– Redazione Quieuropa –
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Cos'è l'ISIS e come si combatte, propaganda massonico
sionista a parte
La verità sull'ISIS dopo le mistificazioni quotidiane e i luoghi
comuni, da Piazzapulita a Magdi Cristiano Allam, a Di Battista
«Chi ha fatto salire l’asino sul minareto, lo faccia scendere»: riflessioni
sull'intervista a padre George Abu Khazen, vicario apostolico di Aleppo,
di Marinella Correggia, pubblicata su "Il Manifesto" del 12/9/2014
Redazione Quieuropa
Dissertazioni di Quieuropa su Piazzapulita del 15/9/ 2014 e su
un'intervista di M. Correggia al vicario di Aleppo pubblicata su "Il Manifesto"
Premessa – Luoghi comuni sull'ISIS e propaganda di mamma TV
Roma – Redazione Quieuropa – Dissertazioni sull'ISIS e sull'intervista di M. Correggia al vicario Apostolico di Aleppo – Nelle scorse ore sono iniziate le operazioni militari degli USA in Siria e Iraq… Ieri sera guardavamo su LA7, in diretta TV, il dibattito sull'ISIS e sul fondamentalismo islamico. Tra gli ospiti del padrone di casa, Corrado Formigli, il filosofo Massimo Cacciari e il leghista Matteo Salvini (eurodeputato e attuale segretario federale della Lega Nord). A parere di chi scrive, un mix di mezze verità, non-soluzioni, propaganda e luoghi comuni sul fondamentalismo di rara maestria e fantasia. La tentazione di cambiare canale è stata forte, ma alla fine la curiosità ha prevalso…
Le veritù taciute ed occultate dagi interventisti
Tutti gli ospiti in studio – o quasi – si sono dimostrati concordi nell'auspicare un intervento militare Usa-Nato in Iraq e Siria, contro lo stato islamico dell'ISIS. Il grillino Stefano Di Battista – che probabilmente non è tra i nostri lettori – ha rivendicato, in un video-clip registrato e ritrasmesso in studio il primato in Italia sullo sdoganamento del "problema ISIS"… Ovviamente il dato non ci risulta corretto! E ciò perchè l'ISIS non è altro che il mascheramento e/o il re-styling di quei mercenari e fondamentalisti islamici wahabiti che da tre anni a questa parte seminano odio, distruzione e morte in paesi come siria e Iraq, e non solo. Gli stessi ribelli dell'ELS che l'Occidente unito osannava fino a pochi mesi fa… Roba da non credere!!!
Fondamentalismo islamico, creatura del sionismo ebraico e Usa-UK
La nostra redazione ha dedicato all'argomento centinaia e centinaia di articoli, dal 2011 ad oggi. Tutti i nostri lettori hanno ben capito quali sono i burattini che ben celati finanziano e sostengono quesi pazzi mercenari fondamentalisti, che poco hanno a che fare con il cosiddetto "islam moderato", sia pur con i sui evidenti limiti, che la stessa Oriana Fallaci non esitò dal denunciare in tempi non sospetti. Si tratta infatti di fondamentalisti wahabiti: gruppi di estremisti – per altro molto simili ad Al-Qaeda come modus operandi e programmi – creati nell'Ottocento dal sionismo ebraico, come abbondantemente dimostrato da Quieuropa (vedi i link giù in allegato). Lo stesso sionismo che controlla oggi la totalità dei paesi liberal-capitalisti e social-comunisti, tra i quali la "poverissima e ingannatissima Italia". Ma questo ovviamente lo stimatissimo e titolato filosofo Cacciari non lo dice!!
Speciale – Così il sionismo creò l’integralismo islamico – Prima Parte
La barzelletta – Usa & Co da finanziatori ISIS o "salvatori" del mondo
Usa, Qatar e Arabia Saudita (paesi sotto controllo ebraico-sionista) hanno da sempre foraggiato questi gruppi… (vedi anche qui Così il sionismo creò l’integralismo islamico). Queste verità fanno crollare ovviamente, anche le tesi del grillino Stefano Di Battista (che nei giorni scorsi, con una provocazione, aveva addirittura ammesso la possibilità di "aprire al dialogo con l'ISIS", dimenticando chi sono i veri creatori dell'ISIS e dimenticando altresì che con il diavolo né si parla né di complotta; né tantomeno si concerta con i falsi dissidenti che vi stanno dietro: ingenuità, questa di Di Battista, che ci lascia molto perplessi… – vedi qui Intervento USA in Iraq: Punti di vista diversi a confronto e propaganda “illuminata”). La risposta al fondamentalismo, evidentemente, consta nel dire la verità sul "Nuovo Ordine Mondiale": evidenza che da copione nessuno vuole – o può – ammettere.
L'inconsistente leggerezza di Salvini, Cacciari & Co
Ma crollano anche le posizioni interventiste di Cacciari e Salvini, che non hanno pronunciato una sola parola per aiutare i telespettatori a comprendere davvero la reale natura e le origini dei gruppi mondialisti che si celano dietro il fondamentalismo wahabita (vedi anche qui Così il sionismo creò l’integralismo islamico – Terza Parte). Come dire: la solita propaganda di mamma TV va avanti!
Propaganda anti-fondamentalista del sionista "Cristiano" M. Allam
Lo stesso tipo – o quasi – di inconsistente e contraddittoria propaganda che anima le parole di "Cristiano" Magdi Allam, il sionista pro-Israele Magdi Allam, che predica contro il fondamentalismo islamico senza dire che questo è una delle creature più infide del sionismo ebraico stesso… Eppure molti continuano a cascarci!!! In Italia basta che qualcuno alzi la voce per ottenere subito consensi… e l'ignoranza dilaga!!!
Redazione Quieuropa
L'intervista di Marinella Correggia pubblicata su "Il Manifesto"
Padre George Abu Khazen, libanese, è vicario apostolico dall’anno scorso di Aleppo, la straordinaria e storica città per le sue vestigia culturali, ora devastata dalla guerra civile in corso. Il vicario vive nella città siriana dal 2004. Lo abbiamo incontrato a Roma. Il presidente degli Stati uniti Barack Obama ha costruito un’«alleanza contro il califfato» che comprende oltre a vari paesi della Nato, le petromonarchie arabe. L’idea è bombardare anche la Siria…cosa ne pensa? Nei paesi arabi c’è un proverbio: «Chi è riuscito a far salire l’asino sul minareto, saprà anche come farlo scendere». Ebbene, chi lo ha fatto salire? In fondo lo ha detto la stessa Hillary Clinton: «Adesso combattiamo quel che abbiamo creato». Per fermare l’Isis e gli altri terroristi, bisogna prima di tutto imporre ad Arabia saudita, Qatar, Turchia e anche Usa di tagliare qualunque rifornimento o finanziamento agli assassini, anche quelli per vie traverse come è successo in Siria con il sostegno alle varie bande armate. E poi chi compra a buon mercato il petrolio venduto da questi tagliagole? Io sono con il Santo padre, che ha detto di fermarli, non di bombardare paesi. Abbiamo visto che gli interventi di guerra degli americani e dei loro alleati non sono mai andati a buon fine, in passato, provocando solo distruzione e morte… Pensiamo all’Iraq, e alla Libia.
La convivenza in Siria è finità?
La convivenza in Siria è finita? In Siria convivono da secoli tanti gruppi religiosi. E tanti popoli: questo paese, ora bersagliato dalla guerra e dalle sanzioni economiche, in passato ha accolto centinaia di migliaia di iracheni, palestinesi, libanesi, sudanesi. E, sottolineo, non ha mai creato dei campi profughi fatti di tende, come adesso nei paesi circostanti, nei quali sono fuggiti tanti siriani. L’Isis, ma anche al Nusra e altri gruppi minacciano o uccidono chi non accetta il loro settarismo. Noi lo diciamo da anni ma non ci hanno ascoltati; adesso tutto il Medio Oriente è a rischio, soprattutto se crollasse l’istituzione statale in Siria.
La situazione ad Aleppo
Com’è la situazione ad Aleppo? È tragica. Come in tutto il paese. Dopo questi anni di guerra, adesso l’avanzata dell’Isis in Iraq e anche verso Aleppo terrorizza ulteriormente la popolazione. Il 60% dei cristiani della città (erano circa 200mila) è andato via, se possibile all’estero. Sono rimasti i poveri…Nei quartieri abitati in prevalenza da cristiani ci si sente assediati, anche se un po’ più al sicuro perché sono controllati dall’esercito nazionale. A lungo i gruppi armati antigovernativi – ai quali si mescolano anche delinquenti comuni — hanno circondato buona parte di Aleppo. Mancava tutto, pane, frutta, acqua, combustibile. Adesso c’è un passaggio per far entrare l’essenziale. Ma la vita è molto difficile. Anche tutte le fabbriche sono distrutte, saccheggiate. Non si lavora…solo chi è nella pubblica amministrazione o i pensionati hanno ancora una fonte di reddito. Quanto agli ospedali, funzionano ma ai minimi termini, e tanti medici sono andati via. Chi è rimasto fa un servizio enorme.
L'impegno dei religiodi ad Aleppo
Cosa fanno i religiosi cristiani ad Aleppo? Innanzitutto va detto che perfino fra i religiosi stranieri – donne e uomini — non se ne è andato nessuno; abbiamo sul posto africani, latinoamericani, europei…Siamo attivi nell’assistenza umanitaria e nel conforto. Cerchiamo anche di ripristinare i servizi; quando hanno fatto saltare l’acquedotto ho fatto scavare un pozzo, l’acqua era a 152 metri…un po’ torbida, ma che gioia. Le mense delle suore di madre Teresa, delle francescane, dei fratelli maristi, dei gesuiti funzionano per tutti, cristiani e musulmani. Un’organizzazione caritatevole musulmana che dà alloggio ad anziani e disabili si è trovata ad un certo momento in piena zona di battaglia; si sono spostati da noi, nella casa chiamata «Gesù operaio». È così in tanti posti. Questo aiuterà la riconciliazione, se e quando la guerra finirà. Se dall’esterno smetteranno di sostenerla. (intervista di Marinella Correggia – tratta da "Il Manifesto del 12 Settembre 2014))
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Dissertazioni su un'intervista di Marinella Correggia su "Il Manifesto"
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