) "L'Acacia" chiama continuamente la Massoneria: "la Contro-Chiesa, la Chiesa dell'eresia, cioè dell'opinione; la Chiesa del libero pensiero e del libero esame» (36). (foto: i Diritti di Dio sostituiti dai Diritti dell'Uomo. Notare la simbologia massonica). Proprio in relazione all'ispirazione ebraica della Massoneria e del suo asservimento ai fini di dominio mondiale degli ebrei, riveste particolare interesse l'affermazione del massone Albert J. G. Findel (1836-1905): «Un dì, sono intervenuto con calore per gli ebrei, poiché mi sembravano degli oppressi. Ora ho capito che sono i nostri oppressori» (37). Gli ebrei usano i massoni per scatenare la Rivoluzione in tutte le nazioni.
(34) Cfr. Mons. E. Jouin, op. cit., pagg. 85-87. (35) Ibid. (36) Cfr. Mons. E. Jouin, op. cit., pagg. 85-90. (37) Cfr. A. J. G. Findel, Vermischte Schriften («Scritti misti»), Leipzig 1902, vol. II, pag. 92.
La Repubblica Universale
«La Repubblica Universale, frutto della rivoluzione sociale,
è soltanto il penultimo atto del dramma massonico.
Quale sarà l'ultimo? Il Supergoverno ebraico.
La rovina è compiuta, perciò la Massoneria, che è soltanto opera di distruzione, deve scomparire […]. Infatti, l’antagonismo della Massoneria e dell’ebraismo è irriducibile. I massoni vogliono la Repubblica Universale come fine ultimo, la fratellanza, l’umanitarismo, il regno del popolo […].
Gli ebrei vedono nella Repubblica Universale
soltanto il trampolino per dominare le nazioni decadute […]
e stabilire il super-governo di Israele,
basato su una dittatura, un'autocrazia, una tirannia sconosciute […] nel passato.
Il lavoro giudaico-massonico è lo stesso; il fine e l'ideale degli ebrei e dei massoni è opposto "per diametrum". Così, il vero nemico è l'ebreo […]. Nella Storia ci si trova davanti a due città: quella di Dio e quella di Satana. "Da venti secoli la città di Dio è la Chiesa cattolica e la città del male è il popolo ebraico, popolo internazionale, sparso su tutta la terra […]. Qui la lotta eterna del bene e del male, di Cristo e di Satana, si gioca tra il popolo cattolico e il popolo ebraico" (38). Che fare? Dopo tutto quello che si è detto quali rimedi si possono approntare? Non certo i pogrom. Né il ghetto (è ormai lontana la cristianità medievale in cui, come diceva Leone XIII «la filosofia del Vangelo governava gli Stati»); anche la conversione degli ebrei è un mistero della fede la cui realizzazione non dipende da noi. Solo un rimedio ci è dato: la nostra conversione: infatti,
il giudaismo imperante è il castigo del cattolico tiepido.
Come penetra il giudaismo nella società
Il giudaismo penetra nella società nella misura in cui essa
rigetta il Regno sociale di Nostro Signore Gesù Cristo.
Così scriveva Mons. Jouin: «Più rigetterete la povertà di Gesù Cristo per adorare il vitello d'oro, più l’ebreo monopolizzerà la fortuna pubblica e cambierà in banche i nostri palazzi più belli. Più rigetterete la purezza di Gesù Cristo, più l'ebreo seminerà la corruzione dei costumi […]. Più rigetterete l'umiltà di Gesù Cristo, più esalterete l'uomo […] per farne un “dio”, più tali vane adulazioni del pensiero umano lo circonderanno d’ignoranza e di tenebre […]. La conversione è l'unico rimedio. Fate rientrare Gesù Cristo e l'ebreo indietreggerà, i mercanti del Tempio vedranno le loro tavole rovesciate […]. In una parola cessiamo di giudaizzarci. Allora l'ebreo ridiverrà l'ebreo errante e si rinchiuderà nei ghetti, aspettando la sua conversione sincera, il giorno in cui noi ridiverremo sinceramente cattolici» (39)
(38) Cfr. Mons. E. Jouin, op. cit., pagg. 100-116. (39) Ibid., pagg. 118-119.
La teologia della Massoneria è quella della Cabala
Il rabbino di Livorno Elia Benamozegh ha ammesso l'identità tra le due teologie; analizziamo ora più in profondità, in cosa essa consista.
«I dogmi della Massoneria sono quelli della Càbala,
e in particolare quelli del libro "Zohar".
Questo fatto non è palese in nessun documento massonico. È questo uno dei grandi segreti che gli ebrei hanno saputo serbare per se stessi […]. L'insegnamento della dottrina massonica è velato […] sotto tre "decorazioni" ed "emblemi", che sono derivati dall'invisibile autorità suprema della Massoneria, come i tre "Sefiroth" superiori e i sette inferiori emanano dall'inscrutabile "En soph" della Càbala […]. Secondo la Massoneria cabalistica, il Triangolo equilatero è un emblema della Trinità infinita […], di cui l’uomo è un’emanazione finita […] I tre punti (.˙.) rappresentano una forma limitata […] dell'Essere infinito che è rappresentato dal Triangolo in linee (Δ).
I punti che i massoni aggiungono al loro nome
sono una professione di fede,
essi esprimono con ciò la loro credenza al dogma fondamentale […] del loro Ordine,
che l'uomo è un'emanazione individuale della divinità
e quindi divino lui stesso […].
Essi si rendono colpevoli di un'audace deificazione dell'uomo» (40).
L'En Sof e l'antica tentazione demoniaca…
Per i cabalisti, l'En soph (l'infinito: en=senza; soph=limite), o Ain soph, è piuttosto l'indeterminato che l'infinito, la pura potenza o materia prima (la «materia matrix», come la chiamerà Teilhard de Chardin), che l'Atto puro. Da esso emana necessariamente l'individuo che è dunque della sua stessa sostanza «divina». Come si vede, tale concezione è il panteismo che è la negazione della differenza essenziale tra Dio e l'Universo, è la deificazione della creatura, è l'antica tentazione demoniaca che ripete all'uomo: «Voi sarete come Dio» (Gn 3, 5).«L'idea di Dio è la pienezza infinita di tutte le perfezioni possibili.
L'idea dell'"En soph" cabalistico è il vuoto assoluto […],
uno zero perfetto, il Nulla infinito […].
Dio è l'Essere supremo; l'"En soph" è un'astrazione puramente mentale, un idolo immaginario, scioccamente adorato dagli ebrei cabalisti e dai massoni come causa prima» (41). (in foto: l'Albero cabalistico sovrastato dall'Ain Soph, il Nulla infinito). Se Dio è emanato dal Nulla, ecco aperte le porte all'ateismo.
(40) Cfr. Mons. L. Meurin, La Frammassoneria Sinagoga di Satana, Ufficio della Biblioteca del Clero, Siena 1895, pagg. 17-18.(41) Ibid., pag. 44.
I diritti dell'uomo sostituiscono quelli di Dio
Il creato è perciò un'emanazione dell'indeterminato; tale dottrina la si può chiamare deificazione o culto dell'uomo, oppure antropomorfismo di Dio.
«Mettere i Diritti dell’'Uomo al posto della legge divina,
stabilire il regno dell'umanità al posto di quello del Creatore,
è questo il fine supremo delle società segrete […].
Le sétte per realizzare questo fine si accaniscono contro la Chiesa cattolica […].
Ciò che vogliono colpire è la Sede Romana, che fa sì che la Chiesa cattolica
non si abbasserà mai a diventare
una chiesa nazionale come quella ortodossa o anglicana,
ma resterà sempre universale […].
Corrompere la Chiesa, trasformare il cattolicesimo […] è il sogno delle sétte […].
"Ciò di cui abbiamo bisogno è di un papa secondo i nostri pensieri", scriveva il capo dell'Alta Vendita (42), […]. Se un simile disegno potesse realizzarsi (e purtroppo con il Vaticano II si è realizzato: N.d.R.), la Rivoluzione sarebbe veramente padrona del mondo e il Regno di Satana sostituirebbe quello di Cristo (ma "le porte dell'inferno non prevarranno" definitivamente; N.d.R.)» (43).
(42) Cfr. J. Crétineau-Joly, L'Église Romaine en face de la Révolution («La Chiesa di Roma di fronte alla Rivoluzione»), vol. II, pagg. 85-88. (43) Cfr. Mons. N. Deschamps, Les sociétés secrètes et la société («Le società segrete e la società»), Seguin, Avignone 1881, vol. I, pagg. CI-CVII.
Scopo della Cabala e della Massoneria
Scrive Padre Caprile: «Molti non lo crederebbero, eppure come scopo ultimo della sua attività […] la Massoneria si propone il dominio del mondo e della società, eliminando e – se fosse possibile – distruggendo la Chiesa e la religione cattolica» (44).
Lo scopo della Massoneria è la Repubblica universale
e la Massoneria è un'istituzione ebraica.
Si chiede Mons. Leo Meurin (1825-1895):«Imbevuta della filosofia cabalistica, la Massoneria non è forse stabilita per essere lo strumento del popolo ebraico? […]. L'uomo archetipo, l'uomo per eccellenza, il modello di tutti gli uomini, è l’ebreo! […]. Carlile, un’autorità massonica, dà la definizione seguente del nome di ebreo: “Il senso originale del nome […] di ebreo era quello di un uomo savio e perfetto […]. La parola ha lo stesso significato di Yahwéh: letteralmente è il Dio dell'uomo" (45). […]. L'uomo perfetto è dunque l'ebreo» (46).
Il massone perciò quando parla di perfezionamento etico dell'uomo,
parla di giudaizzazione dell'umanità.
(44) Cfr. P. G. Caprile s.j., op. cit., pag. 15. (45) Cfr. R. Carlile, Manual of Freemasonry («Manuale della Massoneria», pag. 177. (46) Cfr. Mons. L. Meurin, op. cit., pagg. 84-86.
L'aspirazione al dominio universale
Da parte ebraica, il giudaismo religione non ha compreso il senso spirituale della sua vocazione e ha creduto che il Regno del Messia sarebbe stato un regno temporale e materiale nel quale l'ebreo sarebbe il gran maestro supremo di tutto l'Universo (dei noachidi, come spiega Benamozegh).
Per l'ebreo, quindi, la religione è
l'aspirazione al dominio universale.
Nella Massoneria i profani sono giudaizzati (diventano noachidi o «fedeli della porta») e divengono i fedeli del sommo sacerdote dell'umanità: l’ebreo. La Càbala ha tentato fin dal nascere della Chiesa di giudaizzarla mediante lo gnosticismo,«che era la Càbala ebraica adattata ad un fine speciale, quello di infiltrarsi nel cristianesimo nascente per distruggerlo. Opprimere l'infame eresia del Nazareno è stato sempre il più vivo e odioso desiderio dei giudei decaduti […]. Come i loro padri avevano straziato il Corpo di Cristo coi flagelli, così i giudei dei primi secoli hanno tentato per mezzo della Gnosi, di fare a pezzi la sua Persona e la sua Natura divina […]. Non essendo riusciti di primo colpo in quell'opera diabolica, nonostante l'alleanza della loro Sinagoga coll'eresia, perseverarono con una tenacia inaudita ad assalire il dogma cristiano creando sempre nuove sétte, figlie della Càbala, e finirono coll'associare al veleno dissolvente della loro dottrina cabalistica, l'astuzia e la violenza delle passioni umane: i giudei crearono la Massoneria, l'alleanza della Sinagoga decaduta con l'ordine decaduto della cavalleria religiosa. All'odio di Satana e dell'ebreo si aggiunse quello dell'apostata. L'inferno, la Sinagoga e l'apostasia, legate assieme contro il Signore e il Suo Cristo: ecco la storia del mondo da secoli e secoli» (47). Se consideriamo che la Massoneria ha come genitori prossimi il paganesimo del Rinascimento e il libero esame della Riforma protestante, oltre al filosofismo illuminista, è naturale e logico concludere che «nessuno aveva interesse a ravvivare l'antico paganesimo; il cristianesimo lo aveva sostituito in una maniera molto vantaggiosa. Non vi erano più pagani che tenessero alle credenze dei loro antenati. I soli ebrei avevano interesse ad opporsi alla consolidazione e al libero svolgimento della civiltà cristiana» (48)
(47) Ibid., pagg. 113-114. (48) Ibid., pag. 142.
Gli ebrei maestri della Massoneria
Così scrisse Mons. Meurin nel 1895 in La Frammassoneria Sinagoga di Satana: «Hiram […], il grande eroe della favola massonica, era nato da un matrimonio misto tra un cainita ed una adimita. Suo padre era Tiziano, della stirpe di Cam, di Caino, e quindi secondo la favola […] dei massoni un discendente di Eblis […] che sotto forma di serpente aveva sedotto Eva. Sua madre era della tribù di Neftali, e quindi discendente di Sem, di Seth e di Adamo […]. Questo matrimonio misto da cui è venuto l'eroe della Massoneria è il simbolo dell'alleanza tra l'ebreo e Satana, da cui è nata la società segreta […]. Esaminiamo le dottrine della Massoneria e troveremo dappertutto l’ebreo […]. Le decorazioni e gli insegnamenti della Loggia provano che
la Càbala ebraica è la dottrina,
l'anima, la base e la forza occulta della Massoneria» (49).
Sappiamo che i cabalisti hanno trasformato l'Uomo-Dio, il Verbo incarnato, in un'emanazione dell'En soph, e al contrario hanno fatto dell'ebreo Iddio stesso; quindi, aggiungiamo al deicidio il peccato luciferino di farsi "dio", e comprenderemo la rabbia e l'odio abissale dell'ebreo cabalista contro Nostro Signore Gesù Cristo e la sua Chiesa, e di conseguenza l'attività febbrile che egli mette nel distruggere tutto ciò che si oppone alla sua ambizione e nel rifabbricare il
Tempio di Salomone,
simbolo del suo super-governo mondiale.
(49) Cfr. Mons. L. Meurin, op. cit., pagg. 173-174.
L'ebreo strumentalizza il massone
L'ebreo si serve del massone come di un fedele laico in questa duplice opera di «solvere et coagulare». Gli ebrei sono l'anima della Massoneria e i rivoluzionari «cristiani» non sono che dei burattini nelle loro mani.«L'inferno ha scatenato […] gli errori funesti del paganesimo vinto un tempo; ha chiamato sotto il suo vessillo l’odio antico della Sinagoga decaduta e l’audacia esasperata del popolo deicida […], ha arruolato nel suo esercito tutte le violente passioni dell’umanità viziata […]. Tutte queste forze l’inferno le ha organizzate e le dirige contro la Chiesa di Cristo […]. Il paganesimo, il giudaismo, l’apostasia, i vizi e le passioni, sotto la suprema direzione di Lucifero, montano assieme l’assalto alla Chiesa […]. La sposa del Salvatore è assuefatta a vincere colla sofferenza. La Massoneria, nuova Sinagoga di Satana, sarà – come l'antica Sinagoga – vinta dalla Croce […]. Il popolo d’Israele, quanto è grande e maestoso finché comunica col Signore, ma quanto è terribile e orrendo nel suo odio contro il Messia disconosciuto e ucciso sulla Croce! Se egli volesse solamente elevarsi dal senso materiale dei suoi Libri santi al senso spirituale sarebbe salvo […]. Ma non lo vuole. Il suo accecamento è volontario […], l’orgoglio ne è la spiegazione […]. L'orgoglio di una grande intelligenza preferisce mille volte soffrire che abbassarsi e riconoscere il proprio errore. Appena si umilia davanti a Dio, l'ebreo vede "cadere dai suoi occhi delle scaglie" (At 9, 18) […]. Perché dunque gli ebrei non vedono la verità? Perché – orgogliosamente – la cercano in una Càbala profondamente antirazionale e apertamente satanica? Non sperate, o ebrei, di poter fuggire alla sventura che vi minaccia ancora una volta! La vostra nazione deicida è in questo momento arrivata ad uno di quegli apogei di potere […] che deve finire, come sempre, in una grande sventura nazionale. Il giorno che vi opprimerà sarà la vigilia di un'espansione vitale della Chiesa, vostra vittima, tale che la Storia non ha mai veduta. I vostri profeti lo hanno ad essa promesso»! (50).
(50) Ibid., pagg. 414-415.
Giudaismo e Massoneria (argomenti di ragione)
Con la distruzione di Gerusalemme e la loro dispersione (135 d. C.), gli ebrei hanno voluto portare con sé la loro patria, i dispersi non si sono separati gli uni dagli altri, non hanno cercato di fondersi con la nazione che li ospitava, non hanno voluto perdere il loro carattere di stranieri. Si sono raggruppati pertanto, ovunque andavano, in piccoli agglomerati che costituivano delle vere nazioni nella nazione. Da questa situazione anormale nasceva inevitabilmente una diffidenza reciproca tra ospite e ospitante. L'ostilità, generata da interessi opposti, seguì ben presto tale diffidenza. Scrive l'ex massone Paul Copin-Albancelli (1851-1939) cui attingerò liberamente in questa parte dell'articolo:«Dovette stabilirsi tra invasi e invasori […] un regime di lotta analogo […] a quello che esiste tra un insetto parassita e l’animale sul corpo del quale si installa. Questo si difende come può o vuole cacciare l’intruso. Il parassita, al contrario, non vuole essere scacciato […]. Piuttosto che andarsene, si nasconde» (51). Inoltre, leggiamo negli Atti degli Apostoli che, dopo la morte di Nostro Signore Gesù Cristo, l'ebraismo religione ha perseverato nel suo rifiuto e nel suo odio di Cristo. È un dato di fatto evidente e innegabile, poiché la religione ebraica post-cristiana ha mantenuto le sue idee religiose di un messianismo terreno e materiale che sono in opposizione totale con la religione cristiana. D'altra parte, l'ebreo deve ammettere l'espansione universale della Chiesa di Cristo. La religione cattolica ha generato una civiltà, ed è contro tale civiltà e tale religione che il giudaismo lotta. Anzi,
più la religione cristiana si espande
più aumenta l'odio degli ebrei che hanno crocifisso il Fondatore di questa religione.
È questa situazione che fa sviluppare, nel popolo ebraico, che non si arrende, un odio così implacabile contro la Chiesa e la società cristiana, uguale a quello che ritroviamo nella Massoneria. La situazione conflittuale delle colonie ebraiche all'interno di altre nazioni fu quindi particolarmente viva nei Paesi cristiani. Il Magistero pontificio da parte sua, consigliava la prudenza nei rapporti con gli ebrei e condannava fermamente l'odio razziale; mentre gli ebrei, come abbiamo visto sopra, constatando il trionfo della religione fondata da Gesù Cristo, loro vittima, si alimentavano di un odio sempre più profondo.
(51) Cfr. P. Copin-Albancelli, La conjuration juive contre le monde chrétien («La congiura ebraica contro il mondo cristiano»), Parigi 1909, La Renaissance Française, pag. 302.
Colonie ebraiche e società segrete
Costituzione delle colonie ebraiche in società segrete e la loro evoluzione da difensive in offensive – Le società segrete, quelle cioè la cui appartenenza viene tenuta segreta agli estranei, estranei, nascono di norma quando un gruppo di persone trovandosi a vivere in uno Stato ostile, avverte la necessità di riunirsi nascostamente a scopo difensivo e di tenere segrete le proprie deliberazioni. In una situazione analoga si vengono a trovare a partire dalla Diaspora le colonie ebraiche, specialmente tra le popolazioni cristiane: non accettano il diritto comune dei popoli ospitanti e per evitare sia l'espulsione sia l'integrazione, danno vita a società segrete «difensive». Però, tale necessità non la subiscono ab extrinseco; è invece l'effetto della libera scelta di restare una nazione (ebraica) all'interno della nazione ospitante. Si chiede Copin-Albancelli:«Ma non è la legge della vita che le cose che iniziano siano imperfette? E dal momento che tali società segrete difensive esistevano in embrione, non è per un "iter" naturale e quasi necessario che dovessero diventare i germi di altre società segrete più perfide? […]. Società segrete puramente difensive e puramente ebraiche: ecco dunque il punto di partenza della futura Massoneria» (52). Con l'affermarsi e l'espandersi del cristianesimo, era necessario per l'ebraismo – sotto pena di gettare la spugna e dichiararsi sconfitto da Gesù Cristo – attaccare la religione cristiana, non apertamente, ma nel segreto, mediante l'astuzia, la menzogna e la frode; era fatale per un popolo che, disarmato e disperso in mezzo ad altri popoli, pretendeva di restare del tutto indipendente. Gli ebrei, per poter acquisire uno stato di superiorità, furono obbligati ad osservare e studiare i difetti, le passioni e i vizi dei cristiani, anche mediante lo spionaggio e il ricatto: riuscirono così a trar vantaggio e ad imporre le loro condizioni. «Si ritrova tale attitudine non solo tra la maggior parte degli ebrei, ma anche nella Massoneria che è assai abile ad impiegare e a servirsi dei difetti degli avversari, specialmente della loro vanità» (53) (attenzione agli adulatori! N.d.R.). Mistero d'iniquità, che si perpetua nella storia, dal «non serviam» al bacio di Giuda, che l'ebraismo-religione doveva ridare incessantemente alla cristianità, in tutte le ere.
(52) Ibid., pagg. 310-311. (53) Ibid., pag. 315.
La nazione ebraica
Esistono soltanto una razza e una religione ebraica, oppure vi è anche una nazione ebraica? Se una nazione fornisce alla razza una comunità di interessi ed un ideale particolare, allora si può affermare che gli uomini appartenenti alla razza ebraica e al giudaismo-religione costituiscono una nazione. È pur vero che dal 1948 gli ebrei hanno uno Stato territoriale, ma è anche vero che si può correttamente parlare di nazione ebraica, perché gli ebrei, da sempre, considerano loro patria il mondo intero del quale, secondo la religione talmudica, si ritengono i signori (54)…. (continua nella terza e ultima parte)
(54) «Bisogna anche sapere che «il giudaismo come religione ha una dimensione nazionale, come il popolo ebraico come nazione ha una dimensione religiosa […]. Per capire le radici religiose ed il fondamento spirituale della nazionalità ebraica […]. Bisogna capire perché presso un ebreo l'impegno spirituale è così intimamente legato all'appartenenza al popolo ebraico» (cfr. «Appel de la Fraternité œcumenique de recherche théologique en Israël», 30 novembre 1975, in Les Églises devant le judaisme, Éd. du Cerf, Parigi 1980, pagg. 186-187). Il dr. Gerhart Riegner, segretario generale del Congresso Mondiale Ebraico, ha affermato che «popolo e terra hanno un posto essenziale nella fede ebraica» (ibid., pag. 368, 10 gennaio 1975). Perciò religione, popolo, nazione nel giudaismo fanno un tutt'uno.
Don Curzio Nitoglia