Mercoledì, Aprile 30th/ 2014
– A cura di Massimo Mancinelli –
Mercoledì, Agosto 26th/ 2014
– di Sergio Basile –
Redazione Quieuropa, Padre Pio, Sergio Basile, Jules Isaacn Paolo VI, rivoluzione bolscevica, Madonna a Fatima, Rabbi Harry Waton, Accordo di Metz, Eugène Tisserant, disastrosi e profetici presagi sulla Chiesa, Giovanni Paolo II, Commissione bilaterale di lavoro permanente, Giovanni XXIII, fratellanza ebraica, Cremlino
I Misteri del Concilio e il problema della fratellanza
ebraica – Terza Parte
La fratellanza ebraica, il Cremlino e il silenzio conciliare sui crimini
del Comunismo: l'attuazione delle profezie di Padre Pio?
►Dall'inquietante "Accordo di Metz" di Giovanni XXIII alla curiosa
dichiarazione conciliare di Paolo VI "sull'ulivo selvatico innestato"
►L'Accordo tra la Santa Sede e lo Stato d'israele del 1993
di Sergio Basile
Paolo VI, l'ulivo selvatico e la dichiarazione conciliare del 1965
Roma, Città del Vaticano – Il documento conciliare di Paolo VI fu presentato con le testuali parole: "Scrutando il mistero della Chiesa il Concilio ricorda il vincolo con cui il popolo del Nuovo Testamento è spiritualmente legato con la stirpe di David. La Chiesa non può dimenticare di aver ricevuto la Rivelazione per mezzo d’Israele. Non può dimenticare di essere l’ulivo selvatico che è stato innestato sull’ulivo buono che è Israele. Non può dimenticare che degli ebrei sono l’adozione a figli e la gloria e l’Alleanza e la Legge e il culto e le promesse.
Un lungo sonno?
Non può dimenticare: per secoli e millenni la Chiesa ha dimenticato, è come se stesse svegliandosi da un lungo sonno. La Chiesa ricorda che ebrei erano gli Apostoli e i moltissimi discepoli che per primi hanno annunciato al mondo il Vangelo. Quanto è stato commesso durante la Passione non può essere imputato né indistintamente a tutti gli ebrei allora viventi, né agli ebrei del nostro tempo. Gli ebrei non possono essere presentati come maledetti e respinti da Dio. La Chiesa deplora gli odi e le persecuzioni e tutte le manifestazioni dell’antisemitismo" (Paolo VI – 1965). Ma i documenti conciliari ebbero conseguenze evidenti non solo sul piano liturgico e teologico, ma anche – ovviamente – sul piano diplomatico e politico nei confronti dello Stato d'Israele.
Giovanni Paolo II e l'Accordo Vaticano-Israele – 30 Dicembre 1993
L'accordo fondamentale tra la Santa Sede e Tel Aviv (cioè tra il Vaticano e lo Stato – illegittimo – d'Israele) giunse, tuttavia, solo in data 30 dicembre 1993 (trentesimo giorno del mese di dicembre dell'anno 1993 – si legge in calce al documento – "che corrisponde al sedicesimo giorno del mese di Tevet, per l'anno 5754" – vedi qui Fundamental Agreement – Holy See and the State of Israel) dopo la nascita di una "Commissione bilaterale di lavoro permanente " istituita in data 29 luglio 1992. Ciò avvenne sotto il pontificato di Giovanni Paolo II. All'Articolo 2,1 dell'accordo si può leggere, in particolare, quanto segue: "La Santa Sede e lo Stato di Israele si impegnano a un'adeguata cooperazione nella lotta contro tutte le forme di antisemitismo e ogni tipo di razzismo e di intolleranza religiosa, e per promuovere la comprensione reciproca tra le nazioni, la tolleranza tra le comunità e il rispetto per la vita umana e la dignità" (vedi qui Fundamental Agreement – Holy See and the State of Israel).
I silenzi conciliari sul comunismo e sugli annunci di Fatima
Malgrado tutto nulla fu detto sulla situazione palestinese, come mai ufficialmente il Concilio produsse documenti contro uno dei "successi" più grandi dell'ebraismo: la rivoluzione bolscevica, che diede vita all'anti-cristiano comunismo e all’imperialismo sovietico che, come rivelò nel 1917 la Madonna a Fatima, avrebbe minacciato il mondo e diffuso i suoi errori dappertutto. Interessanti furono in merito le dichiarazioni del rabbino Stephen Wise rese proprio in data 23 marzo 1917 e pubblicate dal New York Times in data 24 marzo 1917; nonché le altre importanti dichiarazioni di autorevolissimi rabbini (che riportiamo di seguito) che forse possono aiutarci a comprendere il senso della regia ebraica che spinse per un dialogo ecumenico "perenne" con il cuore del Cristianesimo universale (cioè cattolico) che è la Chiesa di Roma: da sempre il nemico numero uno dello stesso comunismo e della massoneria.
Emblematiche dichiarazioni di autorevoli rabbini post 1917
"Credo che tra tutte le conquiste del mio popolo, nessuna sia stata tanto nobile
– da parte dei figli e delle figlie di Israele – quanto quel gran movimento
che culminò nella libera Russia (rivoluzione)"
(Rabbino Stephen S. Wise, 23 marzo 1917 in occasione del meeting di massa
celebrativo della rivoluzione in Russia, New York Times, 24 marzo 1917)
Non è un caso che l'ebraismo abbia creato il marxismo
"Non è un caso che l'ebraismo abbia dato i natali al marxismo
e non è un caso che gli ebrei prontamente aderirono al marxismo.
Tutto ciò è in perfetto accordo con il progresso del giudaismo e degli ebrei".
(rabbi Harry Waton – A Program for the Jews and an Answer to all Anti‑Semites, p. 148, 1939)
Sulle rovine degli altari cristiani
"Può essere profetizzato con certezza che,
dopo aver marciato sulle rovine di altari e troni distrutti,
avanzeremo ulteriormente sullo stesso percorso indicato (…)
Abbiamo assoggettato l'autorità delle religioni aliene e delle dottrine di fede
– attraverso una propaganda di grande successo –
ad una critica e ad uno scherno spietati.
Abbiamo portato la cultura, la civiltà, le tradizioni
ed i troni delle Nazioni cristiane a vacillare. (…)
Abbiamo fatto di tutto per portare il popolo russo
sotto il giogo del potere ebraico
e, infine, li abbiamo costretti a cadere in ginocchio davanti a noi. (…)
Abbiamo quasi completato tutto questo,
ma dobbiamo ugualmente essere molto cauti (…)"
(Rabbi Harry Waton – Mosca, 1939 – A Program for the Jews and an Answer to all Anti‑Semites)
Su comunismo e giudaismo
"L'anima comunista è l'anima del giudaismo. Ne consegue che,
proprio come nella rivoluzione russa il trionfo del comunismo
è stato il trionfo del giudaismo, così anche
nel trionfo del fascismo trionferà l'ebraismo"
(Rabbi Harry Waton – Mosca, 1939 – A Program for the Jews and an Answer to all Anti‑Semites)
L'ora della vittoria…
"Figli di Israele! l'ora della nostra vittoria finale è vicina!
Ci troviamo sulla soglia del comando del mondo. (…)
Quello che prima potevamo solo sognare sta per essere realizzato. (…)
grazie alla catastrofe del mondo, possiamo alzare la testa con orgoglio.
Dobbiamo, però, stare attenti …
(Vedi Rabbi Harry Waton – Mosca, 1939 – A Program for the Jews and an Answer to all Anti‑Semites).
Ora tocca all'Europa…
"Abbiamo sterminato i proprietari in Russia.
Stiamo andando a fare la stessa cosa in America e in Europa".
(‘The Jew’, 1925)
La mente della "Rivoluzione di Ottobre"
"Gli ebrei sono stati senza dubbio in gran parte le menti e la forza
della rivoluzione in tutta la Russia".
(Mr. George von Longerke Meyer, ambasciatore degli Stati Uniti in Russia
durante la guerra russo-giapponese, in una lettera ufficiale datata 30 dicembre 1905,
indirizzata al signor Elihu Root, allora segretario di Stato americano –
Nevertheless, in 1905, the revolution financed by Jacob H. Schiff failed)
I silenzi conciliari sul comunismo e sugli annunci di Fatima
Ma alla luce di queste e di altre centinaia di dichiarazioni ufficiali (che negli ambienti vaticani i padri conciliari perennemente impegnati in diversi contesti diplomatici in tutti i paesi del mondo, non potevano non conoscere…) a destare maggior perplessità, nell'analisi di tali curiose dinamiche fu un altro fatto molto emblematico: mentre Mosca estendeva la sua egemonia nell'isola di Cuba (installando i suoi missili) e in Europa, a Berlino, veniva eretto il muro della Vergogna nel cuore d’Europa "cristiana", Giovanni XXIII – il padre del Concilio per eccellenza – nell’estate del 1962, in data 13 Agosto, stipulò un accordo con il patriarcato di Mosca (passato alla storia come "Accordo di Metz"), impegnandosi a non parlare del comunismo in Concilio. Perchè? Più che strano.. Incredibile, per non dire vergognoso!!
L'occultatissimo Accordo di Metz
Dell’Accordo di Metz (vedi qui Il comunismo assente dal Concilio) non si seppe nulla per molti, troppi anni…. Esso venne stipulato il 13 agosto 1962, a soli due mesi dall'inaugurazione del Concilio Vaticano II (indetto però subito dopo la sua elezione avvenuta il 28 Ottobre 1958 – vedi qui Papa Giovanni XXIII – Wikipedia). Protagonisti della storica firma furono il cardinale cattolico d'origine ebraica Eugène Tisserant (1) (nominato vescovo il 25 giugno 1937 da Pio XII – vedi qui Eugène Tisserant – Wikipedia – e nominato, tra l'altro, nel 1961 Gran Maestro dell'Ordine equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme) e l’arcivescovo ortodosso, Monsignor Nicodemo: rivelatosi poi una spia al soldo dei sovietici (vedi qui Nuovo Vangelo di Cristo istituito da Giovanni XXIII).
(1) Nota
Tisserant fu curiosamente – malgrado di stirpe ebraica – anche Presidente dellaPontificia Commissione Biblica (1938-1946), Prefetto della Congregazione delle Cerimonie (1951-1967, quando fu diviso in Congregazione per le Cause dei Santi e quella del Culto Divino) e Bibliotecario e Archivista di Santa Romana Chiesa (1957-1971) (fonte wikipedia)
Il silenzio imposto sul comunismo
L’Accordo di Metz si rivelò a dir poco inquietante: infatti contemplò la concessione e il nulla-osta da parte del Cremlino sull'invio al Concilio di alcuni esponenti della Chiesa ortodossa russa in cambio del silenzio totale sul comunismo: malgrado fosse stato il regime totalitarista ed anti-cristiano ad aver causato più morti nella storia. La mancata condanna del comunismo e dello stesso marxismo (e quindi dei crimini commessi dai regimi socialisti) ebbe – ed ha – impressionanti conseguenze non solo sull'evoluzione (involuzione) della storia della Chiesa (attaccata dunque, ed infiltrata dalla massoneria e dal suo grande padre: l'ebraismo) ma anche sulla storia del mondo contemporaneo: Guerra Fredda compresa.
Le profezie di Padre Pio
L’autorità del cattolicesimo a livello mondiale né uscì evidentemente compromessa. Furono questi i disastrosi e profetici presagi sulla Chiesa che Padre Pio ebbe nella visione mistica del 1913? (vedi qui Massoneria – Visione di Padre Pio del 1913). Interroghiamoci e confidiamo nella Divina Provvidenza, nello Spirito Santo e nella Santa Eucaristia, affinché possa illuminare e convertire molte menti. Specie all'interno dell'attuale chiesa modernista e post-conciliare non priva di famelici lupi travestiti da agnelli. Amen!!
Sergio Basile (Copyright Qui Europa © 2014 )
Partecipa al dibattito – infounicz.europa@gmail.com
Massoneria – Lettera di Padre Pio a Padre Agostino – 7 aprile 1913
“Mio carissimo Padre, venerdì mattina ero ancora a letto, quando mi apparve Gesù. Era tutto malconcio e sfigurato. Egli mi mostrò una grande moltitudine di sacerdoti regolari e secolari, fra i quali diversi dignitari ecclesiastici; di questi, chi stava celebrando, chi stava parlando e chi si stava svestendo dalle sacre vesti. La visita di Gesù in angustie mia dava molta pena, perciò volli domandargli perché soffrisse tanto. Nessuna risposta n’ebbi.
Rialzò lo sguardo con grande orrore…
Però il suo sguardo si riportò verso quei sacerdoti; ma poco dopo, quasi inorridito e come se fosse stanco di guardare, ritirò lo sguardo ed allorché lo rialzò verso di me, con grande orrore, osservai due lacrime che gli solcavano le gote. Si allontanò da quella turba di sacerdoti con una grande espressione di disgusto sul volto, gridando: “Macellai!”.
E, rivolto a me, disse: “Figlio mio, non credere che la mia agonia sia stata di tre ore, no; io sarò, per cagione delle anime da me più beneficate, in agonia sino alla fine del mondo. Durante il tempo della mia agonia, figlio mio, non bisogna dormire. L’anima mia va in cerca di qualche goccia di pietà umana, ma ahimè mi lasciano solo sotto il peso dell'indifferenza. L’ingratitudine ed il sonno dei miei ministri mi rendono più gravosa l’agonia. Ahimè, come corrispondono male al mio amore!
Ciò che più mi affligge è che costoro, alla loro indifferenza aggiungono il disprezzo, l’incredulità. Quante volte ero lì per lì per fulminarli, se non ne fossi stato trattenuto dagli Angioli e dalle anime di me innamorate…. Scrivi al padre tuo e narragli ciò che hai visto ed hai udito da me questa mattina. Digli che mostri la tua lettera al Padre provinciale…”.Gesù continuò ancora, ma quello che disse non potrò giammai rivelarlo a creatura alcuna di questo mondo. Questa apparizione mi cagionò tale dolore nel corpo, ma più ancora nell’anima, che per tutta la giornata fui prostrato ed avrei creduto di morirne se il dolcissimo Gesù non mi avesse già rivelato….
A braccia aperte nell'infame setta della Massoneria
Gesù, purtroppo, ha ragione di lamentarsi della nostra ingratitudine! Quanti disgraziati nostri fratelli corrispondono all’amore di Gesù col buttarsi a braccia aperte nell’infame setta della Massoneria! Preghiamo per costoro acciocché il Signore illumini le loro menti e tocchi il loro cuore (…)”
( Padre Pio – Pietrelcina 7 aprile 1913 )
Cuore Misericordioso di Gesù, per l’intercessione della Vergine Immacolata Lauretana, invocata come “Aiuto dei Cristiani”, ti rivolgiamo il grido della nostra speranza e della nostra implorazione più amorosa: salva la Tua Italia, salva la Tua Roma, salva la nostra Patria, salva la Tua Europa, in quest’ora di confusione, di errore, di orrore, di sbandamento e di decadimento.
Tu sai tutto: conosci le rovine morali e spirituali, conosci il disordine civile e religioso, la disgregazione sociale, conosci il dramma e la tragedia delle Nazioni e dei Popoli di questo Continente, che fu Tuo, che è Tuo. Fa’ che non crolli questo baluardo della Tua Fede. Riaccendi, rianima, risuscita, consolida, o Cuore di Salvezza e di Redenzione, la coscienza più fedele, tutte le energie più buone, le forze più sane, le volontà più sante, contro tutte le forze del male.
Schiaccia il Serpente, annienta il Maligno. Non cedergli le anime dei buoni e dei giusti, non permettergli la perdita dei cuori redenti dal Tuo Amore Appassionato, la sconfitta delle forze del bene. Non cedergli le conquiste della Tua Carità e del Tuo Sangue, dei Tuoi Apostoli, dei Tuoi Martiri, dei Tuoi Santi, della Tua Chiesa. Non lasciargli il trionfo in questa Terra di benedizione, in questo Continente sacro al Tuo Cuore e al Tuo Amore.
Te ne supplichiamo, per la Bontà Materna della Mamma Celeste, Immacolata Sposa dello Spirito Santo, cui nulla rifiuti, e che hai posto Guida, Regina e Condottiera della Tua Chiesa e della Tua Società d’Amore. Amen.
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