– di Arturo Pegorari –
Italia, Arturo Pegorari, Strano Dialogo, Bivio, Uno strano scherzo, Gesù, Fede, Incontro, Scelta, Libero arbitrio, Istinto, Coscienza, Vita e Morte
Uno Strano Incontro nei pressi di un incrocio
La Domanda impertinente che cambia la vita
Il Percorso, il bivio, la meta: c'è una parola
che da senso a tutto ciò!
di Arturo Pegorari
Uno strano Incontro nei pressi di un incrocio
Catanzaro – di Arturo Pegorari – Ogni tanto mi prende l'impulso di scrivere se qualcosa a cui ho assistito mi fa riflettere. Questa storiella è per così dire… immaginaria. Ma forse nopn troppo… Senti cosa mi va a capitare. Ma è incredibile! Possibile che capitano tutte a me!?
Uno strano incontro
E' mattino, 0re 8,00 circa. Cammino per strada, in centro.. Dinnanzi a me, a cento metri di distanza, scorgo il solito incrocio e mi avvio con passo deciso in quella direzione. Ho fretta… come al solito! Devo andare a lavorare. L'ufficio attende, anche devo "produrre" e il tempo è sempre poco. D'improvviso però mi capita un qualcosa di davvero singolare. Incontro un tizio. Questi mi ferma, mi fissa, si avvicina e mi fa: (LUI) “senti, scusa, che ne pensi di Gesù?” (IO) (penso tra me e me) Ma questo è proprio matto!? (IO) Scusa, e proprio a me lo vieni a chiedere? C’è gente che lo studia da secoli e, se non fosse per certi dogmi, non riuscirebbe a spiegarselo e tu lo vieni a chiedere a me? (LUI) “Allora che ne pensi? (IO) Ma non ho capito… perché a me? Mi hai scambiato per qualcuno forse? (LUI) “Allora hai un'opinione o no? (IO) Guarda che io non sono nessuno, io non lo so (ho fretta, devo andare a lavorare) …. So quello che si dice, il figlio di Dio, mandato per dirci un sacco di cose… Grazie a Lui festeggiamo Natale e Pasqua mangiando un sacco di cose, comprando e ricevendo regali ….. (Aspetta, meglio “ricevendo regali”) E poi non so..( LUI) Ma tu ci credi? (mi dice) (IO) Eh…..si, si che ci credo; (LUI) Ma lo conosci? (IO) Senti, ma non hai altro da fare stamattina? Io devo andare a guadagnarmi il pane, mica c’ho tempo da perdere! (LUI) (Lui con insistenza): Perché, si perde tempo a parlare di lui? (IO) (Rispondo un pò seccato): Ma che cavolo vuoi, perché non vai da un prete? Ma proprio a me devi chiedere chi è Gesù? Io quello che so te l’ho detto, per il resto non ho tempo! (LUI) (imperterrito): Ma io lo domando a te perché mi interessa saperlo da te! (IO) (Rifletto un attimo): Ma sei un giornalista? Vuoi farmi un’intervista per poi farmi fare una figura di merda davanti a un sacco di gente? (LUI): No, non sono un giornalista, mi interessava solo sapere che ne pensavi tu. (IO) (seccato): Ma perché io, io sono uno qualunque che non conta niente, lo vuoi capire o no? (LUI): Ti sembra a te che non conti niente, tu conti più di tutti per me, io volevo sapere da te cosa pensi di me. E se n’è andato…. Ma chi cavolo era? Mah!
Uno strano scherzo
Allora continuo il mio quotidiano percorso e, dopo lo strano incontro, ormai in prossimità del famoso incrocio, rifletto su un altro particolare per certi versi collegato al singolare dialogo precedente: la cosa peggiore che poteva capitare all'uomo è la concessione del libero arbitrio. D'altra parte l'incrocio si dirama proprio a pochi passi da me… Curioso no? Che scherzetto che ci ha fatto il Creatore! Siamo costretti a spremerci le meningi e per giunta con risultati sempre insoddisfacenti, siamo costretti a pensare senza esserne capaci, siamo costretti a scegliere sempre tra due cose, tra due o più strade, e spesso imbocchiamo quella giusta per caso, SIAMO COSTRETTI A SCEGLIERE TRA QUEL CHE E' GIUSTO E QUEL CHE E' FACILE.
Il Bivio
Qualcuno dice: ma cos'è il giusto? Io non ho dubbi, ragiono così: sono un uomo e nasco con un istinto che mi guida fin dal primo vagito (succede a tutte le creature di questo mondo). Se ho fame giro la testa dalla parte della mammella di mamma senza neanche averla mai vista con l'assoluta fede di trovare la fonte della mia sopravvivenza. Non voleva dir questo Gesù quando ci disse che dovevamo essere come i bambini? L'istinto dunque (o la coscienza) quella strana forza che viene da chissà dove e che spesso non seguiamo, nel momento di massima vulnerabilità (come quando siamo appena nati) ci salva la vita. E allora è proprio l'istinto che mi suggerisce ciò che è giusto, che è innato in me. Ma anche – per estensione – in ciascuno di noi. Esso e a mia (nostra) disposizione, ovviamente, solo se voglio (vogliamo) prestargli ascolto. Dio ci ha fatto lo scherzetto di lasciarci scegliere con la nostra testa (questo scherzo, evidentemente, si chiama libertà) ma ci ha donato l'istinto e la capacità di rifletterci su.
Qual è la morte? Qual è la vita?
Ma proprio riflettendo, siamo sicuri di sapere qual è la vita e quale la morte? Cosa ci dice l'istinto? Quando è in pericolo la nostra incolumità, l'istinto ci viene in soccorso anche se non sempre in tempo. Dunque la vita è quella del corpo. Quando siamo in grave sofferenza e in punto di morte l'istinto ci guida verso Dio. Dunque la vita è quella eterna dell'anima. In questo bivio, in questa indecisione, mi sovviene dunque una parola di quattro lettere: "fede".
La Fede è Vita!
La Fede! E' questa la chiave di tutto, è questa la via d'uscita dal limite che ci imprigiona, e questa che ci conduce alla libertà ed è verso questa che l'istinto ci guida. Non ho parlato di una fede specifica, parlo della fede in se. La fede è la forza che ci sospinge in ogni percorso che affrontiamo, ed è il percorso, la parte più difficile e nel contempo più gustosa dell'obiettivo che ci si è prefissi di raggiungere. E' durante il percorso che metti in campo volontà, passione, sofferenza, amore, delusione, soddisfazione, sforzo fisico e mentale, concentrazione, aspirazione, aspettativa, tempo, energia, insomma vita. La meta raggiunta – spesso e volentieri – da una soddisfazione breve rispetto al tempo che occorre per il percorso, ed il percorso continua anche dopo, per la prossima meta. Questa è la vita! La morte del corpo è soltanto una tappa del percorso che continua verso l'altra meta, solo così ha un senso.
di Arturo Pegorari (Copyright © 2013 Qui Europa)
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