La Cena Sospetta e i Conti Impagabili. Tra 10 anni dell’Italia non rimarrà nulla

Giovedì,  Ottobre 24th/ 2013

Speciale di C.Alessandro Mauceri e Sergio Basile 

Letta, manovra finanziaria, Tasi e Tari, Unirec, debiti non pagati, agenzie di recupero crediti, Roberto Orsi, London School of Economics and Political Science, Berlusconi, Monti, Letta, IVA, Mediobanca Securities, UniCredit, Mps, Grecia, Cipro, La cena sospetta, Mario Draghi, Eugenio Scalfari, Enrico Letta, Giorgio Napolitano, Laura Boldrini, Britannia 2, Stato di necessità 

 

Regime, Tasse e Finanziaria – Gli Italiani non

sono più in grado di pagare i propri conti

I dati raccolti parlano chiaro: Non ce la facciamo più a

pagare i nostri conti.

Il terribile rapporto Unirec e gli insoluti

Tra 10 anni dell'Italia non rimarrà davvro nulla:

"destinati a scomparire!"

La Situazione del Debito aggregato di stato

E' pari a 6000 miliardi di Euro: il 400% del Pil

►Britannia 2 – La cena sospetta: Draghi da Scalfari 

con Letta, Napolitano e Boldrini

Un metaforico incontro? L'Ultima cena degli Italiani?

 

di C.Alessandro Mauceri e Sergio Basile

Britannia 2 - La Cena SegretaBritannia 2 - La Cena Segreta

 Gli Italiani non sono più in grado di pagare i loro conti                                 

Palermo, Roma –  di C.Alessandro Mauceri e Sergio Basile – Proprio ieri il capo del governo, Enrico Letta, si è vantato dei benefici di cui potranno godere gli Italiani grazie agli interventi previsti dalla sua manovra finanziaria. In realtà le conseguenze sulla qualità della vita della gente a causa delle misure adottate dal governo non si sapranno fino in fondo nel minimo dettaglio, ma si intuiscono benissimo… sarà tutto più chiaro quando i Comuni definiranno quanto far pagare ai propri cittadini di Tasi e Tari. Per contro, sempre più spesso, le prime pagine dei giornali vengono riempite di titoli a quattro colonne che lanciano l’allarme contro questo o quell’aumento. Qual è la realtà? 

 Il Terribile Rapporto Unirec                                                                                    

Forse la risposta a questa domanda è già contenuta nei dati del rapporto pubblicato in questi giorni dall’Unirec, l’associazione che riunisce le principali società di recupero crediti. In questo caso, infatti, non si parla di proiezioni basate su analisi e previsioni senza alcun fondamento, ma di dati reali. Ebbene i fatti (non promesse come quelle dei vari esemplari della casta) mostrano che mediamente gli Italiani non sono più in grado di pagare i propri conti. Ovviamente ora qualcuno affermerà che si tratta di una situazione già nota e che non sarebbe una novità. E invece non è così. Sì, perché la situazione è di gran lunga peggiore di quella che ci si potrebbe aspettare leggendo i giornali. Negli ultimi due anni gli insoluti sono praticamente raddoppiati fino a raggiungere, nel 2012, la cifra mostruosa di 34 miliardi di Euro. E la situazione continua a peggiorare.

 Andati in fumo 60 miliardi di prestiti solo nel 2012                                        

Ma non basta. A questa cifra, già di per sé preoccupante, devono essere sommate le pratiche relative a debiti non pagati da famiglie e imprese che faticano sempre di più a onorare le proprie obbligazioni e rimborsare i prestiti contratti. Queste pratiche, affidate ad agenzie di recupero crediti, aumentano del 6/8%  all’anno. Sono ormai milioni le cartelle da cui emerge la difficoltà delle famiglie (prima invitate, anzi quasi “costrette” grazie ad attente campagne di marketing a comprare di tutto e poi incapaci di pagarne le rate). Le pratiche affidate per il recupero crediti scaduti e non pagati passate alle aziende di riscossione continuano a crescere giorno dopo giorno. Grazie alla restrizione dei criteri adoperati per i prestiti, sarebbero andati in fumo 60 miliardi di Euro di prestiti solo nel 2012. Solo i sospesi nei confronti di banche, finanziarie e multiutilities hanno raggiunto quota 34 miliardi (33,7 per l’esattezza), con un incremento nell’ultimo anno del 17% e addirittura del 48% rispetto al 2010.

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 Negli ultimi due anni i Debiti sono raddoppiati                                                

Quindi stando ai dati, non a previsioni o a studi o a teorie economiche più o meno di parte, negli ultimi due anni i debiti sono raddoppiati. E, di questi 24 miliardi di Euro sono debiti a carico di famiglie. Sono 25,4 miliardi le pendenze nel settore bancario e finanziario relative a rate di prestiti, acquisto di beni di largo consumo, rate di mutui, scoperti bancari, certe di credito revolving e canoni leasing. E poi 14,6 miliardi per bollette insolute per beni e servizi di prima necessità (come luce, acqua, gas e telefono). Tanto necessari che spesso gli Italiani sono stati costretti a rivolgersi alle banche per poter pagarle: non è un caso se le cambiali sono aumentate del 44% rispetto al 2009. Cambiali che spesso non possono essere pagate e così anche i protesti sono aumentati.

 In 10 Anni dell'Italia non resterà più nulla                                                         

Questa è la situazione in cui oggi vivono gli Italiani. Dopo aver letto questi dati non sorprende il risultato dell’analisi condotta Roberto Orsi della London School of Economics and Political Science, in base alla quale continuando di questo passo nel giro di 10 anni del nostro Paese non rimarrà più nulla. E di chi è la colpa di tutto ciò? Prima di tutto della classe politica che non sa fare altro che aumentare le tasse nascondendosi dietro parole come “stabilità” o “ripresa”. Lo faceva Berlusconi. Lo ha fatto Monti. E lo sta facendo anche Letta. Anzi, nei giorni scorsi, è stato accusato dal suo predecessore e mentore di non “massacrare” abbastanza gli Italiani! Ma le msure prese invero ci sembrano fotocopie le une delle altre… La verità è che la situazione di usurocrazia dominante (sistema della moneta-debito: resa ancor più funesta dal "fattore euro") e – in aggiunta – la situazione di "terribile gestione finanziaria, infrastrutture inadeguate, corruzione onnipresente, burocrazia inefficiente, il sistema di giustizia più lento e inaffidabile d’Europa" è ormai chiara a tutti. Lo hanno detto le tanto osannate (quanto plurindagate e  denunciate) agenzie di rating (che, infatti, continuano ad abbassare i rating del nostro Paese a ritmi altalenanti e spesso discordanti tra loro), lo dicono gli studiosi (quelli veri e non politicizzati) e gli economisti di mezzo mondo, intellettualmente onesti (e non venduti). Gli stessi secondo i quali “gli storici del futuro probabilmente guarderanno all’Italia come un caso perfetto di un Paese che è riuscito a passare da una condizione di nazione prospera e leader industriale in soli vent’anni in una condizione di desertificazione economica, di incapacità di gestione demografica, di caduta verticale della produzione culturale e di un completo caos politico istituzionale". Gli stessi che, da anni ormai, continuano a ripetere (e noi tra quelli), come del resto ovvio, che, aumentando le tasse, i ricavi dalla tassazione diretta non sarebbero aumentati, ma, anzi, oltre un certo valore sarebbero diminuiti. E infatti a luglio sono calati del 7%, con in più un rapporto deficit/Pil ben al di sopra del 3% e con il debito pubblico che ha superato il 130%.

 Effetto Monarch di Massa – La Balla Criminale e Reiterata sulla Ripresa  

E continuando a "gestire" (per usare un eufemismo) così il Paese, la situazione non potrà che peggiorare. Ma quello che è più grave è che il governo sa perfettamente che la situazione è insostenibile. Non può non saperlo visto che tali dati sono sotto i suoi occhi. Solo che non "sarebbe in grado di trovare altre strade" a parte quella di aumentare le tasse, come l’IVA (infatti il gettito Iva diminuito del  6,8% nei primi 5 mesi del 2013). Ma come dire: non c'è peggior cieco di chi non vuol vedere… Magari per copione! Sono anni ormai che tutti esemplari della casta partitica in circolazione e molti dei rappresentanti delle nuove caste politiche da poco sulla scena (finti dissidenti) unitamente alla stampa principale, non fanno altro che cercare di tranquillizzare strategicamente la popolazione promettendo una ripresa imminente. Una ripresa che non è mai arrivata e che semmai, nel migliore dei casi (davvero qualcuno degli Italiani può ancora credere che nel giro di un anno il nostro Paese sarà in grado di ridurre il gap che la separa dagli altri Paesi in continua crescita?), potrà essere una riduzione del peggioramento attuale. Anche se ciò è matematicamente e scientificamente impossibile. A patto ovviamente che ci si svegli e si comincino ad attuare le misure che potrebbero permettere agli Italiani di lavorare: magari iniziando a mettere al centro del piatto l'unico vero cancro che ci distrugge, nonché il padre di tutti i mali: il problema della sovranità monetaria rubataci dall'Europa delle banche. Ma i giorni passano inesorabili, il debito criminale aumenta e l'economia si distrugge col lievitare delle tasse… questa fantomatica "ripresa" è dunque non difficile ma quasi impossibile, visto che ormai il 15% del settore manifatturiero (che prima della crisi era secondo solo la Germania all’interno dell’UE), è stato distrutto o venduto a imprese estere e che 32.000 aziende sono scomparse solo negli ultimi mesi. Con la conseguenza che la disoccupazione ha raggiunto cifre vergognose per un "paese democratico" e "civile", ma degne di uuna repubblica di stampo stalinista.. Oltre la soglia del 38% è giunta oggi la disoccupazione giovanile: il dato peggiore dal 1977.

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  Apocalisse Italia                                                                                                         

Questo "miracolo" sarebbe altresì possibile (premesso che l'Italia possa recuperare – ribadiamo – la propria sovranità monetaria) a patto che i cosiddetti politici, e i saggi da loro chiamati per "salvare l’Italia", possano rendere più competitive le nostre imprese e possano permettere loro di resistere alla concorrenza dei prodotti a basso costo provenienti dai Paesi asiatici: la smettano cioè di adottare misure insensate di svendita programmata del paese e di distruzione indotta dell'economiaco. indice ne è l’aumento dell’IVA e quindi dei prezzi dei prodotti nazionali (resi in tal modo ancora meno concorrenziali)! La conseguenza di questa gestione è che, nel mese di Maggio 2013, le entrate tributarie sono scese di 0,7 miliardi di Euro rispetto allo stesso mese del 2012. Ma loro non si sono fermati e hanno fatto di peggio. Hanno firmato una serie di accordi internazionali e li hanno fatti ratificare da un Parlamento “ingenuo” (che sta per consenziente e complice) costringendo il nostro Paese a rispettare performance impossibili che stanno già oggi avendo come conseguenza la perdita del potere decisionale e della ricchezza reale nazionale, con un evidente e connesso processo di espropriazione di massa in atto. Ciò non ha fatto altro che far aumentare ancora le tasse (e, paradossalmente, far diminuire ulteriormente le entrate dell’erario in una spirale recessiva di proporzioni storiche..anzi apocalittiche). E allora l’unica soluzione estrema trovata dai saggi governanti è stata quella mettere in vendita parti delle imprese statali o e i beni dello Stato, immobili di proprietà degli Italiani…. Anche se probabilmente questo era il vero obiettivo della crisi indotta fin dal principio… Malgrado il sonno di authority, magistratura, garanti della "Costituzione" e sindacati….

 La Situazione del Debito Aggregato di Stato                                                      

Oggi, grazie alla gestione degli ultimi decenni di mala politica, all'euro ed alla perdita della sovranità (monetaria, finanziaria, fiscale, programmatica, politica, ecc..) gli Italiani si trovano  ad avere un livello di tassazione che è tra i più alti al mondo. Anzi il più alto! E senza neppure avere in cambio i relativi servizi: grazie all'abolizione del "Deficit Spanding" (cioè della irrinunziabile prerogativa statale di creare ricchezza investendo a debito) dovuta al Patto di Bilancio europeo impostoci, le infrastrutture sono pessime, la corruzione è dilagante, la burocrazia è assolutamente inefficiente e il debito aggregato di Stato, famiglie, imprese e banche ha raggiunto la cifra record di circa 6000 miliardi di Euro pari al 400% del Pil. Pil che, alla faccia di tutte le promesse e di tutte le previsioni continua a diminuire (-2% quest’anno e -2,4 del 2012). 

 Gli unici miracolati? I Banchieri e i loro istituti                                                   

Gli unici a beneficiare degli aiuti deliberati dal Parlamento negli ultimi decenni sono stati gli istituti bancari. Secondo i dati de il Sole 24 Ore, le banche del Belpaese hanno goduto di aiuti continui e prosperi che avrebbero portato nelle loro casseforti, di recente, circa un miliardo di Euro. Ma non era ancora abbastanza, così si è pensato di varare nuove norme sulla deducibilità fiscale di svalutazioni e perdite sui crediti che permetteranno alle banche di incrementare gli utili del 7% nel 2014 e del 5% nel 2015 (stime Mediobanca Securities). Tradotto in “soldoni”, mentre gli Italiani vengono privati della possibilità di farsi una pensione, né classica, né integrativa (l’INPS evidentemente non sarà in grado di pagare tutte le pensioni) alle prime nove banche italiane verranno regalati un miliardo di Euro di profitti in più, in due anni, con i benefici maggiori che serviranno alle banche con la situazione più problematica sul fronte dei crediti per recuperare denaro. Secondo la stima degli economisti di Banca Imi (come detto: vedi allegato) il beneficio fiscale 2013 per UniCredit sarebbe di 271 milioni (più 236 nel 2014 e 219 nel 2015), di 101 milioni per Mps e così via per tutte le altre banche. La norma dovrà essere prima ufficializzata e poi passare al vaglio di Camera e Senato, ma non sembra che nessuno sino ad ora abbia osato obiettare nulla. Tanto i soldi che saranno utilizzati saranno quelli raschiati dalle tasche dei cittadini. In tal modo le banche in questione potranno godere di un miglioramento sensibile dei loro profitti che oscillerebbe dal 3 al 6%. Letta dunque anziché colpire le prime responsabili della "crisi indotta" dell'Euro-zona (e di riflesso dell'intera economia continentale) costringendo il sistema bancario a restituire ai contribuenti il maltolto – da signoraggio di primo e secondo livello (cioè quello da riserva frazionaria) – fa esattamente il contrario: ruba ai poveri per dare ai ricchi. Ma questa volta il buongusto del governo ha superato anche quello manifestato in dozzine di occasioni dal predecessore – e "dimissionario" – Mario Monti. Per tacere sul fatto che – come visto: vedi allegato) la nuova finanziaria, questa volta non risparmia neppure i morti, finora esentati, decretando per il 2014, sui funerali, l'ntroduzione dell'IVA al 10%.

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 Avanti tutta con le ultime privatizzazioni                                                           

Per contro, come detto in altre sedi, la parola d'ordine sarà anche nel 2014 "privatizzazioni". Nel mirino della banda Letta – fonte Washington Post – a quanto pare ci sarebbero ora Fincantieri e Terna, con il collocamento sul mercato estero di percentuali rispettivamente del 49% e del 4,9%. Il tutto rientrerebbe nel piano "Destinazione Italia"con il supporto  e dietro la regia del Comitato per le privatizzazioni istituito non presso il Cremlino di dei primi decenni del Novecento, ma presso il "Ministero dell'Economia e Finanze", fatto oggetto nei giorni scorsi di pesanti contestazioni e proteste. 

 L'alibi dello Stato di Necessità e le elezioni che spaventano la casta         

L'anima nera della squallida vicenda si chiama “stato di necessità”: "quello che secondo Karl Schmitt autorizzerebbe a sospendere la Costituzione". In realtà, come ricordato in questi giorni da illustri osservatori "lo stato di necessità è dettato dall’imperativo di salvare il sistema oligarchico". I meccanismi e le misura di cui sopra, non sono altro – dunque – che strumenti atti ad assicurare che possano essere prese fino alla fine (la nostra) decisioni conformi allo "stato di necessità" decretato dall'UE. Ciò significa che le elezioni vanno evitate a tutti i costi e che il golpe avviato con la nomina di Mario Monti deve proseguire. E ciò anche perchè la casta unita non può permettersi brusche modifiche di copioni… in ballo ci sono anche le elezioni al Parlamento Europeo.. figuriamoci se l'élite potrebbe permettersi lo sconvolgimento dei sapienti e funzionali (alla loro causa) equilibri creatisi a Strasburgo e Bruxelles… Nuovi partiti e movimenti presumibilmente vincenti in Parlamento potrebbero portare tra gli scranni dell'Eurocamera rappresentanti nuovi e personaggi davvero comodi e "pericolosi" per lo status quo venutosi a creare in questa sorta di Terza Roma Mazziniana. Magari qualcuno potrebbe tornare a parlare con forza di "sovranità monetaria"… Non sia mai!

 Burattini e Burattinai a cena                                                                                   

Il tutto – secondo quanto rivelato da numerosi quotidiani di controinformazione nei giorni scorsi – sarebbe stato deciso in una cena privata che ha avuto luogo lo scorso 20 settembre a Roma, e che avrebbe visto confluire allegramente a casa di Eugenio Scalfari nientepopodimenoché Mario Draghi, Enrico Letta, Giorgio Napolitano e Laura Boldrini: tutti  insieme appassionatamente. Tutti strenui difensori dello "stato di necessità" che legittima ed "autorizza" le "riforme" e tutti allegri supporters delle privatizzazioni e del prelievo forzoso suggerito dalla Troika (Bail-in). Insomma dopo il sacco del Britannia stiamo assistendo al sacco del "Britannia 2". Temiamo tuttavia che nelle sale non vedremo mai il sequel (Britannia 3). perchè? Beh semplice: non c'è rimasto più nulla da rubare e distruggere!

di C.Alessandro Mauceri e Sergio Basile  (Copyright © 2013 Qui Europa) 

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