Merkel esce allo scoperto: “Lavoriamo per l’accentramento!”

Giovedì, Giugno 7th / 2012

– di Sergio Basile –

Unione Europea / Commissione europea / Commissario al Mercato Interno / Germania / Angela Merkel / Manbuel Barroso / Michel Barnier / Belgio / Berlino / Francoforte / Bruxelles / Accentramento del sistema bancario / Accentramento politico / Stati Uniti d'Europa / Nuovo Leviatano / Perdita definitiva della sovranità statale / Soluzioni liberticide / Trattato di Lisbona / Tecnocrazia dominante / Impero tecnocratico / Mario Monti / Surrogato di Costituzione / Morte della Democrazia / Monarchi non eletti / Europa a due velocità / Serie A / Serie B / Pigs / Italia / Sergio Basile / Qui Europa/ Europa / Futuro / Non è questa l'Europa che vogliamo  

Anche Lady Merkel esce allo scoperto: "stiamo

lavorando per l'accentramento europeo!"

La rivelazione choc – L'Eurocasta vuole un'unione politica,

economica e bancaria dell'Ue: parola di

Merklel, Barroso e Barnier

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Berlino, Bruxelles  – La notizia dell’ultim’ora è di quelle che ci aiutano meglio a capire quale sia il reale piano al quale stanno lavorando con abnegazione, e da tempo, i leader europei: creare gli Stati Uniti d’Europa. Così, dopo le pesanti dichiarazioni di Mario Draghi ed Herman Van Rompuy sull’unione bancaria e sugli eurobond – rese a ridosso dello scorso fine settimana – anche il discusso panzer tedesco, Lady Angela Merkel, ieri sera è uscita  allo scoperto dichiarando – alla tv pubblica tedesca – di “voler lavorare per una unione politica in Europa, anche se ciò dovesse comportare la creazione di una Europa a due velocità, qualora alcuni paesi dovessero rallentano il definitivo processo d’integrazione dell'Ue”. Leggendo tra le righe, traspare chiaro a questo punto l’obiettivo reale che è quello dell’accentramento di tutte le prerogative “ex-statali” nelle mani di un unico superstato nelle mani della tecnocrazia dominante di Barroso & Co: cioè di gente non eletta. E’ la morte della democrazia? Pensiamo proprio di si. E lo si vede anche dall’ipotesi di creare una Europa di serie A contrapposta ad una di serie B (fatta evidentemente dai Pigs più l’Italia: ma fino a qualche mese fa, non eravamo forse la settima economia del mondo?).

  La morte della Democrazia?  

Per la Merkel, in tal senso, l’eurovertice di giugno potrebbe essere visto solo come un piccolo passo verso tal direzione. Ma ciò, è ovvio, a discapito sempre della volontà di maggior democrazia e più diritti rivendicata da 500 milioni di Europei, o almeno – per il momento – da quelli del Sud, che dovrebbero assistere inermi alla nascita di quello che Alexis De Tocqueville – l’autore de “La Democrazia in America” – avrebbe chiamato con l’appellativo di “grande e mostruoso Leviatano”. “Abbiamo bisogno di più Europa! Abbiamo bisogno di un’unione di bilancio, ma prima di tutto di una unione politia!”: sono state le lapidarie e chiare parole del leader tedesco. Ma probabilmente Angela Merkel con l’espressione “Noi abbiamo bisogno”, intendeva “Noi casta”.

  Surrogato di Costituzione e Superstato che nessuno vuole  

Chi infatti tra i tartassati e bistrattati europei potrebbe augurarsi la definitiva e totale cessione di sovranità popolare e statale verso questa specie di euro-monarchi: gli stessi che ci hanno propinato un “Trattato di Lisbona” (che in realtà sarebbe un surrogato di costituzione europea) fattoci passare per buono e giusto, in tutta fretta, e dietro una semplice ratifica di una manciata di leader, alle spalle ed alla faccia degli Olandesi, dei Francesi e degli Irlandesi – nonché di altri milioni di europei – che si erano espressi direttamente (con referendum) o indirettamente (nei sondaggi) contro questo tipo di “euro-fregatura”.

  Nel cuore dell’Europa imperiale  

“Passo passo dobbiamo cedere delle competenze all'Europa – ha concluso con estrema e disarmante disinvoltura la Merkel – e non dobbiamo restare immobili se l’uno o l’altro paese non può ancora venirci dietro”. Tanto – avrebbe potuto aggiungere – a comandare saremo sempre noi, in compagnia della Bce e della Bundesbank (entrambe curiosamente posizionate nel cuore della “Germania imperiale”: Berlino e Francoforte).

  La scusa della crisi  all’altro lato dell’impero stessa musica

Nel contempo, è giunta con una puntualità “svizzera”, dall’altro versante dell’impero tecnocratico – quello belga – l’eco della Commissione europea, che nelle scorse ore ha approvato la proposta di direttiva verso una “repentina unione bancaria” protesa – come detto – all’analogo prima occulto, ora dichiarato, piano di accentramento. Barroso ed i suoi, infatti – per la gioia di Monti, Merkel e Draghi, tra tutti – vanno per loro stessa ammissione verso la definizione di un “nuovo quadro normativo bancario di lungo periodo”. Ciò con la malcelata scusante di “far fronte alla crisi bancaria”. Ma non erano i cittadini in crisi? E' forse questa l'ultima direttiva impartita in gran segreto nei grigi e occulti salotti del Bilderberg e della Commissione Trilaterale?  Dunque un giovedì europeo che si apre all’insegna delle barzellette. Ma a ricordarci la tristissima situazione assistenzialista circa la casta dei banchieri ci ha pensato a stretto giro il collega di Barroso – al Mercato Interno – Michel Barnier, il quale ha dichiarato come tra il 2008 e il 2011 gli Stati Ue (e quindi gli stessi contribuenti europei, non dimentichiamolo) hanno dirottato verso le “povere banche” aiuti di stato per qualcosa come 4.500 miliardi. Una cifra che da sola potrebbe ovviare al problema del precariato e delle pensioni per intere generazioni di europei.

  Almeno 3 buoni motivi per dire "No"  

Secondo Barnier “le nuove norme, una volta entrate in vigore consentiranno di non scaricare più sulle spalle degli Stati, e quindi dei contribuenti, il peso dei salvataggi degli istituti di credito in crisi”. Ma questa spiegazione non ci convince per nulla. 1) perché le risorse che si sottrarranno al sistema in favore delle banche vanno comunque scomputate dalle disponibilità che potevano essere indirizzate in maniera più etica e morale verso altri settori economici arretrati ed in crisi; 2) perché così facendo si vuol far passare il concetto che le banche vanno sistematicamente in crisi, ma mai nessuno in realtà ci ha offerto controprove credibili di ciò; 3) perchè sarebbe molto più semplice – anziché cavarsela con perentorie ed azzardate uscite tv – deligittimare la macchina del debito e far ripartire l’economia con un semplicissimo provvedimento anti-rating ed anti-spread. Ma evidentemente la volontà è proprio quella di causare crisi per avere il pretesto di risolverle in “casa” con proposte liberticide.

  L'Europa che non augureremmo mai ai nostri figli  

Scusateci tanto, ma non è proprio questa l’Europa che vogliamo lasciare in eredità ai nostri figli. Figli che fin dalla nascita avranno una certezza: di giocare in una serie inferiore. Ma almeno, cara euro-casta, avrebbero – grazie a voi – la certezza di avere a disposizione un settore bancario robustissimo e di primo livello. Peccato solo che non ci saranno più le disponibilità economiche da conservare nei loro spaziosissimi e dorati caveau. Non stiamo a guardare! La storia si può ancora cambiare: tutti gli imperi, anche i più liberticidi sono caduti. L’interessante e chiedersi da che parte stiamo e agire di conseguenza!

Sergio Basile (Copyright © 2012 Qui Europa)

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