Mercoledì, 5 Maggio/ 2016
– di Sergio Basile –
Venerdì, Marzo 9th / 2012
Consiglio d'Europa / Etica / Libertà / Chiesa / Vita / Mons. Giordano
La religione come strumento di coesione sociale e valorizzazione della libertà dell’individuo
L’attenzione europea sui temi della vita e della famiglia
Strasburgo – La religione come strumento per conoscere le istituzioni europee e come fondamento dell’unità sociale: questo il filo conduttore dell’incontro, organizzato da monsignor Aldo Giordano, tra i Presidenti delle Conferenze episcopali dei paesi del sud-est europeo e alcuni membri del Consiglio d’Europa. Lasciate da parte le notizie sulla crisi, sull’economia e sulle banche, da Strasburgo, nei giorni scorsi, è arrivato un messaggio di speranza: si è parlato, dopo tanto tempo, del vero bene, quello spirituale, politico e sociale dei cittadini europei. Monsignor Giordano, osservatore permanente della Santa Sede presso il Consiglio d’Europa, in questa occasione, ha riproposto il tema della libertà religiosa intesa come riconoscimento di un diritto fondamentale. Questo argomento, caro al Consiglio che, nato nel 1949, opera nel rispetto della democrazia, dello stato di diritto e dei valori umani, ha suscitato profonde riflessioni in merito alle preoccupazioni condivise per le violazioni effettuate da numerosi paesi europei che, spesso, sono sfociate in atti di discriminazione nei confronti dei cristiani. Ecco perché il Consiglio avrà il compito importante di tutelare il diritto dei cittadini di professare liberamente la propria religione e promuovere il dialogo tra le diverse comunità. Ma che la religione sia fondamentale per la maggior parte dei cittadini del continente, lo dimostra l’alto numero di ricorsi presentati alla Corte europea dei diritti dell’uomo per questioni legate alla dimensione della fede. Religione, quindi, come elemento di coesione sociale, come strumento di perdono e cooperazione, ma anche come “vita”. Perché la vita è il primo valore in assoluto, e l’attenzione della conferenza è stata riservata anche a quella non nata, ma concepita e, come tale, da proteggere e tutelare. Eh già, perché la tutela della “vita non ancora nata” è tutela non solo della persona, ma anche della famiglia. A conclusione dell’incontro è stata celebrata una Messa per l’Europa, in cui l’Eucarestia è stata celebrata dall’arcivescovo locale, Jean-Pierre Grallett, mentre l’omelia è stata tenuta da monsignor Giordano. Tirando le somme potremmo dire che se paragonassimo l’Europa ad un albero robusto, con tanti rami e ricco di fiori, non dovremmo dimenticarci che le radici secolari dello stesso, rappresenterebbero la fede cristiana. Maria Laura Barbuto (Copyright © 2012 Qui Europa)