Madrid: La “Marcia Negra” avanza contro l’Europa dell’Austerity

Giovedì, Luglio 12th/ 2012

– di Vincenzo Folino –

Spagna / Madrid / Mariano Rajoy / Manovra / Euro / Marcia Nera / Tagli / Movimento di protesta / Soppressione della tredicesima / Dipendenti statali / Austerity / Iva al 21% / Minatori spagnoli 

Spagna: varata una nuova manovra da 65

miliardi di euro

Madrid monta la protesta. Gli Spagnoli non ci

stanno: avanza la “Marcia Negra” dei minatori

Scontri con la polizia e repressione violenta

Madrid  –  Giorni amari per gli Spagnoli, ma anche giorni di rinascita, speranza e gloria. Il  giorno dopo gli incidenti di Madrid, infatti, si sono svegliati sotto un cielo che rievoca, fin troppo da vicino, quello sotto cui si svegliò, solo pochi mesi fa, il popolo greco. "Spettri greci" dunque, quelli che seguono all'ennesima manovra "lacrime e sangue" annunciata ieri dal premier spagnolo Mariano Rajoy, ma anche dura realtà, fatta di botte, sangue, manganellate e proiettili di gomma sparati ad altezza d'uomo, come dire, facciamo sul serio (e non desideriamo critiche e oppositori). Nel frattempo, mentre in piazza si consumavano gli scontri, in Parlamento Rajoy “giustificava” in questi termini l'insieme delle misure di austerity: "non sono misure gradevoli ma sono imprescindibili, abbiamo bisogno che ci prestino denaro (…) Facciamo cose che non ci piacciono ma non c'è altra soluzione". Allora elenchiamo alcune delle misure di questa nuova manovra, che estende i suoi tentacoli (e relativi tagli), un pò in tutte le direzioni, e che dovrebbe portare a un taglio del budget pubblico di 65 miliardi di euro nei prossimi due anni e mezzo.

   Le Pazzesche Misure per gli Schiavi Spagnoli  

Innanzitutto è prevista la soppressione della tredicesima degli statali e quella dei politici; i dipendenti pubblici avranno anche meno giorni di ferie e si vedranno ridotti i permessi sindacali. L'Iva aumenterà dal 18 al 21%, e sul versante lavoro sono previsti tagli anche sui sussidi di disoccupazione, ridotti per i nuovi percettori a partire dal sesto mese, con uno sgravio dal 70 al 50%. La manovra prevede inoltre la ristrutturazione delle amministrazioni locali, con una riduzione di circa il 30% sul numero dei consiglieri comunali e regionali, oltre che la riduzione dei loro stipendi. Nuovi tagli colpiranno i budget ministeriali, ma anche quelli di sindacati e partiti. In più, a partire dal 2013, scompariranno le agevolazioni fiscali sui mutui per l'acquisto di case. Insomma, come ha detto Rajoy, "misure eccezionali per circostanze eccezionali", peccato però, che queste circostanze eccezionali sono tali da troppo tempo, e se le cose rimangono così, se i rimedi sono quelli paventati dall'Europa negli ultimi mesi (rimedi che non fanno altro che "costringere" gli Stati nazionali ad approvare manovre che spezzano le ali dell'economia reale), la situazione è destinata a peggiorare. Insomma il vero obiettivo dell'Europa e del premier Rajoy è quello di trasformare i cittadini spagnoli in uno sconfinato gregge di schiavi impotenti, depressi e frustrati.

   La "Marcia Nera" come il "Carbone"   

Ma gli Spagnoli non ci stanno. E senza alcun imbarazzo o pelo sulla lingua lo hanno dimostrato sul campo con una protesta di dimensioni bibliche come quella di ieri, sviluppatasi intorno ai minatori spagnoli della "marcia negra" (tradotto "nera", come il carbone) che, partiti dal nord della Spagna, dopo circa 500 km e diciannove giorni di cammino sotto il sole, sono giunti nella capitale spagnola, Madrid, lo scorso 10 luglio, attesi ai bordi delle strade da una folla festante di migliaia di persone, di migliaia di lavoratori solidali con le loro ragioni. Questa signori è la storia! Giù il cappello! Queste sono le pagine che vogliamo ed amiamo raccontare. Pagine di vita, intrise dal sudore e dal dolore di uomini in carne, ossa e speranza. Questa è l'Europa che vogliamo. Quella dei Diritti che non cede alla rassegnazione.

   La "Marcia Nera" por "Los Derechos"   

I minatori, infatti, rappresentano la prima vittima sacrificale  di questa "crisi architettata"; hanno visto saltare il patto per le "chiusure morbide" (che gli garantiva il lavoro fino al 2018), con tagli all'industria del carbone che provocheranno altri cinquemila disoccupati. La tensione, dunque, cresce ed è facile capirne il motivo. Quest'ultima manovra, infatti, segue quella del maggio 2010 del precedente governo Zapatero (con un taglio alle spese di 15 miliardi di euro), oltre che quella di pochi mesi fa, la prima del nuovo premier Rajoy, che nel dicembre 2011 fu "costretto" ad approvare un'altra manovra, questa volta da 27 miliardi di euro, con tagli che hanno riguardato soprattutto educazione e sanità. Insomma, ancora una volta la parola d'ordine è "sacrificio" sull'altare del dio mercato. Un sacrificio che, indotto da un Sovra-Stato Europeo dovrà però essere affrontato e pagato (malgrado si tratti di un pozzo senza fondo) inutile dirlo, dai cittadini e dai lavoratori. Perciò noi ci schieriamo dalla loro parte, dalla parte dei minatori, ed il perché lo ritroviamo in uno dei loro stessi slogan: Por Los Derechos!

Vincenzo Folino  (Copyright © 2012 Qui Europa)

 

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