Grecia – Debtocracy: Cittadini, non siete responsabili? Bene! Allora pagate il conto

Martedì, Maggio 29th / 2012

– di Maria Laura Barbuto –

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Grecia: il governo provvisorio finanzia le maggiori

banche nazionali con 18 miliardi di euro

Barroso e Van Rompuy: “Non sarà possibile nessun

passo indietro. Non esistono soluzioni rapide

Atene – In Grecia, la dittatura delle banche non si ferma: il governo provvisorio ateniese, proprio ieri, ha finanziato i maggiori istituti di credito del paese con ben 18 miliardi di euro, al fine – dicono – di garantire che le stesse banche permettano di rimettere in moto, seppur nel lungo termine, l’economia greca. Circa l’8% del Pil nazionale termina così nelle casse – e nelle tasche – dei banchieri: nulla di nuovo, quindi. La Trojka aveva previsto tutto: infatti, questi soldi arrivano direttamente dal piano di aiuti stabilito per la Grecia e servirebbero alle “povere” banche per limitare la fuga di capitali delle ultime settimane. Intanto, i poveri, quelli veri (per intenderci) continuano ad essere considerati inutili numeri e ad essere sistematicamente ignorati e rimessi nel dimenticatoio della storia. Che indecenza!

  Non siete responsabili? Bene! Allora pagate il conto  

In attesa delle elezioni del 17 giugno, che saranno decisive, i cittadini greci devono fare i conti con un passivo che ammonta a 77 miliardi di euro del quale, ne pagano le spese, senza esserne responsabili. Già in precedenza, il presidente della Commissione europea, Manuel Barroso era stato chiaro nei confronti di Atene: “La Grecia deve continuare a sacrificarsi perché sarà ricompensata” – aveva blaterato il portoghese – aggiungendo che “le prossime elezioni avranno un significato storico e la necessità del rispetto delle direttive indicate da Bruxelles”. E se Barroso ha fatto capire che non è possibile nessun passo indietro, il presidente del Consiglio europeo, Herman Van Rompuy, proprio ieri ha affermato che “ci vorrà del tempo affinchè le norme varate da Bruxelles possano esprimere il loro pieno impattoNon ci sono né soluzioni rapide, né alcuna formula magica”. Ma questo lo sapevamo: a queste assurde condizioni non può esserci nulla di positivo. Ciò che preoccupa maggiormente sono proprio le riforme imposte dall’Ue. Come al solito, del resto!

Maria Laura Barbuto (Copyright © 2012 Qui Europa)

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