Crisi: Pericoli e strategie dell’Ue “liberista”

Martedì, Febbraio 21th / 2012

– di Sergio Basile –

Unione Europea / Consiglio europeo / Crescita / Crisi / Governi Ue / Lettera / Ricette / Liberismo / Deregulation / Commissione Ue  / Agenzie di rating / Abolizione progressiva delle Golden Share statali / Regolamentazione dei servizi finanziari / Mercato europeo integrato / Deregulation / Bric / Canada /Recessione /  Copyright / Acta / Abolizione delle barriere di mercato / Linea liberista  / Mario Monti / Qui Europa /  Sergio Basile  

Crisi: 12 governi Ue indicano 8 priorità

“liberiste” per la crescita

No a barriere su servizi.

Si a mercato unico digitale e energia

Bruxelles – Nelle scorse ore, con una lettera alla Commissione Europea  i premier di 12 Paesi – Italia,  Gran Bretagna, Estonia, Lettonia, Finlandia, Irlanda, Repubblica Ceca, Slovacchia, Spagna, Svezia, Polonia ed Olanda – eccetto gli assenti Francia e Germania, hanno indicato 8 priorità per rilanciare la crescita europea. I leader hanno ribadito una linea liberista, incentrata su una rapida e convinta abolizione delle barriere al mercato dei servizi, e sul potenziamento di un mercato unico del digitale e dell’energia entro il 2014/2015; nonché sulla deregulation. I leader hanno inoltre parlato di modernizzare le economie dell’Unione, mediante la correzione degli squilibri macroeconomici esistenti. La creatività e la concorrenza – almeno a stando a quanto dichiarato dai leader europei – sarebbero bloccate da  una fissa rete di regimi di copyright, situazione superabile – a loro giudizio – mediante la semplificazione il sistema di licenze, “dato un quadro efficiente al diritto d’autore, fornito un sistema sicuro e affidabile per i pagamenti online”. Ma L'Osservatorio "Qui Europa" rileva che svolte brusche e propagandistiche in tale delicatissima materia potrebbero rivelarsi contriproducenti: vedi disastri impliciti incorporati nel Trattato internazionale "altamente liberticida" noto come Acta, già ratificato da molti stati del mondo, tra cui gli Usa, che con la scusante ed il subdolo pretesto della tutela della privacy e del diritto d'autore. L'Acta comporta, in effetti, una lista lunghissima di restrizioni delle libertà dei singoli, senza precedenti nella storia (vedi articoli su Acta in "Qui Europa").

  Energia – Settore strategico per lobby e cittadini  

Altro punto forte del piano di rilancio consta nella creazione di un mercato interno dell’energia entro il 2014, “dove le interconnessioni energetiche possano aumentare per garantire la sicurezza degli approvvigionamenti”, da affiancare  ad un’area europea di ricerca: un ambiente ideale e migliore per ricercatori e imprese: almeno a quanto dichiarato dai leader "liberisti" del Consiglio Ue. Infine sarebbe necessario – nelle indicazioni dei leader europei firmatari dell’appello-liberista – rafforzare i rapporti con i colossi Usa e Russia, e dialogare con i Bric e con il Canada. La sesta priorità, come accennato, consterebbe nella famosa deregulation: ovvero nel ridurre il peso della regolamentazione Ue. La settima priorità indicata da Monti & C., è la creazione di un mercato europeo integrato, per rilanciare il lavoro giovanile; mentre l’ottava ed ultima linea d’intervento proposta afferisce alla regolamentazione dei servizi finanziari: mediante la riduzione delle garanzie alle banche (ipotesi cher stride fortemente con l'indifferenza dell'Europa dei tecnocrati nei confronti delle ricapitalizzazioni selvagge, in periodo di credit crunch e crisi, a discapito dei contribuenti europei) in nome della libera concorrenza tra istituti di credito, ed al fine di non distorcere – come avvenuto finora con la complicità dei governi stessi e della troika – l’intero mercato.

Agenzie di Rating – Abolizione progressiva "Golden Share statali":

Tandem subdolo e liberticida per le sovranità nazionali  

Nulla sul rating e su lgioco spesso ambiguo delle agenzie di rating. Speriamo solo che tutta questa deregulation non si trasformi – come pare – in una grande opportunità per lobby ed holding. Cosa per la verità ad oggi molto probabile. Anzi, quasi una certezza. Si pensi – ad esempio – all’abolizione progressiva delle golden-share statali che garantivano un certo controllo degli “enti sovrani” – o pseudo-tali – sui colossi aziendali nazionali di maggior prestigio: oggi in gran parte privatizzati e delocalizzati in maniera troppo frettolosa e contestabile. Speriamo, inoltre, che non si tratti dell’ennesimo proclama inconcludente, simile al famoso e leggendario motto Ue sull’area Schengen e sullo sviluppo del settore scolastico ed economico dell’Ue, secondo il quale entro il 2012 l’Unione europea sarebbe diventata lo spazio economico più competitivo al mondo, in merito a sviluppo commerciale e ricerca. Belle parole e nulla più! Parole vuote che ancor oggi, tuttavia, in Grecia e nei “Pigs” suonano come un’amara beffa.

Sergio Basile (Copyright © 2012 Qui Europa)

 

 

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