Ue–Ungheria: continuo tiro alla fune

Venerdì,  Aprile 27th/ 2012

– di Maria Laura Barbuto –

Unione Europea / Commissione Europea / Corte di Giustizia Ue / Ungheria / Bruxelles / Budapest / Indipendenza Banca Centrale / Indipendenza Magistratura / Authority nazionale per la protezione dei dati personali /  Pensionamento anticipato / Vivian Reding / Viktor Orban  

Ue–Ungheria: un tiro alla fune continuo

Orban nel mirino dell’Ue per questioni politiche,

mentre la tutela dei diritti umani passa in secondo piano.                                                                     

Bruxelles, Budapest –  L’Unione Europea e l’Ungheria sembrano giocare al tiro alla fune: se da un lato Bruxelles molla la presa chiudendo la procedura di infrazione contro il paese magiaro per quanto riguarda l’indipendenza della Banca Centrale ungherese – nonostante ancora non siano stati attuati gli impegni presi dal Governo di Viktor Orban per rendere conformi le leggi nazionali a quelle internazionali – dall’altro lato fa la voce grossa in merito all’eventuale indipendenza che l’Ungheria ha previsto sia per la magistratura sia per l’Authority nazionale per la protezione dei dati personali. E se la frenata dell’Ungheria sulla strada dell’indipendenza della Banca Centrale ha riaperto, da parte dell’Unione Europea, i canali di finanziamento – che il paese aveva richiesto nel novembre scorso – la posizione della Commissione Europea non appare di certo morbida per le altre situazioni.

  Deferimento alla Corte di Giustizia  

Bruxelles ha, infatti, deferito Budapest davanti alla Corte di Giustizia dell’Ue, dietro richiesta del Commissario europeo per la Giustizia e i diritti fondamentali, Viviane Reding. Ma l’istituzione della nuova agenzia per la protezione dei dati personali imporrebbe le dimissioni anticipate dell’attuale commissario, altrimenti previste per il 2014, in quanto, per come affermato dalla Commissione “l’indipendenza personale di un supervisore della protezione nazionale dei dati, include la protezione contro la rimozione dall’incarico prima della scadenza ed è un requisito chiave delle norme Ue”.

  Giustizia: ingerenze o legittimi correttivi?    

Questione ancor più complicata quella del pensionamento anticipato dei giudici: non più “a casa” a 70 anni ma a “soli” 62 e ciò comporterebbe che 236 giudici vadano in pensione nel 2012. Anche in questo caso Bruxelles parla di mancato rispetto della norma europea che vieta la discriminazione sul posto di lavoro sulla base del criterio dell’età. E, come direbbe qualcuno, “Non finisce qui”: la Commissione considera negligente l’Ungheria anche in merito alla potenziale creazione di un nuovo Ufficio giudiziario nazionale, il cui presidente avrebbe poteri vastissimi che, secondo il Consiglio d’Europa, minaccerebbero l’indipendenza della magistratura.

  La Rinazionalizzazione della Banca Centrale: ciò  che da noia ai poteri forti  

Ma sull’Ungheria piovono critiche ancor più pesanti che riguardano la situazione degli immigrati presenti nel paese che, secondo l’Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati, l’Acnur, sarebbero costretti a subire abusi e maltrattamenti. Ma a queste presunte accuse, tutte ancora da mimostrare, la vera tassa morale pagata dal Paese, resta quella per aver osato opporsi ad un sistema di potere, a partie proprio dalla spinosa e cruciale questione del tentativo di Orban di porre la Banca Centrale Ungherese sotto il controllo del Parlamento: cercando in effetti di  "rinazionalizzarla" sotraendola alla speculsazione al fine di permettere al popolo ungherese di riappropriarsi della sua sovranità monetaria. Cosa evidentemente sgradita ai poteri forti.

Maria Laura Barbuto (Copyright © 2012 Qui Europa)

DeliciousDiggGoogleStumbleuponRedditTechnoratiYahooBloggerMyspaceRSS
ICO APPDavide Veraldi logo

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Login

Share This Post

DeliciousDiggGoogleStumbleuponRedditTechnoratiYahooBloggerMyspaceRSS

Archivio Qui Europa