– di Nicola Arena, "Sete di Giustizia" Anguillara Sabazia –
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La Grecia dell'eroe di cartapesta Tsipras nella morsa dell'usura – 2a parte
Grecia sottomessa alla Troika, consegna bozza
di riforme per "eventuali correzioni"
Le riforme di Tsipras funzionali agli interessi dei banchieri
e agli aguzzini dell'EURSS
di Nicola Arena, "Sete di Giustizia" Anguillara Sabazia
Gestiscono con indifferenza la vita di miliardi di esseri umani
Bruxelles, Atene – di Nicola Arena, "Sete di Giustizia" – La "questione Grecia" tiene ancora banco in Europa (vedi qui prima parte – Grecia-Italia – La Guerra del Sangue contro l’Oro non deve finire!). Quello che più sorprende di questa agghiacciante vicenda storica contemporanea, è l’assoluta indifferenza con cui i potentati della terra, che ricordiamo sono un’esigua minoranza, attraverso tecniche organizzative finalizzate al controllo totale, gestiscono da assoluti padroni, e non solo in Grecia, la vita di milioni, anzi miliardi di esseri umani in tutto il mondo.
Grecia – Le "riforme" di Tsipras e il "sostegno" dell'UE
Leggiamo di seguito una notizia apparsa in queste ore dall’agenzia di stampo ANSA: "Lotta all'evasione fiscale, misure anti-corruzione e anti-contrabbando, pubblica amministrazione più efficiente: è la prima bozza della lista di riforme che il Governo Tsipras ha già preparato ed inviato a Bruxelles, in attesa di un riscontro dei tecnici europei che aiuti a preparare la lista definitiva attesa entro lunedì sera dall'ex Troika. Atene non è sola: da venerdì la Commissione Ue lavora assieme al Governo fornendo quello che chiamano 'sostegno tecnico', cioè sia un aiuto sia un modo per controllare che i greci non scrivano un piano inaccettabile per l'Eurogruppo chiamato ad esprimersi martedì".
Dichiarano Guerra a chi non vuol farsi derubare
Notiamo come la realtà vissuta dal popolo greco viene registrata e montata secondo gli interessi mediatici di chi controlla banche, politica, scienza e vita umana. Parliamo di lotta all’evasione fiscale che, tradotto, significa dichiarare guerra a chi non vuol farsi derubare, di una parte del proprio tempo e lavoro, infatti il 40% delle tasse finiscono nelle casse dei banchieri sotto forma di interessi sul debito (non dovuto).
Misure anticorruzione?
Si parla di "misure anticorruzione", quando ormai è evidente che la corruzione è funzionale al sistema e serve per mantenerlo e alimentarlo ai danni del popolo. Si afferma di voler rendere la pubblica amministrazione più efficiente. Belle parole, ma di fatto una pubblica amministrazione efficiente, va contro gli interessi delle banche e della mafia mondiale.
La p.a. non deve funzionare…
La pubblica amministrazione non deve funzionare in modo efficiente, proprio per dare al popolo l’impressione che, con le privatizzazioni, la macchina possa funzionare meglio, in pratica si cerca il consenso del popolo greco a vendere ciò che gli appartiene, in cambio del nulla.
Atene non è sola?
Atene non è sola? No assolutamente! Infatti, chi controlla la Grecia non lascerebbe mai decidere ai rappresentanti greci quale debba essere il miglior futuro per il loro popolo; difatti attraverso il “sostegno tecnico” che chiamano “aiuto” vi è un controllo totale, per evitare che i greci scrivano proprio un programma che fornisca loro un piano di rinascita e di benessere, non accettabile però dall’Eurogruppo.
Il ladro detta le condizioni in casa del derubato
Continua l’ANSA: "La bozza arrivata ad Ue, Fmi e Bce domenica sera è composta da tre pagine nelle quali, accanto ai provvedimenti, non ci sono numeri che spieghino l'impatto delle misure sul bilancio, prima preoccupazione dell'Eurogruppo, il quale ha chiaramente detto che vuole vedere coperture chiare per ogni riforma". E’ come se il ladro si senta autorizzato per legge a controllare nelle case dei derubati quanti beni deve rubare, e dettare le sue condizioni. Vuole essere presente per controllare che il derubato non nasconda i suoi beni in un posto nascosto o che adotti delle misure di prevenzione per la propria sopravvivenza futura. Proseguendo con la stessa fonte ANSA, apprendiamo con rinnovata meraviglia anche che "la bozza specifica indica per ora solo le aree in cui il Governo intende intervenire, con riforme principalmente strutturali, che al momento non sembrano avere un impatto negativo per i conti".
Nassun impatto negativo per i conti dei banchieri
Noi traduciamo queste parole ponendo in risalto il punto di osservazione dello scrittore, che sembra coincidere con quello dei gruppi di potere, (ma questa è solo una interpretazione dello Scrivente), quindi la bozza contiene elementi che non sembrano avere impatti negativi per i conti, (?) ovviamente dei banchieri. Si legge sempre dall’ANSA che "per ora c'è la lotta all'evasione fiscale e il contrabbando di sigarette e benzina, e la riforma della pubblica amministrazione". Queste notizie ben infiocchettate, pur confermando la drammatica situazione, fanno apparire il popolo greco come l’unico responsabile della cattiva gestione dell’economia e delle finanze dello stato. Meschino e agghiacciante! Noi invece vogliamo ribadire, ancora una volta, che il dramma del popolo greco e di tutta quella popolazione mondiale, che vive momenti di angoscia e di povertà, è causato da questo sistema basato sulla moneta debito.
Popolo greco – Dilaniato da un debito non dovuto
Il popolo greco è dilaniato da un debito non dovuto, che grava su tutta la popolazione come una spada di Damocle. Il debito è una satanica invenzione che comporta inconsapevolmente (per il popolo) l’espropriazione e il conseguente indebitamento per tutto ciò che ogni persona è in grado di realizzare attraverso il suo impegno. Si tratta di un modo assolutamente malefico di utilizzare le persone al pari degli animali da lavoro. Con una distinzione non di poco conto, “le bestie lavorano per l’uomo ma non hanno debiti verso l’uomo”. La Banca Centrale Europea emette denaro solo PRESTANDO, cioè ADDEBITANDO, di conseguenza la moneta euro nasce già da subito gravata del 200% del valore con aggiunta degli interessi.
Il denaro del popolo greco dovrebbe essere dichiarato di sua proprietà
Il valore racchiuso nel simbolo euro, viene creato dal popolo greco, che accetta convenzionalmente quel contrassegno come contenitore di valore (vedi qui per approfondimenti – Il Contenitore – Una truffa oltre il dualismo lira/euro) in cambio del proprio tempo di vita (lavoro fisico e mentale, prestazioni sociali, ecc.) e dei beni materiali in suo possesso, perché prevede di ricevere a sua volta le stesse prestazioni cedendo in cambio quel titolo. Per questo motivo, tutto il denaro in possesso dei popoli già dovrebbe essere dichiarato di loro PROPRIETA’ (vedi qui La moneta Proprietà, come volano dell’economia e qui Proprietà popolare della moneta: unica via). Con questo sistema perverso, invece, nessun uomo sulla terra potrà mai essere il proprietario del proprio tempo (trasformato in denaro).
La reale funzione del denaro. Il perchè è stato inventato
La moneta è stata inventata dell’uomo per racchiudere in essa un valore (che come insegna il professor Auriti: il valore è tempo, cioè il rapporto fra il momento previsto e il momento in cui si realizza la previsione) Il tempo sfugge, è etereo, così a fine giornata l’uomo potrà utilizzare quel valore creato dalla sua attività, solo materializzandolo in un simbolo di costo nullo e conservarlo per poterlo utilizzare a seconda delle proprie esigenze. Privare quindi l’essere umano della proprietà di quel denaro creato, significa privarlo del suo tempo e indebitarlo per la rimanente parte di vita.
Controprova dell'assurdità dell'attuale sistema di emissione
Questa drammatica verità potrà essere scoperta solo facendo delle ipotesi, e ponendosi delle domande ritenute assurde, ma che in realtà non lo sono. Ribadendo che la B.C.E. emette tutto il denaro solo PRESTANDOLO, la prima domanda che una persona dovrebbe chiedersi è: se la banca centrale volesse immediatamente ritirare tutto il denaro emesso, invece di “accontentarsi” solo degli interessi, cosa accadrebbe? A questa domanda esiste solo una risposta, che è questa: al popolo verrebbe immediatamente tolto tutto il denaro in suo possesso, rimanendo ancora debitore del rimanente debito, perché una parte del denaro originariamente emesso dalla Banca Centrale, nel corso del tempo, è rientrato nelle casse del sistema bancario (attraverso gli interessi e le tasse) o volatilizzato all’estero. E’ necessario raggiungere la conoscenza della verità sul denaro, dissociarne il valore dal simbolo e poi pretenderne la proprietà. Per consegnare alle future generazioni un futuro giusto equo e soprattutto vivo.
Nicola Arena, "Sete di Giustizia" (Copyright © 2014 Qui Europa)
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