Lavoratori europei: alla ricerca della “vita” in polvere

Venerdì, Maggio 18th / 2012

– di Maria Laura Barbuto –

Consiglio d’Europa / Strasburgo / Eurofound / Statistiche / Alcool / Droghe / Cannabis / Oppiacei / Cocaina / Acidi / Tossicodipendenza / Alcoolismo / Lavoro / Abuso sostanze stupefacenti   

 

Lavoratori europei: alla ricerca della

“vita” in polvere, in pillole e fatta

di bollicine.

Eurofound: Il 5%-20% degli occupati europei abusa

di droghe ed alcool sul posto di lavoro.

Strasburgo – Il noto detto “si beve per dimenticare” sembra che sia diventato il motto principale di molti lavoratori europei: infatti,  secondo i dati raccolti e presentati dalla fondazione europea per il miglioramento delle condizioni di vita e di lavoro, Eurofound, attiva in tutti i 27 stati membri dell’Unione, una percentuale di lavoratori europei compresa tra il 5% ed il 20%, abusa di alcool e droghe sul posto di lavoro.  Codice rosso, quindi, davanti all’allarme lanciato a Strasburgo in occasione della conferenza per la prevenzione di alcool e droghe sul posto di lavoro, organizzata dal Consiglio d’Europa. Purtroppo, non è una questione che riguarda solo ed esclusivamente l’individuo interessato ma si estende alla società intera, in quanto qualsiasi lavoro funziona come una sorta di catena di montaggio in cui la “sobrietà” di tutti concorre a determinare un prodotto finito: sia esso un servizio reso al cittadino o un prodotto da consumare. Solo un individuo sano e lucido può permettere lo sviluppo della società: alcool e sostanze stupefacenti alterano l’equilibrio del sistema psicofisico e, di conseguenza, la propria prestazione lavorativa.

  Disoccupazione e alienazione: le nuove schiavitù dell'era  della crisi  

Puntando la lente di ingrandimento sul nostro Paese, secondo i dati raccolti da una ricerca condotta nel 2007 su un campione di 3000 lavoratori di età compresa tra i 18 ed i 35 anni, emerge che più del 13% ha fatto uso di cannabis nei dodici mesi precedenti, il 4,5% ha fatto uso di cocaina, l’1,2% di acidi e l’1% di oppiacei. Per quanto riguarda i lavoratori con mansioni a rischio – e quindi sottoposti periodicamente a controlli –  la musica cambia: su 87.000 lavoratori testati, nel 2010,  551 di essi sono risultati positivi al test  e tra loro, 23 persone sono state considerate tossicodipendenti abituali, mentre per tutti gli altri l’uso di sostanze stupefacenti è stato solo occasionale. Un altro dato allarmante riguarda la tipologia di droga di cui si abusa: tra i giovani con età inferiore ai 30 anni, le droghe più  consumate sono i cannabinoidi (64%), seguite dalla cocaina (19%) e dagli oppiacei (4,2%).  Giovani alla ricerca costante della vita in polvere, in pillole o fatta di bollicine… ma non è così che si vive e si lavora! Malgrado chi ci governa faccia poco e "disfaccia" troppo, sopratutto oggi, la vita resta comunque il bene più prezioso, da gustare e godere, sempre con spirito di ringraziamento verso il Creatore, qualunque prova possa trovarsi sul nostro cammino, e soprattutto in piena consapevolezza e alieni da qualsivoglia forma di dipendenza e schiavitù.

Maria Laura Barbuto (Copyright © 2012 Qui Europa)

 

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