Giovedì, Ottobre 24th/ 2013
– Redazione Qui Europa –
Unione europea, Strasburgo, Parlamento europeo, Italia, Anne Jensen, [...]
Venerdì, Agosto 31th/ 2012
– di Silvia Laporta e Sergio Basile –
Italia / Partiti politici / Corte dei conti / Furto di 185 milioni / Regionali 2010 / Rimborsi / Partiti nazionali / popolo delle libertà / Agazio Loiero / Partito Democratico / Lega Nord / Io amo la Lucania / La Puglia prima di tutto / Austerity / Crisi / Furto / Costituzione / Trilateral Commission / Enrico Letta / PD / PDL / IDV / Calabria / Angelo Bagnasco / Guarguaglini / Finmeccanica / Giancarlo Maria Bregantini / Molise / Palazzo sociale / Uomini di buona volontà / Spending Review / Fiscal Compact / Fallimento imprese italiane / Carta Costituzionale / Padri Costituenti / Catanzaro / Auditorium Casalinuovo
Continuano le abbuffate dalla casta
politica italiana : 185 milioni di
rimborso per le regionali 2010
Lo rivela la Corte dei Conti : con le regionali
2010 sono stati spesi 63 milioni contro i
185 dichiarati e incassati
Roma – Al peggio non c’è mai fine. La disonestà italiana dilaga non soltanto nel governo e nel Parlamento ma anche all'interno degli stessi partiti politici S.P.A., quelli che dovrebbero rappresentare, in una democrazia, gli interessi e il bene dei cittadini. Ma invece, come ormai noto, gli interessi che vengono rappresentati sono soltanto quelli personali, in una gara a chi riesce a mangiare di più ed a rubare dalle tasche del popolo. L’ennesima dimostrazione? La tabella pubblicata nelle scorse ore dalla Corte dei Conti circa le prime rate bonificate ai partiti per saldare i rimborsi elettorali per le Regionali 2010.
Gli utili dei Partiti S.P.A.
I partiti dichiarano spese per 63 milioni di euro e ne incassano 185, il triplo! Ma la cosa paradossale è che i controlli di leggittimità da parte della Corte dei Conti, vengono fatti a distanza di 2 anni, quando ormai le frittata è fatta ed è anche più facile da rigirare! Sarà un caso, una "ammissibile ed innocente disfunzione"? Noi non ci metteremmo la mano sul fuoco. 45 gli agglomerati di candidati "ladri"; ma le fette di torta più abbondanti se le sono accaparrate, ovviamente, soprattutto i Partiti Nazionali: una vergogna ancora più grande! Ma non bastavano gli eccessi e gli scandali – passati completamente in sordina, malgrado le dimissioni di Guarguaglini & Co – di Finmeccanica e dei suoi versamenti allegri alle segreterie dei partiti, sui quali sembra essere calato un pesante silenzio? Ma andiamo per ordine. Il Popolo delle Libertà ha certificato costi per 20 milioni di euro e con gli assegni 2010-2011 ha già pareggiato lo sforzo economico. Il Partito Democratico può vantare un guadagno di 6 milioni di euro; mentre la Lega Nord di 5 milioni e l’Italia dei valori di 2. Insomma non esistono più le fazioni politiche di una volta, quelle – per intenderci – del Partito Popolare di Don Sturzo e dei padri costituenti, che per andare a Montecitorio in Parlamento a "lavorare" e "legiferare" (parolone ormai desueto) non esitavano a tirar fuori le proprie lire dal portafogli ed a pagarsi il biglietto del tram a proprie spese. Oggi Destra e Sinistra finalmente d’amore e d’accordo, quando si tratta di rubare i soldi alle famiglie italiane e di riconfermare, l'ennesima volta, il loro status di "ladri legalizzati" e il loro disinteresse per ciò che invece dovrebbero rappresentare.
Aziende che non falliscono mai, neanche in tempo di crisi !
Arrivano altri dati interessanti anche dai listoni da “una botta e via”, ossia creati per l’occasione e poi dissolti. Ce n’è davvero una lunga lista! Per dirne alcuni, “Io amo la Lucania” di Magdi Cristiano Allam, ha puntato sullo stato: si è accaparrato circa 41 mila euro di puro guadagno, versati dalla banca. “La Puglia prima di tutto” può godersi alla faccia nostra qualcosa come 500 mila euro, contro le uscite di appena 163 mila. Anche "Il partito dei Pensionati" non si fa mancare niente (a discapito dei poveri e bistrattati pensionati, quelli veri): 350 mila euro incassati, contro 45 mila spesi. Certo, sarebbe inutile prendersela "esclusivamente" col singolo politico di turno. Il problema di fondo è – come già denunciato da "Qui Europa" in altri articoli, nei mesi scorsi – è il fatto che è l'intero sistema ad essere marcio! Ed i politici, evidentemente in questo marciume ci sguazzano allegramente. Il vero problema è che – estrapolando e prendendo a prestito una battuta sul "contesto europeo" fatta mercoledì da Cardinal Angelo Bagnasco, Presidente CEI – "bisogna campiare la struttura dello stato ed i metodi di rappresentanza". Non è più pensabile di utilizzare i partiti come S.P.A.: soprattutto in un tempo che grazie alla cattiva politica incapace di imbrigliare la finanza e di definanziarizzare l'economia, le imprese, quelle vere, chiudono volontariamente o falliscono a migliaia, portandosi dietro disoccupazione, povertà e precarietà per migliaia di famiglie, in compenso tartassate grazie ad un regime fiscale, tenuto in piedi dalla stassa casta partitica, barbaro, totalitaristico e completamente iniquo, poiché incapace di garantire i servizi pubblici per il quale esso stesso fu pensato e costituito dai padri costituenti e dai redattori della Carta Costituzionale. vedi scandalosa approvazione del "Fiscal Cpompact" e connessa selvaggia ed immorale "Spending Review".
Bildergerg e Trilateral: la sospensione della Democrazia
Una classe politica, dunque, quasi completamente asservita – tranne alcune piccole eccezioni – ai diktat dei banchieri e delle organizzazioni sovranazionali occulte a carattere mondialista come Bilderberg Club e Commissione Trilaterale. Organizzazioni alle quali "attingono a piene mani" alcuni dei rappresentanti politici di punta dei partiti di maggioranza: vedi ad esempio il vice-segretario del Pd Enrico Letta: membro del comitato europeo della Trilateral, nonché tra i pochissimi "italiani eletti", invitati a partecipare alla riunione del Bilderberg Club 2012. Lo stesso – ricorderete – del famoso "pizzino a Mario Monti" – finito sulle prime pagine dei giornali, all'indomani dell'insediamneto del professore amico della Trilateral a Palazzo Chigi – che recitava testualmente: «Mario, quando vuoi dimmi forme e modi con cui posso esserti utile dall'esterno. Sia ufficialmente (Bersani mi chiede per es. di interagire sulla questione dei vice) sia riservatamente. Per ora mi sembra tutto un miracolo! E allora i miracoli esistono!». (Vedi foto sopra) Una classe politica, in aggiunta, completamente asservita ed assoggettata ai "pareri non vincolanti" ma stranamente vincolanti delle agenzie di rating (delle indagate e false agenzie di rating) che stanno letteralmente contribuendo a distruggere il "Bel Paese" con la complice e passiva presenza dei nostri "cari" (in tutti i sensi) politici italiani.
Calabria – 290 mila euro netti al "Partito di Loiero"
In questa speciale classifica dei "più mangioni" il movimento di Agazio Loiero batte tutti gli altri partiti sopra citati: il politico calabrese ha l’ardore di dichiarare "0 spese" e si ritrova 290 mila euro! E poi tutti si chiedono perchè la Calabria non riesce a svilupparsi e sfruttare le proprie potenzialità: finchè a barcamenarsi tra difficoltà culturali e mafia, ci saranno politici del genere, la situazione non potrà fare altro che peggiorare!
La priorità: mettere la casta a dieta e disintossicarla
Ma la distribuzione di denaro pubblico non si ferma. La Corte dei Conti dichiara che “la politica è maggiorenne” e, quindi, capace di correggere se stessa. Le abbuffate già ordinate anni a dietro, non verranno certo stoppate! Continueranno ad essere erogati soldi, sempre sulle nostre spalle, ed anche in periodo di crisi, come sta avvenendo senza ritegno alcuno. E ora chissà dove è finita l’austerity! Quando si tratta di ingrassare la casta, non esistono tagli e rigore: quelli li riserviamo solo ed esclusivamente alla sanità, l’istruzione e le tutele sul lavoro!
Italia S.P.A. – Tra le "Aziende più corrotte al mondo"
Il problema italiano è che la casta ormai è troppo corrotta per tornare indietro! Certo la meritocrazia è finita da un bel pezzo, tanto da farci perdere la speranza in una società in cui vengano sepolti i favoritismi. Ma non essere tutelati nemmeno dagli organi costituzionali, quelli che sono espressione della giustizia suprema di un paese, sembra davvero troppo, anche per un paese come l'Italia, che vanta un record di squallore e viscidume tra i più alti d'Europa: l'ormai "Ex-Bel Paese" è oggi tra i primi paesi d'Europa e del mondo in tutte le classifiche ufficiali sulla corruzione. Fantastico! Un bell'esempio davvero per le nuove generazioni! La verità è che la Democrazia nel nostro Paese è morta da un pezzo, malgrado l'illusione alimentata ingannevolmente dai media. La giustizia ormai è soltanto una parola che viene riempita di significato fasullo e utilizzata per retaggio dai politici: i primi e peggiori ladri d’Italia; gli stessi che, insieme ai parlamentari, ci stanno facendo vergognare di essere parte di uno dei paesi, malgrado tutto, più belli del mondo.
La morte della Democrazia e lo spunto di Monsignor Bregantini
Ma, quanto a noi, che fare nel concreto? Iniziare a presentare il conto ai politici fin dalla prossima campagna elettorale, costringendo con ogni mezzo lecito chi sarà eletto a cambiare disco nel Juke Box incantato chiamato Italia. Allora, ci tornano alla mente le parole di Monsignor Giancarlo Bregantini – vescovo anti-mafia che ha lottato per anni nella locride contro il fenomeno mafioso, ed oggi vescovo della diocesi di Campobasso-Boiano in Molise. Parole, quelle di Bregantini, pronunziate a Catanzaro – nella scorsa Primavera – presso l'auditorium Casalinuovo al suo ritorno in Calabria dopo 4 anni di assenza, in occasione del convegno dal titolo "Santità e Politica". "La vita sociale di ogni uomo di buona volontà e di ogni cristiano – disse nell'occasione il vescovo – dovrebbe essere contraddistinta ed orientata da un "palazzo sociale ideale"; una costruzione concettuale caratterizzata da 5 piani.
Il buon politico e il "paradigma" del "Palazzo Sociale"
Al primo piano c'è la Spiritualità (fondamenta del palazzo e base essenziale di ogni azione sociale); poi la Coerenza (collante tra la spiritualità ed il proprio operato pratico quotidiano: “Non ci siano lunedì slegati dalla Domenica!”); la Cultura (necessaria ad individuare gli obiettivi da perseguire); la Politica (Una delle forme più alte di carità – vedi esempio del sindaco santo Giorgio La Pira – al fine di dare attuazione pratica agli obiettivi individuati nel precedente livello); ed infine, al piano più alto del "palazzo" l'Economia (la responsabilità massima: legiferare per attuare una vera equità sociale e redistribuzione delle risorse, finalizzando l’impegno politico e – aggiungiamo sull’esempio della “Rerum Novarum” di Papa Leone XIII – operando tenendo sempre in considerazione il diaologo tra le parti sociali ed il rispetto dei più deboli). Come, dinnanzi all'attuale sfacelo, non convergere con questo prezioso e altissimo paradigma?
Silvia Laporta, Sergio Basile (Copyright © 2012 Qui Europa)
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