Il Si condizionato della Corte Tedesca all’Esm: porte quasi aperte alla Dittatura europea

Settembre, Giovedì 13th/ 2012

– di Mario Luongo e Sergio Basile –

Eurozona / MES / Germania / Meccanismo Europeo di Stabilità / Fiscal Compact / Corte Costituzionale tedesca / Karlsruhe / Angela Merkel / Mario Monti / Josè Manuel Barroso / Troika / Samaras / Elezioni Parlamento olandese / Crisi immobile / Paesi Bassi / Dittatura / Dominio europeo / Grecia / Olanda / Rutte 

Il Si di Karlsruhe all'Esm e la

Dittatura europea

Dall'8 Ottobre l'Eurozona, tranne

miracoli, sarà riprecipitata in un

regime totalitaristico

e schiavizzante

Bruxelles, Karlsruhe – Nella giornata di ieri  in Europa si sono prese decisioni che in un modo o nell'altro influenzeranno il futuro dell'Eurozona e dei popoli eurpei forse per sempre, tranne miracoli. In un'Europa così iniquamente "unita", come in un complesso ed enorme domino, ogni cambiamento, ogni decisione politica presa comporterà mutamenti gravi in tutti gli altri. E nella giornata di ieri, di cambiamenti e decisone  importante e determinante – per ora in negativo – ne è giunta una di portata devastante per il futuro della democrazia in Europa: a Karlsruhe la Corte Costituzionale tedesca ha  pronunciato il verdetto favorevole sul dittatoriale e liberticida Esm (o MES) cioè sul Fondo Salva Stati Permanente. Un verdetto che come ovvio avrà ripercussioni (negative) che al di fuori della Germania. Angela Merkel ha dichiarato – come farebbe in questi casi un dittatore che volesse tenere buono le ignare popolazioni di un intero continente – che questa decisione rappresenta un "forte segnale per l'Europa", mentre il ministro tedesco delle Finanze Schaeuble si è detto soddisfatto perchè in questo modo "ognuno può essere certo che l'Esm non viola la costituzione". Anche se – come ampliamente spiegato nei precedenti articoli inerenti al MES dalla redazione di "Qui Europa" – in allegato –  che vi invitiamo caldamente – ciò non corrisponda assolutamente al vero, poiché la formazione e le dotazioni del MES saranno poste completamente a carico, pro quota, dei già tartassati e vessati contribuenti europei. 

 La fregatura del  MES:  Solo altri debiti per gli europei 

In pratica si utilizzeranno – e malamente – altri fondi pubblici (dalla spremitura dei portafogli già vuoti degli europei) per illudere i cittadini stessi di neutralizzare in tal modo gli effetti deleteri dell'aumento dello spread (differenziale di interesse tra i solidi bund tedeschi e gl altri titoli di stato dei paesi in difficoltà). Ma è una pura e semplice presa per i fondelli: la verità è che piuttosto bisognava riformare il sistema speculativo, delegittimando le agenzie di rating con una semplice legge. D'altra parte, infatti, non trovate strano che i livelli degli interessi passivi a carico dei cittadini (solo 80 miliardi di euro quelli a carico dei cittadini italiani nel 2012) siano lasciati in balia delle bizzarrie degli speculatori e dei "sempici pareri" (in realtà non vincolanti per legge) delle pluri-indagate e pluridenunciate agenzie di rating stanutitensi (Standard & poor's, Moody'e e Fitch)? E una pazzia colossale! E una follia! Una bufala gigantesca alimentata ad arte dai media corrotti ed asserviti ai nuovi dittatori. Un qualcosa che alimenta illegalmente il debito pubblico degli stati, al solo scopo di rendere impagabile lo stesso debito, e quindi di condizionare per sempre il livello di vita dei cittadini europei ribattezzati per l'occasione PIIGS (Porci). E in caso di mancato pagamento, Bruxelles – in virtù delle regole ratificate del MES ratificate prontamente da Mario Monti (il primo in Europa ad approvarle tra il complice silenzio dei media italiani) – potrà sospendere il diritto elettorale dei cittadini. Senza tacere sul fatto che il MES autorizzarà l'Ue alla formazione di una sorta di super-stato autonomo e dotato praticamente di pieni poteri, con la possibilità di richiesta coattiva ed illimitata di fondi agli stati aderenti all'euro, e – tra l'altro – trincerandosi dietro la totale immunità giuridica ed il divieto assoluto di ispezione e controllo dei locali ( e dei relativi registri e documenti ) nei quali avrà sede il famigerato MES. Ribattezzato da "Qui Europa" quale "Fondo Ammazza Stati".

 MES – Un si "condizionato" 

Nella sentenza giunta ieri, tuttavia, il "No" della Corte sulla legittimità del MES è stato non automatico, ma condizionato: una magra consolazione davvero! La Germania, cioè, in merito al suo contributo al Fondo – entro il limite di 190 miliardi – dovrà chiedere ed uniformarsi all'eventuale parere positivo del Parlamento per ogni eventuale versamento aggiuntivo che dovesse superare questa soglia. Anche il Bundesrat, il governo federale tedesco, dovrà essere costantemente informato sulle decisioni dell'Esm. Ma non finisce qui: infatti, la Corte costituzionale tedesca dicendo sì all'ESM – che in tal senso sarà operativo dal prossimo 8 ottobre – ha dato in realtà solo "parametri di massima". Pertanto non sarebbe da escludere che altri veicoli, come la famigerata "redenzione del debito", sarebbero incompatibili con la costituzione tedesca. Un'altra sorta di freno allo strapotere del MES potrebbe essese rappresentato dal fatto che la Corte ha reso chiaro che considererà nulla ogni decisione non in linea con una decisione del Bundestag, là dove richiesta. Ogni cavillo dovrà dunque essere incluso nello stesso complesso processo di ratifica dell'ESM da parte della Germania, e non è ancora chiaro come questo avverrà, anche se probabilmente ci vorrà qualche giorno per definire il tutto. Ciò, dunque, non esclude il fatto che il Bundestag (Parlamento tedesco) debba essere nuovamente interpellato quanto a questi ultimi cavilli. 

 L'euforia degli speculatori per il "SI" sul MES  

La replica al "SI condizionato" della Corte tedesca ha subito suscitato l'euforia dei falchi europei e – in Italia – del governo dei banchieri: felice per questa ennesima vittoria del partito "del Debito" e della speculazione bancaria. "Non penso che la limitazione indicata dalla sentenza segni un freno imprevisto al processo di stabilizzazione dei mercati", ha affermato fiducioso il professor Mario Monti, che si è unito alla sarabanda di pareri e dichiarazioni positivi sulla decisione della corte costituzionale tedesca, da parte dei "mercati". Prime fra tutte quelle delle borse che hanno risposto positivamente, portando anche ad un abbassamento dello spread sui 342 punti differenziali, dopo essere arrivato ad un minimo di 339 punti. Ma sono valutazioni che lasciano il tempo che trovano, visto che ormai è stato abbondantemente dimostrato come lo spread sia uno strumento ingannevole e dittatoriale, da rottamare. Almeno in una Democrazia normale! 

 Le pressioni degli aguzzini della Troika sui Greci 

D'altra parte, anche Atene sta vivendo giorni di grande fermento, visto lo scontento degli aguzzini della Troika (Ue, Bce e Fmi) verso le "misure di risanamento" (ovvero le misure di distruzione dello stato sociale) adottate forzatamente, a suon di ingerenze esterne, dal governo Samaras verso 10 milioni di malcapitati e "disumanizzati" esseri umani. Lo stesso Samaras, nelle scorse ore, ha fatto capire chiaramente agli emissari della Troika che i Greci hanno ormai raggiunto il limite di angherie e malvessazioni, dichiarando come la Grecia abbia "pagato abbastanza per i suoi (presunti) errori. L'Europa deve aiutare i Paesi del Sud a superare la crisi e non affossarli", ha aggiunto Samaras, cogliendo ed interpretando tutta la disapprovazione del suo popolo, sempre più stanco di quest'Europa usuraia e disumanaizzante.

 La difesa "europeista" di Barroso Strasburgo 

Ma ieri, a Strasburgo, presso l'Europarlamento, al fine di tentare di smorzare la pesante aria antieuropeista che sta soffiando sempre più convinta su un continente allo sbando, il presidente della Comissione europea, Manuel Barroso, è tornato a blaterare sull'importanza dell'euro (processo a suo dire irreversibile) e sull'unità dell'Ue e dell'Eurozona, accusando di "provincialismo nazionale e nazionalismoi dissidenti "antieuropeisti", che giustamente non sono più disposti a pagare il sanguinoso prezzo imposto per tirare avanti con una iniqua moneta unica.

 Olandesi caduti nella trappola europeista 

In Olanda, invece, ieri vi è stata la conferma elettorale del governo europeista  in carica, ovvero quello del partito liberal-conservatore del premier Mark Rutte (Vvd). "Oggi farò il primo passo verso la formazione di un governo", ha dichiarato Rutte. Amara delusione per tutti coloro che speravano in un cambio di registro, timorosi che la crisi dell'Eurozona tra non molto finisca per travolgere anche il Paese dei tulipani e dei mulini.

 Europa – Non tutto è perduto! Dipende da Noi! 

Ma alla luce di questi disastri, ci sentiamo di rasserenare l'animo dei nostri lettori, asserendo che non tutto ancora è perso. Qualcosa ancora si può fare, per ristabilire la vera legalità ed il giusto diritto, respingendo questa dittatura assurda dell'euro e dei mercati. Ricordatevi che il debito che stiamo pagando è frutto (al 90%) di speculazioni bancarie, ed è pertanto in gran parte illegale ed in gran parte – dunque – non onorabile. Da parte nostra, per ora, l'impegno concreto che ciascuno di noi può dare alla cuasa della Democrazia vera, della Giustizia e della Libertà, è quello di diffondere il più possibile queste notizie che i media boicottano e censurano vergognosamente come si addice ad un vero regime dittatoriale. Non stancatevi di informare e dire la verità sul MES. Il futuro dell'Europa dei popoli e dei nostri figli dipende da noi! Per favore, accogli l'appello di "Qui Europa": Diffondi a tutti i tuoi conoscenti questo articolo!

Mario Luongo, Sergio Basile (Copyright © 2012 Qui Europa)

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