Italia – La sconfitta delle caste partitiche lecchine delle caste bancarie

Mercoledì, Maggio 23th / 2012 

– di Franco De Domenico –

Europa / Italia / Beppe Grillo / Lega / Partiti / Astensione / Antipolitica / Carrozzoni che hanno tradito l'elettorato / Movimento 5 Stelle / Sconfitta delle caste partitiche / Partiti lecchini dei banchieri  / Italia, Paese più tartassato del mondo  

In Italia si sveglia l'anti-politica

Un Paese che non ama più i partiti

La sconfitta delle odiate caste partitiche 

lecchine delle caste dei banchieri

Roma, Parma – Beppe Grillo non ha detto che la sua vittoria "era nell'aria": ma il Movimento Cinque Stelle ha raccolto, senza alcun dubbio e al di là delle previsioni, tanti consensi prima riservati forse a partiti di opposizione o che venivano visti come fautori di rinnovamento, come storicamente la Lega, il Pd, e anche il Pdl. Carrozzoni che però, oggi, dopo il terremoto elettorale si son rivelati pachidermi di cristallo completamente vuoti di contenuti. Tutti, in pratica, hanno segnato il passo malgrado la proverbiale "tenuta" della sinistra storica, in molte grosse città. Ma la disillusione è ormai pressocché totale. I giornali sono stati lenti, e prudenti, nel prevedere il successo di Grillo e delle sue "proteste";   interpretate per lo più, come sterili, incoerenti, lamentose, senza volontà di costruire alcunché. Vedremo nel tempo come queste critiche siano profetiche o solo scontentezze di chi scrive pensando al passato. Certo, se Grillo seguirà la strada della Lega, possiamo immaginarlo tra vent'anni a subire processi veri e mediatici, tra fango e scandali: ma se invece fosse davvero una forza che risveglia l'Italia più onesta, più attiva? Staremo a vedere! Oppure ad astenerci, come tanti hanno preferito: e lo  attesta il fatto che l'affluenza nei 118 comuni chiamati al ballottaggio per la poltrona di sindaco è stata del 54,03%, in calo del 13,25 rispetto al primo turno di due settimane fa.

La morte delle caste di partito, lecchine del governo dei banchieri

Ma in alcune città le cifre dell'astensione sono state da record. Un dato che viene analizzato come disaffezione degli italiani "ai partiti", ma forse dovrebbe essere visto come disaffezione "a questi partiti", a "questa classe politica. Ed ecco che la Lega, dopo i suoi scandali interni, perde 7 sindaci su 7; e il Pdl deve registrare la sconfitta più cocente da quando è sulla scena. Solo Bersani ha cantato vittoria, perché ha mantenuto "quasi" tutti i sindaci già presenti, con la grande eccezione di Parma, ceduta al Movimento 5 stelle, e altre sconfitte come quella importante di Palermo, dove sappiamo bene che Leoluca Orlando, Idv, ha pesantemente trionfato su Ferrandelli, candidato ufficiale della sinistra e indirettamente del Pd (che però lo aveva "digerito" nelle primarie). La storia del Pd si fa complicata, e ora Grillo e Bersani sono agli insulti pesanti, come succede sempre a chi si fa concorrenza sullo stesso terreno. Non si sa bene chi abbia vinto, se il qualunquismo, se la scontentezza, se un comico visionario o semplicemente rompiballe; ma si conosce bene chi ha perso: le vecchie logiche del potere, dei partiti, delle poltrone della Prima e ancora di più della Seconda Repubblica, e probabilmente un appoggio cieco ad un governo tecnico (o governo dei banchieri che dir si voglia) che ha fatto precipitare l'Italia (il paese più tassato del mondo) in un tristissimo pantano da "Quarto Mondo". Vedremo che accadrà alle prossime politiche: vedremo se i "politici comici" saranno sconfitti dal "comico politico", o se vincerà il partito dell'astenzionismo.

Franco De Domenico (Copyright © 2012 Qui Europa)

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