Mercoledì, Marzo 18th/ 2015
– A cura di Centro San Giorgio e Redazione "Qui Europa" –
Venerdì, 8 Aprile/ 2016
– di Roberto Pecchioli –
Redazione Quieuropa, Roberto Pecchioli, TTIP e TISA, trattati Usa-Ue, politica e sovranità, Macchinazioni globali, sinedrio comunitario, assoluta segretezza, epurazione di mercato, abbandono massivo delle campagne, Annullamento totale della volontà popolare; Un mondo di "crimini legali" e delinquenti legittimati e protetti, Meccanismo di Protezione degli Investimenti, ISDS, le controversie non verranno giudicate da tribunali ordinari, Organismi Geneticamente Modificati, Popoli in balia delle multinazionali ed epurazioni aziendali di massa
TTIP e TISA: annullamento totale della
volontà popolare e legalizzazione
del crimine – 2
TTIP e TISA, macchinazioni globali del sinedrio comunitario, in
assoluta segretezza: un mondo di "crimini legali" e delinquenti
legittimati e protetti. Popoli in balia delle multinazionali,
neutralizzazione del diritto, epurazioni aziendali di massa.
Cosa fare?
di Roberto Pecchioli / Seconda Parte
Negazione della funzione sociale, ambientale e culturale dei servizi
Bruxelles, Washington, Roma – di Roberto Pecchioli – (continua da qui TTIP e TISA: i trattati Usa-Ue che uccidono la politica e la sovranità – 1) Il TISA tratta i servizi come beni commerciabili e nega la loro funzione sociale, ambientale e culturale, ai fornitori non è richiesta alcuna connessione alle comunità destinatarie delle loro attività. Potranno lavorare entità off shore ( paradisi fiscali), aziende straniere con una più o meno fittizia rete locale, ma la cui mission ( scusate l’abuso di termini dell’anglo tecno neo lingua ) è di assicurare rapidi profitti agli azionisti di chissà dove. Nessuno di questi sedicenti fornitori di servizi avrà alcuna forma di responsabilità o dovere di rispondere ai cittadini (sudditi) della nazione consumatrice. Tra i servizi di cui si parla , ricoprono un ruolo centrale l’acqua ( l’acqua!), la sanità (dunque la nostra stessa sopravvivenza fisica), le reti energetiche, le connessioni informatiche.
Se pagheremo l'acqua e non ci potremo curare…
Tutto nelle loro mani, legando per sempre le mani agli Stati ed alla stessa Unione Europea, impossibilitata legalmente a mantenere od adottare limitazioni di qualsiasi tipo . L’art. I-8 è chiarissimo “restrizioni non saranno adottate a protezione di particolari settori.” Se pagheremo il triplo l’acqua o non ci potremo curare, sapremo chi ringraziare: è tutto già scritto. La previsione di aumento del PIL del 0,6% in Italia a causa di TTIP e TISA è del tutto falsa, a detta di tutti gli osservatori indipendenti, avremo al contrario danni economici rilevanti, ma se anche fosse vera, non giustificherebbe in alcun modo il trionfalismo dei circoli industriali, finanziari e dei loro servitori, tra i quali il giovin signore di Palazzo Chigi.
Mistificazioni e propaganda
Il sito dell’Unione Europea brilla, come al solito, per distorsione della verità: nessun accenno ai veri protagonisti delle discussioni, pagine di entusiastica propaganda a favore del Trattato, il che, in corso d’opera, è quanto meno sospetto, e deboli accenni alla possibilità che le legislazioni europee possano saltare sotto la pressione dei giganti americani e multinazionali. Le gioiose manifestazioni di approvazione della concorrenza “libera e leale” e la vergognosa affermazione dell’”accesso ai mercati dell’energia” sono anzi il disvelamento della falsa coscienza europoide.
Espulsione – di fatto – dal mercato europeo delle pmi
Tutto è mercato, ma a vendere qualcosa sono abilitati solo poche centinaia, tutt’al più qualche migliaio di giganti. Per tutti gli altri, il mercato ha un’unica porta, quella di uscita. Siamo ormai al punto in cui occorre difendere il diritto di proprietà dai monopolisti! La differenza con il presunto "comunismo sconfitto" (sconfitto in teoria… Ndr) minaccia di essere minima, o addirittura favorevole al demone rosso (che tuttavia, sembra aver solo mutato pelle e bandiera – Ndr).
Annullamento totale della volontà popolare
Il peggio, tuttavia, è l’istituzione di due organismi “tecnici” ( le virgolette sono essenziali ), devastanti e fuori da ogni controllo da parte degli Stati ed ancor meno dei cittadini. Il primo è un Meccanismo di Protezione degli Investimenti (ISDS) che consentirà di citare i governi eletti qualora introducessero per legge, dunque con legittimi meccanismi di consenso, normative lesive dei loro interessi, passati, presenti e futuri. Sì, perché varranno i principi civilistici di danno emergente e lucro cessante. La ciliegina sulla loro torta è che le controversie non verranno giudicate da tribunali ordinari, vincolati ad un corpo legislativo, ma da un collegio arbitrale riservato formato da avvocati superspecializzati legati alle multinazionali, che sentenzieranno in base alle sole regole del trattato, infliggendo multe pesantissime agli Stati oppure obbligandolo, contro la stessa volontà popolare, a ritirare la normativa oggetto della lite. Anche la giustizia , pertanto, verrà privatizzata.
Un mondo di "crimini legali" e delinquenti legittimati e protetti
Il lettore che apprende per la prima volta i termini del Trattato non creda ad uno scherzo, o ad esagerazioni politicamente orientate: è tutto vero. Facciamo un semplice esempio: la legislazione contro gli Organismi Geneticamente Modificati (OGM) potrà essere facilmente attaccata e rovesciata da una pioggia di cause per “limitazione del commercio” da parte di Monsanto o Syngenta, alla faccia del principio di prudenza e della schiacciante maggioranza dell’opinione pubblica. Chi produce sigarette potrà ricorrere contro gli avvertimenti relativi alla nocività del fumo stampati sui pacchetti, e, nel settore dei servizi, organizzatori di gioco d’azzardo impediranno legalmente, in nome del sacro commercio, l’attività di associazioni che operano contro la ludopatia. Gli sforzi per ridurre emissioni nocive per l’ambiente saranno bersaglio delle cause degli inquinatori seriali di certe industrie, che verranno compensati con concessioni regolate, cioè sarà il contribuente a dover pagare i danni delle corporations. Dovranno essere drasticamente ridotti i controlli sanitari all’importazione, che ne aumentano i costi. In più, solo le multinazionali potranno rivolgersi al loro tribunale privato: singoli cittadini, associazioni, sindacati, movimenti sociali non avranno questa possibilità.
La nuova concezione/evoluzione del dirittto
Questa è la nuova certezza del diritto: quella che vincono loro e perdiamo noi tutti. Per ulteriore sicurezza, viene prevista l’introduzione di un Consiglio Regolatore della Cooperazione, che nella lingua di legno in cui i significati sono invertiti, significa che ci sarà chi potrà valutare l’impatto commerciale di ogni marchio, regola, etichetta, ma anche contratto di lavoro o standard di sicurezza. A sua discrezione sarà valutato il rapporto costi/ benefici – monetari, naturalmente – di ogni misura ed il livello di conciliazione tra le normative nazionali e comunitarie e quelle americane, e quindi deciderne l’effettiva introduzione e mantenimento. La chiusura dei parlamenti, e la stessa disoccupazione dei governi, è assicurata. Sempre, ed ovviamente, in nome del mercato, del dogma liberoscambista, e, ça va sans dire , della conclamata "democrazia".
Parlamento Europeo e Commissione – un gioco al massacro
La materia è esplosiva, ma il Parlamento europeo, verbosa istituzione utile solo a chi ne fa parte, ha rilasciato la delega esclusiva ai negoziati alla Commissione, la quale ha la piena facoltà di negare informazioni, e comunque è a sua volta nelle mani degli “esperti” e dell’alta dirigenza di Bruxelles, tutta schierata dalla parte del mercatismo e devotissima alla religione del denaro.
Gridiamo la nostra indignazione in ogni luogo
Si può fare qualcosa, si può impedire questa vergogna che abolisce in un solo colpo la democrazia, la sovranità e lo Stato di diritto? Difficile dirlo, ma conoscere per capire e decidere dovrebbe essere l’alfabeto minimo della libertà, insieme con la diretta partecipazione. Per questo, anche noi utilizziamo i residui spazi di libertà per gridare la nostra indignazione e per mettere in guardia chi vuole essere ancora, nonostante tutto, un uomo libero. Nel Giulio Cesare, William Shakespeare fa dire ad Antonio una celebre frase, che rivolgiamo a tutti i tiepidi, ai prudenti, a tutti gli indifferenti : “La colpa, caro Bruto, non è nelle nostre stelle, ma in noi stessi, se restiamo schiavi".
Roberto Pecchioli (Copyright © 2016 Qui Europa)
Partecipa al dibattito – Redazione Quieuropa – infounicz.europa@gmail.com
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