TAV – L’Ue insiste sulla tratta Torino-Lione

Mercoledì, Luglio 18th/ 2012   

– di Mario Luongo –                                           

Commissione europea / Tratta Torino-Lione / Linee ferroviarie alta velocità / Val di Susa / No Tav / Project bond  / Siim Kallas / Corrado Passera / Francoise Holland / Cuvillier / Finanziamenti europei per l’alta velocità / Aumento Pil / Popolo No Tav  

TAV – L’Ue insiste sulla tratta Torino-Lione

Dal commissario europeo per i Trasporti proposte

per aumentare i finanziamenti per la TAV: esulta

la politica degli appalti e degli "amici di amici"

Intanto migliaia di famiglie europee vivono di stenti

sotto la soglia di povertà

Bruxelles, Parigi, Roma  – L’alta velocità torna a far parlare di sé. Dopo mesi di proteste, scontri, passi in avanti, ritirate, analisi, critiche, l’argomento sembra non aver trovato un epilogo sensato. La realizzazione di linee ferroviarie per l’alta velocità, di cui la tratta Torino–Lione rappresenta l’esempio più discusso e mediaticamente noto, continua a far parlare in Commissione europea, ma soprattutto in Francia e Italia, gli stati più direttamente coinvolti in quello che sta diventando sempre di più un pasticcio senza capo né coda.  Le proteste in Val di Susa sono state il simbolo di un paese diviso sulla questione dell’alta velocità e sulla realizzazione di costose opere come la Torino–Lione; un paese che spesso non riusciva a vedere e  a capire le reali motivazioni di questi lavori, la loro effettiva utilità in un’economia agonizzante. Le risposte date rispettavano il mantra “investimenti opere pubbliche più occupazione crescita sviluppo”, già sentito altre volte, ma poco condiviso non solo dai cittadini, ma anche da studiosi, giornalisti, politici.

  TAV – Un'opera faraonica per "pochi eletti" e troppo costosa   

Come già spiegato anche in altri articoli (come quelli sui Project Bond) la reale utilità di realizzare importanti opere pubbliche per dare una sana sferzata alla stagnante economia e creare posti di lavoro, ha trovato ben presto i suoi limiti strutturali, rivelandone spesso l’inefficacia, quando non l’inutilitàPer risolvere la questione dell’immobilità economica sembra quantomeno poco lungimirante costruire linee ferroviarie che buona parte delle gente non potrà farne uso e reputa pertanto inutile, creando così altro debito; è un paradosso voler riavviare la crescita per poi pagare l’interesse sul debito, quasi un circolo vizioso in cui l’indebitamento si crea ed alimenta con ulteriori debiti.

  Il PIL? Ormai inaffidabile! 

Il Pil continua ad essere il metro di misura adottato come unico sintomo della crescita, dell’occupazione, della produttività di un Paese, insomma del suo benessere generale. Il problema è che non può essere l’unico termometro possibile per misurare la temperatura interna al nostro Stato, specie per il fenomeno occupazione, tant’è vero che dagli anni ’60 circa ad oggi il PIL è aumentato di quasi 4 volte, mentre il tasso di occupazione in proporzione alla crescita della popolazione è diminuito. Oggi l'Europa conta quasi 5o milioni di disoccupati.

  Le preoccupazioni di Parigi  

In tutto ciò oggi a Nicosia, l’estone Siim Kallas, commissario dell’Ue ai Trasporti, ha incontrato in via del tutto informale, ça va sans dire, due rappresentanti (non politici ma tecnici) del Ministero dei Trasporti e del dicastero per lo Sviluppo sostenibile voluto da Francoise Holland per discutere dei problemi inerenti all’argomento alta velocità TGV. A Parigi c’è molta preoccupazione sull’avanzamento dei lavori sulla linea Torino-Lione a causa delle ingenti spese previste per la realizzazione e si valuta da tempo un ridimensionamento del carnet previsto.

  Un Governo poco tecnico e molto politico  

Basti pensare che in Francia il presidente Holland "fatica" (per usare un eufemismo) a rispettare le sue promesse di promuovere la crescita in un contesto di rigore (d'altra parte è impossibile – come dimostrato più volte – conciliare rigore e crescita: sono agli antipodi). Impossibile ,dunque, in pratica, recuperare circa 40 miliardi per portare il rapporto tra deficit e PIL nel 3% entro il 2013. In Italia, inutile dirlo, la situazione non è certo migliore (pur essendo il debito privato delle imprese infinitesimalmente più piccolo di quello translalpino: 40 miliardi quello italiano contro gli 8.000 miliardi di quello francese) ma comunque ciò non ha impedito un incontro venerdì mattina tra  il ministro Passera e il francese Cuvillier che ha portato sull’argomento prospettive di un accordo che necessita più collaborazione e bilateralità tra le parti in causa e che lascia aperti i contatti tra Francia e Italia sulla questione.Kallas sa che, nonostante le sue preoccupazioni e le eventuali pressioni, sono pur sempre i due stati ad avere l’ultima parola sulle decisioni inerenti  la realizzazione della tratta, soprattutto alla luce della loro rispettiva situazione politico–economica interna. anche se Passera e Monti ovviamente faranno da sé, e malgrado si tratti di un "governo tecnico" proteso in teoria al solo disbrugo delle questioni di straordinaria amministrazione, i due sembrano allungare i loro rispettivi e lunghi tentacoli su tutto ciò che ancora possa rendere o produrre reddito, da gettare nel calderone senza fondo del debito "speculativo".

  Alla TAV i fondi Ue – Welfare, Famiglie e Imprese? What's this?  

La proposta del responsabile europeo per i Trasporto è di utilizzare le richieste di finanziamento che la Commissione intende lasciare entro la fine dell’anno, per prendere il massimo che il sostegno finanziario europeo in questo momento può dare e sfruttarlo per l’anno prossimo. Su richiesta di Roma e Parigi l’Ue potrebbe raddoppiare dal 25 al 50% il contributo comunitario su alcune poste specifiche come, ad esempio, il settore delle esplorazioni geologiche. Insomma nonostante le titubanze manifestate dai cittadini (non dai loro rappresentanti purtroppo) sulla realizzazione delle tanto discusse linee ferroviarie per l’alta velocità, l’Unione europea rimane ferma nelle sue convinzioni sull’importanza e la priorità del progetto che ha già visto stanziati 671 milioni da utilizzare entro il 2015 per la parte transfrontaliera e ne vedrà ancora tanti altri da allocare tra Francia e Italia. 

 Gargamella Bersani e il villaggio dei Puffi No-Tav  

A conti fatti sembra che di alta velocità non ce sia bisogno, il baratro lo stiamo raggiungendo speditamente già da soli. Soddisfatte saranno sicuramente le Coop rosse vicine al leader del PD Bersani, attaccato su più fronti – anche da Travaglio – per il suo stranissimo "immobilismo" nell'ascoltare le sacrosante ragioni dei No-Tav. Ma perchè sospettare di inciuci tra Coop rosse e quel simpaticone di Gargamella Bersani?

Mario Luongo  (Copyright © 2012 Qui Europa)                           

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