Spagna – Calcio e Paradossi del sistema bancario

Lunedì, Giugno 11th / 2012

– di Sergio Basile – 

Unione europea / Parlamento europeo / Mario Borghezio / Mara Bizzotto / Spagna / Ucraina / Polonia / Euro 2012 / Sistema bancario europeo / Banche / Commissione europea / Finanziamento ai clubs iberici / Finanziamenti miliardari / Debiti miliardari / Paradossi / Euforia per Euro 2012 / Aiuti alle banche spagnole / Troika / Italia / Giorgio napolitano / Mario Monti  / Manuel Barroso / Banche in crisi / Calcio a Debito / Barcellona / Real madrid / Lionel Messi / Cristiano Ronaldo / José Mourinho  / Calcio spagnolo / Clubs indebitati per 5 miliardi di euro / Sergio Basile / Qui Europa / Europa  / Pay-tv / Felicità / Politiche neoliberiste / casta bancaria / Tecnocrati non eletti / Surrogato di felicità / Julya Timoshenko / Mattanza cani randagi in ucraina / Danzica / Europei di calcio 

Spagna  – Quell'iniquo rapporto tra "Banche

in crisi" e "Calcio a debito"

La denuncia dei deputati europei  Borghezio e Bizzotto

sulle gravi contraddizioni del sistema bancario 

Banche in crisi e stipendi milionari agli dei del calcio iberico.

Intanto gli Spagnoli tirano la cinghia, mentre Barroso regala

miliardi di euro alle "povere banche" 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Bruxelles, Madrid, Danzica – In tutta Europa è salita la febbre per Euro 2012 e, malgrado la crisi, non mancano gli spettatori, accorsi numerosi da tutto il Continente. Così accade che mentre Italia e Spagna, a Danzica, concludono sull'1 a 1 il loro attesissimo match d'esordio – offrendo tutto sommato una buona prestazione –  in tribuna d'onore spicca la presenza del Capo dello Stato Italiano, Giorgio Napolitano. Un Presidente della Repubblica attento e divertito, che a fine partita non ha perso occasione per lanciarsi in funanbolici quanto – consentiteci – fuori luogo, commenti stampa su improbabili quanto forzate connessioni tra "vittorie calcistiche" e "vittorie sulla crisi economica" di Spagnoli e Italiani: dimenticando che le prime si ottengono sul campo, in 90 minuti; mentre le seconde si "sistemerebbero facilmente" se il suo carissimo amico Mario Monti, le sue carissime banche – a dirigere i giochi in cabina di regia – e le istituzioni europee – con "Commissione Barroso" in testa – si decidessero a rinsavire ed a staccare la spina alla speculazione.

  La denuncia di Borghezio e Bizzotto  

Allora, tanto per restare in tema di banche e calcio, ci sembra opportuno ragionare sulla moralità e sullo spirito etico che anima i "presunti salvataggi" degli istituti di credito (vedi ultimo caso dell'iberica Bankia) proponendo all'attenzione dei nostri lettori la dura e gravissima denuncia piovuta nei giorni scorsi, da Bruxelles, per bocca degli eurodeputati Mario Borghezio e Mara Bizzotto. Secondo i due europarlamentari italiani "La Commissione europea attraverso il salvataggio delle banche spagnole sta favorendo anche i prestiti bancari a tasso agevolato alla Liga di calcio iberica''. La scottante indiscrezione è stata ufficializzata tramite due interrogazioni parlamentari indirizzate alla stessa Commissione di Barroso, ed è stata rafforzata da una domanda molto scomoda e pungente. I deputati hanno infatti chiesto a Barroso per quanto tempo ancora l'esecutivo (ricordiamo: non eletto ma semplicemente "nominato") da lui presieduto abbia intenzione di "andare avanti su questa strada"; cioè abbia intenzione di "continuare a regalare miliardi di euro alle povere banche". Un bel sasso nelle scarpe di un Manuel José Barroso certamente in grande imbarazzo, per una domanda che evidentemente neanche il professionale Marzullo, dal suo salotto notturno, avrebbe osato fare.

  Spagna – Dietro al regale mantello del "dio-calcio"  

Ma lo sfogo di Borghezio non si è limitato a puntualizzare tale anomalia. Il deputato del carroccio ha osato porre il dito in una piaga ancor più grossa e profonda di quel che si potrebbe immaginare. Egli ha sottolineato come i soldi sottratti al circuito economico europeo – e quindi agli stessi contribuenti – stiano finendo per nutrire anche il dorato mondo del calcio, del "dio-calcio". In effetti il debito per la prima e seconda divisione spagnola è oggi piuttosto cospicuo: esso  si aggira sui circa 5 miliardi di euro. Una cifra  impressionante che potrebbe bastare da sola a salvare dal baratro qualche stato africano; o meglio qualche stato dell'Eurozona tra cui la stessa Grecia, o i poveri disoccupati di Spagna ed Italia, oggi costretti – gioco forza –  a rinunciare a "farsi una famiglia" e ad accantonare gran parte dei propri sogni di una vita. Un debito equivalente – secondo la lucida e puntuale analisi di Mario Borghezio – a qualcosa come "mezzo punto del deficit statale della Spagna". Ma la nota davvero stonata e che – ad esempio – una squadra blasonata e osannata a livello planetario come il Barcellona dei record si sia rivolta – tra il sostanziale silenzio dei media – al prestito bancario iberico per sostenere la propria faraonica  campagna acquisti nel comtempo in cui la stampa internazionale – d'altro canto – diffondeva su tv e giornali la notizia che, grazie al sostegno "delle banche"  – oggi, "d'improvviso in difficoltà" (???), o "presunte tali" –  i "grandi" clubs spagnoli potevano permettersi di stipendiare con compensi megagalattici "indiscusse prime donne" del calcio mondiale come Lionel Messi e Cristiano Ronaldo; nonché allenatori come Mourinho, a 10 milioni di euro l'anno.

  L'euforia dei dissennati  

Situazione paradossale che dovrebbe indurci tutti a riflettere di più sugli eccessi e le gravissime iniquità di un sistema che finisce – più o meno indirettamente – per ripercuotersi senza pietà alcuna sulle nostre vite e sui nostri portafogli, giorno per giorno, nel silenzio e tra l'euforia di chi non riesce a vedere al di là del proprio naso, magari godendo come – consentiteci – un completo dissennato della sua condizione di avvilente schiavitù e subalternanza. Un nostro lettore, l'altro ieri ci ha criticato per aver pubblicato un articolo che condannava e poneva in parallelo l'euforia degli Europei di calcio con una serie di abusi perpetrati dai responsabili politici dei paesi organizzatori ai danni dei diritti di uomini ed animali. In una costruttiva mail di risposta, abbiamo obiettato affermando che dinnanzi al "dio-calcio" esisterà pure qualcosa di più importante, come il rispetto della dignità umana e dei diritti.

  Un'occasione per ripeterci  

Cogliamo dunque l'occasione per ripeterci volentieri in questa sede, ribadendo con forza che troviamo immorale e stupido sostenere i nostri beniamini in maniera unilaterale e cieca, chiudendo gli occhi – ad esempio – sul vergognoso fenomeno dell'incremento incontrollato del mercato della prostituzione in Ucraina e Polonia – e della contestuale diffusione di casi di aids – che ruota intorno al dorato e colorato palcoscenico degli europei di calcio 2012; come troviamo altrattanto deplorevole parlare di calcio in maniera univoca senza sensibilizzare l'opinione pubblica sulle torture subite dal leader Yulja Timoshenko o dalla spietata mattanza perpetrata dalle autorità governative ai danni di migliaia di indifesi cani (a due mesi dall'avvio del Campionato europeo).

  Le Povere banche in "crisi" e la Crisi delle "povere banche"  

Allora, pur amando le straordinarie gesta agonistiche di campioni come Messi e Ronaldo, non possiamo non criticare apertamente il fatto che i debiti dei grandi clubs del calcio iberico – ribadiamo, 5 miliardi di euro, ad oggi – e le elargizioni facili delle "banche in crisi" (fatte pesare sull'economia europea) siano realmente uno schiaffo vergognoso alle vittime vere di questa "crisi" (indotta e pilotata dai mercati, dalle stesse caste bancarie, dalla tecnocrazia di Bruxelles e dai profeti del neo-liberismo). Ma ancor più vergognoso è l'atteggiamento della Commissione europea che permette questo. Un  qualcosa di  inconcepibile e – concordando a pieno con Borghezio e Bizzotto – di "insostenibile". Ovvero una situazione non più tollerabile per istituti di credito oggi sedicenti in "crisi", ma che "fino a poco tempo fa elargivano a piene mani  prestiti milionari a Real Madrid, Barcellona o Valencia'', chiedendo altresì agli stessi Spagnoli di stringere la cinghia, sacrificarsi all'inverosimile e rinunciare al proprio lavoro ed alla propria felicità. Ma che importa! Tanto già da domani   qualcuno ricomincerà – con il suo bel abbonamento in pay-tv – a "consolarsi" ( in uno straordinario surrogato di felicità ) davanti ad una bella partita di calcio, e magari proprio con un darby "Real – Barcellona ". A proposito: pare che presto ad arbitrare sarà la stessa Troika, della triade Barroso, Van Rompuy, Lagarde! Buona visione!

Sergio Basile  (Copyright © 2012 Qui Europa)

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