L’Europa boccia il sistema partitico italiano

Giovedì, Aprile 12th / 2012

di Sergio Basile

Italia / Consiglio d'Europa / Finanziamento pubblico ai partiti / Gruppo anti-corruzione / Riforma dei partiti / Rimborsi campagne elettorali / Erogaqzione fondi / Debolezza dei controlli / Divieto donazioni anonime  

L'Europa boccia il sistema partitico italiano:

"Troppa corruzione e disonestà!"

Rimborsi elettorali anche oltre il 400% del normale

Roma, Strasburgo – Nelle ultime ore, in un pubblico rapporto reso noto a mezzo stampa, il Consiglio d'Europa – su iniziativa della commissione "Greco" (Groupe d'Etats Contre la Corruptione) il braccio anti-corruzione dell'organizzazione paneuropea – ha bocciato senza mezzi termini il sistema di finanziamento pubblico dei partiti in Italia. L'Istituzione sovranazionale a carattere colleggiale ha parlato di gravissimi deficit democratici ed ''importanti'' carenze: soprattutto di controlli ''inefficienti'' e sanzioni ''inefficaci''. Tale dossier, invero, mette alla luce un annoso problema che tutti conoscevano da anni ma nessuno "voleva vedere". Un esercito di "finti tonti" che negli ultimi quarant'anni repubblicani ha finito per sminuire il ruolo attivo – da protagonisti – dei cittadini e letteralmente ridicolizzare o comunque render vano il ruolo da "controllore del sistema" delle autorita' pubbliche. Ruolo, nota il Consiglio, ''molto frammentato, piu' formale che sostanziale''.

  Riforma dei partiti o ennesimo teatrino?  

Per questo, secondo la commissione del "Consilium", la G.r.e.c.o., in Italia si dovrebbe avviare un serio processo di riforma dei partiti "cominciando da una chiara definizione del loro status legale". Troppe ingerenze dei gruppi di potere, troppi squilibri da feudalesimo, troppi signorotti arroganti e spesso disonesti (si pensi che tra il 1994 e il 2008 i partiti hanno speso in totale 570 milioni di euro, ricevendo però rimborsi per campagne elettorali da lasciar senza fiato: 2,25 miliardi di euro. Rimborsi lievitati come per magia anche fino al 400% in piu' rispetto alle spese effettivamente sostenute. Ma allora perchè non si dimettono in massa? Che senso ha andare a votare? Nella Francia Rivoluzionaria per cose del genere il popolo proclamò aperta la "Costituente". Non ce lo scordiamo. Vergognosi giochini di potere e disonestà che sono tornati prepotentemente all'auge nella  cronaca degli ultimi mesi. Dal caso Lusi allo scandalo Finmeccanica ed alle ultime rivelazioni in casa Lega – che hanno già portato alle dimissioni di Umberto Bossi (uno dei pochi in verità a dimettersi, e per reati presunti ma gravi, ancora da accertare dalla magistratura) solo per cirarne alcuni. Gli stessi signorotti che hanno in parte contribuito ad affossare l'Italia; gli stessi che oggi continuano a dettar legge ed imporre ai cittadini la soluzione finanziaria e fiscale di tutti i mali, che i loro partiti hanno contribuito ad ingigantire. Quando si dice il teatrino della politica! Tra le cure urgente propinate dal Consilium, l'introduzione del "divieto generale per donazioni anonime" e "l'abbassamento delle soglie oltre le quale e' obbligatorio rendere pubblica l'identita' del donatore".  . Una discrepanza, spiega l'organismo di Strasburgo, dovuta al fatto che in Italia l'erogazione dei fondi e' legata al numero di voti ottenuti e non alle spese sostenute.

  Lo scandalo delle prescrizioni veloci  

Ma nelle scorse ore la Greco ha messo il dito in un'altra piaga del binomio corruzione-politica: le pene previste ed inflitte (in casi limitati) non appaiono "dissuasive", non assurgono da deterrente ad un fenomeno e ad un sistema affaristico che la stessa "Mani Pulite" dei Primi anni Novanta non sembra aver scalfito più di tanto. Secondo il Consiglio d'Europa – inoltre – i tempi di prescrizione dei reati sono troppo brevi e questo rischia di vanificare il lavoro dei giudici. A proposito: qualcuno mi sa dire che ci sta a fare ancora la "prescrizione" in un paese corrotto come l'Italia? Domanda da Quiz Show!

Sergio Basile (Copyright © 2012 Qui Europa)

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