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Ue, la deriva di un Continente nel nome dell’Euro
Giovedì, Agosto 2nd/ 2012
– di Maria Laura Barbuto –
Europa / Unione Europea / Bruxelles / Debito Pubblico / Sovranità nazionale / Euro / Moneta unica / Politica / Economia / Finanza / Comunità / Unità politica / Deficit / Crescita / Crisi / Mercati finanziari / Francia / Spagna / Finlandia / Monti / Hollande / Rajoy / Katainen
Unione Europea: la deriva di un Continente
E.u.r.o.: è una Rapina Organizzata. La crisi senza fine
del Vecchio Continente
Intanto il Professor Mario Monti si appresta a concludere
il suo inutile e propagandistico balletto tra Francia,
Finlandia e Spagna
Bruxelles, Strasburgo – Che l’Unione europea non navighi in buone acque è, ormai, cosa ben nota, come noto è il fatto che le vie di fuga da una crisi “organizzata” sembrano essere lontane dalla realtà dei fatti, quanto impossibili da raggiungere stando ai fittizi mezzi messi in campo da Monti, Katainen, Hollande, e Rajoy: che in queste ore parlano impropriamente di "prossima fuoriuscita dal tunnel". “Debito” è la parola che risuona, ogni giorno, in modo continuo e costante, nelle orecchie di tutti i cittadini europei, i quali, in balìa di una politica disorganizzata e di rappresentanti parolieri e chiacchieroni, diventano, sempre di più, prede facili dei poteri forti e delle leggi dell’economia dei mercati. C’è chi crede in una Europa unita, c’è chi spera che il Vecchio Continente diventi omogeneo e che tutti i paesi raggiungano un certo equilibrio, chi confida ancora, nonostante tutto, nella moneta unica.
La Super Unione fa la forza degli Usa
Eppure, in questa Europa – mentre si susseguono i propagandistici balletti ed i viaggi di Mister Monti tra Spagna, Finlandia e Francia – da un lato la Germania (favorita dalla stessa moneta unica tramite il rating e lo spread, il Sistema Target 2 e il tasso Euribor) ingrassa le proprie banche; mentre dall’altro peggiora ogni giorno di più, oltrepassando la sfera del drammatico, la situazione di stati dell'Eurozona del Sud come la Grecia, la Spagna e l’Italia. Ciò grazie al persistere di un’unica moneta che ci si ostina a voler salvare, progettata (malissimo) e riesumata artificialmente per tentare di resistere a forme di economie e di crisi nazionali diverse. Ciò, secondo una logica comunitaria basata sulla massima “l’unione fa la forza”, che dovrebbe portare i singoli Stati a “rinunciare” definitivamente e drasticamente alle ultime porzioni rimaste della propria sovranità – da “cedere” all’Unione europea – nel tentativo di creare una comunità in grado di raggiungere anche un’unione politica, sociale, economica e culturale. Badate bene! Anche culturale! In poche parole si usa il pretesto dell'irrinunciabilità dell'euro con l'obiettivo malcelato di porre in essere le fondamenta di un superstato totalitario che si vorrebbe creare per compiacere il disegno egemonico degli Stati Uniti e di un Nuovo Ordine Mondiale imposto da una élite di banchieri. Tutte parole insomma, quelle dei leader europei: a tratti vagamente rassicuranti, ma nel concreto – fuor di dubbio – sconcertanti e prospettanti orizzonti liberticidi.
E.U.R.O. – "E' Una Rapina Organizzata"
Progetto mirato che in questa calda estate, va avanti con il pretesto di voler salvare una moneta, l’Euro, che potrebbe essere, pertanto, l’acronimo di “E’ Una Rapina Organizzata”. Senza scordare che – come detto – in questo scenario anche la crescita, la tanto propagandata crescita, diventa una vera e propria utopia. Eh già! Per non parlare dei sacrifici immani che ogni cittadino sta compiendo in questo periodo e che sembrano davvero non avere fine. Il deficit dei paesi dell’Eurozona nella media è pari al 3% e a questo punto la domanda sorge spontanea: come è possibile che gli Usa ed il Giappone, con un deficit rispettivamente dell’8% e del 10%, non vivano una crisi così drammatica? La risposta, se non immediata, di certo non è difficile da trovare: questi paesi hanno un potenziale di crescita notevolmente più alto rispetto a quello europeo chiamato a sottostare al barbaro rigore del Fiscal Compact e all’austerità di una selvaggia Spending Review che, fino ad adesso, non ha portato a nulla, se non a situazioni più complicate da affrontare e da vivere.
Alla ricerca dell'Europa Perduta
Rimettersi, come fino ad adesso tutti hanno fatto, alle regole ed alla volontà imposte da un’Europa guidata dalla logica finanziaria, porterebbe ad una privazione della sovranità nazionale che costringerebbe gli Stati che vivono con più difficoltà a sottomettersi alla nazioni più potenti. Ma del resto, fino a questo momento, i fili dei burattini tirati dall'eurocasta, dalla Germania e dalla Banca Centrale Europea, non hanno prodotto che questa situazione. Insomma, siamo tutti alla ricerca dell’Europa perduta, non quella dell’Euro, della finanza e dei mercati, ma piuttosto quella della proclamazione dei sentimenti di unità sociale e giustizia.
Maria Laura Barbuto (Copyright © 2012 Qui Europa)
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