Mercoledì, Agosto 28th/ 2013
– Redazione Qui Europa –
Venerdì, Ottobre 30th, 2015
– di Sergio Basile, Sete di Giustizia –
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Banche, Economia e Società – Svizzera verso fine del segreto bancario?
Svizzera-Ue – Fine del segreto bancario?
A quando la fine del segreto monetario?
Le maglie strette di "mamma unione" e l'omertà
sul "segreto dei segreti"
di Sergio Basile, Sete di Giustizia
Svizzera – Fine del segreto bancario?
Zurigo, Bruxelles, Francoforte – di Sergio Basile, Sete di Giustizia – Nella votazione di martedì 27 Ottobre, il Parlamento europeo ha chiesto formalmente alla Svizzera di rendere più difficile per i cittadini UE esportare denaro all'estero, al fine dichiarato di stringere i cordoni contro l'evasione fiscale, rendendo più "limpidi" i conti bancari svizzeri. Secondo l'accordo di massima, siglato già in data 27 maggio 2015 (vedi qui Fisco: Ue- Svizzera, fine del segreto bancario) a partire dal 2018 l'Unione europea e la Svizzera si dovrebbero scambiare in maniera automatica informazioni afferenti ai conti bancari dei rispettivi residenti. Il relatore che si è occupato della questione "trasparenza bancaria svizzera", Jeppe Kofod (S&D) si è espresso nei seguenti inequivocabili termini, seguendo un solo ipotetico imperativo: più trasparenza e "meno ipocrisia" (sic!). Ma sarà proprio così? "Non tollereremo – ha dichiarato il deputato Kofod – che persone fisiche o giuridiche nascondano i propri beni per evitare di pagare le tasse. Ogni volta che qualcuno commette una frode fiscale, sottrae denaro che potrebbe essere speso per l'istruzione o la sanità. Porre fine al segreto bancario è un passo importante nella battaglia contro la frode fiscale e in favore della giustizia fiscale".
Le maglie strette di "mamma unione"
La risoluzione "Kofod" è stata approvata ai voti con una "ovvia" e netta maggioranza di 593 preferenze, mentre solo 37 sono stati i pareri contrari e 58 le astensioni. Secondo l'Eurocamera L'obiettivo sarebbe quello di evitare che i "furbetti di turno" possano sfuggire alle maglie strette di "mamma Unione". Già nel mese di maggio 2015 l'Unione europea e la Svizzera avevano raggiunto un accordo anti-evasione (vedi qui Fisco: Ue- Svizzera, fine del segreto bancario). Lo scambio di informazioni tra Zurigo e Bruxelles riguarderebbe non solo le entrate (interessi, dividendi, ecc.) ma anche saldi e proventi derivanti dalla cessione di attività finanziarie, nel rispetto dello "standard internazionale sullo scambio automatico d'informazioni fiscali su base reciproca" definito dall'OCSE nel 2014.
L'ossessione insana dell'europeismo
La risoluzione e il contestuale accordo di maggio con la Svizzera – come si legge nella nota diramata da Bruxelles – convergono su quattro punti al fine di permettere alle amministrazioni fiscali dei paesi europei e a quella svizzera di: 1) identificare i contribuenti coinvolti; 2) rinforzare le leggi fiscali nazionali concernenti situazioni transfrontaliere; 3) monitorare a livello statistico i casi di evasione; 4) ridimensionare il numero e il tenore delle indagini fiscali da realizzare ex-post. L'entrata in vigore dell'accordo – in via di perfezionamento – dovrebbe scattare dal 1° gennaio 2017, mediante intesa tra Ue e governo svizzero, previa ratifica del Parlamento del paese transalpino. Il Parlamento europeo, ovviamente, non avendo alcun potere legislativo ha fornito solo un parere di merito, tuttavia – per chi avesse ancora dei dubbi in merito – palese appare l'impostazione ideologica di un Parlamento comunitario che si rivela sempre più passacarte della tecnocrazia bancaria al potere. La preoccupazione dominante è dunque ancora una volta la lotta ai "cattivi" evasori: vicenda alquanto paradossale nell'Europa dell'usura legalizzata. Tanta preoccupazione per impedire scappatorie fiscali ai tartassati cittadini che ignari continuano a sostenere, in un modo o nell'altro, coalizioni e partiti di vario colore, sedicenti europeisti. Ma che ne è del segreto de segreti? Perché cotanta preoccupazione non viene indirizzata per svelare il cancro della moneta-debito? Ancora troppi cittaddini italiani ed europei ignorano in maniera presocché totale l'inganno di base che si cela adietro le politiche di Bruxelles e Francoforte.
L'occhio onniveggente, la trave e la pagliuzza
La moneta dovrebbe essere accreditata ai cittadini e non addebitata, per il semplice motivo che il valore monetario è oggi creato dai cittadini del villaggio globale "accettanti", per mera convenzione: fattispecie meramente giuridica e che non ha nulla a che fare con l'economia e con le sue complesse funzioni. Il valore del denaro in verità, come dimostrò in modo esemplare il professor Giacinto Auriti, non è altro che un puro costrutto teorico e spirituale. I cittadini quotidianamente ignorano questa macroscopica verità e – plagiati dal sistema mediatico – prendono in prestito semplice carta straccia assolutamente non garantita da alcuna riserva aurea. Il valore del denaro, dunque, attraverso il pensiero umano viene rappresentato in un simbolo convenzionale, chiamato moneta (moneta-debito). Il sistema mondialista ed europeista al potere lo sa bene e da anni utilizza questa subdola tecnica (incentrata sulla pura convenzionalità) anche per ingegnerizzare altri meccanismi monetari attualmente in uso: si pensi al esempio all'uso di moneta elettronica alla quale le banche centrali ricorrono per mantenere in piedi il "Sistema Target2" e alle connesse regolamentazioni interbancarie tra banche centrali (Vedi qui per approfondimenti – Svalutiamo Draghi e il Target2: Il Sistema Truffa di Regolamentazione Interbancaria che Dissangua l’Italia). La moneta, quindi, non ha alcun valore, viene creata dal nulla e addebitata ai popoli in maniera illegittima. Putroppo ancora molti, troppi, ignorano questi meccanismi. Ignorano cioé il ruolo reale delle banche centrali e, nello specifico, della BCE in Europa. Alla luce di questa incontrovertibile realtà decade ogni presunto "buon proposito" della casta europeista, tutta votata a "combattere l'evasione fiscale" (l'evalgelica pagliuzza del ben noto brano) senza guardare la trave conficcata nel proprio occhio "onniveggente".
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