Lavoro – Giovani: i dimenticati d’Europa

Martedì, Aprile 10th / 2012

– di Franco De Domenico –

Europa / Italia / Economia / Crisi / Disoccupazione / Disoccupazione giovanile / Roosvelt / Europeo / Unione politica / Commissione europea / Westerwelle / Unità europea  
 
Ti mando a non–lavorare! Giovane
e disoccupato: ecco l’individuo
dimenticato in Europa
 
"Non è un paese per giovani!": In Italia un 
milione di "ragazzi" hanno perso il posto
 

Roma – Un tempo si minacciava: Ti mando a lavorare… E i giovani, addirittura i ragazzini “svogliati” o più poveri erano costretti a entrare precocemente nel mondo del lavoro. Ma oggi, in quel mondo c’è poco posto per i giovani, e in Italia, dal 2008, si sono persi più di un milione di posti di lavoro giovanili, esattamente la cifra che invece prometteva, invano, Berlusconi. Ma sia con il suo governo, sia con quello tecnico, sembra che l’Italia e l’Europa non siano un Paese per giovani, e che le politiche economiche, finanziarie, monetarie, siano decise da élites che devono rispondere a elettorati sindacalizzati, “garantiti”, o che vogliono difendere un lavoro già esistente, e piuttosto anziani.
 
  L'analisi di Amity Schlaes  in  “The forgotten man”  
 
Questa l’analisi di Amity Schlaes, la storica americana autrice di “The forgotten man”, l’Uomo dimenticato, edito da Feltrinelli in Italia, saggio che analizza le crisi – quella del ’29 come quella odierna – a partire dagli ultimi, dai non classificati, come appunto il giovane e disoccupato. La ricetta che propone la Schlaes non è quella keynesiana e interventista di Roosvelt, né quella recessiva alla Merkel–Monti; ma quella del dimenticato, anche lui, presidente Calvin Coolidge, che affrontò un’altra crisi, quella del ’20 e ’21 negli Stati Uniti. Coolidge alzò il tasso di interesse del dollaro, e contemporaneamente dimezzò il bilancio federale: risultato, la sua crisi fu risolta in modo rapido. Oggi però, forse non abbiamo bisogno di ricette, ma di rinnovamento e speranza,  soprattutto per i giovani, nonché di riconquistare la centralità dell'individuo e della sua dignità, troppo repentinamente surrogata e rimpiazzata dalla centralità del "dio-mercato".
 
Franco De Domenico (Copyright © 2012 Qui Europa)
 
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3 Responses to Lavoro – Giovani: i dimenticati d’Europa

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