– di Massimo Mancinelli –
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Ebraicizzazione della società mondiale: delitti e castighi
nella testimonianza di Joseph Lemann
L'ebraicizzazione della società globalizzata e il pericolo del Nuovo
Ordine Mondiale anti-cristiano: conclusioni dalla testimonianza
diretta dell'ebreo – convertito al Cattolicesimo – Giuseppe Lemann
di Massimo Mancinelli
La conversione dei fratelli Lemann
Gerusalemme, Parigi, Roma – Verso l'anno 1866, due fratelli di origine ebraica, i fratelli Lemann, hanno abbracciato la religione cattolica e allo stesso tempo sono diventati sacerdoti. Dopo la loro conversione hanno scritto molto sulla loro razza. Ciò che dà un valore di prim'ordine alle opere scritte da questi due fratelli, e le rende suggestive allo stesso tempo, è che dopo la loro conversione essi hanno conservato per la loro razza una pietà affettuosa, un tenero affetto, come due figli di buona famiglia che per la loro madre, anche se decaduta, continuano a nutrire nobili sentimenti.
Gli stessi obbrobri che i farisei riservarono a Gesù
Giuseppe Lemann dice che nelle sofferenze dell'Ebreo occorre anzitutto riconoscere un castigo del Cielo. Questa affermazione è spiegata all'inizio del suo libro: “L'entrata degli Israeliti nella società francese”. Egli afferma che nella vita degli Ebrei esiliati si ritrovano gli stessi obbrobri che i Farisei hanno fatto subire a Cristo. I pochi Ebrei che si convertono al Cristianesimo accettano volentieri queste pene; le accettano come contributo personale alla Redenzione operata da Cristo, le accettano in risarcimento dei loro peccati e di quelli della loro razza, ma gli altri Ebrei, quelli che non accettano le pene e le umiliazioni, si ribellano, e poi trasformano la loro ribellione in sentimenti di odio universale. Per conoscere a che tipo di obbrobri venivano talvolta sottomessi gli Ebrei durante il loro esilio basta considerare gli esempi qui riportati:
Trenta danari e una corona di spine
«Il Giusto è stato da noi coperto di oltraggi. Sulle sue spalle abbiamo messo uno straccio di derisione, sulla sua testa una corona di spine, nella sua mano un giunco. Egli ha ricevuto colpi, sputi, insulti, oltraggi di ogni tipo; di ciò che è obbrobrio non gli abbiamo risparmiato nulla. Colmo del colmo, quando per farlo morire occorreva comprarlo, lo abbiamo valutato una persona da niente, trenta denari! Questi obbrobri, noi Ebrei ce li siamo ritrovati nella vita come un castigo, come un taglione. Nessuna forma di avania o di tristezza ci è stata risparmiata. Chi oserebbe ignorarlo?
Croce e delizia, favola e zimbello
S. Girolamo dice di noi: “Popolo disgraziato, che tuttavia non si sa come compiangere!”. Una riflessione che sembra dolce accanto alle parole pronunciate da Mosè, nostro grande legislatore: “Sarete la favola e lo zimbello dei popoli dove Dio vi condurrà!” Certo che per diventare favola e zimbello dell'universo bisogna avere commesso un grande crimine, mentre prima eravamo il popolo di Dio! La storia in mano, rivediamo la lista di alcune di queste umiliazioni che ci hanno fatti diventare la favola e lo zimbello degli altri popoli. Enumeriamo senza fare commenti. Per esempio:
Dalla distruzione di Gerusalemme… 30 ebrei per un denaro
l) Gerusalemme distrutta, vendita degli Ebrei nelle fiere, come si fa col bestiame. Avevamo venduto il Giusto per trenta denari: alla fiera di Térébinthe si vendettero trenta Ebrei per un denaro. 2) La proibizione, per diversi secoli, di venire a piangere sulle rovine di Gerusalemme. I poveri Ebrei visitatori venivano respinti con durezza e disprezzo. Più tardi fu loro accordato questo favore un giorno all'anno, ma bisognava allora pagare le nostre lacrime acquistando a caro prezzo il diritto di guardare e di piangere dall'altezza di una collina. 3) L'esclusione degli Ebrei dai ranghi della società, e questo ovunque. Eravamo trattati peggio dei lebbrosi. Ma Lui, Gesù, non l'avevamo anche noi trattato e guardato come un lebbroso?
Il pubblico schiaffo del Venerdì Santo… e altri accidenti
4) Lo schiaffo che a Tolosa, a Béziers, e altrove, il deputato della comunità ebraica era obbligato a ricevere pubblicamente… il Venerdì Santo. 5) La stella gialla. Era un pezzo di stoffa gialla sui nostri petti, oppure un corno dello stesso colore affisso ai nostri cappelli, affinché ognuno potesse vederci da lontano, e dire: è un ebreo! 6) I quartieri a parte, i ghetti, le viuzze strette, insufficienti, spesso putride, dove le nostre famiglie erano parcheggiate e ammucchiate. 7) L'obbligo, in certe città, di pagare in qualche modo l'aria che respiravamo, come ad Augsbourg dove pagavamo un fiorino all'ora, e a Brema un ducato al giorno.
La proibizione
8) La proibizione di apparire in pubblico in certi giorni dell'anno. Bisognava nascondersi: quasi sempre dalla domenica delle Palme fino al giorno di Pasqua. Eravamo come cancellati dall'elenco dei viventi… Ma Lui, non l'avevamo noi pure cancellato? Non avevamo forse anche noi, da Caifa, nascosto il suo viso divino per meglio colpirlo: indovina chi ti ha colpito? (Joseph Lemann cita qui gli insulti fatti agli Ebrei in oriente, in Persia, in Turchia, in Africa, ecc.). 9) I supplizi infami. Un ebreo veniva suppliziato tra due cani. In Germania, in Svizzera, l'ebreo veniva appeso per i piedi accanto a un cane, per derisione, perché il cane è il simbolo della fedeltà. 10) Il permesso dato ad ogni ufficiale pubblico di usare epiteti umilianti verso gli Ebrei, nelle arringhe, e negli atti giudiziali… Ma Lui, quand'era davanti ai tribunali di Gerusalemme, non l'avevamo noi trattato con titoli odiosi, ingiuriandolo fino alla croce?
L'espulsione
11) L'espulsione, tutte le sere, da certe città, al suono della tromba. Quando la tromba suonava noi dovevamo disporci a partire, e all'ora della chiusura delle porte essere fuori della città. 12) La proibizione di fare il bagno nei fiumi dove facevano il bagno i Cristiani. In Provenza e nella Borgogna eravamo esclusi dai bagni pubblici, eccetto il venerdì, giorno in cui questi stabilimenti erano aperti alle ballerine e alle prostitute.
L'interdizione e il pignoramento
13) L'interdizione di frequentare certi corsi, certi posti, certi giardini pubblici. Non più di cinquant'anni fa all'entrata della passeggiata pubblica di una città della Germania si leggeva l'iscrizione seguente: “Proibita l'entrata agli Ebrei e ai maiali”. 14) Ma la sofferenza più amara e dolorosa erano gli impedimenti al battesimo, impedimenti causati dal pignoramento dei beni dell'ebreo che si faceva battezzare. Infatti, l'Ebreo che diventava Cristiano smetteva di essere sottoposto alle tasse che pesavano su quelli della sua razza, e questo diminuiva l'importo pagabile al padrone del feudo. Siccome l'ebreo non poteva sottrarsi all'azione suddetta, il padrone del feudo si arrogava il diritto di compensare la diminuzione di reddito col pignoramento di tutti i beni del battezzando ebreo. In seguito gli restituiva la porzione che gli sembrava più adatta.
La profezia di Mosè e la grande diaspora
Vero o no?… Tali furono i nostri obbrobri. Per gli Ebrei ci furono delle istituzioni di disprezzo, e tale disprezzo, si può dire, era come organizzato pubblicamente. Questo disprezzo ci avvolgeva dalla testa ai piedi… Ma in Lui, divenuto l'uomo dei dolori dalla testa ai piedi, era forse rimasto uno spazio solo che non fosse piagato? Visto che la Provvidenza in corruccio ha poi disperso Israele in tutti gli angoli della terra, questi obbrobri, in un modo o nell'altro, si sono prodotti in tutti i paesi del mondo, tutti i giorni dell'anno, per 1800 anni. Oh! Mosè non sbagliò, no, nel dire che saremmo diventati la favola e lo zimbello di tutte le nazioni della terra!
La profezia di Re Davide
E Davide, che nelle sue visioni aveva visto l'aceto che noi avremmo dato da bere a Cristo, aveva detto che in futuro la nostra schiena si sarebbe piegata per forza. La sua profezia, come quella di Mosè, si è realizzata alla lettera. La nostra schiena è stata letteralmente piegata dal peso del disprezzo che ci ha colpiti. Ô Dio di giustizia e di misericordia, se accettando questi obbrobri è ancora possibile farvi dimenticare quelli che abbiamo fatto subire a vostro Figlio, nostro Messia, ebbene, noi ora chiniamo la testa e imploriamo pietà!»
Conclusione
Conclusione: Avevano torto o ragione i Papi a suggerire ai capi delle nazioni di mantenere gli Ebrei separati dai Cristiani? I Papi contemporanei non trattano più di questo problema in modo diretto, e cosa sta succedendo nel mondo? Gli Ebrei di oggi, buoni o cattivi, vivono dove vogliono e fanno quello che vogliono. Il risultato è che i Cristiani non sanno più chi sono, da dove vengono, dove vanno. Non si rendono più conto di niente, nemmeno della loro schiavitù allo spirito giudeo-farisaico che li ha abbindolati.
I padroni del "Nuovo (Dis)Ordine Mondiale"
Per esempio, davanti alla mondializzazione, che è un progetto concepito per servire gli interessi del potente cartello giudeo-farisaico degli Illuminati, la cecità collettiva è talmente diffusa che non si trova più una nazione capace di prendere posizione contro il pericolo che proviene da questo orribile progetto di dittatura mondiale.
Liberalismo e Socialismo – Mainvielle e l'ebraizzazione delle genti
La gente si è lasciata "ebraizzare" – dice Julio Mainvielle – i ricchi con il liberalismo, i poveri con il socialismo. Tutti si credono liberi, ma nessuno è più in grado di pensare se non attraverso il cervello "ebraizzato" e "ebraizzante" del suo giornale, del suo libro, della sua rivista. Nessuno odia o ama se non attraverso l'attore del suo film preferito il quale, a sua insaputa, è "ebraizzato".
Il modo più facile e diretto per cadere nella schiavitù mondialista
Il modo più sicuro per diventare schiavi dello spirito giudeo-farisaico è di fare ciò che i Cristiani fanno da tre secoli: abbandonare la pratica della religione cristiana. Una società scristianizzata, cosciente o no di quanto le succede, si auto-condanna a subire ciecamente gli eccessi che le infligge il giudaismo farisaico. La cosa è evidente. La nostra schiavitù, che all'inizio era solo finanziaria, ora è generale, e si esprime attraverso eccessi di ogni genere: eccessi di capitalismo, di liberismo, di socialismo, di comunismo, e ultimamente eccessi di sionismo. Non manca più che l'eccesso degli eccessi, l'Impero giudaico universale, la dittatura delle dittature. (La dittatura mondiale che getta le sue basi – come comprese e denunciò il grande Professor Giacinto Auriti – sulla schiavità delle schiavitù: quella dello sterco di Satana chiamato "moneta debito" – vedi qui Nell’era della moneta-debito, tutto il male viene raccolto dentro un simbolo– Ndr) .
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