– di Rocco Carbone e Sergio Basile –
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Cantiere Europa – Lo spot che ha stufato
anche i santi
Il manifesto RAI dell'Europa libera e unita, doverosamente
ridoppiato, in onore dei caduti…
di Rocco Carbone e Sergio Basile
Cantiere europa – Il manifesto per l'Europa libera e unità?
Roma, Bruxelles – di Rocco Carbone e Sergio Basile – C'è un video-propaganda che da mesi tormenta gli Italiani onesti, cioè quelli stufi di pagare tasse inique e fronteggiare debiti da usura. Porta un bizzarro titolo: "Cantiere Europa". Lo spot di regime (di seguito riportato e che vi invitiamo caldamente a vedere tenendo a portata di mano una confezione di malox) esordisce così: "1941 l'Europa è in guerra e sembra destinata all'autodistruzione…il manifesto per un'Europa libera e unita…sei paesi ci credono… oggi sono diventati 28… e l'Unione Europea, 500 milioni di persone; l'economia più grande del pianeta…l'Unione europea – continua il sonoro del video – non è uno stato; ha una moneta ma non un esercito; una politica agricola ma non una vera politica estera; un mercato unico ma non ancora un senso di appartenenza comune…l'esperimento mai tentato prima e ancora in corso (…) la sua lezione l'ha imparata dalla guerra (??) il suo inno infatti non parla di morte…il suo inno parla i gioia…".
L'Europa è in guerra!
Ma noi che amiamo il realismo e viviamo con i piedi per terra a contatto con gli inganni quotidiani che l'Europa dei banchieri e di Equitalia ci riserva, non possiamo che ridoppiare il sonoro in questi termini: "2014… l'Europa è in guerra e sembra destinata all'autodistruzione… Uno dei motivi principali per cui si fanno le guerre è per indebitare le nazioni e tralciare di netto le radici dei popoli che hanno nelle proprie tradizioni, costumi e avi, il manifesto per un'Europa libera e unita… Oggi constatiamo che il manifesto iniziale (a condizione che sia mai esistito: evidentemente la storia di Kalergi e dell'internazionale socialista ci dicono il contrario – vedi qui Il Piano Kalergi – Quello che Nessuno ti ha mai detto sull’Europa – Prima Parte, qui Il Piano Kalergi – La Terzomondializzazione dell’Europa e l’Eurocasta -Seconda Parte e qui L’Europeismo è la distruzione dell’Europa. Ecco perchè non dobbiamo votare!) è stato totalmente disatteso e l'Europa, e di conseguenza gli europei, non sono né liberi né uniti". Per liberare i popoli e unirli negli intenti occorre attuare il manifesto auritiano della "moneta popolare" (vedi qui Proprietà popolare della moneta: unica via e link in basso) cioè – come vedremo – riappropiarsi della nostra dignità.
Sei paesi ci credono? In cosa?
"Sei paesi ci credono – rincuora la voce narrante, plagiando le annebbiate e turbate coscienze europee – e oggi sono diventati 28!". Anche stavolta il "doppiaggio" è doveroso: "parte dall'impero romano ricostruito sulle spalle di 500 milioni di "cittadini" (parola grossa… forse schiavi sarebbe l'accezione più adatta al caso) l'economia più grande del pianeta… ma anche una delle più caotiche e debitocratiche, al mondo. "L'Unione Europea – si ode nel video – non è uno stato; ha una moneta ma non un esercito!". Probabilmente occorre soffermarsi un pò di più su questa frase: se l'Unione Europea non è uno stato – e infatti non ha un esercito – come fa ad evere una moneta? L'euro diche è?
L'estremo dilemma – Chi eliminare, i popoli o i debiti?
Nei video riportati in calce il professor Giacinto Auriti, spiega meglio tale ovvietà: spiega cioè che l'euro non è dei cittadini, ma è un'arma nelle mani dei furbi, dei banchieri privati che illegittimamente se ne sono arrogati il diritto di proprietà (vedi anche qui – Signoraggio – La Confessione dell’élite). La conseguenza di questo abuso è ben spiegata sempre da Auriti (vedi link in basso) e porta ad un evitabile e spaventoso dilemma: decidere se eliminare fisicamente i popoli o giuridicamente i debiti (illegittimi).
L'UE ha una politica agricola!?
Altro nodo presentato in toni estremamente idilliaci dal video in esame riguarda l'agricoltura. "L'Unione Europea – si ode da copione nel video – ha una politica agricola! Ma cosa vuol dire questo? Anche in tal caso ci viene in soccorso il saggio Auriti, fornendoci una chiave di lettura spesso sottovalutata dai più "dotti": il settore primario non va bistrattato ed inquinato con il termine "politica", né associato ad esso: questa accezione, infatti, pone l'agricoltura in una pericolosa dinamica mercatista, cioè in un'ottica liberista di mero "commercio con l'estero". Prima esisteva il "Ministero dell'Agricoltura" poi, guardacaso, lo stesso fu trasformato in "Ministero delle Politiche Agricole". Trasformazione concettuale e lessicale non da poco, che ha finito per adeguare innaturalmente il primario alle logiche della globalizzazione, protese a premiare – come noto – le multinazionali o i mercati che grazie a regimi di lavoro-schiavista e rendite agrarie da fame riescono ad essere più competitivi. L'espressione sul banco degli imputati ha dunque penalizzato profondamente le nostre produzioni nazionali, favorendo all'inverosimile le importazioni: i prodotti della terra hanno perso il loro valore "santo" e atavico e sono stati degradati a pura e volgare "merce di scambio" con i paesi esteri e – di scorta – esposti a condizioni di mercato impari e assolutamente anti-economiche.
UE – Addio alla sovranità agricola
L'Italia ha così perso la sua sovranità agricola, nonostante essa – sia per il clima, che per la posizione geografica – avrebbe potuto giocare, così com'è sempre stato nei secoli dei secoli… un ruolo centrale a livello continentale e mondiale. L'Italia oggi potrebbe essere autosufficente, e non è un mistero per nessuno! Quindi appare palese come tale "politica agricola" europeista (collettivista e mercatista) sia da abbandonare e rinnegare con forza, al fine di rivalutare e riqualificare a giusto rango le nostre produzioli nazionali autoctone: quante specie nobilissime rischiano di sparire per l'eternità a causa di questa UE assassina?
La sovversione della natura e del DNA umano
"L'Ue…non ha una vera politica estera…" recita inoltre lo spot. Anche in questo caso le obiezioni sono ovvie: se l'Ue non è uno stato non può avere un politica estera. ma evidentemente il video vuole subdolamente convincerci che è meglio rinunciare definitivamente ai nostri ultimi scampoli di sovranità nazionale, in ragione dell'edificazione di un unico super-stato accentratore (c.d.: Stati Uniti d'Europa). Non a caso nello spot proposto la propaganda filo-europeista ci alletta con l'esempio delle olimpiadi… affermando in aggiunta che "L'Ue ha un mercato unico ma non ha ancora un senso di appartenenza comune"… Il mercato, cari amici lettori, ragionando per assurdo potrebbe essere unico… (ipotesi ovviamente deleteria) ma non i prodotti del mercato: rifiutiamo un'agricoltura modificata geneticamte; preferiamo recuperare e salvaguardare flora e fauna oggi in via di estinzione! Il "mercato", come noto, per essere attrattivo deve avere un buon assortimento di prodotti e frutti, genuini e rispettosi dell'ecosistema e della Creazione nel suo complesso. Ma l'UE degli OGM sta sovvertendo da anni la natura e lo stesso DNA umano: attacco che ha, evidentemente, un retrogusto a dir poco satanico…(vedi qui La Gabbia Dorata del Capitalismo e L’Avvelenamento Silenzioso e qui L’Ue Commissiona l’Orticello – La Morte dei Piccoli Agricoltori e dell’intera Creazione).
Il sottile problema del separatismo e dell'indipendentismo
Ecco un altro motivo – non secondario – per il quale rigettare con forza questo modello mondialista di "Europa": sia per il senso di "apparteneza" del cittadino alla sua comunità, che per il senso di appartenenza al proprio "mercato". Occorre quindi, contrariamente al consiglio finale del video-spot, non parlare di "Europa". Piuttosto occorre parlare di nazione e spirito nazionale, anche se – ed in questo potremmo sembrare anacronistici – molti oggi puntano sull'indipendentismo e sul separatismo etnico delle minoranze: ipotesi che sottobanco il sistema mondialista avalla (altra faccia del "Piano Kalergi") al fine di disgregare ancor più, di dividere e creare altre discordie, uccidendo l'unità d'intenti dei popoli che dovrebbero invece lottare uniti contro l'usura europeista.
La storiella indigesta del "cantiere aperto"…
Secondo lo spot, inoltre, l'Unione sarebbe ancora un "cantiere aperto" cui lavori sarebbero "tuttora in corso": un "esperimento mai tentato prima…" Quel che viene omesso è che l'Ue è un enorme cantiere proteso alla creazione di un carcere, un nuovo "Muro di Berlino" dell'usura, atto ad imprigionare 530 milioni di "poveracci": specie i malcapitati delle nazioni a più antica tradizione cattolica e ortodossa: Italia, Spagna, Grecia, Portogallo, Cipro, Irlanda, ecc… A tal proposito consigliamo la lettura dell'articolo di seguito riportato, che ci aiuta a capire lo spirito vero che anima gli inventori dell'europeismo: gli stessi che hanno creato la moneta-debito e il sistema bancario internazionale (vedi qui – Dialogo tra Banchieri, Surreale ma non troppo, sulla più grande truffa di tutti i tempi).
A parlare di gioia devono essere i popoli. Come?
Secondo il video-spot, infine, l'Unione europea avrebbe "imparato la sua lezione di pace e unità dagli errori della guerra… il suo inno, infatti – recita lo spot – non parla di gloria e di morte… ma di gioia". La guerra produce morte, questo è ovvio! Ma molti "europeisti" purtroppo fingono di non vedere la disarmante realtà che è stampata dinanzi ai loro occhi velati: L'UE sta producendo morte: suicidi per fame e disperazione; aborti e divorzi da record (vedi qui Lo Stato Uccide – Aborti e Suicidi da Record e qui La distruzione dell’Italia passa per l’Europa: vogliono ucciderci!) e molte altre forme di morte indiretta ed indotta. Decessi derivanti da "malattie" e traumi da "crisi". Le stesse politiche di denatalità programmata rispondono a questi ignobili fini. Per finire all'iper-immigrazione, agli annegamenti di massa e alle nuove apidemie che minacciamo i popoli (ebola e super-tbc in testa). Perciò, cari amici, non è sufficiante che l'inno dell'Ue parli di gioia… A parlare di gioia e a respirare gioia devono essere i popoli.
Quale sovranità?
Ma questo accadrà, evidentemente, quando sapremo recuperare due cose in primis: la nostra sovranità spirituale e – di conseguenza – la nostra sovranità monetaria. Perchè tra i due tipi di sovranità esiste un sottile legame (vedi qui La Vera Ricchezza di una Nazione). Quella politica e le altre saranno una naturale conseguenza delle prime due. Infatti finché persisterà l'elemento corruttivo della moneta-debito, non si potrà mai avere una sovranità politica degna di tal nome…. e questo perchè, grazie al potere satanico della moneta-debito (creata dal nulla), come diceva il poeta statunitense Ezra Pound, "i politici saranno sempre e solo i servi dei banchieri". La verità è che il Muro di Berlino, quello vero, in Europa non è mai caduto; anzi esso è andato sempre più trasformandosi in una "Grande Muraglia Cinese".
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