Martedì, Marzo 4th/ 2014
– di Redazione "Qui Europa" e Vincenzo Mannello –
Iniziativa di libero Confronto, "Pensa e Scrivi" di "Qui Europa"
Domenica, Aprile 15th/ 2012
– di Sergio Basile –
Italia / Crisi Ue / Governo tecnico / Mario Monti / S.o.s. / Campagna pubblicitaria / Rilancio immagine del governo / Tasse / Fiscal compact / pensioni / Disoccupati / Lorenzo Cherubini / Jovanotti / Testimonial / Rifiuto / Impegni improrogabili / Politica / Giorgio Napolitano / Partiti politici / Tecnocrazia / Onore / Marketing e studi di settore / Popolarità sul web
S.O.S. Monti – Lorenzo dice “NO” al Professore
Restyling-immagine del governo tecnico:
Monti in calo di popolarità tenta invano la
"Carta Jovanotti", che declina l'invito.
Ora si teme l'effetto "Boomerang"
Roma – Nelle ultime settimane, col crescere del “regime d’imposizione fiscale” cresce parallelamente anche il tentativo di restyling di un governo Monti sempre più impopolare, che con una ricca e mirata Agenda digitale – dietro consiglio dell’Europa – si sta sforzando con ogni mezzo di ammodernare ed informatizzare nel profondo il Paese per dare un senso di stabilità e benessere, e controbilanciare – con discutibile successo, e gusto discutibile – i disastri fatti sul fronte tasse, lavoro, pensioni, tagli, accise e recessione. Tra i principali obiettivi dell’Agenda montiana: “Infrastrutture e sicurezza”, “e-Commerce”, ”Alfabetizzazione digitale e Competenze digitali”, “e-Government”, “Ricerca & innovazione” e “smart cities & communities”. Allora, in tempo di crisi, si sa, da una parte e dall’altra c’è chi auguzza l’ingegno e tenta qualsiasi carta per – come si suol dire – “portare acqua al proprio mulino”.
L’S.O.S. di Monti – L’idea Jovanotti
Allora fa davvero sorridere l’ultima trovata del professor Mario Monti – riportata dall’ “Espresso” e da “Libero” di oggi – che, dopo aver giocato la carta europea del fiscal compact (impedendo di fatto ai cittadini di avere “indietro” dallo Stato più servizi e benefici i quelli che essi rimettono alla causa pubblica pagando le tasse, con l’iniqua abolizione del “deficit spending”: non era mai accaduto a memoria d’uomo); aver afflitto le tasche dei contribuenti – soprattutto, in proporzione, di quelli più poveri: vedi pensionati – con ogni tipo di balzello; ed aver caricato all’inverosimile le accise sul carburante (trasformando un semplice viaggio di lavoro “quotidiano” di un padre di famiglia, in una epica traversata faraonica “lacrime e sangue”) – in evidente deficit di popolarità (malgrado quel che sostengano molti giornali nazionali di punta, che vedono il “caro ed amato” professore, stranamente, coperto da un’aurea dorata di plebiscitaria fiducia popolare) e forte della conoscenza dei più diabolici stratagemmi bocconiani di marketing, avrebbe addirittura chiesto aiuto a Jovanotti, al fine di convincerlo – a suon di euro – a sponsorizzare l’azione del suo “governo tecnico” di nominati.
Il “Grande Rifiuto”
Ma Lorenzo – che quanto a popolarità in Italia (e non solo), non è davvero secondo a nessuno (un’icona senza eguali nello star-system) ha gentilmente declinato l’invito, parlando di “improrogabili impegni all’estero”. Ma la cosa strana – e nel contempo, consentiteci, divertente – e che nell’immediato non sono previsti concerti, e l’ultimo tour, quello americano, è finito il 17 marzo scorso a Los Angeles. Insomma, il sospetto che Jovanotti abbia meditato un garbato espediente diplomatico per levarsi di mezzo non sarebbe poi così inverosimile. Un “NO” grande e pesante come un “bocconiano 110 e lode”, ma che avrà certamente colpito nell’orgoglio il pluridecorato ed osannato professor Monti, ridimensionandolo e di molto agli occhi dei suoi stessi sostenitori – opinion maker, politici e giornalisti – disseminati all’interno di numerosissimi colossi dell’informazione nazionale.
L’effetto boomerang
Il professore avrebbe scelto Jovanotti (forse sopravvalutando il suo ascendente da “vecchio-tecnico” ed il suo spirito di persuasione) “per il grande ascendente che egli ha sui giovani”, e per il fatto che – dagli studi di settore posti in essere – egli risulterebbe uno tra i più abili comunicatori sul web: ad esempio, la sua pagina Facebook, ad oggi, presenta oltre un milione di iscritti. Peccato che il suo modo di comunicare non abbia bisogno di alcun artifizio, ma sia qualcosa di vero e profondo, che il Lorenzo Nazionale ha avuto da sempre: figlio di una naturale semplicità e spontaneità dell’essere, che – a differenza di qualcun altro – lo rende davvero amabile agli occhi di tutti: senza artifizi o escamotage mediatici. Invero, dunque, il “grande rifiuto” alla luce degli (infausti) sviluppi pubblicitari che l’équipe di esperti vicina a Monti si era prefissato di raggiungere, si è trasformato, al contrario, in un grande flop. Un effetto boomerang piuttosto deleterio per l’impeccabile immagine del professore. Probabilmente allora non così tanto amato come qualcuno vorrebbe farci credere e darci a bere. Anzi! E basta andare nei mercati o nelle code agli uffici di collocamento per capirlo. Il marketing ed i sondaggi possono aspettare! Ma d’altra parte, perché un cantante sensibile alle cause sociali come Jovanotti avrebbe dovuto legarsi ad un carrozzone così ingombrante e farraginoso come quello montiano? Per denaro? Per avere maggiore visibilità? Per orgoglio? Francamente no! Non almeno per Lorenzo, che di tali dorati e succosi “accidenti terreni” certamente abbonda.
Lorenzo – Interpretazione del “Pensiero Positivo”
Cercando di interpretare il pensiero di Lorenzo, crediamo in fondo che il valore di un ideale o di una battaglia politica sia qualcosa non monetizzabile, non barattabile con un giorno di gloria o col denaro: per quanto esso sia. E secondo noi questo Lorenzo lo sa bene, e gliene fa grande onore. D’altra parte, invece, viene fuori l’immagine di un professore calcolatore, debole e freddo, ma anche – in fondo – consapevole di non avere il sostegno della maggioranza degli Italiani, e di stare – per volontà di qualche tecnocrate, qualche politico tornacontista e/o per legittimazione più o meno forzata del Presidente Napolitano – “appeso” ad un ruolo che francamente non gli calza. Il ruolo del “professore premier” non eletto da nessuno. Meglio sarebbe, forse, tornare tra i banchi della Bocconi ad insegnare marketing ed economia. Auguri professore!
Sergio Basile (Copyright © 2012 Qui Europa)
Martedì, Marzo 4th/ 2014
– di Redazione "Qui Europa" e Vincenzo Mannello –
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