Papa Francesco simpatizza con i protestanti. Dalla scomunica alla legittimazione?

Mercoledì,  Luglio 30th/ 2014

– di Don Floriano Pellegrini 

Iniziativa di Libero Confronto, Pensa e Scrivi di Quieuropa

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Papa Francesco simpatizza con i protestanti. Dalla
scomunica alla legittimazione?
Ecumenismo, Globalizzazione e "unità nella diversità"
(motto dell'UE): le curiose affermazioni di Papa
Bergoglio con il "fratello" protestante
 

di Don Floriano Pellegrini, Diocesi Belluno-Feltre

Iniziativa di Libero Confronto, Pensa e Scrivi di Quieuropa

pentecostali - Papa Bergoglio

 Caserta – L'incontro col pastore evangelico nella Chiesa Pentecostale   

Belluno-Feltre, Roma, Caserta  – di Don Floriano Pellegrini, scrittore e storico – Iniziativa di Libero Confronto, "Pensa e Scrivi di Quieuropa" Papa Francesco, a mio modo di vedere, ha avuto la non felice idea di tornare a Caserta, lunedì 28 c.m., dopo che s’era recato ufficialmente in loco tre giorni prima! Perché tale iniziativa? Come titola il giornale della Santa Sede, s’è trattato d’una «visita privata del Santo Padre a Caserta per l’incontro con il pastore evangelico Giovanni Traettino», che, si apprende, è un suo amico da vecchia data, cioè dai tempi di Buenos Aires. L’incontro s’è svolto nella «chiesa pentecostale della Riconciliazione». Riportiamo integralmente il discorso (ufficialmente è detto così, ma sa tanto di conversazione privata, amichevole, informale, quasi di chiacchierata), aggiungendo alcune nostre osservazioni, nostro malgrado critiche. [1]

Osservazione

[1] Il testo del discorso è rilevabile dal sito della Santa Sede, www.vatican.va , alla data di ieri.  Il sopratitolo dice: «Francesco ai pentecostali a Caserta: “La Chiesa è una nella diversità”».

 L'intervento di Papa Francesco                                                                              

"Buongiorno, fratelli e sorelle. Mio fratello il pastore [2] Giovanni ha incominciato parlando del centro della nostra vita: stare alla presenza di Gesù. E poi ha detto camminare alla presenza di Gesù. E questo è stato il primo comandamento che Dio ha dato al suo popolo, al nostro padre [3] Abramo: «Va’, cammina alla mia presenza e sii irreprensibile». E poi il popolo [4] ha camminato: alcune volte alla presenza del Signore, tante volte non alla presenza del Signore. Ha scelto gli idoli, gli dei… Ma il Signore ha pazienza. Ha pazienza con il popolo che cammina. Io non capisco un cristiano fermo! Un cristiano che non cammina, io non lo capisco! Il cristiano deve camminare! [5] Ci sono cristiani che camminano, ma non alla presenza di Gesù: bisogna pregare per questi fratelli. Anche per noi, quando in certi momenti camminiamo non alla presenza di Gesù, perché anche noi siamo tutti peccatori, tutti! [6] Se qualcuno non è peccatore, alzi la mano… Camminare alla presenza di Gesù.

Osservazioni

[2] Chiamare fratello un pastore protestante a noi sembra inopportuno, disdicevole e fonte di fraintendimenti; per fortuna pochi cattolici leggeranno queste parole. Sembra quasi ci sia una fraternità nell’essere pastori, ma ciò è assurdo: non si può mettere sullo stesso piano il sacerdozio (e per di più il papato) con l’essere capo comunità che caratterizza i protestanti!

[3] Gli Ebrei possono dire così, non i cattolici. Noi abbiamo Abramo non come padre, ma, come dice la Sacra Scrittura, «padre nella fede», che è tutt’altra cosa. Sbagliato anche quell’accenno al popolo, in quanto ai tempi di Abramo il «suo popolo» ancora non esisteva e Dio disse: «Farò di te un grande popolo»; sicché il comando di camminare era rivolto da Dio ad Abramo, non ad un inesistente popolo eletto. Per terzo: il comando di Dio fu: «Esci dalla tua terra e va’, dove ti indicherò», dove il va’ ha in senso di parti! non quello generico di cammina! come, erroneamente, lo intende qui, ai fini del suo discorso, il Papa. Nella parte in cui il comando di Dio usa effettivamente il verbo camminare, esso è nel senso ancora in uso di vivere, stare, agire secondo la volontà di Dio; solo in questo senso il dire del Papa è corretto.

[4] E poi niente, perché, come detto il popolo prima ancora non c’era!

[5] Noi non capiamo queste frasi, un po’ buttate là, senza dire esattamente a chi e a cosa ci si riferisca. Non sarà mica che è «cristiano che non cammina» quello fedele alla dottrina e alla tradizione cattolica? Fedeltà nei valori non è negativo immobilismo, ma coerenza! Fatto a dei protestanti, però, purtroppo, il discorso prende proprio questo significato: per il Papa – pare di capire – è necessario che i cattolici camminino verso i protestanti, cessando di essere ostili alla tradizionale distinzione e ostilità ai protestanti, che sembra essere stato uno sbaglio.

[6] E allora? Un conto è l’aspetto personale, un conto quello dottrinale; non è giusto passare così, alla leggera, da uno all’altro; un conto è che il Papa vada a confessarsi e dica che è peccatore, un conto è che dica che la Chiesa è fatta tutta da peccatori, parola di Papa; parola giusta, certo, ma fuorviante nel contesto preciso in cui è pronunciata.

pentecostali - Papa Bergoglio

 La  critica ai "cristiani senza speranza" – Ma quali cristiani?                       

Cristiani fermi: questo fa male, perché ciò che è fermo, che non cammina, si corrompe. Come l’acqua ferma, che è la prima acqua a corrompersi, l’acqua che non scorre… Ci sono cristiani che confondono il camminare col girare. Non sono camminanti, sono erranti e girano qua e là nella vita. Sono nel labirinto, e lì vagano, vagano… Manca loro la parresìa, l’audacia di andare avanti; manca loro la speranza. I cristiani senza speranza girano nella vita; non sono capaci di andare avanti. [7] Siamo sicuri soltanto quando camminiamo alla presenza del Signore Gesù. Lui ci illumina, Lui ci dà il suo Spirito per camminare bene. Penso al nipote di Abramo, Giacobbe. Era tranquillo, là, con i suoi figli; ma a un certo punto è arrivata la carestia e ha detto ai suoi figli, ai suoi undici figli, dieci dei quali erano colpevoli di tradimento, di aver venduto il fratello: «Andate in Egitto, camminate fin là a comprare cibo, perché noi abbiamo soldi, ma non abbiamo cibo. Portate i soldi e compratene là, dove dicono che ce n’è». E questi si sono messi in cammino: invece di trovare cibo, hanno trovato un fratello! E questo è bellissimo! [8]

[7] Ma cosa sta dicendo? Non si capisce a chi si riferisca.

[8] Sì, questa, almeno, è una bella osservazione, ma osservazione a sé stante!

 La divisione con i protestanti                                                                                 

Quando si cammina alla presenza di Dio, si dà questa fratellanza. Quando invece ci fermiamo, ci guardiamo troppo l’uno all’altro, si dà un altro cammino… brutto, brutto! Il cammino delle chiacchiere. E si incomincia: «Ma tu, non sai?»; «No, no, io non so di te. Io so di qua, di là…»; «Io sono di Paolo»; «Io di Apollo»; «Io di Pietro»… E così incominciano, [9] così dal primo momento è incominciata la divisione nella Chiesa. E non è lo Spirito Santo che fa la divisione! Fa una cosa che le assomiglia abbastanza, ma non la divisione. Non è il Signore Gesù che fa la divisione! [10] Chi fa la divisione è proprio l’Invidioso, il re dell’invidia, il padre dell’invidia: quel seminatore di zizzania, Satana. Costui si immischia nelle comunità e fa le divisioni, sempre! Dal primo momento, dal primo momento del cristianesimo, nella comunità cristiana c’è stata questa tentazione. «Io sono di questo»; «Io sono di quello»; «No! Io sono la chiesa, [11] tu sei la setta»… E così quello che ci guadagna è lui, il padre della divisione. Non il Signore Gesù, che ha pregato per l’unità (Giovanni 17), ha pregato!

[9] Sottinteso: le divisioni.

[10] Incredibile! E’ vero proprio il contrario e il Papa come fa a non saperlo? Nel vangelo Gesù dice, in più d’un passo: «Sono venuto a dividere padre da figlio» ecc., «A portare il fuoco sulla terra», ossia a «mettere in luce i segreti dei cuori», ben consapevole che, di fronte all’annuncio, ci saranno perciò rifiuti, ma «Non abbiate paura di quelli che uccidono il corpo…». Se non ci fossero divisioni, non ci sarebbero neppure ostilità.

[11] Incredibile: "chiesa" al minuscolo!

pentecostali - Papa Bergoglio

 Protestantesimo e "diversità riconciliata"?                                                        

Cosa fa lo Spirito Santo? Ho detto che fa un’altra cosa, che forse si può pensare che sia divisione, ma non lo è. Lo Spirito Santo fa la diversità nella Chiesa. La prima Lettera ai Corinzi, capitolo 12. Lui fa la diversità! E davvero questa diversità è tanto ricca, tanto bella. Ma poi, lo stesso Spirito Santo fa l’unità, e così la Chiesa è una nella diversità. E, per usare una parola bella di un evangelico che io amo tanto, una «diversità riconciliata» dallo Spirito Santo. Lui fa entrambe le cose: fa la diversità dei carismi e poi fa l’armonia dei carismi. Per questo i primi teologi della Chiesa, i primi padri – parlo del secolo III o IV – dicevano: «Lo Spirito Santo, Lui è l’armonia», perché Lui fa questa unità armonica nella diversità. [12]

[12] D’accordo, ma questo significa che anche il protestantesimo è un dono dello Spirito Santo?

 Ecumenismo, Globalizzazione e "unità nella diversità" (motto dell'UE) 

Noi siamo nell’epoca della globalizzazione, e pensiamo a cos’è la globalizzazione e a cosa sarebbe l’unità nella Chiesa: forse una sfera, dove tutti i punti sono equidistanti dal centro, tutti uguali? No! Questa è uniformità. E lo Spirito Santo non fa uniformità! Che figura possiamo trovare? Pensiamo al poliedro: il poliedro è un’unità, ma con tutte le parti diverse; ognuna ha la sua peculiarità, il suo carisma. Questa è l’unità nella diversità. E’ in questa strada che noi cristiani [13] facciamo ciò che chiamiamo col nome teologico di ecumenismo: cerchiamo di far sì che questa diversità sia più armonizzata dallo Spirito Santo e diventi unità; cerchiamo di camminare alla presenza di Dio per essere irreprensibili; cerchiamo di andare a trovare il nutrimento di cui abbiamo bisogno per trovare il fratello. Questo è il nostro cammino, questa è la nostra bellezza cristiana! Mi riferisco a quello che il mio amato fratello ha detto all’inizio.

[13] Dice: Noi cristiani, mettendo sullo stesso piano cattolici, protestanti, ortodossi e compagnia bella; non sembra corretto che un Papa parli così. Non è indifferente che io, cattolico, sia cattolico o protestante; non è solo questione di facce di un unico poliedro, che sarebbe, tutto (ma quando mai?) opera dello Spirito Santo. E, invece, è proprio quello che il Papa dice, almeno materialmente e per cortesia verso «il mio amato fratello».

pentecostali - Papa Bergoglio

 Intorno all'incarnazione del Signore                                                                   

Poi ha parlato di un’altra cosa, dell’Incarnazione del Signore. L’Apostolo Giovanni è chiaro: «Colui che dice che il Verbo non è venuto nella carne, non è da Dio! E’ dal diavolo». Non è nostro, è nemico! Perché c’era la prima eresia – diciamo la parola fra di noi [14] – ed è stata questa, che l’Apostolo condanna: che il Verbo non sia venuto nella carne. No! L’incarnazione del Verbo è alla base: è Gesù Cristo! Dio e uomo, Figlio di Dio e Figlio dell’uomo, vero Dio e vero uomo. E così lo hanno capito i primi cristiani e hanno dovuto lottare tanto, tanto, tanto per mantenere queste verità: il Signore è Dio e uomo; il Signore Gesù è Dio fatto carne. [15] E’ il mistero della carne di Cristo: non si capisce l’amore per il prossimo, non si capisce l’amore per il fratello, se non si capisce questo mistero dell’Incarnazione. Io amo il fratello perché anche lui è Cristo, è come Cristo, è la carne di Cristo. Io amo il povero, la vedova, lo schiavo, quello che è in carcere… Pensiamo al protocollo  [16] sul quale noi saremo giudicati: Matteo 25. Amo tutti costoro, perché queste persone che soffrono sono la carne di Cristo, e a noi che siamo su questa strada dell’unità farà bene toccare la carne di Cristo. Andare alle periferie, proprio dove ci sono tanti bisogni, o – diciamolo meglio – ci sono tanti bisognosi, tanti bisognosi… Anche bisognosi di Dio, che hanno fame – ma non di pane, ne hanno tanto di pane – di Dio! E andare là, per dire questa verità: Gesù Cristo è il Signore e Lui ti salva. Ma sempre andare a toccare la carne di Cristo! Non si può predicare un Vangelo puramente intellettuale: il Vangelo è verità ma è anche amore ed è anche bellezza! E questa è la gioia del Vangelo! Questa è proprio la gioia del Vangelo.

[14] E’ divenuto forse disdicevole parlare di eresie? Si ha così tanta paura di scontentare qualcuno?

[15] Allora ci sono dei limiti nell’unità, ci sono verità ed errori, non è solo questione di facce, tutte legittime e possibili, di un poliedro. Ci sono dei limiti e dei vincoli nell’unità, tali che, se non rispettati, per forza di cose l’altro non è più in unità con noi. Ed è sempre stato per questi limiti oggettivi, non certo per delle cattiverie e dei peccati (come il Papa dirà dopo), che si sono formate delle divisioni nella Chiesa; alcune, certo, saranno avvenute per invidie, come il Papa dice, ma spostare tutto l’argomento delle cause della divisione sul soggettivo e sul morale, non è corretto da parte di un Papa!

[16] Parola decisamente fuori posto; non è questione di etichetta, ma di sostanza.

pentecostali - Papa Bergoglio

 Chiedo perdono per questo?                                                                                  

In questo cammino abbiamo fatto tante volte la stessa cosa dei fratelli di Giuseppe, quando la gelosia e l’invidia ci hanno diviso. Loro sono arrivati prima a voler uccidere il fratello – Ruben è riuscito a salvarlo – e poi a venderlo. Anche il fratello Giovanni ha parlato di quella storia triste. Quella storia triste in cui il Vangelo per alcuni era vissuto come una verità e non si accorgevano che dietro questo atteggiamento c’erano cose brutte, cose non del Signore, una brutta tentazione di divisione. Quella storia triste, in cui pure si faceva la stessa cosa dei fratelli di Giuseppe: la denuncia, le leggi di questa gente: «Va contro la purezza della razza…». E queste leggi sono state sancite da battezzati! Alcuni di quelli che hanno fatto questa legge e alcuni di quelli che hanno perseguitato, denunciato i fratelli pentecostali perché erano entusiasti, quasi pazzi, che rovinavano la razza, alcuni erano cattolici… [17] Io sono il pastore dei cattolici: io vi chiedo perdono per questo! Io vi chiedo perdono per quei fratelli e sorelle cattolici che non hanno capito e che sono stati tentati dal diavolo e hanno fatto la stessa cosa dei fratelli di Giuseppe. Chiedo al Signore che ci dia la grazia di riconoscere e di perdonare… Grazie!

[17] Non è corretto semplificare le cose in questi termini buonisti. Né è giusto, per niente, che un Papa attacchi e definisca indemoniati, come farà tra poco, quelli che difendevano la Chiesa cattolica dai soggettivismi dei pentecostali; soggettivismi dottrinali che sono effettivamente tali, con quell’errore di base che il cristianesimo sia un’adesione soggettiva, nel «qui e ora» allo Spirito Santo, senza un passaggio obbligato tramite la Chiesa.

pentecostali - Papa Bergoglio

 La verità è un incontro?                                                                                           

Poi il fratello [18] Giovanni ha detto una cosa che condivido totalmente: la verità è un incontro, un incontro tra persone. La verità non si fa in laboratorio, si fa nella vita, cercando Gesù per trovarlo. [19] Ma il mistero più bello, più grande è che quando noi troviamo Gesù, ci accorgiamo che Lui ci cercava da prima, che Lui ci ha trovato da prima, perché Lui arriva prima di noi! A me, in spagnolo, piace dire che il Signore ci primerea. E’ una parola spagnola: ci precede, e sempre ci aspetta. Lui è prima di noi. E credo che Isaia o Geremia – ho un dubbio – dice che il Signore è come il fiore del mandorlo, che è il primo che fiorisce nella primavera. E il Signore ci aspetta! E’ Geremia? Sì! E’ il primo che fiorisce in primavera, è sempre il primo.

[18] E avanti con questo chiamarlo fratello! Ma è proprio necessario mostrarsi così amici, per un Papa! Poi, magari, con un fervente vescovo, i toni sono freddi, perché è troppo chiuso, cammina troppo poco, e storie simili.

[19] Sono affermazioni che sconcertano!

 Un curioso accostamento                                                                                                      

Questo incontro è bello. Questo incontro ci riempie di gioia, di entusiasmo. Pensiamo a quell’incontro dei primi discepoli, Andrea e Giovanni. Quando il Battista diceva: «Ecco l’agnello di Dio, che toglie i peccati dal mondo». E loro seguono Gesù, rimangono con Lui tutto il pomeriggio. Poi, quando escono, quando tornano a casa, dicono: «Abbiamo sentito un rabbino»… No! «Abbiamo trovato il Messia!». Erano entusiasti. Alcuni ridevano… [20] Pensiamo a quella frase: «Da Nazareth può venire qualcosa di buono?». Non credevano. Ma loro avevano incontrato! Quell’incontro che trasforma; da quell’incontro viene tutto. Questo è il cammino della santità cristiana: ogni giorno cercare Gesù per incontrarlo e ogni giorno lascarsi cercare da Gesù e lasciarsi incontrare da Gesù.

[20] Ridevano? Sono interpretazioni parecchio soggettive. Non sarà mica che il Papa stesso condivide la spiritualità, se non qualche tratto della teologia pentecostale!?

pentecostali - Papa Bergoglio

 Noi siamo in questo cammino dell'unità tra i fratelli?                                  

Noi siamo in questo cammino dell’unità, tra fratelli. Qualcuno sarà stupito: «Ma, il Papa è andato dagli evangelici». E’ andato a trovare i fratelli! Sì! Perché – e questo che dirò è verità – sono loro che sono venuti prima a trovare me a Buenos Aires. E qui c’è un testimone: Jorge Himitian può raccontare la storia di quando sono venuti, si sono avvicinati… E così è cominciata questa amicizia, questa vicinanza fra i pastori [21] di Buenos Aires, e oggi qui. Vi ringrazio tanto. Vi chiedo di pregare per me, ne ho bisogno… perché almeno non sia tanto cattivo. Grazie! [22] (Jorge Mario Bergoglio – Papa Francesco – Caserta)

[21] Bergoglio mette sé stesso e i pastori protestanti sullo stesso piano, non fa distinzione.

[22] Poveri noi! Eppure Gesù affidò a Simon Pietro l’incarico di «confermare i fratelli nella vera fede», «una volta ravveduto», non di «confermare i fratelli nella loro fede», che, per i cattolici, fede vera non è (almeno s’è sempre detto così: cattolici e protestanti, amici se si vuole, ma non entrambi nella verità della fede, ora invece…).

commenti e critica di Don Floriano Pellegrini ( storico e scrittore )

Iniziativa di Libero Confronto, "Pensa e Scrivi" di Quieuropa

Partecipa al dibattito – infounicz.europa@gmail.com

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 Curiosità storiche                                                                                                                 
 

1538 – Subordinazione del potere religioso a quello politico:

              Enrico VIII diventa anche capo della religione protestante

              anglicana sovvertendo ordine gerarchico Sacro Romano Impero

1673 – Massima insubordinazione:

           Con il Test Act approvato dal Parlamento Inglese, i Protestanti

             dichiarano illegittima l’Eucarestia Cattolica

1694 – Fondazione della privata Banca d'Inghilterra:

             Mammona sull'altare al posto di Dio. Origine inganno monetario

1717 – Istituzionalizzazione della Banca d'Inghilterra

1717 – Fondazione della Gran Loggia Madre d'Inghilterra

1776 – Realizzazione dell'Agenda degli Illuminati

1789 – Rivoluzione Francese (liberale e massonica)

 

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