Lunedì dell'Angelo, Aprile 6th/ 2015
– di Sergio Basile –
Lunedì, Dicembre 10th/ 2012
– Redazione Qui Europa, Lubiana –
Lubiana / Maribor / Slovenia / Egitto / Otpor / Rivoluzioni pianificate / Wikileaks / New World Order / Franc Kangler / Janez Janša / Rivoluzione dei Fiori / Usa / Siria / Serbia / Occupy Wall street / Dipartimento di Stato americano /
Slovenia ed Egitto – La stessa regia
per un Nuovo Ordine Mondiale?
Tensioni a El Cairo. Ma anche a Lubiana,
dopo le rivolte che hanno portato alle
dimissioni il sindaco di Maribor.
Analogie nei simboli delle proteste:
Il pugno chiuso di Otpor sembra cavalcare
strategicamente i malumori delle crisi in
diverse regioni del mondo.
E' la strategia dell'Odine dal Caos
Lubiana – Lubiana è per antonomasia ed etimologia la "Città dell'Amore", meta vacanziera molto amata soprattutto dagli Italiani. Ma quel che sta accadendo negli ultimi giorni non ha nulla a che fare né con l'amore, né con la democrazia. Vediamo perchè!
Le redini della Crisi politica in Slovenia
All’indomani delle presidenziali, gli Sloveni (o gruppi organizzati di sloveni pare pilotati) sono nuovamente scesi in piazza per protestare contro il governo di Janez Janša e le sue politiche anti-crisi. A Maribor, in particolare, nei giorni scorsi si sono avuti veementi scontri tra la polizia e i manifestanti, a margine di una protesta che – almeno a detta degli organizzatori – si era presentata come pacifica. Il sindaco Franc Kangler è stato posto come caprio espiatorio dei malumori: contrasti di piazza che non si comprende fino a che punto spontanei o pilotati. Per il momento – come vedremo – vi sono però in merito numerosi sospetti e congetture. Ma le manifestazioni – come detto – hanno interessato anche la capitale slovena ed altre città come Trbovlje, Celje e Ptuj. Ma quel che colpisce di più è che ovunque la parola d’ordine è stata “Gotof je” (E’ finito), espressione che richiama fortemente (caso strano) il grido dell'organizzazione mondialista Otpor (“Gotov je”) lanciato nelle proteste di piazza anti-Milošević, in Serbia, alla fine degli anni ’90. Analogie anche nei simboli: il Pugno chiuso accompagnato dalla scritta "New World Order – Resistance e Freedom". Gli “arrabbiati” della Slovenia (una sorta di indignados made in Slovenia) per il momento hanno raccolto il primo parziale successo, inducendo alle dimissioni il sindaco di Maribor, Franc Kangler. Esse verrano rassegnate – per stessa ammissione di Kangler – il prossimo 31 dicembre. Molto eloquenti, tuttavia, sono state le sue parole: "Qualcuno (il riferimento all'organizzazione dedita ai rovesciamenti di regime pilotati – Otpor – non è stata ammessa, ma si intuisce) ha aprofittato della crisi economica e sociale per una resa dei conti politica. Non me ne vado a seguito delle proteste di piazza – ha aggiunto il sindaco – ma perché voglio troppo bene alla mia città". Frattanto su Facebook i cosiddetti “arrabbiati” hanno già preannunciato nuove proteste di piazza per Venerdì 14 dicembre. L'Ordine imposto dal "caos", dunque! Un ordine strano, creato a tavolino, complice la cosiddetta "Crisi" pilotata dell'Eurozona ed altre analoghe forme di crisi indotte.
Impariamo a leggere tra le righe
A livello politico i partiti – visto quel che sta accadendo – per il momento cercano di sfuggire con ogni scusa alle proposte di alleanza del premier (di centrodestra) Janez Janša. Critica "Slovenia Positiva" di Zoran Janokiv, secondo la quale dietro le riforme promesse dal premier Janša potrebbe celarsi il disegno per una diminuzione degli standard democratici. Ma la verità che traspare da questi strani contrasti di piazza e – come detto – ben diversa.
Il pugno chiuso di Otpor e la pianificazione del Caos
Intanto tra i corridoi di Bruxelles, e non solo, rumors associano sempre più la cosiddetta "Rivoluzione dei Fiori Slovena" alla "Rivoluzione Arancione" in Ucraina ed ad altre rivoluzioni da "Primavera Araba", come la "Rivoluzione delle Rose" in Georgia; la "Rivoluzione dei Tulipani" in Kirghizistan; la "Rivoluzione dei Jeans" in Bielorussia; la già citata "Rivoluzione Araba" in Medioriente e l'attuale rivoluzione anti-Assad in Siria. Comun denominatore, l'uso metodico di nuovi simboli e "vecchie" strategie di comunicazione (marketing della sommossa) da vera e propria "revolution training school". Simboli stranamente comuni a tutte le rivolte portate avanti finora dagli anni Novanta ad oggi. Infatti, come detto in altri articoli – dopo la caduta di Milosevic, in Serbia – il pugno chiuso di Otpor divenne un simbolo conosciuto in tutto il mondo, ed usato perfino sul sito ufficiale di "Occupy Wall Street". Tutte sommosse, queste, che hanno presentato guadacaso il medesimo super-sponsor occidentale: gli Stati Uniti d'America.
Le indagini della polizia slovena
Intanto la polizia, in Slovenia, in queste ore sta indagando su questi sedicenti "gruppi popolari", che a Maribor e a Lubiana hanno organizzato gli scontri con la polizia. Secondo ultime indiscrezioni questi farebbero capo – tra l'altro – a frange neosocialiste affiancate da gruppi islamici e finanche da "sette militari": gruppi sovversivi che lavorerebbero a fianco e fianco in sintonia premeditando in maniera scientifica i propri attacchi. Ecco un esempio: sia a Maribor che a Lubiana i sanpietrini (sassi sradicati dai selciati e dalle antiche vie maestre) per le sassaiole erano stati preparati con cura e per tempo. Il tutto farebbe pensare ad una mente molto sottile e lucida protesa a pianificare e pilotare strategicamente quando sta accadendo.
La situazione a "El Cairo"
El Cairo – Ma pesanti ed emblematiche avvisaglie di "movimenti strani" si stanno avvertendo in queste ore anche in Egitto. Anche nelle piazze di El Cairo – come su Twitter e Facebook – dove dappertutto troneggiano bandiere con l'ormai celeberrimo pugno chiuso di Otpor. Ma allora, chi porta avanti e fomenta queste proteste? Perchè rovesciare i governi da una parte all'altra del mondo? Beh, un'idea ce l'abbiamo! Ed è sintetizzabile in una parola: "Mondialismo". E poi in matematica due più due fa quattro. Ma l'uso di questi simboli, ci chiediamo, è casuale o evidentemente ci sono legami più forti. Secondo il sito "Vesti online" "gli ex attivisti di Otpor si sono alleati con alcuni gruppi dell'opposizione e gruppi di integralisti islamici". Tra questi gruppi di "liberazione popolare" uno dei più noti ed attivi è il gruppo del 6 aprile, promotore – tra l'altro – di un frequentatissimo gruppo di facebook. Il gruppo ha attualmente oltre 87.000 iscritti ed è già attivo da quasi tre anni. Gruppo che secondo Wikileaks, sembra aver avuto un certo sostegno da parte degli Usa. In tal senso sembrano non lasciare dubbi alcune dichiarazioni dello stesso Dipartimento di Stato americano rilasciate nel 2008 che parlavano del gruppo del "6 Aprile" come della "concreta possibilità offerta ai cittadini di sostituire l'attuale regime con una democrazia parlamentare prima delle elezioni presidenziali del 2011".
Dalla slovenia all'Egitto – Un'unica regia?
Quanto sta accadendo in molte regioni del mondo (dalla Slovenia all'Egitto, alla Siria) sembra dunque dimostrare che all'interno dei cosiddetti movimenti di sommossa "pro-democrazia" vi siano gruppi infiltrati – e tutti ben collegati tra loro attraverso i continenti – con lo scopo di fomentare, cavalcare ed orientare le proteste in maniera tale da rovesciare i governi "scomodi" al potere. Lo stesso Wikileaks, ad esempio, ha dimostrato in più occasioni, in aggiunta, come il Dipartimento di Stato Usa fosse stato in comunicazione con l'opposizione al regime di Mubarak già nel 2008. Sarà un caso?
Redazione Qui Europa, Lubiana (Copyright © 2012 Qui Europa)
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Articolo in Sloveno
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