Venerdì, Maggio 24th/2013
– di Marinella Correggia e Redazione "Qui Europa" –
Venerdì, Luglio 13th/ 2012
– di Silvia Laporta –
Bce / Roma / Mario Draghi / Bankitalia / crisi economica / Euro / Esm / Fiscal compact / Abi / Giuseppe Mussari / Austerity / Immobilismo europeo / Banche europee / Contro informazione / Mes / Meccanismo Europeo di Stabilità / Europa / Banca Centrale Europea / 500 miliardi / Moody's / Rating / Declassamento Italia / Procura di Trani
Le banche europee ritirano 500 miliardi
dalla Bce ma li mettono da parte
Draghi: senza adeguate garanzie niente prestiti
Ma intanto la morsa del Rating torna a soffocare l'Italia:
Moody's Declassa ancora il Bel Paese
Francoforte, Roma – Ieri, le banche europee hanno ridotto repentinamente i loro depositi presso la Bce. La quota è considerevole: la liquidità depositata dagli istituti di credito alla Banca Centrale Europea, fino a qualche giorno fa, ammontava alla bellezza di 808,5 miliardi; oggi è arrivata a 324, 9 miliardi di euro, più della metà in meno.Un calo repentino e improvviso, influenzato dalle ultime decisioni della Bce: oltre ad aver tagliato i tassi d’interesse, ha anche azzeccato la remunerazione sui depositi overnight che ora non rendono nulla. La decisione è stata presa da Draghi, con la motivazione di incentivare la liquidità nelle banche e facilitare i prestiti alle banche imprese. In realtà, gli istituti europei, hanno semplicemente spostato i soldi dai depositi overnight ai propri conti correnti, dove non devono fare spostamenti per guadagnare qualcosa.
Prestiti solo a chi è in Salute
Il problema è che, se anche Mario Draghi pensasse di destinare questi soldi alla imprese o alle famiglie (magari per speculare sulla restituzione del debito), il mercato non promuoverebbe questa strategia. Le famiglie e le imprese italiane sono in totale depressione a causa della crisi economica. Come noto, infatti, qualche imprenditore fallito, è arrivato anche all' "estremo gesto”, pur di non affrontare la fine della propria carriera lavorativa e vedere la propria famiglia in povertà. Quindi, la domanda rispetto a progetti di investimento, validi da parte delle imprese e di piani di consumi delle famiglie, sta praticamente a zero! Davanti a questa situazione i banchieri non possono certo rischiare. Draghi, come anche il governatore di Bankitalia Ignazio Visco, hanno invitato le banche a concedere prestiti solo a chi può restituirli. Il solito cane che si morde la coda! Vorrebbero stanziare dei soldi da concedere come prestito alle famiglie, ma poi, nel concreto, hanno bisogno di sicurezze troppo grandi, per essere garantite da un impresa o una famiglia, nel periodo di recessione che stiamo vivendo.
Il solito immobilismo Bce
Ne deriva quindi, il perpetuarsi dell’ immobilismo; lo stesso immobilismo che l’Europa ci ha regalato con le tragiche misure di austerity, che continuano a susseguirsi e che quindi, non ci permettono di risollevarci. Come ci si potrà mai uscire dalla crisi, se non si incentivano le iniziative delle imprese o delle famiglie italiane? Insomma, sembra quasi una situazione studiata nei dettagli per continuare a mantenere costante il quoziente di povertà… Ma aspettate un attimo. Quel “quasi” lo potremmo tranquillamente levare, per dare più veridicità alla frase!
ABI – Prestiti a famiglie e imprese in caduta libera
Questa fase di stallo, è confermata dai dati dell’ Abi (Associazione Bancaria Italiana): per la prima volta, dal 2000, i finanziamenti a famiglie e imprese sono in contrazione. Secondo il bollettino mensile dell’Associazione Bancaria, in maggio i prestiti a famiglie e aziende sono diminuiti a 1.500, 5 miliardi di euro. Rallenta anche la dinamica generale degli impieghi bancari: secondo il presidente dell’Abi, Giuseppe Mussari, ciò è dovuto al periodo di recessione economica e l’andamento delle spread. Povere banche!Eppure pensare che è la stessa Bce a stampar moneta, senza spendere un soldo! Ma nonostante ciò, e nonostante il Trattato di Lisbona che oggbiga gli stati dell'Eurozona a rifinanziarsi proprio presso le banche private (al 6%) perchè l'Ue continua a chiedere soldi a noi cittadini per ricapitalizzazioni faraoniche?
Il Dovere di Svegliarsi ed Informare
Come al solito vogliono darcela a bere. Fortunatamente, a giudicare dalle manifestazioni che si stanno svolgendo in molti paesi europei (Spagna, Olanda, Finlandia, Romania, Germania, Grecia) ormai molti Italiani ed Europei dormienti hanno aperto gli occhi. Non tutti credono ancora alla favoletta dello spread, del fiscal compact e del MES! Nonostante in Italia, la propaganda mediatica sia tesa a favorire “i cattivi”, tant’è che nessun giornale ha parlato in maniera approfondita delle manifestazioni che hanno riempito le strade di molte città europee. Abbiamo molti mezzi, tuttavia, per diffondere le nostre idee, sperando di trovare terreno fertile, nella mente dei giovani e dei cittadini che soffrono. Coraggio! Informare tocca anche e soprattutto a ciascuno di noi!
Rating – Moody's declassa ancora l'Italia
E' una guerra sporca giocata a colpi di finanza e disinformazione mediatica. Informarsi è il nostro primo dovere. Come infatti pensare di "votare al meglio" o contribuire a creare una coscienza critica nel Paese se non riusciamo a comprendere noi per primi le dinamiche economiche e finanziarie che ci travolgono. L'ultima, ad esempio, è arrivata proprio nelle ultime ore: l'agenzia di rating Moody's ha declassato per l'ennesima volta l'Italia. Il declassamento è stato commentato con stupore da Mario Monti (volato negli States per un summit di banchieri) e dal Ministro dello Sviluppo Economico, Corrado Passera. Contestualmete la Procura di Trani, nelle scorse ore, ha chiuso l'indagine contro la stessa agenzia di rating, accusata di aver manomesso pesantemente i dati di mercato e di aver agevolato volutamente la speculazione.
Rating – Il cattivo gusto e l'opportunismo dei politici
Ma allora perchè da sei mesi la Commissione europea, gli altri organi dell'Ue e la casta italiana non hanno mosso un dito per chiedere la testa delle agenzie di rating e delegittimarle, facendosi indirettamente loro complici? Bella domanda! A voi la risposta scontata! E' bastata questa semplice mossa per innescare una reazione a catena terribile e funesta per l'intero sistema paese: spread alle stelle, interessi sul debito pubblico alle stelle e (presto) tassazione ancor di più alle stelle. E' questo il paradigma infernale che dobbiamo estirpare al più presto, lottando contro l'ignoranza e contro le caste pronte solo ora nei TG a scagliarsi opportunisticamente contro le stesse agenzie che hanno da sempre tollerato e mandato avanti! Al buon gusto, evidentemente non c'è mai limite! Vergogna!
Silvia Laporta (Copyright © 2012 Qui Europa)
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