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Assemblea generale dell'ONU – il confronto Putin-Obama

di Sergio Basile

 ONU-Siria: luoghi comuni e ingerenze francesi                                          

Damasco, New York – di Sergio Basile –  Il presidente François Hollande nelle scorse ore, quasi in concomitanza con l'inaugurazione della 70° Assemblea generale dell'ONU, ha annunciato che sei jet francesi hanno attaccato e distrutto un campo di addestramento dell'Isis nella Siria orientale, "perché – ha spiegato – rappresentava una minaccia per la sicurezza nazionale. Nell'azione – ha ribadito – non sono stati colpiti civili". L'iniziativa francese è giunta in maniera totalmente arbitraria e senza alcun mandato ONU. Ormai è palese a molti – fuorché alle solite insulse testate di regime – come la Francia abbia nel sanguinoso conflitto siriano una pesante responsabilità. Come, del resto, gli Stati Uniti (1), Gran Bretagna, Turchia e Stati del Golfo: nazioni che da anni favoriscono il sostegno finanziario e militare agli islamisti (vedi qui Sira – Pace sempre più lontana, opinione pubblica sempre più accecata) sotto il naso del compiacente ONU.

(1)  Lodato troppo genericamente e supeficialmente come "paese di valorosi eroi" da papa Bergoglio durante l'ultimo viaggio apostolico: papa che di certo non ha brillato per schiettezza sulla questione siriana.

 Legittimazione della follia                                                                               ​

Ovviamente ora il messaggio propagandistico che sta passando è diverso: "guerra ai pazzi integralisti!". E intanto a far le spese di queste manovre sono sempre e solo i siriani: cittadini  e testimoni inermi dell'attacco a un paese sovrano per rovesciare il regime esistente e, cosa ancor più grave, neutralizzare la presenza cristiana in Siria. Nel contempo, movimenti islamici, pesantemente armati e foraggiati,  scorrazzano indisturbati nel Paese "Culla del Cristianesimo" come in Iraq: gli stessi che ora i leaders di prima fascia dell'ONU, Putin comporeso,  vorrebbero neutralizzare.

 Propaganda ONU, nell'arido campo del vago                                              

Evidentemente siamo alla follia, ma molti capi di governo e di stato (Bergoglio compreso) sembrano cadere dalle nuvole, destreggiandosi in malo modo dinanzi ai microfoni e restando nell'arido campo del vago. Intanto i civili sono costretti a fuggire dalle zone di combattimento, stipati in campi-gabbia come topi, sotto il giogo delle interferenze imperial-mondialiste, in questa Terza Guerra Mondiale combattuta a sprazzi. Tutto il Medio Oriente è destabilizzato da 20 anni di interventi militari occidentali ad hoc. E' ora, dunque – ascoltando l'ultimo vibrante appello di Padre Daniel Maes (vedi qui Sira – Pace sempre più lontana, opinione pubblica sempre più accecata) – di porre fine a tutto questo. E' tempo di fermare l'interferenza francese ed occidentale in Siria e nel mondo intero (Africa compresa: prima storica vittima di questo genocidio "democratico" – vedi qui Barbarie e Crimini Contro l’Umanità: L’Imperialismo francese in Africa). E ora di mettere fine al finanziamento delle reti jihadiste e non: ciò vale per Qatar e Arabia Saudita in primis (grandi amici degli Usa e dell'Occidente).

 Putin – Un intervento che non convince                                                       

Intanto a New York sono andate in "scena" – è proprio il caso di usare questa espressione – prove di dialogo e retorica, sempre sulla questione siriana, tra il presidente americano Barack Obama e quello russo Vladimir Putin. Confronto che avrà deluso molti, specie coloro i quali han ben compreso l'identità degli oscuri registi che si celano dietro la cinepresa del "film Isis" (vedi qui La stampa di regime e la Mano Nascosta in guerra contro i popoli, qui Pianificazione Massonica del terzo caos mondiale e qui Stato Islamico – Finché i mondialisti continueranno a diffondere questo inganno…). Anziché ammettere l'inganno i due si sono paradossalmente accordati sull'ipotesi di raid aerei congiunti anti-Isis. Le uniche divergenze di rilievo rimaste in piedi sono state quelle sul ruolo del leader siriano Bashar al Assad. Questione importante ma comunque secondaria rispetto alla tragedia di un popolo che il mondo tratta con disarmanti attacchi di schizofrenia acuta.

 L'insolita coppia Anti-Isis: Putin-Obama                                                     ​

"Il colloquio con Obama e' stato sorprendentemente franco, costruttivo. Possiamo lavorare insieme", ha detto Putin in conferenza stampa. "Ma – ha ribadito – i raid aerei in Siria sono illegali perche' non c'e' l'autorizzazione dell'Onu. Obama e Hollande non sono cittadini siriani. Non possono decidere sul futuro del Paese". Mentre la Russia e' aperta alla possibilità di partecipare alla campagna aerea contro l'Isis in Siria" ("solo se in linea con con il diritto internazionale" – ???). Ma ci si chiede: se Obama e Putin dovessero scegliere di salire sullo stesso carro da aguerra, come pare, chi sarebbe il nemico da combattere e contrastare? Quali sarebbero i doppiogiochisti da smascherare? Il presidente russo, Vladimir Putin, all'Onu in effetti si è limitato a sostenere come i tentativi di indebolire la legittimità dell'Onu siano estremamente pericolosi: sai che novità, dopo decenni di crimini e soprusi militari e bellici nei paesi del Golfo e altri anni di appoggi sottobanco all'integralismo islamico in chiave anti-cristiana!

 Luoghi comuni – Putin e la Seconda Guerra Mondiale                              ​

"E' un errore – ha poi sostenuto – non cooperare con il governo siriano di Bashar Assad. Ed è irresponsabile – ha aggiunto, riferendosi alla politica di Obama in Siria –  manipolare gruppi estremisti: è pericoloso dare le armi ai ribelli e giocare con i terroristi. Per combattere l'Isis – ha detto – occorre una coalizione internazionale come quella che si creò contro Hitler durante la Seconda Guerra mondiale". Ma  anche in questo caso lo stesso Putin sembra commettere la seconda mastodontica stecca della giornata, dimenticando gli accordi sottobanco tra Regno Unito, Russia, Stati Uniti e Germania nazista durante la Seconda Guerra Mondiale (vedi qui Italiani, Ignoranti e Ingannati: perchè non conosciamo la storia…).

 ONU – Un film già visto che ha stufato                                                          ​

Insomma ieri a New York  sembra essere andata in scena l'ennesima commedia dell'assurdo. Ma questa volta le maschere stanno venendo pian piano giù. La distinzione tra verità e menzogna sta divenendo sempre più netta. L'Isis non e' nato dal nulla e questo Putin lo sa bene (vedi qui Sira – Pace sempre più lontana, opinione pubblica sempre più accecata, qui La verità sull’ISIS dopo le mistificazioni quotidiane e i luoghi comuni e qui Testimonianza di Samaan Daoud – Dal Cuore della Siria Inerme). Degno di nota è stato – tra l'altro – l'atteggiamento della delegazione ucraina, che ha lasciato in segno di protesta la sala dell'assemblea Onu durante l'intervento del leader russo. "Notevole" anche la pittoresca (o grottesca… dipende dai punti di vista) nota del segretario generale dell'Onu, Ban Ki-moon, che ha anche incontrato Renzi, elogiandolo per la sua leadership negli sforzi per "trovare una soluzione alla crisi dei migranti e rifugiati".

 Bergoglio – Disarmante superficialità sulla questione siriana                 

Intanto Bergoglio, sull'aereo che lo ha riportato a Roma ha ammesso di deplorare i bombardamenti, manifestando tuttavia una ingiustificata ignoranza sulla "questione politica siriana" in merito ai raid francesi: ma non doveva essere proprio questo delle ingerenze mondialiste nella "Culla del Cristianesimo" uno dei principali temi da affrontare dinanzi al Congresso Usa? L'ennesima storica buona occasione persa… che non tornerà.

 La lenta composizione del grande puzzle della Verità                              

Ma almeno ora il grande puzzle della verità appare sempre più chiaro, anche agli occhi degli illusi… Una cosa è certa: questa che si profila è l'ultima fase, o ultimo stadio, di una battaglia mondialista tra bene e male, dove in ballo è il destino finale dell'intera umanità; una battaglia che si vince con le armi della verità e dello spirito in primis. Una questione spirituale che non può che chiamare all'azione e alla preghiera il popolo cristiano: prima vittima di questo caos. Tuttavia senza verità e trasparenza non ci può essere alcuna consapevolezza diffusa o azione consapevole.