La bufala della Chiesa pedofila: montatura storica e bluff ideologico

– Lunedì, 27 agosto / 2018 –

di Sergio Basile e Giovanna Maddalena Sisto

 Redazione Quieuropa,  Dublino, ipocrisia, pedofilia, Talmud, Chiesa, Benedetto XVI, Bergoglio 

La bufala della Chiesa pedofila: montatura storica,

realtà aumentata, bluff ideologico

Pedofilia: la strategia ipocrita dei nemici della Chiesa e della

massoneria, per distruggere la credibilità di tutto il clero

e annientare la fede nel cuore dei credenti

 

di Sergio Basile e Giovanna Maddalena Sisto

Bufala chiesa pedofila

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 Riflessione sulla missione punitiva di Bergoglio 

Dublino, Roma – di Sergio Basile e Giovanna Maddalena Sisto La piaga della pedofilia nella Chiesa Cattolica, statistiche alla mano, occupa uno spazio davvero marginale, eppure la stampa negli ultimi giorni sta ingigantendo oltremodo il fenomeno con titoli da prima pagina che fotografano ben altre realtà, aumentate e romanzate, che non trovano assolutamente corrispondenza nella vita reale. Quello della pedofilia sembra essere diventato ad un tratto "il problema della Chiesa": l'aborto (cioé l'uccisione legalizzata di un essere umano indifeso) e la scristianizzazione, per contro, sembrano non entrare più di tanto tra le preoccupazioni delle gerarchie vaticane. Molto strano davvero!

"Un'ora e mezza di faccia a faccia diretto con otto vittime di preti pedofili. Per ribadire ancora una volta la volontà della sua Chiesa di non voltare più lo sguardo e la politica di tolleranza zero verso i responsabili degli abusi. Papa Francesco ha concluso così la prima giornata della sua visita in Irlanda, Paese fra i più colpiti dalla piaga della pedofilia dei religiosi. (…) Il Papa è arrivato in Irlanda parlando di "crimini ripugnanti", per la Chiesa e per lui stesso, "causa di sofferenza e di vergogna". Ha toccato il tema subito, al Castello di Dublino, in apertura della visita per l'Incontro mondiale delle famiglie, parlando davanti alle autorità, alla società civile e al corpo diplomatico. Poi ha ribadito il concetto nella messa nella cattedrale della città".

Così Repubblica, storicamente una delle frecce anti-cattoliche più affilate e penetranti in dotazione alla faretra del club comunista, ed ancora – malgrado il sensibile calo dei lettori – una delle più efficaci armi di distrazione di massa, ha commentato la missione punitiva di Bergoglio in terra d'Irlanda. Bergoglio, come un disco rotto, è tornato sull'argomento, spiazzando tutti, anche nella giornata di ieri, durante la SS. Messa con le famiglie, anziché affrontare con enfasi e preoccupazione il tema spinoso e gravissimo della storica legalizzazione dell'aborto nella "cattolica Irlanda", voluta dopo il Si al referendum dello scorso 25 maggio.  A molti la sua più che una visita pastorale sulla vocazione cristiana delle famiglie,  è parsa una vera e propria missione punitiva a senso unico,

                 quasi come se la Chiesa Cattolica si fosse trasformata d'improvviso

        nella responsabile universale di tutti i crimini di genere, commessi nel mondo.

           Una sorta di enorme parafulmine posto dinanzi al tribunale unico globale.

Vista l'enfasi ingiustificata sul binomio cognitivo forzato Chiesa-pedofilia, verrebbe da chiedersi: su mandato di chi questa improbabile contro-crociata? La risposta è appena dietro l'angolo! A ben vedere, specie negli ultimi anni, accade fin troppo frequentemente che certi “zelanti” pastori facciano a gara per rivangare, a ritmi periodici, le solite questioni trite e ritrite sulla pedofilia di certa parte del clero, come apparso ultimamente a caratteri cubitali in prima pagina, non solo su Repubblica, ovviamente, ma perfino su “Avvenire” e “Famiglia Cristiana”, e con un'ostentazione disgustosa di chi si gloria di sputare nel piatto in cui mangia. Allora, in sintonia con quanto già espresso dalla stimata scrittrice, ed amica, Patrizia Stella

         "E’ ora di chiarire una volta per tutte la questione e mettere a tacere,

                non solo i giornalisti laici, ma soprattutto certo clero fanatico

                     ed ignorante, dal retrogusto amaramente bergogliano”

 Il tribunale mondialista dei giudizi sommari      

Allora accade che, cavalcando l'onda anomala di Dublino e della "missione" del "vescovo di Roma", si vada avanti tra giudizi sommari e tribunali popolari in puro stile termidoriano, tanto chi mai potrà controllare il numero effettivo dei ragazzi molestati? La rivoluzione è stata accesa e la ghigliottina è pronta per tutti!

                 Calunniate calunniate, qualche cosa resterà, diceva Voltaire!

D'altronde è ormai risaputo che i calunniatori e i corrotti non ci rimettono nulla perché protetti anche da eventuali denunce. Ma squarciando il velo della falsa retorica e del luogo comune, da un'analisi storica dei fatti più approfondita ed oggettiva, e' sconcertante constatare come la propaganda a senso unico sulla pedofilia sia diventata un'arma contro la Chiesa Cattolica nel suo complesso. Negli anni Quaranta/Cinquanta – come rivelava nel 1954 la grande scrittrice italo-statunitense Bella V. Dodd, nel suo libro autobiografico "The School of Darkness"

                mille e cento falsi preti comunisti/massoni furono infiltrati

        dal Partito Comunista americano – CPUSA – nella Chiesa Cattolica,

                               nelle piu' alte sfere, per destabilizzarla.

        Costoro avviarono ogni sorta di nefandezza morale e dottrinale

                        per corrompere dall'interno la Sposa di Cristo

e trasfigurare in negativo la sua immagine dinanzi ai tribunali rivoluzionari pronti a gettare sentenze preconfezionate sui prelati e su duemila anni di storia. Fu proprio in quegli anni che il problema pedofilia, curiosamente, iniziò a divampare. I casi di "veri preti pedofili" purtroppo ci sono, negarlo sarebbe anacronistico, e questo non è l'obiettivo del presente articolo. Ma costoro sono una percentuale statisticamente irrisoria rispetto alla maggioranza dei casi complessivi e rispetto ai reati di pedofilia commessi strategicamente dai falsi preti massoni, per infangare il nome di Santa Madre Chiesa (Cattolica).

        L’Istat parla di una percentuale minima, cioè dello 0,1% in tutto il mondo

                      di sacerdoti cattolici che si macchiano di questo peccato,

dato ben al di sotto alla percentuale che si riscontra anche per molte altre istituzioni

  sociali, civili, religiose, sportive, mediche, militari, ecc., delle quali nessuno parla mai!

                                                _____________________

Secondo i dati CENSIS, che si basano sui dati ministeriali elaborati dal prof. Mastronardi,

                   circa lo 0,07% dei casi di pedofilia in Italia riguarda il clero;

   questa è infatti la percentuale di sacerdoti italiani condannati per pedofilia in 50 anni,

            mentre nella società civile esistono invece 21 mila casi di pedofilia ogni anno

                                                         (1 ogni 400 minori)

Allora si tende ad estirpare la pagliuzza, mentre l'evangelica ed invisibile trave continua ad occupare il teatro della storia, ma i commedianti non ne avvertono l'ingombro, anzi la cavalcano con fierezza e ipocrisia.

 La linea di Benedetto XVI e Giopanni Paolo II             

Il 16 maggio 2011 la Congregazione per la Dottrina della Fede pubblicò una lettera «per aiutare le Conferenze Episcopali nel preparare Linee guida per il trattamento dei casi di abuso sessuale nei confronti di minori da parte di chierici», nella quale si invitano i vescovi ad applicare le norme del Diritto canonico e a collaborare con le autorità civili. In particolare, i vescovi devono: incontrare ed ascoltare le vittime di abusi sessuali, seguendo l'esempio di Benedetto XVI; creare ambienti sicuri per i minori allo scopo di riconoscere ed intervenire in caso di abuso sessuale; prestare attenzione alla formazione dei seminaristi e dei sacerdoti appena ordinati, ricordando le parole di Giovanni Paolo II: «Non c'è posto nel sacerdozio e nella vita religiosa per chi potrebbe far male ai giovani»; cooperare con le autorità civili. Infine, il testo riassume la legislazione in vigore per questi delitti, ricorda che la prescrizione è di vent'anni, calcolati a partire dal compimento del diciottesimo anno di età della vittima e fornisce indicazioni sul modo di agire nel trattare i casi di abuso sessuale. Il 20 marzo 2010 Benedetto XVI ha pubblicato una lettera pastorale rivolta ai fedeli cattolici d'Irlanda. In essa il Papa ha spiegato di «condividere lo sgomento e il senso di tradimento […] sperimentato al venire a conoscenza di questi atti peccaminosi e criminali e del modo in cui le autorità della Chiesa in Irlanda li hanno affrontati», chiedendo ad essa «in primo luogo di riconoscere davanti al Signore e davanti agli altri, i gravi peccati commessi contro ragazzi indifesi» e accusando la «preoccupazione fuori luogo per il buon nome della Chiesa e per evitare gli scandali, che hanno portato come risultato alla mancata applicazione delle pene canoniche in vigore e alla mancata tutela della dignità di ogni persona». Rivolgendosi poi ai sacerdoti e ai religiosi colpevoli di tali abusi, ha scritto: «Avete tradito la fiducia riposta in voi da giovani innocenti e dai loro genitori. Dovete rispondere di ciò davanti a Dio onnipotente, come pure davanti a tribunali debitamente costituiti. Avete perso la stima della gente dell'Irlanda e rovesciato vergogna e disonore sui vostri confratelli. Quelli di voi che siete sacerdoti avete violato la santità del sacramento dell'Ordine Sacro, in cui Cristo si rende presente in noi e nelle nostre azioni. Insieme al danno immenso causato alle vittime, un grande danno è stato perpetrato alla Chiesa e alla pubblica percezione del sacerdozio e della vita religiosa»

 Un'ipocrita regia                                                                  

Alla luce dei dati statistici sopra riportati e di queste due diverse linee di demarcazione del problema, affrontate in termini del tutto diversi (antitetici) da Benedetto XVI e Giovanni Paolo II, rispetto a Bergoglio, risulta chiaro il fatto che oggi più che mai ci sia  un'ipocrita regia che omette delle verità inconfutabili: non dice come il libro di riferimento dei massoni – assieme alla Cabala – cioé il Talmud, consideri la pedofilia "normale", circoscrivendo il problema nel solo ambito "cattolico". Hollywood stessa, acclarata enclave giudeo-massonica, è un covo di immoralità sessuale di ogni specie, dove i casi di abusi sessuali su minori, negli ultimi decenni – quelli passati in un modo o nell'altro tra le maglie di una fitta rete di omertà – neppure più si contano. Eppure, guardacaso, ad emergere in negativo a livello mediatico è sempre e solo la Chiesa Cattolica. Come mai?

   Nel Talmud la pedofilia viene giustificata, anzi è permesso il "possesso" di ragazze

           con età inferiore a 14 anni, definite “schiave designate a tal scopo”.

Il "libro sacro" a seguaci dell'ebraismo e a giudeo-massoni, inoltre, per adulterio intende

                     solo l’effettivo atto sessuale, inteso come penetrazione.

         Ogni altra forma di rapporto perverso, di conseguenza, è giustificato.

Perfino il rapporto sessuale con un bambino di età inferiore ai tre anni, nel Talmud,

                                              non è ritenuto adulterio.

                               _______________________________

    “I rapporti sessuali con un bambino al di sotto degli 8 anni d’età sono leciti.”

                                            (Talmud, Sanhedrin, 69b)

Eppure negli ultimi anni, molti film hollywoodiani (si pensi al premio Oscar "Il Caso Spotlight"), nati nell'humus dell'infelice e dorata isola ebraico-massonica più incensata e potente al mondo, sembrano non contemplare questa realtà, remando forsennatamente a senso unico contro l'odiata Chiesa Cattolica, pur sapendo che il fenomeno dell'infiltrazione giudeo-massonica nella Chiesa è oggi una realtà inconfutabile; pur sapendo – d'altro canto – che tutti i testi sacri del Cattolicesimo condannano apertamente la pedofilia, come uno degli abomini più gravi agli occhi del Signore; pur sapendo (come la stragrande maggioranza degli ebrei e dei massoni che dominano Hollywood sanno) che il Talmud, al contrario della Sacra Bibbia, legittima la pedofilia. Dunque l'ipocrisia regna sovrana e l'occulta regia anti-cristiana che muove la macabra danza mediatica emerge in tutto il suo squallore. In merito il recente caso delle accuse al "Coro di Ratisbona" è solo l'ultimo colpo basso di una lunga serie di attacchi strategici, ben architettati e mirati, alla Chiesa di Cristo.  Per fortuna il Vangelo a differenza del Talmud non approva la pedofilia ma la maledice, e per fortuna c'e' il 99% dei sacerdoti cattolici che la deplorano e combattono in ogni sede. Costoro, tuttavia, non fanno notizia, non trovano i favori dei media manovrati dalla giudeo-massoneria. Anche Bergoglio, dunque, dall'alto del suo ministero "cattolico" (?) dovrebbe parlare di questi scandali taciuti, anziche' vedere solo quello che i media corrotti vogliono farci vedere e credere.

 Una bufala storica montata ad arte                         

             Illuminati dal faro della storia, della religione e della verità oggettiva,

        possiamo concludere cha la pedofilia del clero cattolico è una semi-bufala,

          una realtà aumentata e deformata; una panzana in gran parte inventata

 sotto il pontificato di Benedetto XVI per screditare e far sparire la Chiesa tradizionale

che praticamente non esisteva sotto il pontificato di Giovanni Paolo II, il "santo subito". Non ci sarebbero riusciti a far passare questo fantasioso teorema con autorevoli personaggi del calibro di Papa Sisto che – proverbialmente – "non perdonava neanche a Cristo". Egli – 227° papa della Chiesa Cattolica (1585-1590) – con una serie quasi infinita di bolle sconvolse motu proprio le decisioni del Concilio di Costanza (1414-1418). Tra l'altro, impose al clero l'obbligo assoluto di indossare il camicione. Tolse quest'obbligo il mondialista Giovanni XXIII, colui il quale inaugurò il Concilio Vaticano II favorendo l'infiltrazione della Massoneria nella Chiesa Cattolica; ovvero colui il quale eliminò anche la celebrazione della Santa Messa in latino. Benedetto XVI aveva ripristinato il rito latino e aveva programmato importanti riforme riprendendo aspetti della tradizione che avrebbero ridato dignità alla Chiesa. Scandalo e peggio aveva provocato la sua lectio magistralis all'Università di Ratisbona in Baviera il 12 settembre 2006. Il discorso causò violente reazioni anche nel mondo islamico, soprattutto a causa di una citazione dell'imperatore bizantino Manuele II Paleologo, tratta da un suo scritto sulla guerra santa redatto intorno al 1400. Al discorso di Ratisbona seguirono proteste di piazza, incendi di chiese e di luoghi di culto cattolici nei paesi islamici di qualsiasi tendenza, sciita o sunnita o ismaelita, ecc., crimini in effetti mai terminati. Perfino la massonica Commissione europea – probabilmente per salvare la faccia – difese la libertà di espressione del Papa. Così pure l'autore dei versi satanici, lo scrittore indiano Salman Rushdie:

    "sono scioccato! (dichiarò). La Chiesa ci ha messo 400 anni per scusarsi con Galileo,

                ma il mondo islamico ha preteso che il Papa si scusasse in 8 minuti".

Lo sciita iraniano ayatollah Khomeini condannò a morte Salman Rushdie, che tuttora vive nel Regno Unito sotto protezione. Male furono destinati gli editori del libro: uno fu ammazzato, gli altri feriti. Condanne per Benedetto XVI piovvero dai gesuiti e dalla Federazione delle Conferenze Episcopali dell'Asia (FABC). Improvvisamente si scoprì che i preti erano pedofili dagli anni '30. Pedofili a tutto spiano sotto il defunto santo subito.

 Ci vorrebbe un Papa Sisto V                                     

Papa Sisto V ci avrebbe messo poco a sistemare la quaestio. La sua risolutezza non fu mai un mistero per i veri storici: egli non esitò a rompere le relazioni diplomatiche con i paesi che utilizzavano la propaganda per affossare la Chiesa. Scomunicò senza mezzi termini e tentennamenti diversi principi e re. E – badate bene – scomunicare voleva dire cancellare i diritti di successione per gli eredi al trono e dispensare i sudditi dall'obbedienza al re. Egli aveva perfino finanziato la spedizione dell'Invincibile Armata di Filippo II di Spagna contro l'Inghilterra. Ma una tempesta fece quello che non riuscì a fare la marina inglese. Papa Sisto, "che non la perdono' neanche a Cristo", come scrisse in un sonetto romanesco Maria Gioachino Raimondo Belli nel 1800, tra le altre mille cose fece erigere l'obelisco in Piazza San Pietro. Morte lo colse mentre progettava il trasporto del Santo Sepolcro in Italia: era stato professore di metafisica, diritto canonico e teologia come Benedetto XVI. Gliel'avrebbe fatta vedere lui a quelli che accusano categoricamente i preti di pedofilia, gettando indiscriminatamente un alone di vergogna e sventura su tutta la Madre Chiesa,  e che piangono per essere stati sedotti da preti pedofili, per ottenere lauti risarcimenti e infangare sistematicamente la Sposa di Cristo. Ebbene si! Ci vorrebbe proprio un Sisto V!

Sergio Basile, Giovanna Maddalena Sisto (Copyright © 2018 Qui Europa)

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Giovedì,  19 giugno / 2014

 – di Chiara Comini  

Redazione quieuropa, Unione europea, Chiara Comini, Onu, Pedofilia, Kinsey Institute 

L’ONU accredita con uno speciale riconoscimento un

Istituto che ha legami con la pedofilia

Il piacere del diavolo e la via dell'Europa Mondialista

 

di Chiara Comini

Onu, Europa e Pedofilia - Kinsey Institute

 Mondialismo e Pedofilia – La curiosa via dell'ONU                                   

New York, Bruxelles – di  Chiara Comini – Il Kinsey Institute for Research in Sex, Gender and Reproduction, è un istituto fondato nel 1947 presso l’Indiana University che ha come fine quello di indagare, diffondere e sensibilizzare la gente alla cultura del sesso. Questo organismo è stato accreditato lo scorso 23 Aprile dal Consiglio economico e sociale delle Nazioni Unite (ECOSOC ) con uno speciale status. ECOSOC è uno dei 6 organi delle Nazioni Unite impegnato nei seguenti settori: 1) sviluppo sostenibile; 2) sviluppo sociale; 3) questioni di genere; 4) popolazione e sviluppo; 5) diritti dell'umanità. Uno dei punti principali di cui si occupa Ecosoc è “il rispetto universale per i diritti umani e le libertà fondamentali per tutti a prescindere da razza, sesso, etnia religione o lingua.” Le Organizzazioni Non Governative possono lavorare con le Nazioni Unite ed entrano in ECOSOC con lo status di “Consultative”. Esistono poi tre categorie di Consultative: la prima è detta General Category, ed è la più importante,  poi troviamo la Special Category, definita un livello intermedio, e  infine Roster. Definito l’ambito in cui ci troviamo, torniamo a parlare del Kinsey Institute, che appunto è stato insignito del titolo "Special Category" nella sua collaborazione con le Nazioni Unite. Ciò che lascia perplessi è che tale ente sia stato fondato da Alfred Kinsey (vedi link in allegato:  il Nuovo Ordine Sessuale finanziato dai Rockefeller) una persona a dir poco di dubbia fama. Novaterrae, in un articolo del 29 Gennaio 2014, ci racconta a riguardo: "Alfred Kinsey ha affermato che i bambini sono sessuali fin dall’infanzia". Le sue fonti principali erano uomini adulti che hanno registrato i particolari dei loro contatti sessuali con i bambini per il suo libro Sexual Behavior in the Human Male.

 Sexual Behavior in the Human Male                                                            

Un uomo ha fornito dettagli a Kinsey dei propri abusi perpetrati tra il 1917 e il 1948, illustrando il tutto nella Tabella 34 nel libro di Kinsey. Si registra il numero di “orgasmi” in determinati periodi di tempo da parte di bambini a partire da appena cinque mesi fino a 14 anni. L’orgasmo è definito come “violente convulsioni”, “singhiozzi, grida o reazioni più violente, a volte con abbondanza di lacrime (soprattutto tra i bambini più piccoli)”, “dolore lancinante”, o si descrive che il bambino “si allontanerà con forza dal partner e potrà fare tentativi violenti per evitare di raggiungere l’orgasmo, anche se trae un certo piacere dalla situazione.” Non sfugge qualcosa? Cito nuovamente: "Orgasmo definito come “violente convulsioni”, “singhiozzi, grida o reazioni più violente, a volte con abbondanza di lacrime (soprattutto tra i bambini più piccoli)”, “dolore lancinante”.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 Il piacere del diavolo e l'UE                                                                                

E’ folle chi legge, se pensa che qui si voglia far passare una palese violenza sessuale nei confronti di bambini, addirittura di neonati (“ a partire da appena cinque mesi”), come qualcosa che in realtà dà piacere? Come qualcosa di naturale? E chiediamoci: come è possibile che un bambino di cinque mesi si mostri accondiscendente per un rapporto sessuale? Il dubbio allora è solo uno: si vuol far passare la pedofilia come qualcosa di normale o la si vuol chiamare in un altro modo? Siamo alla follia pura!Follia approvata dall’Unione Europea, la quale evidenzia in ogni modo possibile la sua “apertura” verso la pedofilia; basta leggere il documento dell’OMS sugli Standard per l’educazione sessuale in Europa, che come Kinsey (uno dei padri della teoria del genere),  parte dal presupposto che il bambino è già da sempre sessualizzato. Con queste premesse la conseguenza è che la pedofilia diviene un orientamento del tutto lecito e legittimo. Già nello scandalo Dutroux troviamo una lista di nomi di “potenti”, tra cui persone di alte cariche anche a livello europeo. Alla luce di tutto ciò la domanda spontanea è: quale direzione ha intenzione di prendere l’Europa in tal senso? Sembra abbastanza chiara se si analizzano obiettivamente i pochi suddetti fatti, che sono solo alcuni esempi. Molte persone oggi non si rendono conto  che questo rappresenta una reale preoccupazione, qualcosa su cui occorre informarsi e prendere posizione. Molti pensano che siano fandonie, paradossi. Il punto, però, è nella sua assurdità molto semplice: perché in un mondo che fa attenzione a tutto, che giustamente pretende garanzie su garanzie nei confronti dei lavoratori, specie se a contatto con minori, l’ONU collabora con un istituto per le ricerche sul sesso, genere e riproduzione, fondato da un pedofilo?

 Jones: "Kinsey era un maniaco sessuale, pedofilo, dedito alle orge…"     

Leggiamo dal Corriere della sera del 13/12/97: Secondo James Jones, uno storico rispettato, Kinsey era un maniaco sessuale: masochista (in età avanzata si autocirconcise con un coltellino senza anestesia) dedito alle orge, con tendenze pedofile, non alieno dai ricatti e fondamentalmente gay, nonostante il matrimonio. Non a caso, i soggetti delle sue ricerche, tutti volontari, sarebbero stati in buona parte molestatori, prostitute, pervertiti e così via". Jones racconta che Kinsey seduceva gli studenti, soprattutto i maschi, per soddisfare i propri appetiti e giungeva al punto di organizzare orge tra i collaboratori e i volontari, con la partecipazione anche della moglie e di filmarli, un po’ per tenerli in pugno, e un po’ per studiare la sessualità dal vivo. "Con questo sistema – aggiunge lo storico – egli riuscì a farsi finanziare da alcune fondazioni, inclusa la Rockefeller.”

 L'allarme rosso – Una domanda che dobbiamo porci                                  

Quanto mancherà, continuando di questo passo, che si arrivi alle battaglie per far passare la pedofilia come un normale orientamento sessuale? Ci sono già organizzazioni che lo richiedono, e… se si pensa che la pedofilia è ben radicata ai vertici del potere, diffusa più di quanto non si creda tra le alte cariche; se analizziamo obiettivamente i passi dell’Unione Europea e dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) in tal senso; se consideriamo le dichiarazioni di qualche noto personaggio, in linea con il pensiero del  ‘bambino sessualizzato’ … non possiamo evitare di porci qualche domanda.

Chiara Comini (Copyright © 2014 Qui Europa)

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