Trani inguaia Moody’s. Gli Scheletri nell’armadio di Monti

Sabato, Luglio 14th/ 2012

– di Sergio Basile –

Italia / Banche e Finanza / Agenzie di rating / Procura di Trani / Moody's / Declassamento Nuovo ai danni dell'Italia / Ross Abercromby / Vice president / Senior analyst financial institutions group / Moody’s Investors Service / Johannes Wassemberg / Managing director financial institutions / Michele Ruggiero / Adusbef / Standard & Poor's / Fitch Ratings / Declassamenti pilotati / Incriminazione / Europa / Commissione europea /  Speculazione / Critiche al sistema europeo / Mario Monti / Europa / Azioni anti-truffa / Sergio Basile / Qui Europa / Ricapitalizzazioni bancarie / Truffe / Rating e Spread  / Alfano / Bersani / Casini / Unione europea responsabile 

L'Economia della Truffa che dissangua l'Italia:

Rating e cricche, Moody's nei guai

La Procura di Trani smaschera gli analisti di

Moody's, Abercromby e Wassemberg .

Moody's e gli scheletri nell'armadio di Mario Monti

Roma – Soddisfazione per Adusbef e Federconsumatori che ora

chiedono di bandire le Agenzie di Rating in sede di G20

Trani, Roma  – E' ufficiale! Mentre Mario Monti era impegnato negli Usa in un summit di potenti banchieri  (ironia della sorte) "a porte rigorosamente chiuse"  ed a poche ore dall'ennesimo meschino e deplorevole attacco della speculazione internazionale ai danni dell'Italia per mezzo dell'agenzia di rating statunitense Moody's – che ha rideclassato il nostro paese – poichè lasciata libera di farlo sia dall'Unione europea (Commissione e Parlamento) che dai singoli leaders dei paesi europei del Consiglio Ue (compreso un impresentabile Mario Monti) – è giunto, provvidenziale, il responso dell'indagine della Procura di Trani, portata avanti dal Pm Michele Ruggiero su denuncia di Adusbef e FederconsumatoriRuggiero ha concluso le delicate indagini indicando nella sua relazione finale nomi e cognomi precisi:  Ross Abercromby, vice president e senior analyst financial institutions group Moody’s Investors Service, e Johannes Wassemberg, managing director financial institutions group Moody’s Investors Service.

  Co-responsabili della distruzione dell'Italia   

Sono loro i due indagati appartenenti al gruppo Moody’s che dovranno rispondere dinnanzi al tribunale per i reati di aggiotaggio e manipolazione del mercato pluriaggravata. A darne notizia, nelle scorse ore, in un comunicato congiunto, sono stati i proprio i presidenti di Adusbef e Federconsumatori, Elio Lannutti e Rosario Trefiletti, che nel ringraziare  la Procura di Trani e il Pm Michele Ruggiero per il coraggioso e puntuale lavoro svolto, hanno ricordato come essi stessi ed il Pm Ruggiero in questi mesi siano stati fatti oggetto di molteplici tentativi mediatici di discredito e di denigrazione. Ciò a mezzo stampa e tv, e perfino con attacchi diretti ed ingiustificati da parte di quotidiani economicì vicini ed "evidentemente amici" delle  famigerate tre sorelle del rating

  Informazioni distorte, tendenziose e false   

Abercromby e Wassemberg, i ceffi del rating e del declassamento facile e pilotato (che tradotto in soldoni equivale a qualcosa come decine di miliardi di euro di interessi sul debito gonfiati a vantaggio di banche e speculatori e a danno dei portafogli delle famiglie italiane)  "fornivano intenzionalmente ai mercati – si legge nella nota – informazioni tendenziose, distorte e come tali falsate". A scriverlo è lo stesso Pm Ruggiero nell’atto di chiusura delle indagini che ha evidenziato con grande onestà intellettuale (la stessa che sembra aver lasciato definitivamente l'animo e lo spirito critico di un buon 90%  degli analisti e giornalisti economici italiani, e di un buon 98% dei politici) sia la "scelta mirata dei tempi" degli analisti di Moody's, sia l'impiego da parte loro "di tecniche argomentative suggestive, ambigue e foriere di allarme".

  Il Dossier del Pm – Moody's: giudizi infondati   

Il procedimento nei confronti di Moody’s, per la cronaca, risale al report diffuso il 6 maggio 2010 a mercati aperti, nel quale si sosteneva che il sistema bancario italiano fosse a rischio. Cosa che provocò – come noto – il repentino crollo in Borsa dei titoli bancari (con danni immani per l'economia italiana, e con tutto quel che ne è conseguito e ne consegue ancora oggi). Report che la Procura ha oggi definitivamente giudicato come incentrato e basato su giudizi "infondati e imprudenti". Ciò – accanto agli altri attacchi di Standard & Poor's e Fitch – contribuì in maniera decisiva al repentino inasprimento di questa paradossale "crisi indotta", cui effetti, oggi, noi tutti conosciamo. Successivamente i riflettori – come qualcuno ricorderà e come più volte ricordato da "Qui Europa" – furono aperti, anche su Standard & Poor's (altra genzia di rating sempre "controllata da lobbies private") più volte finita – assieme alle altre sorelle del rating – nell'occhio del ciclone per accuse di irregolarità ed abusi nell'ambito della tradizionale attività di monitoraggio dei mercati, e degli stessi stati. Attività quest'ultima – ricordiamolo – "relativamente nuova", che ha causato incomprensibili e arbitrari declassamenti anche a paesi economicamente robusti, come l'Italia, con lo scopo di destabilizzarne l'economia ed aprire la porta alla speculazione internazionale sui titoli del debito pubblico. 

  Un vergognoso baraccone    

Ne esce, qunque, l'immagine di un vergognoso baraccone (un complotto mondialista che va dalla finanza alla politica; dai media alla speculazione internazionale) costruito, come leggiamo tra le righe del dossier del Pm Ruggiero, su falsità e inciuci. Perchè allora continuare a bollare come fantasiose ed inaffidabili le teorie complottiste di sociologi, giornalisti d'inchiesta ed analisti economici (come Giulietto Chiesa o Paolo Barnard)  che da anni mettono in guardia economisti e politici dai terribili rischi che questo sistema consacrato al mercato avrebbe potuto generare in Europa e in italia?

  Il Fallimento dell'Unione europea   

Lo smascheramento di questi diabolici giochini, nel contempo, finisce per aumentare il discredito e l'inaffidabilità di quegli organismi e quei soggetti che avrebbero divuto vigilare sul sistema: Commissione europea, Parlamento europeo, Consiglio europeo, tra tutti. Organismi da rivoluzionare in senso democratico, perchè tecnicamente e moralmente falliti. Per non parlare dei politici che per mesi hanno sorretto Mario Monti e la balla colossale del rating e dello spread (vedi Alfano, Bersani e Casini) avallando le sue distruttive e recessive manovre da emerito psicopatico, che hanno spogliato l'Italia delle sue ricchezze principali in favore di falchi e speculatori internazionali come Goldman Sachs.

  Provvedimenti urgenti   

Ma nella nota diramata nelle ultime ore dalle associazioni di consumatori Adusbef e Federconsumatori, c'è dell'altro: "ritenendo non più accettabile lo stillicidio continuo di pagelle ad orologeria emesse per finalità speculative – si legge –  chiediamo che i Governi possano porre all’ordine del giorno nelle prossime agende in sede di G20, norme penali internazionali, per punire condotte criminali che manipolando i mercati, arrecano danni ai risparmiatori minando la sovranità degli Stati, messi sotto attacco dalle consolidate cricche di banche di affari e fondi azioniste delle stesse sorelle del rating, che si arricchiscono manovrando i corsi regolari dei mercati". 

  Scheletri nell'armadio del professor Monti  

Certo, prima sarebbe doveroso ed opportuno chiarire per il caro professor Monti i suoi rapporti tutt'altro che disinteressati proprio con l'agenzia di rating Moody's: conflitti d'interessi e strani trascorsi sui quali è bene far piena luce. Ricordiamo per la cronaca che il professor Monti fu membro del Senior European Advisory Council di Moody’s da luglio del 2005 fino al gennaio del 2009. Oltreché affezionato frequentatore del Bilderberg Club (da 30 anni) e membro "Goldman Sachs" assieme ai suoi affezionati "amici europeisti" Mario Draghi e Romano Prodi. Che combinazione! Davvero una curiosa combinazione! E che fantasia questi complottisti!

Sergio Basile  (Copyright © 2012 Qui Europa)

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