Polonia: sesta economia in Europa, niente Euro e niente crisi

Mercoledì, Marzo 28th / 2012

– di Maria Laura Barbuto –

Unione Europea / Economia / Polonia / Varsavia / Crisi / Boom Economico / Zloty / Loszewki / Halesiak / Stanczac 

Polonia – Sesta economia in Europa:

niente Euro e niente crisi

Una Nazione che cambia volto:

il miracolo polacco

Varsavia –  Una voce fuori dal coro quella della Polonia che, in un momento di crisi globale come quello che stiamo attraversando, ha chiuso il 2011 con una crescita del 4,3% andando controcorrente rispetto agli altri paesi europei. Alla faccia di chi argomento sui progressi dell'Euro e sulla natura debitoria della crisi. Va ricordato infatti che l'avanzo primario italiano è di gran linga maggiore a quello polacco. Cioè noi in teoria "stiamo meglio dei nostri cugini dell'est", avendo un miglior saldo tra entrate fiscali e spesa pubblica. Ma a parte ciò, tornando alla Polonia, va detto che Varsavia sorprende tutti perché, ormai lasciati alle spalle gli anni Ottanta, oggi rappresenta la sesta economia dell’Unione Europea e accanto alla Germania, quello polacco è l’unico Stato caratterizzato da forte dinamismo. Una Polonia che cambia faccia, dunque, che ha evitato la recessione mondiale nel 2008 e non ha avuto problemi di debito pubblico ma, al contrario, si è resa protagonista di progressi notevoli ed è riuscita a garantire un benessere diffuso tra i suoi cittadini. Secondo i dati raccolti e resi noti dal Ministero delle Finanze, il prodotto interno lordo polacco è cresciuto di circa il 16% negli ultimi 4 anni e le spese destinate alle infrastrutture, lo scorso anno, hanno registrato un +7%. Grattacieli, ristoranti, bar, centri commerciali e negozi di lusso si ritrovano, ormai, in ogni angolo delle città anche se ancora c’è molto da fare: strade e ferrovie sono, infatti, le stesse degli anni ’80 e risulta, ovviamente, necessaria ed urgente una modernizzazione delle stesse. “Tra le ragioni del boom economico polacco – secondo il direttore generale del Ministero delle Finanze, Patryk Loszewski – rientra il fattore psicologico, ovvero la predisposizione della nostra forza lavoro ed imprenditoriale ad affrontare le difficoltà senza scoraggiarsi”. Loszewki è tornato indietro nel tempo parlando della pesante eredità lasciata dal comunismo che ha abituato il popolo polacco al sacrificio e lo ha portato a credere nel libero mercato, tanto è vero che se, nel 2004, quando la Polonia è entrata a far parte dell’Ue, sono stati 2 milioni i giovani che hanno lasciato il Paese per cercare fortuna altrove, la maggior parte di loro, a distanza di tempo, è tornata in Polonia e ha investito i propri guadagni per avviare numerose attività. Il capo degli analisti macroeconomici di Pekao, Andrzej Halesiak, ha rintracciato le motivazioni della costante crescita polacca nel cambio fluttuante della moneta nazionale, lo zloty, che ha sempre garantito alla nazione grande competitività anche quando le esportazioni erano minacciate dalla crisi, e nel fatto che solo il 40% del prodotto polacco è destinato all’estero, di cui il 26% raggiunge la Germania, della quale la Polonia, è partner commerciale di estrema importanza. Ma Varsavia, a causa della crisi, ha deciso di rinviare di qualche tempo (fortunatamente per loro) l’adozione della moneta unica prevista per quest’anno, garantendo la sua partecipazione ad una politica monetaria comune a partire dal 2015, nel pieno rispetto dei parametri di Maastricht. “I problemi, ovviamente, ci sono – per come afferma la direttrice della sede locale della Banca Europea per la ricostruzione  e lo sviluppo, Lucyna Stanczak – in quanto la disoccupazione resta alta, intorno al 13%. Ma, secondo quanto riportato nel suo ultimo rapporto dalla Commissione Europea , “investimenti e consumi privati continueranno  a crescere”. Pertanto, ci serva da insegnamento il cammino di sacrificio della Polonia che ha preferito “arricchire” i suoi cittadini e non le banche di tutta Europa. Che non sia questa la via da seguire? Mgari senza euro? 

Maria Laura Barbuto (Copyright © 2012 Qui Europa)

 

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3 Responses to Polonia: sesta economia in Europa, niente Euro e niente crisi

  1. Sward 27 Maggio 2012 at 07:43

    Quando ho commentato ho cliccato su " Avvisami quando vengono aggiunti nuovi commenti " checkbox e ora ogni volta che viene aggiunto un commento ottengo tre e-mail con lo stesso commento. C'è un modo puoi rimuovere da quel servizio? Grazie ! 

  2. Sergio Basile 11 Aprile 2012 at 17:29

    dear friend, thanks for the suggestion! I hope you enjoyed our editorial line! 😉

  3. Valerie 11 Aprile 2012 at 15:22

    A magazine theme would make ur blog look nicer 🙂

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