Le chiamano Missioni di Pace

Lunedì, Settembre 24th/ 2012 

– L'editoriae del Lunedì, di Maria Laura Barbuto – 

Missioni di Pace / Mondo / Guerra / Norberto Bobbio / Missione di Pace / Noam Chomsky / Europa / Unione Europea /  Italia / Stati Uniti d’America / Guerra / Dittatura / Ribelli / Iraq / Libia / Siria / Libano / Armi nucleari / Regimi / Diritti umani / Libertà / Stato di diritto / Missione di pace / Media / Bandiera Unione Europea/ Il mio nemico / Libero / Daniele Silvestri / Fabrizio Moro / Johann Wolfang von Goethe / Cina / Usa /  Guerra / Imperialismo / Colonialismo / Premio Amnesty Italia 

 Nessuna Guerra è una "Missione di Pace" se si

calpestano i Diritti Umani

Guerre chiamate “Missioni di Pace”, armi chimiche

mai ritrovate e ribelli armati dagli occidentali:

le contraddizioni della Comunità Internazionale e 

dell'Unione europea

Politically A-correct – Il Potere, la Libertà e i Diritti, negli

"scritti non convenzionali" di Bobbio e Chomsky e nelle "note

stonate" di Silvestri e Moro

Bruxelles, Washington, Roma, Mosca, Pechino  –  “Finchè sei in tempo tira e non sbagliare mira, probabilmente il bersaglio che vedi è solo l’abbaglio di chi da dietro giura che ha la coscienza pura, ma sotto quella vernice ci sono squallide mura, la dittatura c’è ma non si sa dove sta, non si vede da qua, non si vede da qua (…) Il mio nemico non ha divisa, ama le armi ma non le usa, nella fondina tiene le carte visa e quando uccide non chiede scusa” recitava la canzone di Daniele Silvestri intitolata “Il Mio nemico”, con la quale il cantante italiano ha vinto, nel 2003, il Premio Amnesty Italia per il miglior testo sui diritti umani.

 Le note "stonate" di Daniele e Fabbrizio 

Eh già, i diritti umani! Argomento a noi di "Qui Europa" particolarmente caro, quasi dimenticato dall’Europa della tecnocrazia e dal resto dal mondo dei "grandi della Terra". Argomento ricordato – come ci insegna l'indimenticato Norberto Bobbio in "L'età dei Diritti" (proprio ieri al grande filosofo italiano è stata dedicata la biblioteca del nuovo "Campus Universitario, Einaudi" di Torino)  –  solo a parole o come arma strumentale, al fine di creare pretesti d'espansione coloniale ed infondere nei popoli false ed illusorie speranze.  E se Daniele Silvestri centra in pieno il bersaglio con una denuncia morale di quanto oggi accade in tutto il mondo messo in ginocchio da questa o quell’altra guerra, da questo o quel potere forte, da questa o quell’altra economia rigorosa, dall’altra parte il suo collega Fabrizio Moro loda, a colpi di note musicali, l’ormai poco rispettata “libertà” e canta “Voglio sentirmi libero da questa onda, libero dalla convinzione che la terra è tonda, libero, libero davvero non per fare il duro, libero dalla paura del futuro, libero perché ognuno è libero di amare, libero da una storia che è finita male, e da uomo libero ricominciare perché la libertà è sacra come il pane, è sacra come il pane”. E come non essere d’accordo?

 Il "Potere" delle Missioni di Pace  

Eppure, c’è “qualcuno” che pur parlando di tutela e rispetto della libertà e dei diritti umani e nonostante ne decanti l’importanza, continua a calpestarli e a trovare motivazioni e ragioni sociali – del tutto inesistenti – per giustificare la brutalità, la venalità e l’avidità di potere di rappresentanti politici che parlano delle guerre, di molte guerre (specie nella regione Mediorientale)  come di “missioni di pace” e come di uniche vie d’uscita dall’oppressione di popoli, dei quali si definiscono “Salvatori e protettori”. Guerre in fotocopia, guerre come da copione: tutte “create” ad hoc per scopi economici e per consolidare il potere a livello mondiale.

 Il fine giustifica i mezzi 

media, in puro stile machiavelliano, aiutano e fanno da spalla destra ai potenti, divulgando immagini ed informazioni il più delle volte (come dimostrato da mesi, in dozzine di testimonianze e prove documentali e video, dalla nostra redazione) falsate o di parte; e che nell’immaginario collettivo hanno l’obiettivo di creare la convinzione che la guerra abbia una motivazione valida alla base, una sacra legittimazione; che essa sia uno strumento valido per sventare presunte minacce mondiali, spesso e volentieri esistenti. Ciò induce oggi gli stati a destinare oltre al 40% del loro budget in tali direzioni: a discapito dello sviluppo di settori come la sanità, l'istruzione, la previdenza ed il sostegno a imprese e famiglie.

 Le sacrosante verità di Norberto e Noam  

Ciò traspare chiaramente non solo leggendo Bobbio, ma anche autori intellettualmente onesti e coraggiosi come Noam Chomsky. Allora cade il velo dell'inconsapevolezza e ci si rende conto come il “nobile” interesse degli Stati Uniti d’America e anche di tanti Stati europei (compresa l’Italia) di porre fine ai regimi in vigore nei paesi citati  per liberare le popolazioni da sofferenze secolari e garantir loro un’automia, un’indipendenza e, soprattutto, il trionfo dei diritti umani, ormai è una scusa che davvero non regge più.

 Il mio nemico? 

La presenza di armi nucleari e chimiche – definite come minaccia mondiale ma mai ritrovate – è stata la motivazione che ha spinto ad interventi delle forze armate di tutto il mondo in paesi messi in ginocchio, non tanto dai regimi e dalla ricerca di un equilibrio planetario, quanto da una sete di potere e interessi economici che gravitavano ( e continuano a gravitare) intorno a questi territori. Interessi che si chiamano gas, petrolio, diamanti, oppio. Abbondano le testimonianze (oculari e drammatiche) di Siriani in fuga dalla propria terra verso l'Europa (dopo un genocidio che oggi conta oltre 24.000 vite umane spezzate) che parlano di storie diverse dalle favole che conosciamo. Questo tra l'indifferenza pressocché generale dei media di bandiera. Le storie che ci raccontano di ribelli armati e, letteralmente, addestrati dalle potenze occidentali per insorgere contro le dittature; migliaia e migliaia di morti innocenti; di bombe, eserciti, carri armati, sangue e distruzione. Eppure, continuano a parlare di libertà e diritti umani. Strano!

 La Democrazia in America  

Strano perché alla fine i primi a violarli siamo proprio noi occidentali. E se gli Stati Uniti d’America sono la prima potenza economica mondiale, di certo non possono fare la morale e non sono sul primo gradino del podio per la tutela della dignità umana. Né tantomeno per la tutela della vita: la pena di morte in vigore nei "Democraticissimi" Usa – tra l'altro – lo dimostra! E un altro degli esempi – questa volta palesi – di come vada davvero il mondo. Ma anche l’Europa, e più precisamente l’Unione europea,  non scherza di certo! Ma considerando che da sempre ha fatto dello stato di diritto e della promozione dei diritti umani alcuni dei princìpi fondamentali sui quali essa stessa si regge, c’è qualcosa di davvero grosso ed ingombrante che non va!

 L'Ue e la Clausola sul rispetto dei Diritti Umani 

E questa convinzione aumenta se  consideriamo anche che “dal 1992 l’Unione europea ha introdotto nei propri rapporti commerciali o di cooperazione con paesi terzi una clausola che indica il rispetto dei diritti umani come elemento essenziale degli accordi bilaterali”. Eppure, l’Ue, regina di princìpi e moralismi, intrattiene – quasi piacevolmente – rapporti con la Russia,  la Cina e gli stessi Usa che di certo non rispettano, nei fatti concreti, la clausola sopra indicata.

 Babbo Natale e gli altri accidenti 

Inoltre, proclamando attraverso la voce dei suoi più alti rappresentanti, l’importanza della libertà, della tutela della dignità umana, dello stato di diritto, si è sempre detta disposta ( con la complicità di alcuni dei paesi che ne fanno parte) a servire la guerra con l’invio delle proprie truppe in questo o quel Paese in rivolta e sotto dittatura. Beh, a conti fatti, l’unica cosa di realmente “disarmante” che c’è è la contraddizione con la quale oggi agisce. E, come scriveva, Johann Wolfang von Goethe “Nessuno è più schiavo di colui che si ritiene libero senza esserlo”. E noi, liberi non lo siamo di certo. Svegliamoci e liberiamoci! Come? Innanzitutto iniziando a leggere, smettendo di credere a Babbo Natale e spegnendo la TV! 

Maria Laura Barbuto (Copyright © 2012 Qui Europa)

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