Madrid sotto assedio – Tagli e diktat

Mercoledì, Aprile 11th/ 2012

di Sergio Basile – 

Spagna / Crisi Ue / Eurozona / Euro / Commissione europea / Approvazione tagli / Madrid / Misure di Austerity / Olivier Bailly / Governo Rajoy / Governo Zapatero / Dittatuta del mercato / Democrazia / Spread / Deficit regionale / Eurostat / 

Dopo Lisbona, nuove lacrime per Madrid

La commissione Ue soddisfatta dei tagli

Bruxelles, Madrid – Sembra non batter ciglio la Commissione europea del super-commissario Barroso, che di fatto sta contribuendo a "commissionare" l'Europa, che d'improvviso sembra dover abbandonare per sempre l'idea che sli stati nazionali – fino ad oggi paradigma della cultura politica e dello sviluppo del Vecchio Continente – non servano più a nulla, se non ad essere rimpiazzati progressivamente da un superstato Ue, che si profilerebbe all'orizzonte. Almeno a sentire alcuni dei principali esponenti della tecnocrazia europea. Pertanto, in vista degli ultimi nuovi declassamenti di Madrid, e dei repentivi e "provvidenziali" – si fa per dire – tagli approvati dal governo spagnolo nelle ultime ore Barroso ed i suoi si sonoespressi favorevolmente sulle nuove misure di austerity "stile Grecia e Italia" – per comprenderci – varate dal governo Rajoy. Per Bruxelles – che si è espresso tramite il portavoce della Commissione, Olivier Bailly – "tali tagli vanno nella giusta direzione",  anche se ''tutti gli elementi del budget – ha dichiarato Bailly – sono legati tra loro, non si sa molto ancora sugli altri tagli sul versante delle spese regionali".  Per Bruxelles, infatti – in merito – mancherebbe ancora ''un quadro generale del budget spagnolo'': nodo da sciogliere entro fine mese: il nuovo diktat temporale di Barroso. 

  La solita "scoperta" del deficit regionale  

Così come accaduto per altri paesi europei – nei quali il deficit pubblico si è accumulato progressivamente dal dopoguerra ad oggi – solo ora improvvisamente la "bomba" sembra essere diventata ingestibile anche per quanto attiene le regioni spagnole. Alquanto strano! Strano sia nelle modalità di gestiomne del suddetto deficit, sia nelle solite responsabilità della politica "scaricate" sui soliti cittadini, sia sulla reale quantificazione economica e strutturale del suddetto deficit, sul quale – cosa che nessuno dice – non poco incide lo spread ed i vertiginosi interessi della speculazione internazionale – gettati tanto per cambiare, indovinate su chi? – come non poco incidono le enormi responsabilità del settore bancario. Ma la via più corta e sempre la stessa: stesso amaro e deleterio copione per tutti i Piigs d'Europa: maiali, carne da macello per qualcuno, lì, nei piani alti dei palazzi del potere. Ma al di là degli aspetti più prettamente "umani" e tornando alla fredda analisi tecnica del deficit –  a senso unico –  per Rajoy – che getta le colpe sul governo Zapatero, sfoggiando il solito politichese tanto amato anche qui in Italia – le regioni restano tra le maggiori cause dell'accumulo del deficit spagnolo. Ciò mentre gli imperativi di breve-medio periodo restano: portare il deficit 2012 al 5,3% (invece del 4,4%) e nel 2013 al 3%, mentre per ora si attendono le prossime stime ufficiali di Eurostat, previste per il prossimo 23 aprile. Intanto la politica sembra essersi completamente adagiata ed asservita ai diktat dello spread, sempre più pazzo, sempre più "sbrigliato" tra la stranissima indifferenza di tecnocrati, "politici puri" e media! Intanto nelle piazze di Madrid la protesta sale di giorno in giorno. 

Sergio Basile (Copyright © 2012 Qui Europa)

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One Response to Madrid sotto assedio – Tagli e diktat

  1. Marcellus Clagon 25 Maggio 2012 at 23:39

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