Ue-Crisitanofobia: quando si discrimina in nome della libertà

Giovedì,  Marzo 22th/ 2012

di Sergio Basile – 

Ue, Austria, Italia, Discriminazioni religiose, Osservatorio sull’Intolleranza e la Discriminazione Religiosa in Europa, Chiesa, Francia, Spagna, Media, Lobby, Cristianofobia, Apparizioni mariane, Martin Kugler ,  San Benedetto, Mons. Giancarlo Bregantini, Palazzo sociale, Libertà religiosa, Secolarizzazione, Pornografia, Contraccezione, Discografia Usa 

L'allarme dei vescovi europei – "avanza una interpretazione

restrittiva della libertà di coscienza" 

Ue-Crisitanofobia: quando si discrimina in

nome della libertà

Intanto l'Europa celebra il patrono San Benedetto:

l'artefice della vera rivoluzione europea

 

Monsignor Bregantini: indispensabile costruire il "palazzo sociale"

nella vita di ogni cristiano. Solo così politica ed economia

serviranno la dignità degli europei

 

di Sergio Basile

Vienna, Bruxelles, Montecassino, Catanzaro – Nelle scorse ore, Mentre in Europa si è celebrata la festa del Patrono San Benedetto (fondatore di migliaia di monasteri e abbazie che fin dal Medioevo – partendo da Montecassino, in Italia – crearono la vera identità spirituale e culturale dell’Europa civile) sentita preoccupazione è stata espressa dai vescovi europei per il rapporto sulla Discriminazione Religiosa in Europa, presentato da Martin Kugle, uno dei esponsabili dell'Osservatotio sull’Intolleranza e la Discriminazione Religiosa in Europa, con sede a Vienna, che ha posto l’accento su un tema scottante, che fa luce sulla politica dei due pesi e delle due misure spesso adottata dall’Ue e da governi di Paesi Ue tradizionalmente cristiani, come, ed esempio, Francia e Spagna. Ciò, soprattutto quando si tratta di difendere l’identità cristiana del Continente. Secondo il Responsabile dell’Osservatorio in Europa (come nota anche il quotidiano Avvenire) “avanza un’interpretazione restrittiva della libertà di coscienza che, guarda caso, colpisce i valori cristiani”. Allora accade che, mentre Bruxelles legifera contro le discriminazioni, nei fatti poi limita la libertà dei cristiani, mettendo più o meno direttamente sotto accusa chi professa la sua fede, nella famiglia come nel lavoro. Kugler sottolinea la presenza di una nuova cerchia élitaria di politici tecnocratici e agnostici (per non dire cristianofobici) e lo fa ponendo esempi concreti. Tra tutti, le ingerenze sull’obiezione di coscienza dei medici – impedita in molti stati – il diktat verso i farmacisti francesi – imposto dal governo Sarkozy – che impone la “vendita obbligata” dei medicinali contraccettivi;  le ingerenze del precedente governo Zapatero – nella “cattolicissima Spagna” – che addirittura – e non è uno scherzo del “Mister Been” spagnolo – aveva limitato la libertà dei docenti nel presentare temi religiosi; il divieto di indossare la croce sul lavoro in Gran Bretagna;   fiction anticristiane in Belgio. Nel complesso l'Oidce ha certificato oltre 180 episodi di aperta intimidazione,ponendo poi l’accento sull’intolleranza dei media e sulla frequente propaganda anticristiana della televisione, manovrata da un unico spirito secolarizzante e dissacrante che aleggia sull’Europa, dietro la regia di oscuri ed astuti burattinai. Ma d’altra parte, se vogliamo, i cristiani e gli uomini di fede sanno bene che – come annunciato e profetizzato dalla Madonna a Madjugorie e Fatima – questi sono segni dei tempi: segni già abbondantemente profetizzati nel libro dell’Apocalisse da San Giovanni, e che non devono spaventare i cristiani, ma bensì spingerli ad un maggior impegno nell’evangelizzazione, ma anche nella sfera sociale e politica.

 Kugler – Il Rapporto dell'Osservatorio               

Ma, restando al rapporto di Martin Kugler,  è pur vero che – come nota Avvenire – “solo con un approccio diverso l’Europa potrà ritrovare quella nozione di libertà che è alla base della sua fondazione”. Aggiungiamo che la scristianizzazione dell’Europa dipende anche molto dall’impegno e della profondità dell’esempio cristiano quotidiano: molti ancora ignorano per cultura o estrazione sociale, o semplice scelta personale, il cristianesimo e i suoi valori. D’altra parte si organizza e cresce il ruolo dissacrante e destabilizzante delle lobby televisive e mediatiche in genere: si pensi ad esempio all’imperversare della pornografia sul satellitare, su pay-tv come Sky o sui migliaia di siti internet – alla portata anche di minori – che portano avanti industrie da miliardi di euro, agli eccessi di nuovi fenomeni da baraccone della discografia americana, per non parlare dell’attivismo instancabile di organizzazioni omosessuali e gruppi lesbici, che – senza giudicare nel merito i singoli membri e le storie personali di ciascuno – di certo alimentano il senso di “normalità” di quello che i cristiani di tutto il mondo conoscono da oltre duemila anni con il nome di “peccato”. Ma non solo: volendo sistemizzare tali fenomeni, potremmo parlare di tentativo uniforme di “marginalizzare” il messaggio salvifico del Vangelo, facendo apparire come “normali” temi come il sesso libero e trasgressivo, l’eutanasia, l’aborto, il “femminismo radicale”. Nota Kugler: “Chi non è d’accordo viene di fatto discriminato o censurato”, parlando di “nuova intolleranza verso i cristiani basata su pregiudizi intellettuali, che riempie l’atmosfera sociale e culturale”. Secondo l’Osservatorio, dunque: “i cristiani laici devono prendere sul serio la loro responsabilità nella società: non solo i vescovi devono intervenire pubblicamente ma anche i laici”.

 Lo spunto di Monsignor Bregantini                   

Ciò – aggiungiamo – a partire dall’assunzione di piena consapevolezza di ciò che accade nelle leggi europee e nel sociale mediante la lettura, il dialogo ed il confronto. E’ questo – tra l’altro – è uno degli obiettivi fondamentali di “Qui Europa”, quale osservatorio nazionale indipendente e slegato da ogni logica lobbistica o politica. Contro il secolarismo dilagante in Europa, non ci si deve vergognare di parlare delle proprie convinzioni religiose ed etiche, svegliando dal letargo i nostri politici, spesso, “cosiddetti cristiani” per etichetta. Lo ha ben ricordato nei giorni scorsi Mons. Giancarlo Bregantini a Catanzaro, in occasione del suo ritorno – dopo 4 anni – in Calabria, in un convegno sul tema “Santità e Politica”. Il vescovo, ha parlato – in particolare – della necessaria esistenza di un “palazzo sociale” di 5 piani (l’uno indispensabile a sorreggere gli altri che seguono, e senza dei quali la struttura crollerebbe) che dovrebbe caratterizzare ed orientare la vita di ogni cristiano: 1) Spiritualità: a fondamenta del palazzo: base essenziale  di ogni azione sociale); 2) Coerenza (collante tra la spiritualità ed il proprio operato pratico quotidiano: “Non ci siano lunedì slegati dalla Domenica!”); 3) Cultura (necessaria ad individuare gli obiettivi da perseguire); 4) Politica (Una delle forme più alte di carità – vedi esempio del sindaco santo Giorgio La Pira – al fine di dare attuazione pratica agli obiettivi individuati nel precedente livello); 5) economia (la responsabilità massima: legiferare per attuare una vera equità sociale e redistribuzione delle risorse, finalizzando l’impegno politico e – aggiungiamo sull’esempio della “Rerum Novarum” di Papa Leone XIII – operando tenendo sempre in considerazione il diaologo tra le parti sociali ed il rispetto dei più deboli).  

Sergio Basile (Copyright © 2012 Qui Europa)

 

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2 Responses to Ue-Crisitanofobia: quando si discrimina in nome della libertà

  1. Philippe 24 Maggio 2012 at 22:21

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