Eurozona: “Mare Mosso” d’Europa – Cui prodest?

Giovedì, Maggio 31st / 2012

– di Domenico Apicella –

Unione europea / Eurozona / Grecia / Abbandono Eurozona / Fuga / Effetto domino / Angela Merkel / Christine Lagarde / Manuel Barroso / Cicerone / Rating / Spread / Convenienza / Cui prodest / Domenico Apicella / Qui Europa / Controinformazione  / Pacchetto Barnier sul rating mai approvato 

Eurozona –  “Mare Mosso” in Europa

Cui Prodest?

Bruxelles, Atene – “L’uscita della Grecia dal regime monetario unico europeo provocherebbe un effetto domino su tutte le politiche economiche dei paesi dell’Eurozona, con conseguente distruzione del sistema finanziario comune”: è questa la grossolana ma alquanto efficace ipotesi avanzata da illustri economisti della  Bank of America Merril Lynch. Siamo davanti ad allarmismi “sinceri”, derivanti da una reale preoccupazione degli americani o ad una squallida tattica psicologica che progressivamente possa portare le popolazioni europee a ribellarsi creando una reale implosione del sistema economico europeo? È vero  che siamo nell’era di rivoluzioni repentine ed imprevedibili in un sistema globalizzato come il nostro, ma per perdere quella sovranità economica di cui disponevamo sino a pochi anni fa, per svalutare l’euro al ribasso in questo modo , prima di convincerci che sia giusta una decisione che spinga in un senso o in quello opposto, non sarebbe utile determinare ed appurare le “ingerenze” subìte da paesi a cui conveniva scatenare questo collassso? “cui prodest” (letteralmente “a chi giova”) diceva Cicerone per far emergere durante un processo la colpevolezza dell’uno o dell’altro imputato.

  La mina greca                                                                                                                                

Nel frattempo in Grecia si delineano gli scenari che verranno e le elezioni del 17 giungo prossimo sembrerebbero quasi virare verso un’univoca direzione pro-Eurozona, ma potrebbero esserci brutte sorprese per Angela Merkel, Christine Lagarde, Manuel Barroco & Co. D’altro canto si addolcirebbe anche la posizione della cancelliera tedesca che consentirebbe un’ulteriore sforzo da parte dell’Europa improntato su una direttrice non più dualista ma monista: "mantenere  la Grecia nel sistema euro-centrico” (probabilmente perché anche la Germania sarebbe colpita al cuore se gli scenari futuri prospettassero un’uscita greca – vedi articolo di ieri Venerdì 30, in "Qui Europa"). È importante comunque far notare che quello in corso è il quinto  anno consecutivo che la Grecia è in recessione per l’insostenibilità delle politiche di risanamento dei conti pubblici imposte dall’alto dei vertici europei, quindi, se da un lato si conferma una linea dura ed inflessibile sul rispetto dei “patti”, dall’altra l’Europa mostra strategicamente una faccia tenera e comprensiva (si fa per dire) ed un paio di quesiti a tal proposito mi sovvengono: qual è la vera Europa? La Grecia è bocciata o promossa? E l’Italia ha sostenuto i cosiddetti esami?

  Eurozona – Cara Italia, "Cui Prodest"?                                                                                 

Un breve cenno infatti sulla nostra ben amata penisola lo dovremo pur fare, dicendo che noi non navighiamo certo in acque tranquille, stiamo transitando in una tornata “mossa” che non si sa dove porterà, tuttavia non è utile ai fini pratici lottare contro un nemico astratto  impercettibile come lo “spread” (a quello dovrebbe pensarci Barroso, semplicemente dando attuazione al vecchio "pacchetto Barnier", tendente a delegittimare le votazioni delle agenzie di rating verso gli stati sovrani – una vera indecenza mercatista e liberticida ai danni di 500 milioni di cittadini – presentato all'odg dei commissari ad inizio anno, ma tuttavia mai approvato per assurdi pretesti e per l'assenza grave ed ingiustificata dello stesso Barroso, impegnato quel dì in altri affari… ) anche perché sarebbe una lotta fratricida tra Germania, che gode del rendimento più certo dei titoli interni e resto dell’Europa che vive una fase di acuta insicurezza, ma è necessario capire se il presunto "comune intento europeo" sia ancora praticabile o superabile; se è un progetto concreto o se non lo è mai stato; se vale la pena sudare e morire per non perderlo di vista o se i sacrifici ed il sangue versato da vittime innocenti è sufficiente a fermarsi qui. l’Italia ,dinanzi  a questa tornata “mossa” non può e non deve sbagliare, in un senso o nell’altro vivremo e moriremo da Italiani, lotteremo e soffriremo da Italiani, tuttavia speriamo di farlo per un motivo “valido”. Ad oggi quel motivo è tuttavia inconsistente e sfuggente ad ogni raziocinio. 

Domenico Apicella  (Copyright © 2012 Qui Europa)

 

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