di Don Floriano Pellegrini
digressioni su uno scritto di Nicolò Rosselli del Turco sull'"Europa"
presidente della Sezione toscana della associazione «Dimore storiche italiane»
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Beni culturali e politiche illusioniste dell’Unione
Europea
Cultura – A Vienna il balletto delle illusioni: un esempio pratico
di presa per i fondelli… "europeista"
di Don Floriano Pellegrini
digressioni su uno scritto di Nicolò Rosselli del Turco sull'"Europa"
presidente della Sezione toscana della associazione «Dimore storiche italiane»
Premessa
Bruxelles, Torino – In un articolo dello scorso 24 settembre, scritto in occasione delle celebrazioni, nella città della Mole, di "Torino città della cultura europea" (o meglio "europeista" – vedi qui Vertice Ue a Torino, capitale della Cultura. Quale cultura?) notavamo la bizzarra euforia del sindaco del PD, Piero Fassino, sulle politiche settoriali di Bruxelles, malgrado la vera cultura e la difesa del patrimonio artistico e storico in Italia, e non solo, siano – sempre per colpa dell'usura bancaria ben tollerata e difesa dai nostri politici – dei veri e propri miraggi. Emblematico per la situazione italiana è stato il caso presentato del "cantiere in rovina a cielo aperto di Pompei", sito di impareggiabile valore storico-artistico (record di visite a livello mondiale) lasciato al più completo abbandono, malgrado le numerose chiacchiere e gli investimenti a pioggia che di tanto in tanto scendono dal cielo grigio di Bruxelles, sempre comunque attento a trattenere il 3% del nostro Pil per i motivi più stravaganti… e per mandare avanti strutture e privilegi degni dei faraoni d'Egitto. Nell'occasione in merito abbiamo notato con amarezza che se solo il governo complice dei banchieri "risparmiasse" gli oltre 100 miliardi di euro di interessi passivi sul debito pubblico (fittizio e fraudolento) che regalano, ogni anno, con estrema nonchalance agli istituti di "debito", avremmo avuto ed avremmo in futuro fondi a sufficienza per risolvere il problema della tutela delle nostre tradizioni e dell'occupazione; e risolvere, nel contempo, il problema di Pompei e della criminalità organizzata che vive sulla sventure altrui, trovando – come noto – "provvidenziale" manovalanza nelle aree più povere della Peniosola. La cultura e l'arte allora verrebbero realmente valorizzate e difese. Ma evidentemente gli obiettivi dell'europeismo, a ben vedere, sono altri. Di seguito esaminiamo ancor più nello specifico le enormi crepe del sistema europeista, mediante la critica costruttiva ad uno scritto sull'"Europa" di Nicolò Rosselli del Turco , Presidente della Sezione toscana della associazione «Dimore storiche italiane». (Ndr)
Osservazioni di Don Pellegrini su uno scritto di Nicolò Rosselli
Firenze, Bruxelles, Vienna – Scritto di Nicolò Rosselli del Turco , Presidente della Sezione toscana della associazione «Dimore storiche italiane», osservazioni critiche di Don Floriano Pellegrini – "Ecco i fatti. All’inizio dello scorso maggio mi sono recato a Vienna per l’assemblea annuale di «Europa Nostra». Si tratta di una federazione pan-europea che rappresenta un movimento di cittadini per la salvaguardia (almeno in teoria ndr) del patrimonio culturale e naturale d'Europa e si confronta con organismi internazionali specifici, in particolare l'Unione Europea, il Consiglio d'Europa e l'UNESCO. Avevo già partecipato altre volte ai loro appuntamenti annuali: a Venezia, Taormina, Malta. Anche a Vienna mi sembrò che continuasse il solito schema autocelebrativo di quella federazione, che, ricordo, nacque nel 1963 su iniziativa di «Italia Nostra». Manifestai qualche perplessità alla segretaria generale, Sneška Quaedvlieg-Mihailovic (serba), e al presidente esecutivo, l’amico Denis de Kergorlay, già presidente della associazione, nostra consorella francese, «La Demeure historique». Essi cercarono di rassicurarmi sulle attività della federazione e mi comunicarono ce la loro azione stava dando importanti risultati nell’ambito dell’Unione Europea. L’idea, molto semplicemente, sarebbe questa. L’Unione Europea trova gravi difficoltà, su numerose delle proprie politiche, da parte di alcuni Stati membri. Uno dei temi in cui si trova sempre e facilmente l’unanimità tra gli Stati è quello della politica culturale (1).
(1) Ndr: l'articolo ci sembra pieno di ottimismo, ma senza alcun fondamento. Ognuno può credere in quel che vuole, ma c’è differenza tra fede e fideismo. L’unica cosa saggia da fare, sarebbe quella non di dare più credito all’Unione Europea, ma di scioglierla, facendo saltare (de facto, sui metodi non ci sbilanciamo) quell’apparato mastodontico, super-costoso, antidemocratico, al servizio delle lobby mondialiste e massoniche, e dei loro parassiti, che è stato battezzato con un bel nome, per illudere i gonzi, l’Unione Europea!
L'ottimismo europeista di Rosselli del Turco
A detta dei miei interlocutori (continua Nicolò Rosselli del Turco, presidente della Sezione toscana della associazione «Dimore storiche italiane»), la politica dell’UE sarebbe quindi cambiata a breve, per quanto riguarda la conservazione e la valorizzazione dei beni culturali, che fin qui sono stati particolarmente negletti, in primis per l’atteggiamento avverso di alcuni paesi nordici (2). Di lì a pochi giorni è venuta una prima conferma. Il Consiglio dei Ministri dell’UE della Cultura (che detiene il potere legislativo insieme al Parlamento europeo), riunito il 20 maggio 2014, ha approvato una «Conclusione» in cui dichiara che "il patrimonio culturale è una risorsa strategica per l’Europa". In particolare, tale «Conclusione» invita gli Stati membri e la Commissione Europea (che detiene il potere esecutivo in Europa) a « mobilitare le risorse disponibili per sostenere,valorizzare e promuovere i beni culturali con sistemi integrati e collettivi, prendendo in considerazione le componenti culturali, economiche, sociali, ambientali e scientifiche del problema ». La Commissione Europea (nota sempre Rosselli) non si è fatta attendere e il 22 luglio 2014 ha diramato al Parlamento Europeo, al Consiglio, al Comitato Economico e Sociale Europeo e al Comitato delle Regioni una Comunicazione dal titolo: «Verso un approccio integrato al patrimonio culturale europeo». Si tratta di un documento molto lungo e complesso, ma in cui non mancano (sempre secondo Rosselli) spunti e principi che saranno fondamentali negli anni a venire per una nuova politica della conservazione da parte dell’Unione Europea, che finora ne era quasi del tutto priva. Il documento conclude: «La Commissione invita ora tutte le parti interessate a riflettere insieme sulle modalità da adottare per un migliore coordinamento delle politiche pubbliche a tutti i livelli, compreso il livello della UE, al fine di estrapolare il valore della sostenibilità a lungo termine dl patrimonio culturale dell’Europa e di sviluppare un approccio più integrato alla sua conservazione e valorizzazione».
(2) Ndr: giustificazione poco robusta e piuttosto aleatoria, che nasconde altre gravissime contraddizioni del sistema europeista.
Accademia e teoria
Fin qui molte belle frasi, molta accademia e teoria (nota ancora Rosselli del Turco, abbandonando il suo cieco ottimismo iniziale). Ma normalmente in casa Europa a queste enunciazioni di principi seguono fatti. Ad esempio da molto tempo tutti noialtri operatori di conservazione, e in primis la nostra E.H.H. (Federazione europea delle associazioni nazionali di proprietari di Dimore Storiche), ci battiamo per ottenere una riduzione sull’IVA per i restauri. Ricordo che l’IVA è una tassa regolamentata dall’UE. Recentemente si sono registrate alcune avvisaglie di accoglimento delle nostre istanze. Sarà finalmente la volta buona affinché si pervenga all’abbattimento di questo balzello, in base al quale il fisco si prende il 22% delle sponsorizzazioni per qualsiasi tipo di restauro di beni artistici notificati?
Il balletto delle illusioni
La «Comunicazione» della Commissione Europea (conclude Rosselli del Turco) è stata presa in esame nel corso dell’Assemblea annuale della E.H.H., che si è svolta recentemente a Lisbona. Vi ho partecipato in rappresentanza di A.D.S.I. I commenti al nuovo corso europeo sono stati unanimemente positivi. Analoghi commenti positivi si sono registrati nel Convegno internazionale «Misurare gli impatti della valorizzazione del patrimonio culturale» organizzato dal Ministero beni culturali il 13 e 14 ottobre a Roma presso le Terme di Diocleziano» (3). Attendiamo fiduciosi. L’impegno di questa nostra A.D.S.I. e della E.H.H. dovrà svilupparsi molto più intensamente anche a Bruxelles!" (Nicolò Rosselli del Turco, presidente della Sezione toscana della associazione «Dimore storiche italiane»).
(3) Commento di Don Floriano Pellegrini: "ma, veramente, che ovvietà! Per forza sono positivi i commenti del Ministero: Ministeri e UE sono un unico magna-magna a carico dei cittadini indifesi. Operai, artigiani e imprenditori devono continuare a produrre e non scoraggiarsi (non succeda mai, bisogna pur che gli schiavi non crepino e, allora, bisogna lasciar loro un margine di libertà alla catena), affinché i maledettissimi che ci governano possano continuare a fare i propri interessi!