Disney World Usa – Parte la Sperimentazione di Massa del Microchip RFID: complice, Topolino
Microchip RFID - Disney
RFID MICROCHIP - NEW WORLD ORDER CONTROL - GREAT WOLF RESORT
Sabato, Gennaio 19th/ 2013
– L'Editoriale di Vincenzo Folino –
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Esteri – Eugenetica, Controllo Microchip Rfid
Usa – Parte la sperimentazione di Massa del
Microchip RFID: complice, Topolino
Il controllo di Massa passa per il divetimento ed il gioco
Inganno RFID – Dati sensibili, informazioni sulle carte di
credito e date di nascita sottratti a milioni di individui
nel nome del divertimento e del progresso tecnologico
Orlando, Florida – Nelle scorse ore nelle sale è uscito il nuovo film della Disney, Frankenweenie. Ma in questi giorni il colosso statunitense si trova al centro dell’attenzione mediatica, in particolar modo di quella dei teorici della cospirazione, per altre ragioni. Infatti, secondo quanto riportato dal New York Times, nei prossimi mesi sarà lanciato, dal parco divertimenti Disney World di Orlando in Florida, un nuovo e sofisticato “sistema di gestione del soggiorno” chiamato “MyMagic+”, il quale comprenderà, tra l’altro, l'utilizzo di un braccialetto di identificazione chiamato “MagicBand”. Una notizia che, inevitabilmente, và a toccare il problema della raccolta dei dati personali, il problema del controllo e della privacy, il problema del “fino a che punto è giusto spingersi”; una notizia che, inserita nel contesto attuale, in un sistema in cui tale tecnologia si sta facendo sempre più strada, potrebbe addirittura passare inosservata; a me, personalmente, mette i brividi.
RFID Controllo Globale Mascherato da Progresso
Secondo il piano messo su dalla Disney, i braccialetti di gomma, corredati di un bel chip RFID, verranno codificati con le informazioni della carta di credito del cliente, consentendo ai visitatori di acquistare i biglietti per le attrazioni, acquistare cibo e bevande, e passare attraverso i tornelli con un semplice movimento del polso. Inoltre (ma ce lo aspettavamo), potranno anche contenere informazioni personali dei clienti, come il nome di chi lo indossa e la sua data di nascita, così da favorire, secondo la propaganda Disney, un'esperienza più coinvolgente all'interno del parco.
RFID L'Abbraccio Rassicurante di Topolino
Volete sapere come Thomas O. Staggs, presidente della Disney Parks and Resorts, ha sintetizzato la svolta in atto? Così: “Immaginate Topolino avvicinarsi ad un bambino e dirgli: 'Ciao Jack, oggi è il tuo compleanno'! Questa facoltà magica amplifica la meraviglia dei partecipanti”. Non commento nemmeno. Infine, i MagicBands raccoglieranno tutti i dati relativi alle attività vissute dall'utente durante il suo soggiorno nel parco: quali e quante attrazioni sono state visitate, quali e quanti acquisti sono stati fatti e con quali e quanti personaggi Disney ci si è fermati a parlare. Insomma, una svolta epocale! Anzi no, scusate ma ho sbagliato. Infatti la Disney non è la prima corporation ad utilizzare braccialetti dotati di chip d’identificazione a radiofrequenza.
RFID Commissariamento umano già partito nel 2006
La Great Wolf Resort , proprietaria di ben 11 parchi acquatici nel Nord America, ha cominciato ad usarli già nel 2006. Tuttavia, il peso reale delle due corporation non è il medesimo, e bisogna considerare che le azioni e le attività messe in atto dalla Disney fungono spesso da fonte d’ispirazione per tutti gli altri, diventano modello. E questo modello, è sempre bene ribadirlo, non ci piace per niente. E non ci piace nemmeno il modo utilizzato per giustificarlo. Infatti sì fa ricorso ai principi generali del marketing, al fatto che Disney, come tutte le altre aziende, non vuol far altro che raccogliere quante più informazioni possibile sui suoi clienti, in modo da, per esempio, ottimizzare le future campagne pubblicitarie. Allora, consentitemi una breve divagazione.
RFID Ci Diranno che Accettarlo è Normale
Chiunque mastichi un minimo di marketing saprà bene che tra i suoi principali obiettivi (almeno secondo gli ultimi sviluppi teorici), viene sempre annoverata la “customer satisfaction”, ovvero la soddisfazione del cliente. Questo non perché i produttori e i manager ci vogliano bene ma perché, al di là della sempre continua azione di ricerca di “nuovi clienti”, mantenere “clienti soddisfatti” costerà ad una azienda molto meno che attrarne di nuovi. Va da sé che per raggiungere tali obiettivi le aziende devono essere dotate di strumenti e attrezzature che le consentano di raccogliere quante più informazioni possibili sul mercato, anzi, sui vari tipi di mercato, da quello potenziale a quello realmente raggiungibile. Questo significa, in pratica, raccogliere e conservare dati personali sulla clientela, installare banche dati, significa, in molti casi, violare la privacy effettiva di tante persone. Proprio per questo mi viene da pensare che dietro l’etichetta “customer satisfaction” si celi in pratica una realtà molto diversa, ovvero, la soddisfazione del portafoglio dell’imprenditore di turno e non solo. E sì, perché anche se tutto ciò potrebbe portare qualche indubbio vantaggio per i consumatori, oppure effetti di sorpresa come quello citato prima (riferito dal numero uno della Disney Parks and Resorts), c’è sempre da vedere l’altro lato della medaglia, quello di una società sempre più persa ma sempre più invasiva. Ma a questo punto ci chiediamo, chi decide il limite? Seguendo questa deriva i limiti potrebbero non esistere più! E specie se altre aziende e lobby emuleranno – come accadrà al 100% – la Disney.
RFID Cittadini dalla mentalità Disponibile
Per tornare al caso specifico, prima avevamo accennato ai teorici della cospirazione. Secondo costoro questa grande operazione di marketing svolta dalla Disney, starebbe in realtà mascherando una delle più grandi sperimentazioni preliminari all'introduzione del chip RFID da applicare ad ogni cittadino dell'occidente. Detto ciò, personalmente credo che la preoccupazione principale dovrebbe essere un'altra: ovvero che il reale obiettivo di questa sperimentazione possa essere quello di creare nei cittadini una mentalità “disponibile”, una mentalità disposta ad accettare di essere equipaggiati con uno strumento che consegni la propria vita nelle mani delle corporations; se l’obiettivo dovesse essere questo, e se dovesse essere centrato, allora, forse, avremo perso definitivamente. Altro che cartoni! I nuovi Frankenwennie, se non sapremo opporci a tutto ciò, sviluppando uno spirito critico, potremmo essere proprio noi! (Per approfondire e comprendere meglio i grandissimi pericoli che si celano dietro questa tecnologia, vi rimando all'articolo in allegato).
Vincenzo Folino (Copyright © 2013 Qui Europa)
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5 gennaio 2013Read More#
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Schede Alcuni Video di riferimento
RAI 2:Tg2: http://www.youtube.com/watch?v=wsD2x2Sg-ak
RAI 2: Tg2 http://www.youtube.com/watch?v=gCG8-nzVPVw
Rai 2: Voyager: http://www.youtube.com/watch?v=gCG8-nzVPVw
Discovery channel: http://www.youtube.com/watch?v=caq1O2mJ5pU
http://www.youtube.com/watch?feature=player_embedded&v=bFv4p4WHY30