Amsterdam: Permessi di soggiorno esosi

Venerdì, Aprile 27th / 2012

– di Mirella Fuccella –

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Paesi Bassi – Permessi di soggiorno

troppo esosi 

La Ue tutela i diritti dei cittadini stranieri

Amsterdam, Bruxelles, Lussemburgo – L’importo dei contributi richiesti per rilascio di permessi di soggiorno ai cittadini di paesi terzi ed ai loro familiari, non deve costituire un ostacolo all’esercizio dei propri diritti conferiti dall’Unione europea: a stabilirlo è stata la Corte di Giustizia Ue, con la sentenza C 508/10. In merito, una direttiva europea del 2003 dispone che gli Stati membri conferiscono lo status di “soggiornante di lungo periodo” ai cittadini di paesi terzi che hanno soggiornato legalmente e ininterrottamente per cinque anni nel loro territorio, immediatamente prima della presentazione della relativa domanda, e che soddisfano determinate condizioni. La direttiva 2003/109 prevede anche che gli Stati membri concedano permessi di soggiorno ai cittadini di paesi terzi che hanno già ottenuto tale status in un altro Stato membro nonché ai loro familiari. Nei Paesi Bassi, i cittadini di paesi terzi, ad eccezione dei cittadini turchi, che richiedono permessi di soggiorno sono tenuti al pagamento di contributi il cui importo varia da 188 € a ben 830 €.

  Il "Prezzo dell'integrazione"  

La Commissione europea, nei giorni scorsi, ha ritienuto che tali contributi siano sproporzionati, poiché, ai sensi della direttiva, essi devono essere di importo ragionevole ed equo e non devono scoraggiare tali cittadini dall’esercitare il loro diritto di soggiorno. Pertanto, la Commissione ha proposto un ricorso per inadempimento nei confronti dei Paesi Bassi. Nessuna disposizione della direttiva fissa l’importo dei contributi che gli Stati membri possono esigere per il rilascio di permessi e titoli di soggiorno, tuttavia, pur essendo ovvio che gli Stati godono di un margine discrezionale, quest’ultimo non può essere illimitato. Il livello di tali contributi, dunque, in base alla decisione della Corte, non deve avere né per scopo né per effetto di creare un ostacolo al conseguimento dei diritti conferiti dalla direttiva, il cui obiettivo è proprio quello dell’integrazione. 

  Il pensiero della Corte europea   

In tale contesto, la Corte ha rilevato che gli importi dei contributi richiesti dai Paesi Bassi variano all’interno di una forbice il cui valore più basso è circa sette volte maggiore rispetto all’importo richiesto per una carta nazionale d’identità. Un simile divario mostra la natura sproporzionata dei contributi richiesti. La Corte dichiara che tali contributi, eccessivi e sproporzionati, creano di fatto un ostacolo all’esercizio dei diritti conferiti dalla direttiva europea. Di conseguenza, a quanto pare, i Paesi Bassi dovranno porre rimedio a questa “ingiustizia” e adeguarsi alla direttiva. 

Mirella Fuccella (Copyright © 2012 Qui Europa)

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One Response to Amsterdam: Permessi di soggiorno esosi

  1. kwiecien 25 28 Maggio 2012 at 00:16

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