Epilogo Euro: la fine della moneta unica è solo rimandata!

Giovedì, 23 agosto / 2012

– di Maria Laura Barbuto –

Unione Europea / Europa / Italia / Spagna / Germania / Roma / Moneta unica / satanismo / simbologia     

Epilogo Euro: la fine della moneta unica

è solo rimandata!

La moneta della "Bestia" nata per distruggre l'Europa?

L'analisi di "Qui Europa" sulle teorie complottiste

 

di Maria Laura Barbuto

Roma, Berlino, Strasburgo, Francoforte – In questi ultimi scampoli di Agosto, in Europa si è tornati a parlare insistentemente e per ovvi motivi, dell’Euro, della crisi e del ripristino “delle vecchie tradizioni monetarie”: anche se la profezia relativa alla fine della moneta unica europea non ha trovato fondamento concreto nell'estate 2012 – per come avevamo in parte previsto, e per come avevano previsto diversi accreditati osservatori europei e premi Nobel – è anche vero che, probabilmente, essi hanno sbagliato di poco. Smentita, ma solo per il momento, la previsione, il "temuto pericolo" (o l'auspicata liberazione) – tuttavia – non è ancora passato, anzi! Ormai siamo nel pieno della crisi ed ogni minimo miglioramento della drammatica situazione finanziaria europea, purtroppo, non assume il significato di superamento dei problemi legati all’economia. Agosto sarebbe stato il mese più caldo anche per l’euro, in quanto le previsioni parlavano di un crollo definitivo della moneta e delle Borse e di un’impennata dello spread (dello strategico e subdolo spread) che avrebbe toccato quota 700: non è successo, ma il tracollo pare sia solo rimandato. Ma in questi ultimi scampoli di agosto, il declino dell'Europa, sempre più affossata dall'euro e dai suoi accidenti, si sta tingendo anche di "funeste fantasie" o "terribili verità" (dipende sempre dai punti di vista) innescate da divagazioni sul tema "euro" di un esercito di studiosi, cosiddetti "complottisti", e non solo. 

  Digressioni sulla natura occulta dell'euro  

Fantasie, che tuttavia, a ben vedere presentano curiosi e sconcertanti indizi. Che l’Euro fosse nato per distruggere le monete nazionali e per sovvertire la sovranità nazionale degli stati è ormai storia assodata e largamente condivisa. Ma a sostenere, invece, che esso sarebbe potuto diventare una trappola mortale per l'intero Vecchio Continente, davvero pochi erano pronti a scommetterci. Certo, fermandoci per un momento ad ascoltare le supposizioni di molti complottisti, ed analizzando la grafica impressa sulle monete emergono particolari davvero inquietanti. Simboli spudoratamente massonici e mondialisti, come noto, si sono sprecati sul dollaro Usa: il dollaro è il capolavoro massonico per eccellenza, con le sue inequivocabili frasi (es.: "novus ordo seclorum"), la piramide tronca in bella vista e l'occhio onnivegente luciferiano. Perchè dunque precludere questa possibilità per la moneta unica europea?

 Quegli strani disegni sull'euro: il marchio del diavolo?  

Allora, senza voler trasformarci in "improbabili complottisti della Domenica", ma fermandoci per un momento soltanto ad ascoltare ed esaminare le prove delle cosiddette tesi complottiste, forse molti tra noi potranno finire per concordare con quanti sostengono che gli strani simboli impressi sull'euro non siano casuali, ma che in realtà rivelino la natura occulta dell'euro stesso. Certo, la grafica della moneta unica é stata pensata, ponderata e valutata chissà quante volte prima di essere imposta. Pertanto risulta difficile pensare che i disegni sull'euro siano casuali o che siano semplici decori grafici. In tal senso molti cosiddetti "complottisti" e molti accreditati studiosi di numismatica vedono nelle 6 stelle, nelle 6 linee e – di nuovo – nelle 6 stelle unite tra loro, da un'unica linea retta, il simbolo biblico della bestia "666". Sarà un caso? Chissà. Ma non è finita! accanto a questa curiosa combinazione geometrica vi sono altri due simboli che ci lasciano perplessi: in alto, la penisola scandinava assumerebbe una curiosa simbologia fallica (ricordiamo, in tal senso, come proprio il culto del fallo sia uno dei tre principali culti massonici) mentre al centro della moneta, spostato a destra, si può notare uno strano simbolo a forma di numero "4". Secondo molti esperti di antiche scritture, esso non sarebbe altro che l'espressione dello stesso numero "666" scritto in sanscrito. Dunque euro e dollaro sarebbero legati da sottili significati esoterici, che aprirebbero ad altre sconcertanti  riflessioni.

 L'insostenibile leggerezza dell'essere 

Ma, mettendo per un momento da parte esoterismo ed occultismo, e tornando all'economia, all'Eurozona e ai danni "pratici" dell'euro sulle finanze e sulla stabilità delle nazioni europee, come ormai noto, è assodato come l’Italia (tra le vittime sacrificali predilette dell'Euro-gabbia) sia nel mirino degli speculatori a causa proprio del suo "debito gonfiato". Un debito indotto favorito ed alimentato dall'euro stesso e dal Sistema target 2: sistema di regolamentazione interbancaria ed internazionale (interno all'Eurozona) nato proprio per supportare l'euro, nel 2007, sulle ceneri del precedente "Sistema Target". Prova, questa, che la crisi non sia affatto né arginata, né casuale. Ma bensì voluta ed indotta da oscuri burattinai, con un fine ben preciso, quello di creare un unico superstato europeo, egemone e totalitario (Vedi MES). Ma in molti si ostinano ancora a non capire. Assistiamo ancora al triste spettacolo di una parte dell'Italia (credulona), che continua a far finta di non comprendere, e che continua a considerare “veritiere e soddisfacenti” le parole del professor Mario Monti che – imperterrito – continua ad affermare, con una disarmante leggerezza, di aver "voltato le spalle alla crisi”. E come dargli torto? Lui, il Buon Mario, le spalle le ha voltate davvero, ma al nostro "Paese della crisi": del quale risulta essere uno dei maggiori responsabili. Probabilmente, nel prossimo caldo autunno, in Europa a muovere le pedine dello scacchiere e ad alimentare questa danza macabra dinnanzi alla "vittima sacrificale Italia", sarà la Germania che potrebbe dare all’Ex-Bel Paese la cosiddetta “botta di grazia”, imponendo un rigore autunnale ancora più austero che – come più volte abbiamo sottolineato noi di Qui Europa – non farebbe altro che peggiorare la situazione. E tutto per difendere il solito crudele, pagano e vorace dio euro.

 L'irrefrenabile disgregazione dell'Europa  

Intanto, all’interno dei confini nazionali di ogni singolo Paese, si fanno progetti per mettere eventuali toppe ad una bandiera europea ormai logora, qualora gli ipotetici e fasulli piani europei di "rinascita" non dovessero andare a buon fine e la crisi avesse, così,  la meglio sulle tasche e sul sangue dei cittadini del Vecchio Continente. Vedi caso Finlandia. Tra le soluzioni possibili, per molti paesi potrebbero esserci allora, in previsione, l’abbandono della moneta unica ed il rispristino di una propria moneta nazionale: beh, se l’euro è nato con l’obiettivo di raggiungere e stabilire un’unità politica equa, indolore ed armoniosa, oggi possiamo dire a gran voce che la missione è totalmente fallita. L’unico “traguardo” che si potrebbe raggiungere è, dunque, l’ulteriore disgregazione di un’Europa già in contrasto ed in difficoltà. La fine – per ora solo ipotizzata – della moneta unica potrebbe diventare, quindi, una vera e propria scommessa. C’è chi crede che rivedrà la lira, c’è chi ne avrà solo nostalgia e continuerà ad averne; o chi, ancora, crede nell’euro e sostiene che possiamo farcela da soli, perché la nostra situazione è diversa da quella della Spagna o della Grecia. Ma chi confida in ciò , evidentemente dimentica che ad alimentare la "crisi indotta"  – come abbondantemente dimostrato da "Qui Europa" dall'avvio della disastrosa disavventura del governo Monti – non sono fantomatiche, ipotetiche o comunque secondarie bolle immobiliari, ma è ben altro! Ma si sa: le parole se le porta via il vento e  l’unico vento che continua a soffiare è quello della "crisi pilotata". Quello della speculazione. Un ottimo e provvidenziale vento per i lauti introiti delle banche: nazionali ed estere.

 Maria Laura Barbuto (Copyright © 2012 Qui Europa)

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