Si della Camera al Decreto “Anti-corruzione” – In aula è caos – Si di Monti al Lobbismo

Decreto Anti-Corruzione - Monti salva le Lobby Bancarie

Decreto Anti Corruzione - Monti salva le Lobby Bancarie

Venerdì, Giugno 15th / 2012

– di Silvia Laporta –

Italia / Roma /  Camera / Disegno di legge / Corruzione / Controinformazione  / Qui Europa / Pdl / Antonio Di Pietro / Lega / Pdl / deputati / Parlamento / voto / astensione / Incandidabilità / Disegno di Legge Anti-corruzione / governo tecnico / Monti / Spacchettamento concussione / Traffico Di influenze / Corruzione tra privati / incompatibilità / niente regali per gli statali / favoritismi / Raccomandazioni / Immobilismo sociale / Fabrizio Cicchitto / Lobbismo / Banche  

Si della Camera al Decreto anti-corruzione 

In aula è caos: Pdl, Lega e Di Pietro si scagliano

contro il disegno di legge

Monti pensa a salvare banche e lobbismo

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Roma –  Il via della libera della Camera al disegno di legge contro la corruzione, sembra aver causato non poche polemiche di tantissimi partiti in aula,  particolarmente il Pdl. 114 Articoli passano con una maggioranza decisamente “risicata”, 354 si (Pd, Fli, Udc, Api) 25 no (Idv) e poi  una valanga di astensioni: 102 su 379 votanti tra cui anche la Lega. Il Pdl si sgancia totalmente: del 210 deputati del gruppo,  solo 138 hanno partecipato al voto e di questi 98 erano favorevoli e 112 tra voti contrari, non partecipanti al voto e astenuti.

  I punti caldi  

Ma vediamo, in breve, per giudicare anche noi in modo oggettivo, alcuni punti caldi del disegno di legge. 1) Incandidabilità – Con l’articolo 10 del ddl si  delega il governo ad adottare un decreto legislativo per vietare le candidature al Parlamento Europeo, il Parlamento Italiano negli enti locali e nella pubblica amministrazione, a coloro i quali abbiamo riportato pene definitive superiori a due anni. 2) Spacchettamento concussione – Nasce il nuovo reato di dare o promettere utilità, punendo il privato concusso con pene dai 3 agli 8 anni; 3) Traffico di influenze – Reato anti-cricca. Punisce da 1 a 3 anni chiunque “sfruttando relazioni esistenti, con un pubblico ufficiale fa dare o promettere denaro o altro vantaggio patrimoniale, come prezzo della propria mediazione illecita; 4) Corruzione tra privati – Pene da 1 a 3 anni per amministratori e dirigenti che compiono o omettono atti vi violazione degli obblighi inerenti ai loro uffici;  5) Incompatibilità – I condannati, ex colpevoli di reato contro la Pubblica Amministrazione, non potranno assumere per un anno, incarichi dirigenziali nella stessa amministrazione dove sono stati eletti;  6) Niente regali per gli statali – Divieto di tutti i dipendenti pubblici di chiedere o accettare a qualsiasi titolo, compensi regali o altre utilità. In più il governo definisce il codice di comportamento dei dipendenti. Al fine di assicurare la qualità dei servizi, la prevenzione dei fenomeni di corruzione, il rispetto dei doveri costituzionali di diligenza, lealtà e imparzialità la violazione dei doveri contenuti nel codice è fonte di responsabilità disciplinare.

  La rivolta  

Di fronte a questo disegno di legge, che sembra voler mettere a posto l’Italia dei favoritismi, delle raccomandazioni e dell’immobilismo sociale causato dalla mancanza di meritocrazia, il caos! Il capogruppo del Pdl, Fabrizio Cicchitto, si è scagliato contro i magistrati : “ Uso politico della giustizia. Questo testo deve cambiare al Senato nella parte della corruzione, della concussione e del traffico di influenze. Oppure noi voteremo contro sulla responsabilità civile dei magistrati se il governo metterà la fiducia”.  Una specie di minaccia. O cambiate il disegno di legge o vi facciamo mancare la fiducia. Un clima di tensioni che non si vedeva da tanto tempo, stranamente per un provvedimento che vorrebbe – almeno da una prima analisi del testo – combattere la corruzione . Ma forse quello che c’è da cambiare in primis è la mentalità. Non piace forse ai politici che sia legittimo in Italia dire No alle raccomandazioni? Non piace ai politici italiani punire la corruzione e imporre a chi non ha una fedina penale cristallina l’entrata nelle pubbliche amministrazioni?  

  La postilla della discordia   

Neanche a Di Pietro piace questa legge. “E’ un’altra occasione sprecata. Uno specchietto per le allodole e anzi, aver deciso di punire il concusso, è qualcosa che favorisce l’omertà”Ma ecco che il disegno di legge del governo, nasconde la firma inconfondibile di Monti : “ Il governo si è impegnato a definire la differenza tra traffico di influenze illecite e lobbysmo, attività Lecita” . Ecco qua una bella postilla con cui il caro Professore salva quello che davvero gli sta a cuore della nostra bella Italia: Le Banche.

Silvia Laporta (Copyright © 2012 Qui Europa) 

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