Martedì, Settembre 23rd/ 2014
– Comunicato / Redazione Quieuropa –
Giovedì, Ottobre 11th/ 2012
– di Sergio Basile –
Eurozona / Italia / Cultura / Tagli alla cultura / Progetto erasmus / Nuova Legge di stabilità / Parlamento Italiano / Unione europea / Disoccupazione / Carrozzoni politici / Mes / Fiscal Compact / Propaganda mediatica / Macelleria Sociale / Ambigui sondaggi / Disoccupazione / Welfare / Dittatura Finanziaria / Gabbia Sociale / Mario Monti / Austerity / Programma Erasmus / Giovani europei / Gianni Pittella / Perdita di potere d'acquisto mensile / inflazione
Austerity e Nuova Legge di Stabilità:
La Dittatura che uccide la Cultura
e gli Italiani
Il Progetto Erasmus, l'istruzione e la perdita
della capacità di acquisto dei dipendenti
pubblici: le nuove vittime del Montismo e
dell'europeismo cieco
Bruxelles, Roma – Il Progetto Erasmus rischia di rimanere senza fondi. A ribadirlo con forza nelle scorse ore la Commissione europea. La colpa sarebbe dell'austerity e della conseguente mancanza di liquidità: visto che per ora tutti gli euro raggranellati dalla rottura di antichi "maialini di coccio", sono impunemente gettati nel pozzo senza fondo della speculazione bancaria. Un pozzo dorato ma maleodorante, fatto di spread e interessi passivi folli. Dunque di riflesso molti paesi Ue hanno annunciato di non voler più onorare gli impegni presi per l’anno 2012 e di voler bruscamente ridurre i pagamenti. Questi atteggiamenti, se reiterati ed attuati, avranno indubbiamente gravi ripercussioni su molti programmi culturali Ue, ed in particolare – a quanto pare – proprio l'Erasmus potrebbe essere la prima vittima sacrificale.
Il Curioso Monito di Pittella: tra i difensori di MES e Fiscal Compact
Fatto sta che migliaia di studenti vincitori di borse di studio si ritroveranno senza finanziamenti. L’Europarlamentare Gianni Pittella – il primo dei due vicepresidenti italiani dell'Europarlamento – nelle scorse ore ha dichiarato che il programma Erasmus è una delle maggiori conquiste dell’Unione europea e che va difeso con forza. Ma francamente l'aver votato politiche d'austerity ed il non aver riformato e ridimensionato le agenzie di rating – Pittella dovrebbe saperlo – ha i suoi contraccolpi: micidiali contraccolpi. Ed a farne le spese è oggi proprio la cultura! Quella leva di Archimede dalla quale dipende il futuro dell'Europa e di circa 200 milioni di giovani europei. Al momento nulla di buono all'orizzonte, dunque! "Mancano le risorse per pagare il 30% delle richieste avanzate per il periodo settembre-dicembre": sono le lapidarie eco che in queste ore si possono ancora udire tra i corridoi dei maestosi palazzi di Bruxelles. Vedremo se si riuscirà a salvare il salvabile, sull'onda di una "presunta" ripresa economica dell'Eurozona e di una maggiore (sempre presunta) liquidità.
Ma quale crescita! Tagli ed Austerity per Decenni!
Secondo le ultime dichiarazioni del governo Monti – avallate da Confindustria – tale ripresa dovrebbe giungere nel 2013, altri parlano del 2015. Ma è solo un ridicolo e vano balletto di numeri. Vuoti numeri. D'altra parte siamo realisti amici! Se il Fondo Salva ("Ammazza") Stati Permanente (MES o ESM) inaugurato quaranttott'ore fa a Lussemburgo è per l'appunto "permanente" e se il Fiscal Compact, voluto da Monti & Co a giugno, impone tagli per decenni, come si può presagire in maniera obiettiva e veritierà la ripresa economica per il 3013 o il 2015? E' una balla colossale: evidentemente usata per far accucciare le masse, con la complicità interessata dei media di regime.
Il Curioso Monito di Pittella: tra i difensori di MES e Fiscal Compact
In realtà questa ripresa si potrà presentare solo, ed in maniera vaga, nell’economia americana, a causa delle profonde differenze della natura "delle due crisi" e delle altre profonde differenze con cui sono state gestite le – pur diverse situazioni – nelle due aree continentali. L’America, intesa come Usa, ha ridotto lievemente la spesa pubblica, è vero, ma il (pur disastroso e bellicista) governo Obama ha ridotto in parte anche le tasse, e l’industria privata è stata enormemente agevolata. Nei paesi europei invece – dove si continua a difendere follemente l'operato delle agenzie di rating e l'euro – si sono tagliati i servizi (complementari e di aiuto alla stessa ripresa economica) ed è stato innalzato all'inverosimile il cuneo fiscale, senza stimolare la ripresa in alcun modo.
Il paradigma italiano – IVA e Nuova Legge di Stabilità
Il paradigma di questa linea recessiva, è oggi proprio l'Italia. E l'innalzamento dell'aliquota IVA al 22% (dal prossimo luglio 2013) ne è la ciliegina sull'indigesta torta. Ma intanto, mentre scuola e cultura tracollano miseramente in un mare di illusioni e bugie, non solo in Italia (malgrado i milti sondaggi tarocco diffusi da alcuni media) i sentimenti antieuropeisti diventano sempre più forti. E non lo si percepisce nei palazzi del potere o nei piani alti dei palazzi di rappresentanza di molti sindacati, ma bensì nei mercati rionali, tra i banchi di scuola, nei consigli scolastici dei professori e nelle enormi file dinnanzi ad Equitalia.
Nuova Legge di Stabilità – Altro passo verso la Dittatura
Intanto, soprattutto sul "fronte scuola", altre brutte notizie arrivano in merito alla Nuova Legge di Stabilità (al varo del Parlamento la settimana prossima) con la quale il governo Monti vuol bloccare gli aumenti in busta paga fino al 2014 e gli aumenti fino al 2015. Ma per contro visto l'aumento dell'inflazione ciascun pubblico dipendente subirà una perdita di potere d'acquisto mensile che oscilla dai 220 ai 290 euro mensili. Inoltre i dipendenti pubblici dovranno lavorare 6 ore di più in settimana, per poter godere, per contro, di due settimane in più di ferie. Proteste e scioperi generali si minacciano da Nord a Sud, malgrado il tentativo strategico di denigrare e delegittimare in tutti i modi la politica reale (anche quella efficiente) ed enfatizzare i "presunti meriti" del governo tecnico.
Sergio Basile (Copyright © 2012 Qui Europa)
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