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La strada protestante – Donne Vescovo per la

Chiesa Anglicana UK. Cosa dice la Scrittura? 

La posizione della Chiesa Universale alla luce delle Sacre Scritture

e della lettera apostolica "Ordinatio Sacerdotalis"

di Giovanni Paolo II

 

Redazione Qui Europa

 Donne vescovo per la chiesa anglicana? La strada è quella!                       

Londra, York – Nelle scorse ore a York (UK) dopo oltre mezzo secolo di discussioni si è concretizzata l'ennesima bizzarria della Chiesa Anglicana, a circa due anni dalla "bocciatura" sancita dalla stessa Chiesa d’Inghilterra, che rappresenta la casa madre della comunità anglicana:  80 milioni di anime divise in 165 Paesi. L'investitura ufficiale, a quanto pare, arriverà entro la fine del 2014. Ma qual è la posizione della Chiesa Cattolica in merito?

 Posizione della chiesa cattolica                                                                              

In un vecchio articolo del 1987 di mons. Klaus Gamber espose a chiare lettere la posizione ufficiale della Chiesa Universale Romana, ispirandosi alla Scrittura e anche alla liturgia ortodossa. "Neppure Maria, la più santa di tutti gli uomini, più venerabile dei Cherubini e incomparabilmente più eccellente dei Serafini” (liturgia bizantina), per volontà del suo Figlio divino fu destinata al sacerdozio. Non lo furono neppure, a maggior ragione, le donne che avevano accompagnato Gesù e lo avevano servito, alcune delle quali, come Maria Maddalena, insieme a sua Madre, gli erano rimaste fedeli fin sotto la Croce (Matteo 15, 40) ed erano state le prime testimoni e annunciatrici della sua resurrezione (Matteo 28, 1-10). "A queste donne – notava Mons. Gamber – non fu affidato il ministero apostolico e sacerdotale nonostante il fatto che, come gli esempi ricordati dimostrano, le donne spesso meglio degli uomini siano in condizione di incontrare il divino e di corrispondervi" (…) "Il motivo di questa decisione di Gesù – continuava il prelato nell'articolo datato 1987 – non è neppure da spiegare esclusivamente in base alla circostanza che presso gli Ebrei non vi erano sacerdotesse.

 Non c'entra il ridimensionamento del ruolo delle donne                            

Sappiamo, infatti, come in altri casi Cristo non tenne in alcun conto la tradizione giudaica: così per esempio quando conversò con la Samaritana al pozzo di Giacobbe (Gv. 4,27), permise alla peccatrice di accostarglisi nella casa di Simone il fariseo (Luca 7, 37-50), accolse con benevola indulgenza la donna colta in flagrante adulterio (Gv. 8, 11)". Pertanto si comprende come questa tradizione non si poggia sul ridimensionamento del ruolo della donna. Come potrebbe, d'altronde, Gesù sminuire la figura di Sua Madre?

 Giovanni Paolo II nella lettera apostolica "Ordinatio Sacerdotalis"         

Tuttavia anche Giovanni Paolo II nella Lettera apostolica Ordinatio sacerdotalis del 22 maggio 1994 (vedi qui – Ordinatio Sacerdotalis, Giovanni Paolo II) torna sull'ordinazione sacerdotale riservata soltanto agli uomini. In un passaggio della stessa si legge: "i Vangeli e gli Atti degli Apostoli attestano che questa chiamata è stata fatta secondo l'eterno disegno di Dio: Cristo ha scelto quelli che egli ha voluto [6], e lo ha fatto in unione col Padre, «nello Spirito Santo» [7], dopo aver passato la notte in preghiera [8]. Pertanto, nell’ammissione al sacerdozio ministeriale [9], la Chiesa ha sempre riconosciuto come norma perenne il modo di agire del suo Signore nella scelta dei dodici uomini che Egli ha posto a fondamento della sua Chiesa [10]. Essi, in realtà, non hanno ricevuto solamente una funzione, che in seguito avrebbe potuto essere esercitata da qualunque membro della Chiesa, ma sono stati specialmente ed intimamente associati alla missione dello stesso Verbo incarnato [11].

 La via maestra di Gesù e degli Apostoli                                                              

Gli Apostoli hanno fatto lo stesso quando hanno scelto i collaboratori [12] che sarebbero ad essi succeduti nel ministero [13]. In tale scelta erano inclusi anche coloro che, attraverso i tempi della Chiesa, avrebbero proseguito la missione degli Apostoli di rappresentare Cristo Signore e Redentore [14]". La posizione di York – l'ultima di una serie di infelici uscite che va a infoltire l'infinita serie di tristi ed ioncredibili dichiarazioni della Chiesa protestante tedesca (vedi qui – Le dichiarazioni shock della Chiesa Anglicana tedesca) nonché le infelicissime uscite della chiesa Battista di Cagliari (vedi qui Deriva Gender, Massoneria e Protestantesimo: a Cagliari la prima unione gay battista) – non può dunque trovare, a nostro  modesto avviso, e – come visto – secondo la tradizione milleniaria della Chiesa Universale, legittimità né alivello storico né a livello dottrinale.

 Made in Commonwealth – Vescovi donne in Usa e Australia                    

Per la cronaca, tuttavia, è giusto ricordare come vescovi donne anglicane esistano già negli Stati Uniti e in Australia. In Gran Bretagna invece, il primo "vicario" donna venne ordinato nel 1994. A cambiare la situazione la netta propensione dell’arcivescovo di Canterbury, Justin Welby, che contava anche sull’appoggio dell’arcivescovo di York, John Sentamu. L’esito del voto, a questo punto, dovrà essere dibattuto ipresso il Parlamento anglosassone e avrà bisogno – ovviamente – dell’approvazione della Regina Elisabetta II, capo della Chiesa d’Inghilterra. In caso di parere favorevole la questione – secondo l'iter storico – dovrà  poi ritornare (a novembre) all'esame del sinodo generale dei vescovi anglicani per la definitiva entrata in vigore. Particolare che per molti è solo una pura formalità. A quando – ci chiediamo – la "papessa" anglicana? Chissà cosa staranno pensando da lassù gli 11 apostoli rimasti fedeli a Gesù e i primi cristiani rimasti fedeli allo stesso Pietro!?

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 Note                                                                                                                                   

[7] At 1, 2.

[8] cfr. Lc 6, 12.

[9] cfr. Lumen Gentium, n. 28; Presbyterorum Ordinis, n. 2b.

[10] cfr. Ap 21, 14.

[11] cfr. Mt 10,1.7-8; 28,16-20; Mc 3, 13-16; 16, 14-15.

[12] cfr. 1 Tm 3, 1-13; 2 Tm 1, 6; Tt 1, 5-9.

[13] cfr. Catechismo della Chiesa cattolica, n. 1577.

[14] cfr.Lumen Gentium, n. 20 e n. 21.

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