Gli oscuri misteri della Kabbalah ebraica – 2 – L’opera rinascimentale dei cabalisti

Venerdì,  5 Settembre / 2014 

– Redazione Watch.pair / Centrosangiorgio / Quieuropa –

Traduzioni a cura di Paolo Baroni, Centrosangiorgio

Redazione Quieuropa, Cabala ebraica, Kabbalah, nucleo dottrinale di ogni sètta massonica, sette luciferine

Gli oscuri misteri della Kabbalah ebraica – 2

L'opera rinascimentale dei cabalisti

L'incorporazione del paganesimo nelle tradizioni ebraiche e la genesi del

misticismo esoterico

I tentativi rinascimentali di cabalizzare il Cristianesimo: le chiare parole di

San Paolo sul superamento della circoncisione e l'essenza del Cristianesimo

 

Autori vari

Oscuri misteri della Kabbalah - 2 - Incorporazione del paganesimo nelle tradizioni ebraiche

 Genesi del misticismo esoterico ebraico                                                       

Continua da qui Gli oscuri misteri della Kabbalah ebraica – Prima Parte – Le Origini   Nell'articolo «The Sacred Books of the Jews» («I Libri Sacri degli ebrei»), Harry Gersh illustra le origini primordiali del misticismo ebraico: «Il misticismo ebraico iniziò nei giorni biblici, molto prima che il termine "Kabbalah" fosse inventato. A partire dal I secolo, esso divenne un argomento proprio dello studio accademico. Filone d'Alessandria (Philo Judæus; 20 a.C.-41 d.C.) speculò sull'idea platonica di "emanazioni" come intermediari tra Dio e il mondo fisico. Il filosofo romano Plotino (205-270) viaggiò in Oriente e ritornò combinando teorie mistiche indiane, persiane, greche ed ebraiche in un'unica struttura sistematica di queste emanazioni» (14) «H. Loewe, in un articolo sulla Kabbalah scritto per l'"Hastings' Encyclopoedia of Religion and Ethics", afferma: "Questo misticismo segreto non è stato uno sviluppo tardivo […]. Possiamo essere abbastanza certi del fatto che le sue radici sono molto più antiche e che la Kabbalah medievale e geonica sono stati il culmine e non l'inizio del misticismo esoterico ebraico"» (15). La Kabbalah deriva dall'antica saggezza, come sostiene il già citato Jacob Prasch (vedi qui Le Origini): «Evolvendosi, la Kabbalah condivise certe idee con gli altri antichi sistemi mistici, incluso quelli degli gnostici e dei pitagorici. La Kabbalah non si limitò unicamente all'istruzione su come conoscere Dio, ma incluse gli insegnamenti sulla cosmologia, sull'angelologia e sulla magia» (16).

(14) Cfr. H. Gersh, «The Sacred Books of the Jews» (15) 15 Cfr. N. H. Webster, op. cit., pag. 10. (16) 16 Cfr. «Ancient Wisdom and Secret Sects» («Antica saggezza e sètte segrete»);

 L'incorporazione del paganesmo nelle tradizioni ebraiche                         

«Non si trovi in mezzo a te chi immola, facendoli passare per il fuoco, il suo figlio o la sua figlia, né chi esercita la divinazione o il sortilegio o l'augurio o la magia; né chi faccia incantesimi, né chi consulti gli spiriti o gli indovini, né chi interroghi i morti, perché chiunque fà queste cose è in abominio al Signore; a causa di questi abomini, il Signore tuo Dio sta per scacciare quelle nazioni davanti a te» (Dt 18, 10-12). Nonostante i numerosi richiami di Dio, gli ebrei incorporarono il paganesimo nelle loro tradizioni. «Malgrado le molteplici condanne contro la magia contenute nella Legge di Mosè, gli ebrei trascurarono questi avvertimenti, ne furono contagiati e mescolarono la sacra tradizione che avevano ereditato, in parte con le idee magiche prese in prestito dagli altri popoli, e in parte con quelle da loro stessi concepite. Allo stesso tempo, il lato speculativo della Kabbalah ebraica attinse dalla filosofia dei Magi persiani, dai neo-platonici e dai neopitagorici. Ecco, dunque, alcune giustificazioni nella contesa anti-cabalistica: oggi noi sappiamo che la Kabbalah non è di origine totalmente ebraica» (17). Harry Gersh illustra la migrazione dei cabalisti mediorientali in tutta l'Europa: «Da Babilonia e dalla Palestina, il misticismo ebraico si spostò nelle comunità ebraiche d'Europa e ivi fiorì. Ogni comunità produsse la propria letteratura, credenza, e le proprie pratiche mistiche. C'erano Cabale caratteristiche spagnole, francesi, italiane e tedesche. Alcune erano principalmente "pratiche", e sfociavano nella magia; altre erano principalmente "speculative", ed enfatizzavano spiegazioni filosofiche; molti combinarono la Kabbalah pratica e speculativa in parti uguali» (18).

(17) Cfr. N. H. Webster, op. cit., pag. 11. (18) Cfr. H. Gersh, art. cit..

 La tradizione cabalistica ebraica tra magia, Zohar e hassidismo               

La Kabbalah FAQ di Colin Low indica che le origini della Kabbalah datano dall'antichità remota: «La Kabbalah è una tradizione mistica e magica nata quasi duemila anni fa, che è stata praticata nel tempo senza interruzione. Essa è stata praticata dagli ebrei e dai non-ebrei approssimativamente per cinquecento anni. Da parte ebraica si è trattato di una parte integrante ed influente del giudaismo. Per quel che riguarda invece la componente ermetica, la Kabbalah ha creato una ricca tradizione mistica e magica con una propria validità, una tradizione che è sopravvissuta nonostante i pregiudizi generati da una cultura fortemente cristiana» (19). Michael Sidlofsky, di Toronto, nell'articolo «Kabbalah and Jewish Renewal» («Kabbalah e rinnovamento ebraico»), afferma che Kabbalah «è il termine più comunemente usato per indicare la tradizione mistica ebraica, e in special modo quel filone che nacque nel XII secolo in Francia e si diffuse per tutta l'Europa, nel Medio Oriente e alla fine in tutto il mondo fino ai nostri giorni. Le due varietà principali di misticismo ebraico pre-cabalistico sono state chiamate "Maaseh Merkavah" e "Maaseh Bereshit" (più avanti ne parleremo in modo più approfondito), mentre il tipo particolare emerso nell'Europa Orientale e settecentesca, che è stato coltivato fra gli ebrei askenaziti fino ad oggi, è stato chiamato "hassidismo"» (20). La maggior parte degli studiosi è d'accordo sul fatto che queste tradizioni orali segrete furono messe per la prima volta per iscritto circa nel XIII secolo. Christian David Ginsburg (1831-1914) afferma nella sua opera The Kabbalah: «La prima data in cui lo Zohar è apparso in maniera definitiva coincide con la fine del XIII secolo, quando fu messo per iscritto da un ebreo spagnolo, Mosè de Leon» (21).

(19) Cfr. C. Low, Kabbalah FAQ, 1996 (20) Cfr. M. Sidlofsky, Kabbalah: A Brief History («Kabbalah: una breve storia»); (21)  Cfr. C. Ginsburg, The Kabbalah, pagg. 172,173; cit. in N. H. Webster, op. cit., pag. 9

 Rinascimento e opera giudaizzante del cabalista Pico della Mirandola  

Lo studioso rinascimentale Giovanni Pico della Mirandola (1463-1494) – gnostico, ermetista e cabalista – è stato descritto dal visconte Léon de Montaigne de Poncins (1897-1976), nell'opera "Judaism and the Vatican" («Il giudaismo e il Vaticano») come un giudaizzante di cristiani: «Pico della Mirandola, che morì a Firenze, in Italia, nel 1494, era un giudaizzante che si dedicò allo studio della Cabala sotto la direzione di maestri ebrei come Jehuda Abravanel. Era nella casa principesca di Pico della Mirandola che gli studiosi ebrei erano soliti riunirsi […]. La scoperta della Kabbalah ebraica, che egli insegnò ai vari cristiani "illuminati", ha contribuito – molto di più del ritorno alle fonti greche – a quella straordinaria fioritura spirituale che è nota come "Rinascimento". Circa mezzo secolo dopo, la riabilitazione del Talmud aprì la strada alla Riforma protestante […]. Pico della Mirandola aveva capito che l'indispensabile purificazione del dogma cristiano avrebbe potuto essere effettuata solamente dopo un studio profondo della vera Kabbalah ebraica» (22).

(22) 22 Cfr. J. Jehuda, L'antisemitisme, miroir du monde («L'antisemitismo, specchio del mondo»), pag. 164

 Pico della Mirandola e l'opera persuasiva dei cabalisti rinascimentali    

James Webb, autore del libro The Occult Underground («Il sottosuolo occulto»), scrive che Pico della Mirandola, uno studente di Marsilio Ficino, fondatore dell’Accademia neo-platonica di Firenze, «concepiva Ermete Trismegisto e Platone come altrettanti aiuti per persuadere quegli uomini di religione che non avrebbero accettato la sola Sacra Scrittura (come fonte della Rivelazione; N.d.T.). Sembra che alla fine questo ragionamento sia stato approvato dalla Chiesa nel caso di Pico della Mirandola, il quale congiunse il suo ermetismo ad una "Kabbalah cristiana", e preparò un sistema universale in cui le idee cabalistiche giocarono una parte considerevole. Anche se condannata da un tribunale ecclesiastico, nel 1493 la sintesi di Pico venne riabilitata da Papa Alessandro VI, il cui riconoscimento del cabalismo come figlio fedele della Chiesa sembrò dare autorità alla posizione di Pico.

 Il passo falso di Papa Sisto IV                                                                                 

In tale contesto, dovrebbe essere ricordato che Papa Sisto IV aveva tradotto circa settanta libri cabalistici in latino, e che il concetto di "Kabbalah cristiana" non era peculiare del pensiero italiano. Reuchlin, il primo orientalista del tempo, e autore del primo testo di grammatica ebraica, giunse più vicino al successo nel tentativo di trasformare la Kabbalah nella filosofia cristiana, anche se il suo alunno Widmanstadt considerava la tradizione ebraica come "un cavallo di Troia nella Chiesa". Ma gli ermetisti e i cabalisti del Rinascimento si mantennero sempre nei limiti dell'ortodossia cattolica» (23). L'opera dell'ex rabbino convertito al cattolicesimo David-Paul Drach (1791-1865) intitolata De l'Harmonie entre l'Église et la Synagogue («Dell'armonia tra la Chiesa e la sinagoga») conferma che Pico della Mirandola venne istruito sulla Kabbalah. Questi era convinto di professare ancora la dottrina cattolica, e tuttavia incoraggiò Papa Sisto IV (1414-1471) a far tradurre la Kabbalah in latino per gli studenti in Teologia (24).

(23) 23 Cfr. J. Webb, The Occult Underground, Open Court Press, 1976, pag. 221. (24) 24 Nella sua opera De l'Harmonie entre l'Èglise et la Synagogue (vol. II, pag. 30) Drach dice che Pico della Mirandola pagò ad un ebreo 7.000 ducati perché questi gli rivelasse i misteri della Kabbalah, a partire dalla quale egli elaborò la sua tesi (cfr. N. H. Webster, op. cit., pag. 85)

 Tentativi di cabalizzare il cristianesimo                                                              

Un riferimento preso dagli articoli della Jewish Encyclopoedia sulla Kabbalah e su Johann Reuchlin (1455-1522), mostra la storia dell'afflusso del cabalismo nel cristianesimo in generale. «Nello stesso periodo, la Kabbalah venne presentata in Germania da Reuchlin, che aveva imparato l'ebraico dal rabbino Jacob Ben Jechiel Loans, medico di corte di Federico III, e nel 1494 pubblicò il trattato cabalistico "De Verbo Mirifico", in cui cercava di dimostrare che ogni saggezza e ogni vera filosofia provengono dagli ebrei. Tuttavia, l'espansione della letteratura rabbinica provocò un allarme considerevole, e nel 1509 un ebreo convertito al cattolicesimo, Johannes Pfefferkorn, convinse l'Imperatore Massimiliano I a far bruciare tutti i libri ebraici fuorvianti. Consultato su tale questione, Reuchlin consigliò solamente la distruzione del "Toledot Yeshu" e del "Sepher Nizzachon", del rabbino Lipmann, perché queste opere "erano piene di bestemmie contro Cristo e contro la religione cristiana", ma esortò la conservazione del resto. In questa difesa della letteratura ebraica, egli fu sostenuto dal Duca di Baviera, che lo nominò professore ad Ingoldstadt, ma fu tenacemente condannato dai domenicani di Colonia. In risposta ai loro attacchi, Reuchlin scrisse in sua difesa "De Arte Cabalistica", un'opera che glorificava la Kabbalah, la cui "dottrina centrale era – secondo lui – rappresentata dalla messianologia", attorno alla quale tutte le altre dottrine furono raggruppate» (25).

(25) Cfr. Jewish Encyclopoedia, voci «Kabbalah» e «Reuchlin»; N. H. Webster, op. cit., pag. 86.

 Propagazione dell'assurda idea di una "cabala cristiana"                             

«Tutto il suo sistema filosofico – come egli stesso ammise – era infatti completamente cabalistico, e le sue vedute furono condivise dal suo contemporaneo Cornelio Agrippa di Nettesheim. Il risultato di questi insegnamenti fu una vera e propria mania per il cabalismo che si diffuse fra i prelati, fra gli uomini di Stato e fra gli uomini d'arme; un certo numero di pensatori cristiani approfondì lo studio delle dottrine della Kabbalah e tentò di adattarle al proprio sistemaNel corso del XVII secolo, il gesuita Padre Athanasius Kircher s.j. e il Barone Knorr von Rosenroth, autore de "La Kabbala Denudata", cercarono di diffondere la Kabbalah fra i cristiani traducendo opere cabalistiche che essi consideravano la saggezza più antica. La "Jewish Encyclopoedia" osserva, non senza un pizzico di derisione, che "la maggior parte di essi, era convinta dell'assurda idea che la Kabbalah contenesse le prove della veridicità del cristianesimo […]. Molto di ciò che (nella Kabbalah) appare cristiano non lo è affatto, ma è solamente lo sviluppo logico di certe antiche dottrine esoteriche» (26). L'introduzione a The Kabbalah Unveiled («Introduzione alla Kabbalah svelata») dell'occultista Samuel Liddell McGregor Mathers (1854-1918), non è che la traduzione inglese di Mathers della summenzionata opera del Barone von Rosenroth (1631-1689) Kabbala Denudata. Questo libro venne usato per propagare l'idea – ritenuta assurda dalla Jewish Encyclopoedia – di una Kabbalah cristiana.

(26) Cfr. Jewish Encyclopoedia, voce «Kabbalah»;  N. H. Webster, op. cit., pag. 86.

 Teoria dell'occultista McGregor Mathers: Kabbalah, base del giudaismo  

Da notare l'asserzione di McGregor Mathers secondo cui la Kabbalah è la base del giudaismo: «Nel tempo presente, una potente ondata di pensiero occultista si sta diffondendo nella società; molti pensatori stanno iniziando ad accorgersi del fatto che "ci sono più cose in cielo e in terra che non ne sogni la loro filosofia"; e, per ultima ma, non meno importante, che probabilmente la Bibbia sarebbe stata fraintesa più di ogni altro libro mai scritto, che conterrebbe innumerevoli passi di numerologia ebraica oscuri e misteriosi che sono totalmente inintelligibili senza l'ausilio di una chiave per capire il loro vero significato. Quella chiave ci viene data dalla Qabalah. Perciò, questo libro dovrebbe essere di grande interesse per ogni studioso della Bibbia e di Teologia. Lasciate che ogni cristiano si ponga questa domanda: "Come posso anche solo pensare di capire l'Antico Testamento se sono ignorante a riguardo della costruzione di quella nazione che formò il Libro sacro? E se non conosco il significato dell'Antico Testamento, come posso aspettarmi di capire il Nuovo"? Se la vera e sublime filosofia della Bibbia fosse conosciuta ci sarebbero meno fanatici e meno séttari. E chi può calcolare la vastità del danno causato a persone impressionabili ed eccitabili dall'entusiasta bigotto che presto o tardi si fà avanti per insegnare alla gente? (27).

(27/a) Cfr. S. L. McGregor Mathers, Introduction To Kabbalah Unveiled

 L'occultista McGregor – Perversione degli insegnamenti del Crocifisso      

Quanti suicidi sono il risultato della follia religiosa e della depressione! Che accozzaglia di sciocchezze sacrileghe è stata creduta come il vero significato dei vaticini dei Profeti e dell'Apocalisse! Date come fondamenta ad una mente infiammata e squilibrata una traduzione del Libro Sacro ebraico, in molti casi errata; che genere di edificio ci si potrà aspettare da un simile costruttore? Io dico impavidamente ai fanatici e ai bigotti del giorno presente: "Avete cacciato il Sublime e l'Infinito dal Suo trono, e al Suo posto avete incoronato il demone della forza squilibrata; avete sostituito una divinità di disordine e di gelosia ad un Dio di ordine e di amore; avete pervertito gli insegnamenti del Crocifisso. Dunque, al momento presente una traduzione inglese della Qabalah è quasi una necessità, in quanto lo Zohar non era mai stato tradotto nella lingua di questo Paese, né, per quanto ne sappia, in alcun altra lingua vernacolare europea moderna» (27).

(27/b) Cfr. S. L. McGregor Mathers, Introduction To Kabbalah Unveiled

 Un Dio e una Trinità non cattolici, ma luciferini                                             

Leggendo ulteriormente troviamo la presentazione della Trinità e altre asserzioni «cristiane», ma il contenuto non è chiaramente cattolico. La via per il Paradiso è descritta attraverso l'uso della Gematria: «Poi la Qabalah è stata chiamata "ChKMh NSThRH" (Chokhmah Nesthorah), "la saggezza segreta"; e se prendiamo le iniziali di queste due parole, "Ch" e "N", formiamo il secondo genere di Notariqon, la parola ChN, Chen, "la grazia". Similmente, dalle iniziali e dalle finali delle parole "MI IOLH LNV HShMIMH", (Mi Iaulah Leno Ha-Shamayimah), "Chi salirà per noi in paradiso"? (Dt 30, 12), otterremo una parola che è formata da "MILH", Milah, "la circoncisione", e da "IHVH", "il Tetragrammaton", il che implica che Dio ha ordinato la circoncisione come la via per il Cielo» (28).

(28) Cfr. S. L. McGregor Mathers, Introduction To Kabbalah Unveiled

 Gematria e Circoncisione – Le chiare parole di San Paolo ai Galati               

La Gematria è basata sui valori numerici delle parole. Si pensa che le parole dai valori numerici simili siano esplicative l'una dell'altra. In altre parole, essa è la numerologia delle parole che spiega che la circoncisione è la via del Cielo. Tuttavia, confutando tutto ciò fin dalla radice, afferma l'Apostolo delle genti: «Ecco, io Paolo vi dico: se vi fate circoncidere,Cristo non vi gioverà nulla. E dichiaro ancora una volta a chiunque si fà circoncidere che egli è obbligato ad osservare tutta quanta la legge. Non avete più nulla a che fare con Cristo voi che cercate la giustificazione nella legge; siete decaduti dalla grazia. Noi infatti per virtù dello Spirito, attendiamo dalla fede la giustificazione che speriamo. Poiché in Cristo Gesù non è la circoncisione che conta o la non circoncisione, ma la fede che opera per mezzo della carità» (Gal 5, 2-6).(Continua…)

 

Premessa e Traduzioni a cura di Paolo Baroni, Centrosangiorgio

Traduzione di parte dell'articolo dall’originale inglese "The Kabbalah refuted!"

Partecipa al dibattito – infounicz.europa@gmail.com / Redazione Quieuropa

 

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