In morte di Casaleggio, l’abile illusionista – Uno non vale uno

Mercoledì, 13 Aprile/ 2016   

– di Roberto Pecchioli –

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In morte di Casaleggio, l'abile illusionista

– Uno non vale uno

La morte di Gianroberto Casaleggio ha scatenato, oltre ai

consueti “coccodrilli” dell’informazione, interpretazioni

sul suo ruolo di suggeritore, forse di “grande vecchio”

del Movimento Cinque Stelle, previsioni e vaticini

sul futuro del movimento

Video in allegato – Riflessione di Elia Menta

 

 di Roberto Pecchioli

casaleggio - morte

 In morte di Casaleggio – L'illusionista New Age                                          

Roma   di Roberto Pecchioli  Disinteressiamoci, almeno noi, del domani grillino, e cerchiamo di valutare il passato e presente di quel partito, in cui si riconosce, sembra, un italiano su quattro. Innanzitutto, Casaleggio. Leggere le sue idee sul futuro, rigorosamente in e-book (per i cavernicoli come me, libro in formato elettronico e non cartaceo) è stato imbarazzante: un misto di millenarismo, new age da era dell’acquario, e quella data finale, 2054, che coincide, guarda caso, con il centenario della sua nascita.  Chiusura delle tabaccherie e delle macellerie, ma anche delle librerie ( brrrr….!), proibita la caccia. Eliminazione dei barbieri ( mah !) . Dalle edicole andranno tolti i quotidiani, venderanno solo fumetti alla Tex Willer. I corrotti verranno esposti in gabbia lungo le circonvallazioni o inviati in apposi centri yoga di rieducazione, abolizione dei partiti. Una  Scientology de noantri in salsa vegetariana e telematica. Chiede anche l’abolizione dei partiti, idea assai popolare nei bar e nei mercati rionali, ma che se fosse stata avanzata da settori politici di un altro tipo avrebbe scatenato polemiche fierissime e probabilmente retate di polizia. E cosa dire della riflessione sui rettiliani di alcuni esponenti del suo M5S? (vedi qui M5S e Bufala Rettiliani: ennesima strumentalizzazione?).

 Tre novità                                                                                                            

Come organizzatore politico, al contrario, tanto di cappello: con una spesa relativa, anzi probabilmente guadagnandoci, ha costruito ,attraverso la rete Internet ed attorno al blog di Beppe Grillo, una comunità virtuale che si è trasformata in movimento di popolo.  Il comico genovese ha messo a disposizione il suo carisma, un istinto infallibile per il pubblico e la comunicazione, la capacità di trascinare in piazza, dal Vaffa-Day in poi, molta più gente di quella intercettata via web. Delle idee di Casaleggio, tre mi sembrano importanti: il rifiuto, o almeno la presa di distanza dalla democrazia rappresentativa in favore della partecipazione diretta, la ripresa dell’idea di referendum sui temi cruciali, e l’intuizione vincente del ruolo centrale delle reti informatiche, in generale dei nuovi media, nel lancio, discussione e propagazione delle nuove idee e nella costruzione del consenso. L’altro elemento interessante , forse legato più alla personalità di Grillo che a quella del Grande Suggeritore, è l’aver superato d’un balzo le antiche categorie destra/ sinistra. Del resto, non si arriva al 25 per cento dei voti- ed i sondaggi attuali sembrano confermare la tendenza – se non si ha la capacità di parlare a molti, fuori e oltre vecchie categorizzazioni.

 Democrazia eterodiretta                                                                                  

Epperò…..  Non tutto è oro quel che riluce, anzi. Casaleggio teorizza una democrazia diretta attraverso la rete web, ma non ci dice chi dovrebbe organizzarla dal punto di vista tecnologico, chi e come la controllerà, mantenendone la libertà, la trasparenza ed il libero accesso (vedi anche qui Video incredibile che smaschera la “democrazia diretta del M5S”). Democrazia, o webcrazia? All’interno del movimento, pare di capire che dalla democrazia diretta, si sia passati a quella eterodiretta da lui stesso, Gianroberto. Il mitico blog , inoltre, è una società per azioni, che adesso sarà controllata dal figlio. E’ una forma nuova di monarchia, un normale avvicendamento azionario legato alle leggi sulla successione? Al di là della manipolazione simbolica costruita con la classe di un maestro di programmazione neurolinguistica (PNL) , e dell’innovazione indiscutibile, sotto il vestito, che cosa resta? Intanto, un’operazione non sgradita al potere, quello vero.

casaleggio - morte

 Tante belle promesse.. reddito di cittadinanza (ma a debito!)                 

Si è sempre parlato di frequentazioni con l’ambasciata americana  (vedi qui Sassoon-Rothschild, Moneta e M5S), e nelle rarissime interviste, nelle quali prometteva i soliti tagli alla spesa, senza aggredire il falso sistema del debito, ed anche a Cernobbio, invitato dai vertici industriali e finanziari, elegantissimo in blu, con il cappellino a nascondere le cicatrici della malattia, non ha certo esposto idee rivoluzionarie. La solita minestra, a linguaggio cambiato, e con l’indubbio vantaggio di un’intelligenza brillante e dell’abitudine dell’imprenditore a trattare a determinati livelli. Semplificando al massimo il programma, che nel 2013 si ridusse all’invettiva contro i politici , ha centrato il bersaglio di uno straordinario consenso elettorale costruito sulle performances di Beppe Grillo. Pensavano in molti che i temi del blog sarebbero emersi dopo, nella dialettica parlamentare, nazionale ed europea: reddito di cittadinanza (rigorosamente a debito… e non a credito), messa in discussione dell’euro, sovranità monetaria, ripudio o rinegoziazione del  debito, opposizione a Equitalia, rifiuti radioattivi, lotta alla corruzione, l’ opposizione al MUOS in Sicilia che pareva obiezione alla Nato.

 Il vero volto delle trovate "democratiche" di Casaleggio & Co                

I fatti, in Parlamento, hanno visto la truppa di Casaleggio e Grillo, nel frattempo decimata da contrasti ed espulsioni decise via web (o da Casaleggio che ne era un esperto … vedi qui La Verità sul M5S – La Denuncia dei 4 Senatori Espulsi), impegnarsi per eliminare il reato di clandestinità (vedi qui Clandestini – Il nuovo (ordine mondiale) che avanza e qui M5S, Kalergi & Co – In Italia non esisterà più il Reato di …), favorevoli alla distruzione della famiglia naturale (vedi qui Le Adozioni gay e la sinistra mano del M5S), astenersi sullo ius soli, accettare l’indottrinamento scolastico della teoria del gender, mettere la sordina alla lotta contro l’oligarchia di Bruxelles, lanciare a metà referendum sull’euro privo di prospettive legali (vedi qui Le ultime bufale tossiche del M5S vendute per buone e qui Ecco perché non voterò il Movimento 5 Stelle alle elezioni …), persino accordarsi con Renzi sulla nomina di un giudice costituzionale (vedi anche qui – La sinistra e il M5S salvano i magistrati dalla responsabilità …).  Parlavano, anzi urlavano a gola spiegata  di reddito di cittadinanza (a debito.. sic!) , ma non ne hanno mai chiarito seriamente il funzionamento (vedi qui Le ultime bufale tossiche del M5S vendute per buone e qui Riflessioni sul Reddito di Cittadinanza auritiano e sull ..), salvo riconoscerne il diritto anche a stranieri residenti da almeno due anni (e la cittadinanza?), hanno raccolto firme contro l’euro, ma non hanno dichiarato fino in fondo che cosa ne pensano e, eventualmente come uscirne (vedi qui Sassoon-Rothschild, Moneta e M5S: una riflessione per il … e qui Ecco perché non voterò il Movimento 5 Stelle alle elezioni …).

 Referendum propositivo… non pervenuto, messaggi in codice si          

Probabilmente Casaleggio temeva il responso proprio di quella rete alla quale voleva attribuire tutto il potere. Il referendum, poi, è legalmente improponibile, ma non si è vista alcuna battaglia per istituire il referendum propositivo. In compenso, la regia di Casaleggio, gravemente malato, si è avvertita nella scelta dei candidati sindaci di Roma e Milano. Tutta la sua simbologia, poi, richiama vicinanza con mondi quantomeno inquietanti, come quello della massoneria (vedi qui Grillo, Garibaldi, i fratelli e quei messaggi in codice e qui Lo strano gesto della Ciprini (M5S) mentre parla del …). Sua, indubbiamente, è stata anche la scelta di passare da un movimento “liquido”, idea di Grillo, ad un partito ibrido, con un gruppo dirigente nominato formalmente dai militanti, ma concretamente cooptato, nello stile della costruzione delle élite descritto da Gaetano Mosca. C’è stato anche qualche piccolo scandalo, come la possibile violazione della posta elettronica dei parlamentari. O di alcuni di essi. Del resto, chi meglio di un esperto di informatica applicata può elaborare strategie di controllo in quel settore?

casaleggio - morte

 M5S – Stampella del governo: la critica del Professor Becchi                   

Il professor Paolo Becchi, filosofo del diritto genovese, considerato un ideologo del movimento, dimettendosi dal M5S, ha accusato il movimento di essere stampella del governo, di aver edulcorato messaggi e progetto, specie sul problema dell’euro e del debito (vedi qui Un articoletto sul signoraggio dopo 10 anni – Incredibile Grillo!), su cui ha scritto un libro fieramente critico. Ha ragione, quanto meno nel senso che se il successo della creatura di Grillo si basa sull’invettiva e su una certa antipolitica, la linea di Casaleggio è sembrata piuttosto quella di non dire, non affermare, tenere le mani libere al movimento, trasformandolo intanto in un partito, per quanto ibrido, rete per tenere uniti i militanti, ma classe politica per organizzare la scalata al potere, sotto lo sguardo non più malevolo delle classi dirigenti italiane ed europee. Un esempio su tutti: la lotta alla corruzione è certamente un tema sentito, su cui il consenso pubblico è certo. Scagliarsi contro i politici paga sempre, di questi tempi, ma è un’opposizione facile, di comodo. Rovesciare la classe politica è un passaggio necessario, non certo l’obiettivo vero di chi vuol cambiare le cose.

 Sovranità economica e monetaria (andare oltre le buone intenzioni)   

Abbattuto il Renzi di turno, andrà al potere un altro che non potrà fare alcunché, al di là delle buone intenzioni, se non recupererà la sovranità economica e quella monetaria (vedi qui Proprietà Popolare della Moneta e qui Proprietà popolare della moneta: unica via), se non affronterà di petto l’ideologia del debito (vedi qui Spinti a far Debiti dal mitico Stato-Apparato, qui Cosa non ci dicono sull’emissione monetaria e sui Titoli di Stato e qui La più maestosa opera satanica della storia: la moneta-debito), se non rifiuterà di privatizzare anche i beni comuni (penso all’acqua) , se non aiuterà senza paura i settori economici in difficoltà, se non ripristinerà le frontiere dinanzi all’invasioneSu tutto ciò, mentre Grillo si è talora esposto, Casaleggio ha organizzato acrobazie neurolinguistiche, e forse lavorato nell’ombra per tessere reti di potere riservato, per cui non sappiamo che cosa pensa, se pensa qualcosa, il movimento che è ora orfano del suo Cardinale Richelieu, sui temi veri, immigrazione, sovranità ed Europa su tutti.

 Uno vale uno (?)  – La bizzarra parabola di Gianroberto Casaleggio       

Infine, il capolavoro dialettico di Casaleggio: uno vale uno, il coerente manifesto dell’iperdemocrazia. Uno vale uno se è connesso, se è gradito al blogger e a chi orienta i clic informatici, i “mi piace” su facce e persone. Uno vale uno se è membro del gruppo, altrimenti qualcuno definisce brutta la candidata sindaco milanese, o espelle chi dissente o semplicemente pensa, a furore di tanti zero che si sono creduti uno, onnipotenti all’atto di cliccare l’invio sulla tastiera del pc o dello smartphone, nuove armi assolute nel casaleggio-cosmoNo, uno non vale uno, e non è mai stato così. Ad essere benevoli, diffondere tale credenza è abuso della credulità popolare; negli altri casi è inganno. La stessa parabola di Gianroberto Casaleggio ne è prova: egli valeva ben più di uno, con le sue idee innovative, la sua padronanza del web e delle possibilità dell’informatica, nell’aver riportato al centro del dibattito la democrazia partecipativa, aver suscitato, con l’aiuto essenziale della personalità pirotecnica di Beppe Grillo, energie ed entusiasmo.

casaleggio - morte

 Il geniale pompiere che piace al popolo ma non scalfisce i potenti         

Tuttavia, noi rimaniamo attaccati alla definizione di Moeller Van den Bruck : "la democrazia è la partecipazione di un popolo al proprio destino". Non c’è destino, non c’è neanche popolo, e non ci sarà speranza, se non si offre un progetto, un programma, un’agenda che smuova i cuori. In questo senso, Casaleggio è sembrato più un geniale pompiere, uno che ha canalizzato una giusta collera in un logorroica serie di invettive che piacciono al popolo ma non scalfiscono i potentiAlle folle piace “uno vale uno” sinché si tratta di abbassare il nemico e vederlo nella polvere. Se però il nemico è finto, o addirittura sbagliato (la classe politica anziché le oligarchie del potere economico e finanziario, da Bruxelles a New York) il popolo non partecipa al proprio destino, ma alla propria distruzione.

 Inedita dittatura tecnologica travestita da volontà generale                     

Ci inchiniamo con rispetto alla memoria di un protagonista e di un innovatore come Gianroberto Casaleggio, ma continuiamo a pensare che la  sua creatura, dovunque vada dopo di lui, non sia, non possa e nemmeno voglia essere il destino del popolo italianoRimarrà, probabilmente, il primo consapevole tassello politico di una inedita dittatura tecnologica travestita da volontà generale. Il peggio di Rousseau, tanto amato da Casaleggio, con una spruzzata di RobespierreAnche l’incorruttibile , tuttavia, salì le scale del patibolo che aveva costruito per i nemici della rivoluzione. Poi venne Napoleone, e Uno valse ben più di uno.

Roberto Pecchioli (Copyright © 2016 Qui Europa)

Partecipa al dibattito – Redazione Quieuropa – infounicz.europa@gmail.com

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  Video Correlato – Riflessione di Elia Menta                                                        

SE NE VA UN ILLUSIONISTA. CHE DIO ABBIA PIETA'

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