– A cura di Paolo Baroni, Centro San Giorgio e Redazione Quieuropa –
Iniziativa di Libero Confronto, Pensa e Scrivi di Quieuropa
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Affinità Elettive tra Ebraismo e Massoneria
Relazioni ideologiche, storiche, simboliche, programmatiche,
ritualistiche ed organizzative tra massoneria ed ebraismo
nella rilettura degli scritti di grandi autori del passato
A cura di Paolo Baroni, Centro San Giorgio e Redazione Quieuropa
Iniziativa di Libero Confronto, Pensa e Scrivi di Quieuropa
Dissertazioni sulla traduzione di un estratto (93-97) dall'opera Connaissance
élémentaire de la Franc-Maçonnerie, di Léon de Poncins
Premessa – Dalla diaspora in poi…
Premessa – Redazione "Qui Europa" – Tra le creature predilette dell'ebraismo, oltre al bolscevismo ed al correlato socialismo, a quanto pare – analizzando lo studio di autorevoli scrittori – vi sarebbero le società segrete e la massoneria: realtà che sarebbero nate e si sarebbero sviluppate nel corso dei secoli come risposta alla diaspora che seguì dopo la distruzione del Secondo grande Tempio d'Israele (Tempio di Salomone o Tempio di Gerusalemme) nel 70 D.C., ad opera dei Romani, dopo l'assedio di Gerusalemme: episodio decisivo della prima guerra giudaica, culminata poi nella caduta di Masada nel 73. L'esercito romano di Tito Flavio Vespasiano (quello che sarebbe diventato il futuro imperatore Tito) assediò e conquistò Gerusalemme, occupata dai ribelli ebrei sin dall'inizio della rivolta, scoppiata nel 66:
« La città venne abbattuta dalla rivoluzione, poi i Romani abbatterono la rivoluzione,
che era molto più forte delle sue mura; e di questa disgrazia si potrebbe attribuirne la causa
all'odio di chi si trovava al suo interno, ai Romani il merito di aver ripristinato la giustizia.
Ma ognuno può pensarla come crede, vedendo come accaddero i fatti realmente. »
(Cfr.: "Guerra giudaica" di Giuseppe Flavio – V 6.1.257)
Bolscevismo ed ebraismo
Nelle scorse settimane abbiamo analizzato più da vicino il parallelismo tra bolscevismo ed ebraismo (vedi qui Dichiarazioni e Rivelazioni eccellenti di Sionisti doc e qui Rivoluzione e Sionismo, Rivelazioni eccellenti – 2 – Le ammissioni dei rabbini Lior e Waton), acquisendo e riportando dozzine e dozzine di dichiarazioni, discorsi ufficiali e citazioni dei maggiori rabbini ebrei che vissero a cavallo della grande "Rivoluzione di Ottobre" (1917) che rovesciò la dinastia cristiana (ortodossa) dei Romanov, grazie all'appoggio dei banchieri ebrei Rothschild & Co (la famiglia dallo "Scudo Rosso" che a Francoforte – tra l'altro – dando incarico all'ebreo Adam Weishaupt, diede vita alla "Setta degli Illuminati", in data 1° Maggio 1776).
Una doverosa parentesi
In merito va poi ricordato un fatto che la storia ufficiale (di regime) si guarda bene dall'insegnare ai nostri ragazzi nelle università e negli istituti scolastici: nel 1863 lo stesso Zar Alessandro II si adoperò in soccorso degli USA, aiutando il Presidente Abraham Lincoln nella sua battaglia contro i Rothschild, al fine di impedire la nascita di una banca centrale Rothschild che avrebbe di fatto sottratto la sovranità monetaria agli Stati Uniti. In quel tempo, dunque, sia la Russia che gli USA erano uniti nella medesima lotta per impedire l'istituzione di una banca centrale, nel tentativo di arginare il fenomeno dell'usurocrazia che aveva già colpito a morte molte monarchie cattoliche in Eruropa, a partire dal 1717: anno dell'istituzionalizzazione della Banca d'Inghilterra (banca centrale privata made in Rothschild) e della non dislegata nascita della Gran Loggia Madre d'Inghilterra, sorta nello stesso anno (vedi qui Auriti, il Commonwealth e la Moneta Debito).
1863 – Lo Zar Alessandro II in difesa e soccorso di Abramo Lincoln
Lo Zar, nello specifico, minacciò sia l'Inghilterra che Francia (paesi finiti sotto l'egemonia ebraica dei Rothschild, mediante colpi di stato ad hoc e mediante la stessa Rivoluzione Francese – 1789) che se fossero intervenute attivamente nella guerra civile americana (pretesto che doveva servire ad impossessarsi del controllo degli USA) in aiuto agli stati del Sud (e agli uomini rothschild che vi operavano) avrebbe considerato tale azione al pari di una dichiarazione di guerra contro la stessa Russia. Per questo lo Zar Alessandro II inviò parte della sua potente flotta presso entrambi le coste americane: precisamente nelle zone portuali di San Francisco e New York, in supporto a Lincoln (Cfr.: Andrew Carrington Hitchcock – The Synagogue of Satan).
Massoneria ed ebraismo – Affinità elettive
Sempre in tema di controllo mondiale e intrecci occulti, ritorniamo, dunque, sul rapporto tra massoneria ed ebraismo (già trattato in alcuni articoli vedi qui Padre Massimiliano Kolbe – La Milizia dell’Immacolata e la lotta contro Massoneria e Sionismo e qui Essenza ed inganni del Talmudismo in chiave anticristiana), mediante l'interessante contributo dell'autore Léon de Poncis e dell'amico (ed insigne studioso) Paolo Baroni, del Centro San Giorgio, in approfondimento degli studi dello stesso Léon de Poncins.
Giudeo-Massoneria ed ebraismo – Affinità ideologiche
Ferrara – A cura di Paolo Baroni, Centro San Giorgio – «Le affinità che uniscono ebrei e massoni – spiega Léon de Poncins (1867-1976) – sono state segnalate molte volte in opere consacrate allo studio della Massoneria, e Mons. Jouin coniò il termine giudeo-Massoneria che è rimasto d'uso corrente» (1). Passiamo ora in rassegna le principali di queste affinità. L'occultismo massonico deriva in maggior parte dalla Cabala ebraica (Kabbalah). Quanto al razionalismo massonico, sappiamo che si è espresso nella Dichiarazione dei Diritti dell'Uomo del 1789, una codificazione dell'ideologia rivoluzionaria. Quali sono i suoi rapporti col giudaismo? Ecco come si è espresso in proposito il Gran Rabbino di Francia Joseph Haïm Sitruk: «Il giudaismo ha impregnato tutta il mondo moderno, e in particolare la Rivoluzione Francese e la Dichiarazione dei Diritti dell'Uomo» .
(1) Cfr. L. DE PONCINS, Christianisme et Franc-Maçonnerie
(«Cristianesimo e Massoneria»), L'Ordre Français, 1969, pag. 101
Affinità in materia di simbolismo e di rituali
«Il rituale massonico manifesta la sua origine ebraica» – scrive il Cardinale José Maria Caro y Rodriguez (1866-1958) – e ne dà i seguenti esempi: «Le credenze in cui si trovano le diverse figure di cherubini descritte nella seconda visione di Ezechiele, un bue, un uomo, un leone e un'aquila; le due colonne del Tempio massonico che si presenta come un ricordo del Tempio di Salomone; la ricostruzione del Tempio, espressione che serve a qualificare l'opera massonica; le leggende e gli insegnamenti estratti in grande parte dalla Bibbia e quasi sempre mescolati alla tradizione delle corporazioni dei muratori; e specialmente la leggenda di Hiram che gioca un ruolo così importante nel rituale; le diverse denominazioni, come i nomi delle colonne del Tempio, Boaz e Jakin, le parole di riconoscimento e quelle d'ordine, come "Tubal-Cain", Shibboleth, Macbenac, Giblem o Moabon, Nekum o Nekam, Abibale, ecc...». Il Cardinale aggiunge: «L'importanza legata ai numeri, che è una caratteristica della Cabala, è un'altra testimonianza 4 dell'influenza cabalistica sulla Massoneria» .(2 – 3)
(2) Cfr. J. H. SITRUK, Déclaration sur France-Inter, del 21 décembre 1988; il giudaismo
di cui parla il rabbino Sitruk è evidentemente quello talmudico.
(3) Cfr. CARDINAL J. M. CARO Y RODRIGUEZ, Le mystère de la Franc-Maçonnerie dévoilé
(«Il mistero della Massoneria svelato»), paragrafo 130. Questo lòibro è stato pubblicato
nel 1925, mentre la sua traduzione in inglese è stata recentemente ristampata dall'Edit.
Christian Book Club of America (1985)
Affinità in materia di organizzazione
Durante i diciassette secoli che seguirono la distruzione di Gerusalemme e del suo Tempio (che come detto avvenne per opera di Tito nell'anno 70 d.C.) la nazione ebraica ha vissuto nella dispersione e nella persecuzione (o diaspora); essa ha dovuto nascondere i suoi organi direttivi ed ha acquisito per questo fatto stesso anche una grande padronanza degli apparati segreti. Quando si è organizzata nelle sue strutture attuali, all'inizio del XVIII secolo, anche la Massoneria ha dato prova della stessa padronanza, tanto da dare l'impressione di essergli connaturata. Forse ha preso in prestito dalla nazione ebraica questa tecnica così difficile? È la tesi che sostiene, sorretta da argomenti convincenti, l'ex massone Paul Copin-Albancelli (1851-1939) nel suo libro Le drame maçonnique: la conjuration juive contre le monde chrétien («Il dramma massonico: la congiura ebraica contro il mondo cristiano») (4).
(4) (Cfr.: Paul Copin-Albancelli, "Le drame maçonnique: la conjuration juive contre
le monde chrétien", Éditions Librairie Emmanuel Vitte, Lione 1909).
Affinità negli obiettivi – medesimo ideale messianico: felicità terrena
Un medesimo ideale messianico di felicità terrestre, la stessa attesa di un impossibile millennio, anima, poi, il giudaismo talmudico e la Massoneria. Vi è anche la stessa tendenza, nell'uno e nell'altra, a divinizzare l'umanità. Identica è anche ostilità a riguardo della Chiesa cattolica. Uguale la tendenza a favorire, in definitiva, i regimi rivoluzionari.
Alcune testimonianze di autori ebrei – Rabbino Elia Benamozegh
Numerosi autori ebrei hanno constatato queste affinità. Aggiungeremo alcune testimonianze a quella, già citata, del rabbino Elia Benamozegh. l Il rabbino Elia Benamozegh su La vérité israélite asserisce: «Lo spirito della Massoneria è lo spirito del giudaismo nelle sue credenze più fondamentali; sono le sue idee, è il suo linguaggio, è quasi la sua organizzazione […]. La speranza che sostiene e fortifica la Massoneria è la stessa che illumina e irrobustisce Israele nella sua via dolorosa mostrandogli nell'avvenire il trionfo certo. L'avvento dei tempi messianici, che altro non è se non la constatazione solenne e la proclamazione definitiva degli eterni principî di fratellanza e di amore, l'associazione di tutti i cuori e di tutti gli sforzi nell'interesse di ciascuno e di tutti, e il coronamento di questa meravigliosa casa di preghiera di tutti i popoli, di cui Gerusalemme sarà il centro e il simbolo trionfante» (5).
(5) Cfr. E. BENAMOZEGH in La vérité israélite («La verità israelita»), 1865, pag.
Testimonianza del rabbino Isaac Mayer Wise e articolo del 1927
Molto interessante è poi quanto scrive il rabbino Wise e quanto si legge nel "The Jewish Tribune" del 2 Ottobre del 1927. Rabbino Isaac Mayer Wise (1819-1900): «La Massoneria è un'istituzione ebraica la cui storia, i Gradi, gli incarichi e le parole d'ordine sono ebraiche dal principio alla fine» (6). "The Jewish Tribune": «La Massoneria è basata sul giudaismo. Eliminate dal rituale massonico gli insegnamenti dell'ebraismo e cosa ne resta?» (7).
(6) Cfr. I. WISE in The Israelite of America («L'ebreo d'America»), del 3 agosto 1866;
cit. in J. OUSSET, Pour qu'Il règne («Affinché Egli regni»), 1949, pag. 250.
(7) Cfr. The Jewish Tribune («La tribuna ebraica»), New York, del 28 ottobre 1927.
Lord Benjamin Disraeli e "Archives Israélites"
Lord Benjamin Disraeli (1804-1881 – uomo di Stato britannico e uomo Rothschild) riferendosi agli avvenimenti del 1848, dichiarava nel 1852, alla Camera dei Comuni: «L'uguaglianza naturale degli uomini e l'abrogazione della proprietà vengono proclamate dalle Società Segrete che formano dei governi provvisori; e uomini di razza ebraica si trovano a capo di ciascuna di esse» (8). Molto eloquente è anche quanto scritto in "Archives Israélites" del 1904: «Mr. Jules Lemaitre cerca di far credere che la Massoneria sia di origine ebraica; non ha torto. Ci sono molte cose più difficili da provare di questa» (9).
(8) Cfr. D. REED, The Controversy of Sion («La controversia di Sion»), pag. 166.
(9) Cfr. Archives Israélites, del 3 marzo 1904.
Società segrete e spirito ebraico
Così scrisse l'autore Bernard Lazare (1865-1903) in merito al rapporto tra le società segrete e lo spirito ebraico: «Quali furono dunque i rapporti tra gli ebrei e queste Società Segrete? Si tratta di una cosa non facile da chiarire, in quanto mancano i documenti seri. Evidentemente, essi non dominarono in queste associazioni, come pretendono gli autori che ho appena nominato, non furono "necessariamente l'anima, il capo, il Gran Maestro della Massoneria", come afferma Gougenot de Mousseaux. È certo tuttavia che ci furono degli ebrei nella culla stessa della Massoneria, degli ebrei cabalisti, così come lo provano certi riti conservati; molto probabilmente, durante gli anni che precedettero la Rivoluzione Francese, essi si introdussero in gran numero nei consigli di questa Società, e fondarono essi stessi delle Società Segrete. Ci furono degli ebrei attorno a Weißhaupt, e Martinez di Pasqualis, un ebreo di origine portoghese, organizzò numerosi gruppi illuministi in Francia e reclutò molti adepti che iniziò al dogma della reintegrazione. Le Logge martineziste erono mistiche, mentre gli altri Ordini della Massoneria erano piuttosto razionalistici; il che può permettere di dire che le Società Segrete rappresentarono i due aspetti dello spirito ebraico: il razionalismo pratico e il panteismo, quel panteismo che, riflesso metafisico della credenza in un Dio unico, scivola talvolta nella teurgia cabalista» (10).
Da Cagliostro a Saint-Germain, ai giacobini
«È possibile dimostrare facilmente l'accordo tra queste due tendenze, l'alleanza di Cazotte, di Cagliostro, di Martinez, di Saint-Martin, del conte di Saint-Germain, di Eckartshausen, con gli enciclopedisti e i giacobini, e il modo in cui, malgrado la loro opposizione, essi giunsero allo stesso risultato, vale a dire all'indebolimento del cristianesimo. Ancora una volta, ciò servirebbe unicamente a provare che gli ebrei poterono essere dei buoni agenti delle Società Segrete, perché le dottrine di tali Società si accordavano con le loro dottrine, ma non che ne furono i fondatori» (10).
(10) Cfr. B. LAZARE, L'antisémitisme: son histoire et ses causes
Élie Faure (1873-1937) e l'azione dello spirito ebraico sulla società
Nel suo libro L'âme juive («L'anima ebraica»), pubblicato per la gloria e la difesa degli israeliti, lo scrittore Élie Faure ha così descritto l'azione dello spirito ebraico sulla società contemporanea: «Da Maimonide a Charlie Chaplin, la traccia è facile da seguire, sebbene la circolazione dello spirito ebraico sia stata, per così dire, imponderabile e che ci si sia accorti solamente dopo il suo passaggio della sua potenza disgregatrice […]. Freud, Einstein, Marcel Proust, Charlie Chaplin ci hanno aperto, in ogni senso, dei prodigiosi viali che hanno abbattuto le mura dell'edificio classico greco-latino e cattolico, in seno al quale il dubbio ardente dell'anima ebraica attendeva, da cinque o sei secoli, l'opportunità di scuoterlo […], in attesa che, da questa stessa negazione, prendesse forma poco a poco un nuovo edificio profondamente segnato da un'intelligenza sempre intenta ad eliminare il soprannaturale dall'orizzonte dell'uomo» (11).
(11) Cfr. É. FAURE, L'âme juive, 1934; cit. in J. OUSSET, op. cit., pag. 255.
L'eliminazione ( sottile ) del soprannaturale dall'orizzonte umano
«Un'intelligenza – spiega ancora l'autore – sempre intenta ad eliminare il soprannaturale dall'orizzonte dell'uomo»: secondo Élie Faure, questa formula caratterizza un certo spirito ebraico; essa caratterizza anche il razionalismo massonico, l'ideologia massonica. Da qui l'evidenza di una profonda parentela tra i due. Di questi testi, dobbiamo ricordarci particolarmente: quello di Disraeli, che mostra i tre gradi principali del potere politico nel mondo attuale; quello di Bernard Lazare: «Le Società Segrete rappresentarono i due aspetti dello spirito ebraico: il razionalismo pratico e il panteismo, quel panteismo che […] scivola talvolta nella teurgia cabalista» (12).
(12) Ibidem
A cura di Paolo Baroni, "Centro San Giorgio" e Redazione Quieuropa
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Dissertazioni sulla traduzione di un estratto (93-97) dall'opera
"Connaissance élémentaire de la Franc-Maçonnerie" – di Léon de Poncins