This sexy Latin girl conquered the world with unbelievable power, uncommon voice, and dance rhythms. In addition, the lady based a charitable foundation, inside which she seeks to improve the level of schooling in Colombia. It could seem to some that they’re flirting with strangers, however this isn’t so. The actress’s distinctive features give [...]
Euro: non è nato sotto una buona stella, e si è visto…
Mercoledì, Giugno 20th / 2012
– di Maria Laura Barbuto –
Unione Europea / Europa / Roma / Francoforte / Bruxelles / Euro / Lira / Moneta Unica / Unione Monetaria / Unione politica / Maastricht / Tangentopoli / Spot euro / Euroscettici / Giulio Andreotti / Gianni de Michelis / Guido Carli / Pierre Beregovoy / Paolo Villaggio / Mario Giordano /
Euro: non è nato sotto una buona stella,
e si è visto…
Qualcuno lo aveva previsto ed è stato definito
euroscettico.
Interessante ricostruzione di Mario Giordano, che
analizza la moneta senza storia.
Storia di una moneta nata sotto una funesta stella
Roma, Bruxelles, Francoforte – Stamattina, la penna del noto giornalista Mario Giordano – da "Il Grillo Parlante" su "Anna" – ha stimolato riflessioni importanti sul percorso intrapreso dalla moneta unica, dalla sua nascita alla sua – oseremmo dire – morte. La mponeta unica europea, come ricorda lo scrittore, non è nata di certo sotto una buona stella: il tentativo di creare l’unione politica, passando per quella monetaria, non si è trasformato in un traguardo ma in una strada tortuosa, sanguinosa e difficile. Una sorta di percorso ad ostacoli senza fine in cui, ad ogni passo, l’ostacolo successivo è sempre più difficile da superare. Lo sanno bene i Greci, gli Spagnoli, i Ciprioti, i Portoghesi, gli Irlamdesi e – ovviamente – anche gli stessi Italiani, molti dei quali nostalgici della cara e vecchia lira. Già, l’euro non ha una storia, non è rappresentativo di una cultura, non raffigura i grandi uomini europei del passato: è una moneta creata ad hoc con l’obiettivo – si pensava facile – di garantire l’unione politica tra i paesi dell’Unione Europea o – peggio – di creare un antistorico e liberticida superstato Ue. Obiettivo mancato!
Un destino curiosamente e funestamente segnato
Nella sua lucida analisi, Giordano ha ricordato che il destino dell’euro è come se fosse stato scritto sin dalla formulazione dell’idea della sua nascita: “basti pensare che nella lista dei ministri presenti a Maastricht nel dicembre del 1991, figuravano i nomi di Giulio Andreotti, poco dopo accusato di essere legato alla mafia, di Gianni de Michelis sul capo del quale cadde come un macigno “Tangentopoli” , Guido Carli morto l’anno dopo – e responsabile, è bene ricordarlo, come noi di "Qui Europa" abbiamo più volte riportato, della privatizzazione della Banca d'Italia e conseguente perdita della nostra sovranità monetaria, d'intesa con Giuliano Amato – e Pierre Beregovoy, di lì a poco, suicida”. Che sia stata una casualità o meno, sembrava davvero una profezia.
Un destino curiosamente e funestamente segnato
Il giornalista ha ricordato anche che lo spot pubblicitario legato all’introduzione della moneta unica ha avuto un testimonial d’eccezione, ovvero Paolo Villaggio, il quale – intervistato sull’euro da alcuni colleghi – ha pensato forse di interpretare il Fantozzi nazionale affermando di non sapere nulla a riguardo. Conoscenze limitate ad uno spot, quindi, come quelle di molti Europei ed Italiani (alcini dei quali "pro-euro" senza sapere neanche perché) che, se dapprima, accoglievano la moneta unica con entusiasmo e come una “novità importante”, oggi rimpiangono la vecchia lira e le altre monete nazionali, per le qualei nutrono profonda nostalgia. Eppure, c’era chi aveva previsto i rischi e le battute d’arresto che avrebbe provocato l’euro: “la fortuna di una moneta dipende dalla fiducia del Paese che la emette”, scrive Giordano , e non a torto! Egli si chiede anche “che tipo di fiducia si potrebbe avere nei confronti di un’Europa divisa” ed – aggiungiamo noi – imbrigliata dalla volontà della Germania, dei lobbisti che satellitano intorno all'Europarlamento ed alla Commissione europea e delle banche.
Gli "euroscettici" e quel "provvidenziale anacronismo"
Chi aveva previsto questa situazione tanti anni fa era stato definito “scettico”, o comunque "fuori dalla storia": allora, forse – ci permettiamo di dire – avremmo dovuto essere tutti un po’ più scettici e anacronistici. Ma con la mentre di poi capiamo sempre più – come dimostra lo straordinario successo del balzo del partito greco di Siriza alle ultime elezioni elleniche di Domenica scorsa: +700% rispetto al 2009 – che i veri uomini fuori dalla storia sono gli euroburocrati ed i tecnocrati amici dei banchieri.
Maria Laura Barbuto (Copyright © 2012 Qui Europa)

