– di Gianluca Marletta –
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La Grande Grazia e il tempo dell'Anticristo – 3
Ultimi secoli e rivoluzioni anti-cristiane: una curiosa
concentrazione di eventi prodigiosi e rivelazioni
celesti nel tempo dell'inganno – Terza Parte
► Il messaggio della Divina Misericordia: l’umanità si sta
avvicinando a grandi passi verso gli Tempi Ultimi
► Le Promesse di Grazia e Salvezza della SS. Vergine Maria e del
del Signore Gesù Cristo, a Suor Lucia e Suor Faustina
di Gianluca Marletta
Redazione Quieuropa – Premessa
Redazione Quieuropa – Viviamo tempi oscuri e drammaticamente unici! Sfidiamo chiunque a provare il contrario! Allora sentiamo la necessità di affrontare un viaggio nuovo ! Un viaggio diverso! Un viaggio, quello che ci apprestiamo a raccontare (vedi qui la prima parte – La Grande Grazia e il tempo dell’Anticristo – 1 – Concentrazione di eventi), tra le cosiddetta Promesse del Cielo: dalla promessa del Sacro Cuore fino al culto della Divina Misericordia. Un viaggio a nostro avviso necessario perché, forse, in quelli che potremmo definire i tempi più bui della storia, il Cielo ha qualcosa di urgente da dirci e questa “abbondanza” di grazia non è data a caso! Un viaggio inusuale nello "spirito", indagando quelli che per molti sono astrusi "misteri": dai Primi Cinque Sabati del mese rivelati a Fatima, ai Primi Nove Venerdì del Sacro Cuore; dalla Medaglia Miracolosa, alla Coroncina della Misericordia: manifestazioni di una religiosità superstiziosa e involuta, come sostengono molti – ci chiediamo – o non, piuttosto, l'estremo dono di una Misericordia Divina che offre un'ultima via di salvezza insperata e umanamente "assurda" alla generazione più lontana da Dio della storia? Un viaggio esaltante in quelli che (forse) sono i "doni dell'Undicesima Ora".
“Fate coniare una medaglia su questo modello.
Tutte le persone che la porteranno riceveranno grandi grazie,
specialmente portandola al collo.
Le grazie saranno abbondanti
per le persone che la porteranno con fiducia”
(La Vergine Maria a Caterina Labouré – 19 luglio 1848 – Rue Le Bac)
3a Parte – 1917, mentre il mondo sogna la gloria del paradiso terreno
Roma, Fatima – di Gianluca Marletta – Terza Parte – (continua da qui – La Grande Grazia e il tempo dell’Anticristo – 1 – Concentrazione di eventi e qui La Grande Grazia e il tempo dell’Anticristo – 2 – L’incredibile storia di Caterina Labouré e Alphonse Ratisbonne) Meno di un secolo dopo i fatti mirabili di Rue Le Bac e la successiva straordinaria conversione dell'ebreo Alphonse Ratisbonne, un altro evento straordinario (nel senso letterale di non-ordinario) scuote il mondo cattolico. Il tempo, tuttavia, è trascorso e l’albero anticristico della modernità sta già mostrando alcuni dei suoi frutti… Siamo nel 1917, è il sogno della Belle Epoque di costruire un paradiso terrestre piccolo-borghese al ritmo del can-can sta già imputridendo da anni nelle trincee della Grande Guerra insieme ai cadaveri di 9 milioni di soldati: e questo sarà solo l’inizio di quella mattanza senza fine di corpi (e ancor più di anime) che chiamiamo Ventesimo Secolo.
L'intervento potente di Dio a Fatima
Dell’evento di Fatima, probabilmente, non si smetterà di parlare fino alla fine dei tempi; eppure, normalmente, fra i tanti temi più o meno interessanti ad esso collegati – terzi o quarti segreti più o meno rivelati al pubblico, vere o presunte omissioni, vere o presunte profezie apocalittiche, miracoli del sole a cui assistettero 70.000 persone (tra cui giornalisti di quotidiani atei e gendarmi dell’allora governo anticlericale portoghese) e persino dibattiti e polemiche fra Cristiani e Musulmani – sul perché la Vergine abbia scelto di apparire in una località che … porta il nome della venerata figlia del profeta Muhammad – l’elemento forse più importante dell’Apparizione sembra di solito rimanere ai margini.
La terribile visione dell'Inferno e la meravigliosa promessa
Stiamo parlando della terribile visione dell’Inferno dove ardono le anime dei poveri peccatori” mostrata ai “pastorelli” nel contesto del Primo Segreto, ma anche, della meravigliosa promessa di salvezza ad essa correlata. Con queste parole la descrive la veggente Lucia Dos Santos, all’epoca ormai suora consacrata: «Il 10 dicembre 1925 mi apparve in camera la Vergine Santissima e al suo fianco un Bambino, come sospeso su una nube. La Madonna gli teneva la mano sulle spalle e, contemporaneamente, nell’altra mano reggeva un Cuore circondato di spine. In quel momento il Bambino disse: “Abbi compassione del Cuore della Tua Madre Santissima avvolto nelle spine che gli uomini ingrati gli configgono continuamente, mentre non v’è chi faccia atti di riparazione per strapparglieLe”. E subito la Vergine Santissima aggiunse:
“Guarda, figlia mia, il mio Cuore circondato di spine che gli uomini ingrati infliggono
continuamente con bestemmie e ingratitudini. Consolami almeno tu e fa sapere questo:
A tutti coloro che per cinque mesi, al primo sabato, si confesseranno,
riceveranno la santa Comunione, reciteranno il Rosario e mi faranno compagnia
per quindici minuti meditando i Misteri, con l’intenzione di offrirmi riparazioni,
prometto di assisterli nell’ora della morte con tutte le grazie necessarie alla salvezza”.
( La SS. Vergine Maria a Suor Lucia Dos Santos – 1925 )
La devozione ai primi cinque sabati
La devozione dei Primi Cinque Sabati del mese con la consacrazione al Cuore Immacolato di Maria sembra quasi, se così si può dire, una “riedizione” in forma più semplice della Grande Promessa di Gesù a Santa Margherita Maria Alacoque (vedi qui La Grande Grazia e il tempo dell’Anticristo – 1 – Concentrazione di eventi) un modo ancor più immediato e diretto di offrire una “scialuppa di salvataggio” ad un’umanità ormai naufragata nel caos e nella dissoluzione. Cinque sabati in cinque mesi per … salvare la propria anima dalla morte! Ancora una volta, il tutto sembra esagerato, assurdo, forse persino “ingiusto” se visto nell’ottica di una giustizia umana. Eppure non basta! Negli stessi anni, dall’altra parte dell’Europa, il Cielo sembrerebbe aver parlato ancora: questa volta, avvertendo esplicitamente l’umanità dell’imminente fine dei tempi e della necessità di scegliere una volta per tutte la Misericordia per poter scampare dalla Divina Giustizia.
Faustina Kovalska e le Promesse della Divina Misericordia
Su Santa Faustina Kovalska, suora polacca della Congregazione della Beata Vergine Maria della Misericordia, si potrebbero scrivere enciclopedie intere: mistica straordinaria, persona che viveva in un clima di soprannaturalità che solo pochi grandi santi hanno sperimentato con altrettanta costanza, autrice di un Diario che contiene alcune delle più belle pagine di spiritualità della storia più recente della Chiesa (a cui molto attingerà il connazionale Giovanni Paolo II, che la canonizzerà nel 2000). L’aspetto a cui, nell’immaginario collettivo, è legato maggiormente il suo ricordo è, tuttavia, quello del Culto della Divina Misericordia, che gli sarebbe stato rivelato direttamente dal Cristo nel corso di numerose apparizioni e locuzioni interiori.
L'umanità si sta avvicinando a grandi passi verso gli ultimissimi tempi
Il messaggio della Divina Misericordia appare sconvolgente per quanto semplice e diretto: l’umanità si sta avvicinando a grandi passi verso i Tempi Ultimi (anzi, ultimissimi) e il Giudizio incombe su tutti; per questo motivo, il Cristo richiede l’istituzione di un culto ufficiale alla Sua Divina Misericordia, presentata senza mezzi termini come l’ultima ancora di salvezza donata all’umanità finale: “Parla al mondo della Mia Misericordia…Questo è un segno per gli ultimi tempi, dopo i quali arriverà il Giorno della Giustizia. Fintanto che c’è tempo ricorrano alla sorgente della Mia Misericordia… Prolungo loro [ai peccatori] il tempo della Misericordia, ma guai a loro, se non riconosceranno il tempo della Mia venuta. Prima del giorno della giustizia mando il giorno della Misericordia. Chi non vuole passare attraverso la porta della misericordia, deve passare attraverso la porta della Mia giustizia".
La Grande Promessa del signore Gesù Cristo a Suor Faustina
Siamo nel 1938, lo stesso anno in cui, all’età di 33 anni, Suor Faustina concluderà il suo breve ma straordinario passaggio in questo mondo. Qualche anno prima, nel 1931, Suor Faustina avrebbe beneficiato di un’apparizione in cui Gesù si sarebbe mostrato nelle vesti del Misericordioso e avrebbe ordinato alla religiosa di riprodurre con esattezza tale immagine; aggiungendo ancora una volta una promessa. Tale desiderio sarà ottemperato da Giovanni Paolo II, nell’anno 2000, con l’istituzione della Festa della Divina Misericordia nell’Ottava di Pasqua (Domenica “in Albis”).
“L’Anima che venererà questa immagine non perirà. Le prometto, ancora sulla Terra,
la vittoria sui nemici, ma specialmente in punto di morte.
Io, il Signore, la proteggerò come Mia Gloria.
I raggi del Mio Cuore significano Sangue ed Acqua, e riparano le Anime dall’ira del Padre Mio.
Beato chi vive alla loro ombra, poiché non lo raggiungerà la mano della Giustizia Divina.
Proteggerò, come una madre protegge il suo bambino,
le anime che diffonderanno il culto alla Mia Misericordia, per tutta la loro vita;
nell’ora della loro morte, non sarò per loro Giudice ma Salvatore”
( Il Signore Gesù a Suor Faustina Kovalska – 1938 )
La Corona della Divina Misericordia – Arma contro le tenebre
Insieme all’immagine, Suor Faustina riceve anche la rivelazione della Coroncina della Divina Misericordia, una versione breve del Rosario a cui il Cristo stesso avrebbe attribuito un’importanza straordinaria, specie, ma non solo, in articulo mortis. Inoltre, sempre Suor Faustina avrebbe ricevuto dal Cristo l’intenzione che la Chiesa dedicasse un giorno speciale alla sua Divina Misericordia:
“Concederò grazie senza numero a chi recita questa Corona.
Se recitata accanto ad un morente non sarò giusto Giudice, ma Salvatore”.
“Desidero che la prima Domenica dopo Pasqua sia la Festa della Mia Misericordia.
Figlia Mia, parla a tutto il mondo della Mia incommensurabile Misericordia!
L’Anima che in quel giorno si sarà confessata e comunicata,
otterrà piena remissione di colpe e castighi.
Desidero che questa Festa si celebri solennemente in tutta la Chiesa”.
Come si recita la Corona della Divina Misericordia
La coroncina della Divina Misericordia si recita utilizzando la normale corona del rosario. Si inizia recitando, dopo il segno della croce, un Padre Nostro, , un'ave Maria e il Credo (nella versione del "Simbolo degli Apostoli"). Sui cinque grani maggiori del rosario si dice: «Eterno Padre, io Ti offro il Corpo e il Sangue, l’Anima e la Divinità del Tuo dilettissimo Figlio e Signore Nostro, Gesù Cristo, in espiazione dei nostri peccati e di quelli di tutto il mondo». Sui cinquanta grani minori si dice: «Per la Sua dolorosa Passione, abbi misericordia di noi e del mondo intero». Al termine si dice per tre volte: «Santo Dio, Santo Forte, Santo Immortale, abbi pietà di noi e del mondo intero». La preghiera termina con la seguente invocazione: «O Sangue ed Acqua che scaturisti dal Cuore di Gesù come sorgente di misericordia per noi, confido in te!»; ed infine nuovamente il segno della croce. L’ora della giornata particolarmente consigliata per la recitazione sono le Tre del pomeriggio, che secondo la tradizione è il momento del Sacrificio di Cristo sulla croce. (continua…)
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