Piano Kalergi, magliette rosse e immigrazionismo

Mercoledì, 11 luglio / 2018 

– di Sergio Basile

 Redazione Quieuropa, Sergio Basile,  Piano Kalergi, Piano Dulles, Kalergi, protesta, magliette rosse  

Piano Kalergi, magliette rosse e immigrazionismo:

i disegni occulti dei seguaci dell'europeismo

Profilo dei delfini dell'europeismo e crimine della paneuropeizzazione

 

di Sergio Basile

Piano Kalergi, magliette rosse e immigrazionismo

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 Magliettari rossi e finti profughi                            

Roma, Bruxelles – di Sergio Basile Nei giorni scorsi l'esercito degli europeisti apolidi, dei radical-chic e catto-comunisti, tutti allegramente immigrazionisti per statuto e uniti all'unisono in un'orgia ideologica di raro squallore, hanno mandato in scena in numerose piazze italiane la protesta delle "magliette rosse", fingendo un commosso pietismo che, come vedremo, non ha nulla né di morale né di cristiano. Il tutto accompagnato dal solito festival di falsità, nel tentativo di far breccia sul buon cuore delle masse italiche ignoranti e ignave che, d'altro canto, sia pur per istinto, respingono in gran parte quest'idea malsana d'invasione coatta. Necessita pertanto rispondere per le rime, facendo un pò di chiarezza sui cosiddetti "profughi" e ribadendo ancora una volta che: non si tratta di donne e bambini in fuga; giungono in Italia dall'Africa grazie a ONG pirata battenti bandiere tra le più disparate e provenienti da mezz'Europa, violando le regole del diritto internazionale e portando avanti business miliardari; alimentano redditizi traffici umani coperti e sostenuti da organizzazioni mondialiste vicine a Soros & soci; non aiutano le sorti della nazione, né a livello sociale (non hanno la minima intenzione di integrarsi e rispettare le leggi e regole civili e religiose) né a livello economico, in quando la maggior parte degli immigrati (clandestini) oltre ad essere mantenuta con fondi pubblici, lavora anche in nero: quindi non è per nulla vero che gli invasori "ci pagano le pensioni". Anzi, è ormai acclarato che il 90% ed oltre di tali "profughi-immigrati" non sono tali, ma sono maschi adulti, in ottime condizioni di salute (non deperiti da fame, guerre o carestie) e giunti con il collaborazionismo della mafia europeista e catto-comunista con la precisa volontà di colonizzare l'Italia e minare le nostre radici cristiane. Ciò a discapito dei veri profughi siriani e dei cristiani africani (nigeriani, ecc..) vittime di quotidiane pulizie etniche, dei quali però non giunge alcuna lamentela o denuncia, né dall'ala massonica del Vaticano, né dai radical chic filo-europeisti. E che dire dell'eterno silenzio mediatico sulla segregazione sociale in Palestina ad opera d'Israele? Per il resto dobbiamo riconoscere che la sinistra (cosiddetta occidentale) ha ormai gettato la maschera, riesumando definitivamente i

               fantasmi del marxismo più bieco che vedeva nell'ingegneria sociale,

nella distruzione della famiglia e della società (incentrata sui valori cristiani tradizionali

                 e sulla difesa della patria, delle sovranità nazionali e del territorio)

               un modello di progresso rivoluzionario da perseguire per garantire

                            il definitivo controllo da parte delle élite illuminate,

                         andando perfino oltre il concetto di stato e nazione:

       retaggi del passato da abolire a compimento della grande opera comunista,

                                   secondo le ammissioni dello stesso Marx.

 Don Ciotti & compagni                                                   

La novità è che anche il catto-comunismo ha ormai gettato la maschera, facendo comprendere per contrasto quale sia davvero l'autentco volto della Chiesa di Cristo, contrapposta alla Chiesa dell'immigrazionismo e del caos organizzato. Don Luigi Ciotti, tra i magliettari rossi in prima fila nelle proteste degli ultimi giorni, l'uomo del 25 aprile, è di fatto l'incarnazione della neo-chiesa eretica e modernista, che strizza l'occhio al Nuovo Ordine Mondiale. Ciò premesso, la verità e che esistono due categorie di magliettari rossi: 1) la banda degli ignoranti cronici e buonisti a buon mercato, che disconoscono il fenomeno/piano che sta alla base della nuova tratta degli schiavi: il "Piano Kalergi" (il gruppo meno folto); 2) la banda dei criminali in mala fede: cioé coloro i quali non solo conoscono perfettamente il massonico e diabolico Piano Kalergi (di disintegrazione forzata delle culture nazionali e della religione cattolica, mediante un selvaggio melting pot razziale indotto) ma vi aderiscono subdolamente, nell'omertà, indossando la maglietta rossa dell'ipocrisia e del sangue che contribuiscono a spargere nel Mediterraneo. Sebbene negli ultimi 6 anni abbiamo dedicato all'argomento "Piano Kalergi" innumerevoli articoli, è bene tornarvi ancora e fornire nuovi dettagli storici, dal momento che la disinformazione in Italia ha raggiunto livelli imbarazzanti.

 Il Piano Kalergi                                                  

Il Piano Kalergi, meglio conosciuto con il nome di progetto Pan-europeo, trova genesi nel 1922 su interesse del filo-sionista e massone-cosmopolita Coudenhove-Kalergi, profeta del Nuovo Ordine Mondiale e, nel caso specifico, di un Nuovo Ordine Europeo, da edificare attraverso la nascita di un'Unione europea – filo-massonica e rosacrociana – sulle ceneri degli stati nazionali, devirilizzati da un fitto programma di graduale confisca di tutte le sovranità: consessi mondialisti come Trilaterale e Bilderberg sono i diretti eredi della Paneuropa. Kalergi non fece altro che ampliare e dare un carattere programmatico alle antiche teorie paneuropee di Comenius, Saint-Yves d’Alveydre, Kant, Hugo, Mazzini e Nietzsche: tra i padri "nobili" dell'europeismo contemporaneo. Nel 1922 iniziò a farsi largo in tutta la stampa di regime, vicina alla causa mondialista, il "provvidenziale" tema dell'impellente bisogno di unificazione politica ed economica degli Stati europei come rimedio agli "errori" del conflitto mondiale appena concluso, definito da Kalergi come “una guerra civile europea”.

                       In realtà le guerre mondiali furono pianificate e fomentate

                          da questi stessi personaggi, per destabilizzare l'Europa,

come testimonia l'alto ufficiale dei Romanov, Cherep Spiridovich nel suo monumentale libro, "The Secret World Government" or The Hidden Hand (1).

(1) La Mano Nascosta e il Governo Segreto del Mondo: La guerra è uno sterminio di massa pianificato

 Kalergi e i banchieri del disordine mondiale  

Nel 1923 Kalergi pubblicò il libro-manifesto del credo europeista, "Pan-Europa". Egli, ovviamente, era in ottimi rapporti con l'alta finanza ed in particolare con le famiglie dei banchieri giudeo-sionisti Rothschild, Warburg e Schiff, grandi architetti del nuovo (dis)ordine mondiale: in merito va ricordato come Jakob Schiff sia stato il  co-finanziatore della rivoluzione russa, nonché socio in affari di Max Warburg (1867-1946), colui il quale per primo finanziò il progetto, mettendo a disposizione del Movimento Paneuropeo ben 60 mila marchi.

                                               E' interessante ricordare come

                       il banchiere Max Warburg, che contribuì alla nascita dell'Ue

                                            appartenesse alla stessa famiglia

                che promosse la nascita del criminale cartello della Fed negli Usa: 

                Paul Warburg (suo fratello minore) infatti fu l'uomo che riformò

                 il sistema finanziario degli Stati Uniti con il Federal Reserve Act,

                    elaborato in una storica riunione di banchieri internazionali

                                           a Jekyl Island (Georgia) nel 1910.

Progressivamente il progetto paneuropeo poté contare sull'appoggio di politici ed intellettuali apparentemente di estrazione politico-ideologica diversa, ma invero tutti massoni e filo-sionisti. Di seguito cercheremo di tracciare i profili dei personaggi chiave del puzzle europeista, cioé di coloro i quali in nome dell’asservimento ai poteri economici e politici anglo-americani, del nazi-comunismo massonico e della causa del "Grande Israele", hanno tradito l’Europa cristiana, utilizzando la dialettica hegeliana e gli specchietti per le allodole dei "Premi Nobel", come potente anestetico delle coscienze e macchina di mistificazione della realtà e della storia. Ecco alcuni dei nomi più influenti nella realizzazione dell'agenda di Kalergi.

Piano Kalergi, magliette rosse e immigrazionismo

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 Profilo dei delfini e progenitori dell'europeismo 

Hjalmar Schacht (vedi copertina: nella prima foto piccola in basso, da destra, in compagnia di Hitler): economista, dal 1908 al 1915 amministratore della Dresdner Bank, responsabile economico della Repubblica di Weimar (1923); dal 1924 presidente della Reichsbank (la banca centrale tedesca), ministro dell'economia della Germania nazista dal 1934 al 1937 e fraterno amico del banchiere americano J.P.Morgan e del Presidente degli U.S.A Theodore Roosevelt (26º presidente degli Stati Uniti e Premio Nobel per la pace). Schacht era – ovviamente – un massone, iniziato nella Loggia di Berlino Urania zur Unsterblichkeit e poi membro della Gran Loggia di Prussia. Egli rappresentava

                                                     l'anello di congiunzione

                                tra l'alta Finanza di Wall Street e Adolph Hitler.

Schacht fu artefice di una serie di misure che ridussero l'inflazione e stabilizzarono il marco tedesco:

                     il quel momento storico c'era bisogno di una Germania forte

                   per affrontare una guerra già programmata dalle élite occulte.

Aleksandr Fëdorovič Kerenskij: primo capo del governo bolscevivo russo filo-rivoluzionario nato su impulso dei banchieri internazionalisti più influenti dell'epoca; Joseph Retinger, fondatore del gruppo Bilderberg; Jean Monnet, fondatore del Comitato d’Azione per gli Stati Uniti d’Europa, rete d’influenza che superava le strutture nazionali, garantendo il carrierismo nella Cee. Facevano parte del Comitato numerosi membri della Commissione Trilaterale e soloni della politica europeista degli anni Sessanta e Settanta come Helmut Schmidt, Willy Brandt e Giscard D’Estaing; tra di essi anche gli italiani Ugo La Malfa, Malagodi, Saragat, Malfatti, Matteotti, Fanfani, Nitti, Nenni e Spadolini (Rosa-croce iniziato presso la loggia di Marsiglia e allievo di Jules Boucher (1902-1955) uno dei massimi esperti di esoterismo e discepolo del celebre alchimista Fulcanelli) (2).

(2) Cfr.: Fabio Filippetti, Alla scoperta dei segreti perduti delle Marche

 I padri dell'Ue: filo-sionisti e cattolici di facciata     

Konrad Adenauer (sindaco di Colonia) e Alcide De Gasperi (traditore dell'autodeterminazione dei tirolesi del Sud), entrambi membri dell’Opus Dei, cattolici di facciata ma di fatto convertiti alla causa sionista. Stesso travestimento "cattolico" per Robert Schuman, ministro degli Esteri francese, che aiutò Kalergi a confiscare ai popoli europei le rispettive produzioni di acciaio, ferro e carbone, trasferendone la gestione ad un livello  sovranazionale, con la CECA (Comunità Economica Carbone e Acciaio). Utile anche Paul Valery, scrittore e filosofo massone francese, autore dell'inno massonico "Cantique des colonnes". Altro pezzo da Novanta dell'europeismo fu Sean MacBride, politico irlandese Premio Nobel per la Pace nel 1974 e fondatore di Amnesty International in data 28 maggio 1861: giorno scelto in quanto cadeva la festa della SS. Trinità, al fine di conferire all'organizzazione un contro-significato laico, in puro stile massonico. Sean Mac Bride era allora alto dignitario del famigerato OTO (Ordo Templi Orientis), società esoterica dedita alla magia sessuale e che sembra rivendicare una filiazione diretta con gli Illuminati di Baviera. Egli fu tra i principali fautori dell'adesione dell'Irlanda alla NATO ed ebbe un ruolo centrale anche della fondazione delle Nazioni Unite e del Consiglio d'Europa.

 Da Mussolini a Butler                                                      

Nella lista anche Benito Mussolini, simpatizzante del Movimento Paneuropeo di Kalergi, William Stead, membro fondatore della Round Table britannica e membro della Fabian Society, Bernard Baruchfinanziere aschenazita membro della Pilgrim's Society (la società dei pellegrini) e del CFR – e Nicholas Murray Butler: filosofo, diplomatico, politico e pedagogista statunitense, vincitore, insieme a Jane Addams, del premio Nobel per la Pace nel 1931. Butler fu capo del British Israel (movimento sionista di punta dell'anglo-israelismo massonico) del CFR, della Round Table e membro della Pilgrim's Society. Kalergi considerava il potente Butler come uno dei suoi migliori amici e tra i suoi protettori più attivi. Butler fu anche presidente dell’Università di Columbia e della Carnegie Endwment for International Peace. Egli senza mezzi termini all'Hotel Astor di New York nel 1937 dichiarò:

             «Il comunismo è lo strumento con cui si abbatteranno i governi nazionali

            in favore di un Governo Mondiale, di una polizia e di una moneta mondiali».

                                                      Nicholas Murray Butler

  Da Freud ad Einstein, passando per Keynes              

Importante alla diffusione del morbo ideologico del paneuropeismo fu anche l'attivismo di personaggi del calibro del conte Carlo Sforza (membro del Comitato del centro Europeo della Fondazione Carnegie), di Thomas Mann (scrittore e saggista tedesco – nonché pederasta – Premio Nobel nel 1929), Karl Haushofer (teorico dello spazio vitale – Lebensraum – del nazismo e membro dell'OTO), Stefan Zweig (scrittore e poeta ebreo-austriaco naturalizzato britannico), Rainer Maria Rilke (scrittore e poeta austriaco), Edvard Benes (politico cecoslovacco massone, iniziato nel 1927, utile alla transizione del suo paese dall'Impero Asburgico al Blocco Sovietico), Sigmund Freud (fondatore della falsa scienza chiamata psicanalisi e membro della loggia giudeo-massonica B'nai B'rith), Albert Einstein (il più famoso fisico del XX secolo, designato alla candidatura alla presidenza dello stato d'Israele alla morte di Chaim Weizmann e aderente all'Organizzazione Sionistica Mondiale), John Maynard Keynes (economista padre del Welfare State e autore di opere preconizzanti la nascita di un Nuovo Ordine Mondiale, fondato proprio sulla dottrina socialista), Tomas Masaryk (filosofo e politico, fondatore e primo presidente della Cecoslovacchia) Ignaz Seipel (cancelliere austriaco) e Aristide Briand (ministro degli Esteri francese).

 L'incubatrice del progetto Ue                                         

Il primo congresso paneuropeo fu convocato il 3 ottobre 1926 a Vienna. Successivamente Aristide Briand, in data 5 settembre 1929, propose alla Società delle Nazioni la creazione di una Federazione degli Stati Europei. Secondo i paneuropeisti negli anni Trenta Kalergi mise in guardia contro il "pericolo" dei regimi totalitari di Hitler e Stalin: questa presa di posizione, a loro dire, sarebbe stata pagata da Paneuropa a caro prezzo,  con la messa al bando in tutta la Germania del movimento kalergiano, dopo che Hitler ebbe preso il potere. Ma a ben vedere questa ricostruzione storica ha tanto i contorni di uno specchietto per le allodole, di una storiella enfatizzata ad arte per

                           sviare le piste del collaborazionismo trasversalista

che di fatto interessò tutti i principali potentati e governi impegnati nelle guerre mondiali,

                             da Mosca e Berlino, da Londra a Washington.
 

 Dal Piano Kalergi al Piano Dulles                                   

Infatti, come visto, tra gli aderenti al Piano Kalergi vi furono, ad esempio, anche Schatch (ministro nazista di Hitler) e Kerenskij (capo del primo governo comunista), ma anche Curchill (massone di alto rango e primo ministro inglese) e Allen Welsh Dulles (massone e primo capo della CIA). Da questa ricostruzione storica che supera le divisioni geopolitiche e ideologiche di facciata, delineando chiaramente i contorni di un innegabile complotto mondialista, emerge dunque una continuità e convergenza netta anche tra l'opera coloniale europea di Kalergi e il piano coloniale di Dulles, esecutore materiale del piano di sovversione culturale e dei costumi nel Bel Paese (3): humus ideale sia all'avvento della rivoluzione comunista del Sessantotto che al correlato europeismo.

(3) Il Piano Dulles, la P2, Berlusconi e il ’68

 Genesi occulta del Parlamento europeo                         

Dopo la Seconda Guerra Mondiale, precisamente nel 1947, venne convocato in Svizzera, a Gstaad, il  primo Congresso dell'Unione Parlamentare Europea che sfociò nella nascita del Consiglio d'Europa e del primo embrione del Parlamento europeo. Kalergi elaborò un progetto di unificazione federale articolato in tre tappe: 1. Cooperazione intergovernativa stretta tra gli stati europei, con incontri periodici; 2. Unione doganale; 3. Stati Uniti d'Europa. Il piano programmatico si articolava in ben 9 punti: 1. È necessario che questa unione sia una confederazione europea con una garanzia reciproca di delegazione legale della sovranità. I governi devono, in altre parole, essere sicuri che la cessione di sovranità avverrà in egual misura per tutte le parti. 2. Per gestire i conflitti tra gli stati membri, sarà necessaria una corte federale europea. 3. Un esercito europeo, un'alleanza militare, che raggruppi contingenti dei diversi paesi, per garantire la pace a livello continentale. 4. Un'unione doganale progressiva. 5. Un'unificazione delle colonie. Sfruttamento a livello europeo. 6. Progetto di moneta unica. 7. Rispetto della diversità delle culture europee e delle molteplici civilizzazioni nazionali. 8. Rispetto e protezione delle minoranze nazionali: la dissoluzione degli stati-nazione infatti doveva passare anche attraverso forme di indipendentismo interne alle suddette nazioni (Nds). 9. Una buona ed efficace collaborazione nel quadro della Società delle nazioni.

 Siete solo dei grandissimi figli di… Kalergi!!                  

Oggi gli ideologi dell'iper immigrazione di massa, non fanno altro che collaborare febrilmente alla realizzazione dell'agenda di Kalergi e della massoneria internazionale, verso la realizzazione di un Nuovo Ordine Mondiale o Repubblica Universale giudeo-massonica.

                                    In ''Praktischer Idealismus'' (idealismo pratico)

la "Bibbia" o "Testamento Spirituale" di Kalergi, il padre dell'UE infatti teorizza e profetizza

                                   la nascita di una nuova razza europea meticcia,

generata dalla fusione di più razze d'origine afroasiatica e dalla dissoluzione dei popoli

                                     e delle loro tradizioni: usi, costumi e religioni.

  Condizione necessaria per creare una massa informe e facilmente addomesticabile,

                                poiché priva di identità comune e spirito di patria.

                  Una nuova razza capace di affermare il predominio incontrastato

          di una nuova élite di dominatori, che l'autore individua nella razza ebraica.

Oggi gli eredi spirituali di Kalergi, da Saviano a Don Ciotti,  dalla Boldrini a Lerner, dalla Camusso alla Cirinnà, passando per i maggiori esponenti della "sinistra ufficiale" del catto-comunismo e dello star system, sfruttano l'immenso potere mediatico concesso loro dalle tv di regime e dalla stampa sionista per convincere le masse dalla coscienza elastica della necessità di una società multietnica, orientata ad un presunto "arricchimento culturale generalizzato", giustificando il crimine con false questioni "umanitarie", morali o addiruttura "evangeliche". Ciò auspicando la nascita di un meticciato etnico senza valori, nè amor proprio, nè amore per le proprie radici. D'altra parte il termine razzista è stato creato storicamente proprio dai figli di Kalergi per ingabbiare i dissidenti e nascondere il vero razzismo, quello esercitato contro i popoli e le nazioni all'ombra della bandiera dell'europeismo.

Sergio Basile (Copyright © 2018 Qui Europa)

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